<html lang="it" ng-app="webApp"> <head> <META http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-16"> <title>Rassegna Stampa</title> <meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0,user-scalable=no"> <meta name="description" content="Rassegna Stampa"> <meta name="author" content="Volo.com"> <link rel="shortcut icon" href="img/Volocom_favicon.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="144x144" href="images/apple-touch-icon-144-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="114x114" href="images/apple-touch-icon-114-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="72x72" href="images/apple-touch-icon-72-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" href="images/apple-touch-icon-57-precomposed.png"><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-cookies.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-route.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-sanitize.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-resource.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/tmhDynamicLocale.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jquery/1.11.2/jquery-1.11.2.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/3.3.2/js/bootstrap.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/custom/0.12.1/ui-bootstrap-tpls-0.12.1.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/app.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jqueryapp.js"></script><link charset="UTF-8" href="css/bootstrap.css" rel="stylesheet"> <link charset="UTF-8" href="css/style.css" rel="stylesheet"><script charset="UTF-8"> $(document).ready(function () { var appElement = document.querySelector('[ng-app=webApp]'); var $scope = angular.element(appElement).scope(); $scope.$apply(function () { $scope.titoloRassegna = 'AssoSoftwareDayPress'; $scope.dataRassegna = '2023-01-22'; $scope.CustomerId = ''; $scope.UserId = '7639'; $scope.listaSezioni = []; $scope.listaArticoli = []; creaListaSezioni($scope.listaSezioni); creaListaArticoli($scope.listaArticoli); }); }); function creaListaSezioni(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'AssoSoftwareDayPress' , 'Report_ID': '7677560' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':-1}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Dicono di Noi' , 'Report_ID': '7677561' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione' , 'Report_ID': '7677562' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane' , 'Report_ID': '7677563' , 'Report_TotaleDocumenti':3 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Ambiente e Rifiuti' , 'Report_ID': '7677564' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Contabilità e Bilancio' , 'Report_ID': '7677565' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica' , 'Report_ID': '7677566' , 'Report_TotaleDocumenti':1 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni' , 'Report_ID': '7677567' , 'Report_TotaleDocumenti':5 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Giustizia' , 'Report_ID': '7677568' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0' , 'Report_ID': '7677569' , 'Report_TotaleDocumenti':1 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza' , 'Report_ID': '7677570' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR' , 'Report_ID': '7677571' , 'Report_TotaleDocumenti':1 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Sanità Digitale' , 'Report_ID': '7677572' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Turismo Digitale' , 'Report_ID': '7677573' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); } function creaListaArticoli(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7677563', 'Report_TotaleDocumenti':3, 'Documento_ID': '39884752', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': 'MARGHERITA DE BAC', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '17', 'Documento_Sottotitolo': 'Il ministro della Salute Schillaci: allo studio divieti più severi', 'Documento_Occhiello': 'L\'intervista', 'Documento_Titolo': '«Per curare i tumori da fumo spendiamo il doppio delle imposte che incassiamo»', 'Documento_TitoloHtml': '«Per curare i tumori da fumo spendiamo il doppio delle imposte che incassiamo»', 'Documento_Contenuto': 'roma «Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle<span class="term"> accise</span> sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021». Cita il dato della Fondazione Veronesi il ministro della Salute Orazio Schillaci per motivare la controffensiva a sigarette, sigari e prodotti alternativi appena annunciata in Parlamento. Ci sarà una nuova legge? «Stiamo verificando quale sia lo strumento più idoneo per inasprire i divieti, anche all\'aperto. Aspetto di raccogliere evidenze certe sui danni causati da sigarette elettroniche e prodotti senza combustione». Lei fuma? «Mai acceso una sigaretta. Non ne ho sentito il desiderio e non solo perché da medico so quanto facciano male». Cosa farà? «Inutile mettere più soldi nel fondo sanitario nazionale, e il mio governo lo ha fatto, se poi i malati colpiti da grandi patologie aumentano e con loro i costi delle cure. Stanno arrivando farmaci oncologici prodigiosi ai quali non possiamo certo rinunciare». Perché la stretta anche sulle altre sigarette? «Perché aumenta in modo esponenziale il consumo di sigarette senza fumo tra gli adolescenti che comunque contengono nicotina e generano dipendenza. Non è dimostrato che siano meno nocive, a differenza di quanto si fa credere». Domani il direttore generale dell\'agenzia del farmaco Aifa, Nicola Magrini, non riconfermato da lei, se ne va. Chi gli subentra? «Sarà la dottoressa Annarosa Marra, il funzionario con maggiore anzianità, già responsabile del servizio di farmacovigilanza, a governare l\'ente in via temporanea fino a quando sarà pronto il nuovo regolamento che ridisegna l\'organismo. Contiamo di farlo in 2-3 mesi. Il nuovo assetto assicurerà maggiore efficienza e rapidità nell\'approvazione dei medicinali. Alla presidenza del Consiglio di amministrazione resta il virologo Giorgio Palù». Il governo Meloni ha voluto mettere le mani su Aifa, come accusa l\'opposizione? «Mi sorprendono questi attacchi. Finora il direttore generale è sempre stato indicato dal ministro della Salute entrante, secondo regolamento. Tutti i governi attuano lo spoil system . È normale chiamare ai vertici uomini di fiducia ma non è mio interesse interferire col lavoro dei tecnici. Aifa manterrà la sua indipendenza». Il personale del pronto soccorso, bersaglio di aggressioni, attende protezione e incentivi. «Abbiamo appena ricevuto i dati raccolti dal nostro sistema informativo per il monitoraggio degli eventi sentinella, di allarme, riguardanti atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Una prima ricognizione, ancora incompleta, indica che nel 2021 sono state segnalate 60 aggressioni fisiche in 20 Regioni, nel 2022 sono state 85 in 14 Regioni, ma manca l\'aggiornamento del Lazio. Il ministro Piantedosi ha scelto di ripristinare le postazioni di polizia in alcuni ospedali delle grandi città. Questa mappatura fornisce ulteriori informazioni su dove è urgente alzare la vigilanza, e i centri di medicina di urgenza sono al primo posto per numero di episodi, seguiti dalla psichiatria». Ogni giorno solo nel Lazio circa mille pazienti già visitati in pronto soccorso aspettano il ricovero. Vanno aumentati i posti letto? «Il problema è la medicina territoriale, non il numero dei letti. Devono esserci luoghi sanitari per chi ha bisogno di cure intermedie. Ora mancano». La pandemia è finita o la sottovariante detta Kraken potrebbe riaprire uno scenario minaccioso? «I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron. Inoltre i casi non sono aumentati da quando l\'isolamento dei positivi asintomatici è limitato a 5 giorni e se ne può uscire senza bisogno di fare il tampone. Ciò non toglie importanza alla dose di richiamo. La campagna per invitare i cittadini a farla, assieme all\'antinfluenzale, sta andando avanti». Il 31 gennaio scade l\'ordinanza sull\'obbligatorietà dei controlli negli aeroporti ai passeggeri di voli dalla Cina. Verrà prorogato? «Potremmo decidere di interromperli».', 'Documento_Abstract': '«Per curare i tumori da fumo spendiamo il doppio delle imposte che incassiamo» roma «Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle <strong>accise</strong> sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021». Cita il dato della Fondazione Veronesi il ministro della Salute Orazio...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'roma «Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle accise sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021». Cita il dato della Fondazione Veronesi il ministro della Salute Orazio Schillaci per motivare la controffensiva a sigarette, sigari e prodotti alternativi appena annunciata in Parlamento. Ci sarà una ', 'Documento_Autore': 'MARGHERITA DE BAC', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': 'Cronache italiane - Interni', 'Documento_NumeroDiPagina': '17', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD04NzZCMDFERDI0NUFGRjYzMzBFRDYxRUQ1MjUyMEQ3OTBDNDg5RDJFQzgxQUNFNjUxRjhDNTQzOUZEOUFDNUZBJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqMnJpVDJXVEdGZ0xPNDR4cG1NcEhQa3JQWWwwVFZIZlI0SlNaK1R1ekdkWjZDTFpFV01WNkxheXpWcnZWY095cjAzSGZrbjdaQS9HMjQ5R2ljWU9SVnM9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7677563', 'Report_TotaleDocumenti':3, 'Documento_ID': '39884754', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '14', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'GLI EFFETTI', 'Documento_Titolo': 'Il rischio di due giurisprudenze parallele', 'Documento_TitoloHtml': 'Il rischio di due giurisprudenze parallele', 'Documento_Contenuto': 'Riuscirà la prospettata riforma del contenzioso tributario Ue a raggiungere l\'obiettivo di ridurre i tempi di emanazione delle sentenze interpretative in materia di Iva, accise e dazi doganali? I problemi applicativi non mancheranno. Cominciamo col rilevare che dalla sua istituzione, nel 1989, il Tribunale di primo grado dell\'Unione ha sviluppato un proprio metodo di lavoro, una propria organizzazione interna, una propria cultura giuridica. Tutto ciò ne fa una giurisdizione diversa dalla Corte di giustizia. Una sentenza interpretativa del Tribunale non sarà quindi mai identica a una della Corte di giustizia su un oggetto analogo. Perciò è molto importante che l\'attribuzione della causa pregiudiziale sia prevedibile a priori. Da questo punto di vista, un primo problema sorgerà quando i quesiti interpretativi riguarderanno sia disposizioni Iva sia - implicitamente - diritti fondamentali dei contribuenti. È già successo in varie cause recenti, soprattutto sulle sanzioni amministrative IVA (per esempio, le C-564/15, C-653/18 e C-169/17). In questi casi, la Corte di giustizia trasmetterà la causa pregiudiziale al Tribunale o la tratterrà per sé in quanto sostanzialmente connessa all\'interpretazione di un articolo della Carta dei diritti fondamentali Ue? Che cosa accadrebbe nel caso in cui la rilevanza di un diritto fondamentale (come nella causa C-395/00 con il diritto di difesa del contribuente) risulti evidente solo all\'udienza della causa pregiudiziale? Se il Tribunale deciderà con proprie sentenze anche queste cause, rischieremo di avere due giurisprudenze parallele in materia di diritti fondamentali dei debitori di imposte indirette. Il rischio è ancora più probabile se si considera che, a causa del loro campo di applicazione che comprende anche le imposte dirette, resteranno di competenza della Corte le questioni interpretative riguardanti tutte le direttive Ue in materia di cooperazione amministrativa fra Stati membri, in particolare quelle sullo scambio d\'informazioni e sul recupero di crediti tributari, nelle quali i diritti fondamentali hanno giocato finora un ruolo importantissimo (C-682/15, C-34/17 e C-694/20). Resteranno pure di competenza della Corte tutte le questioni pregiudiziali riguardanti il divieto di discriminazioni in materia di imposizione sui redditi, con il rischio di due giurisprudenze parallele su concetti fondamentali per il diritto tributario come quello di abuso del diritto. È vero che la Corte di giustizia può sempre decidere un riesame di una sentenza interpretativa "deviante" del Tribunale, ma il rimedio appare chiaramente peggiore del male: in tal caso i tempi di sospensione del processo si allungherebbero a dismisura. C\'è in conclusione da chiedersi se, in una materia così delicata, dal punto di vista dei diritti fondamentali e degli interessi pubblici in gioco come quella tributaria, vale la pena di correre un tale rischio di giurisprudenze parallele o, peggio, confliggenti, per alleggerire il carico di lavoro della Corte di un modesto 10% dei procedimenti pregiudiziali. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Il rischio di due giurisprudenze parallele Riuscirà la prospettata riforma del contenzioso tributario Ue a raggiungere l\'obiettivo di ridurre i tempi di emanazione delle sentenze interpretative in materia di Iva, <strong>accise</strong> e dazi doganali? I problemi applicativi non mancheranno. Cominciamo...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Riuscirà la prospettata riforma del contenzioso tributario Ue a raggiungere l\'obiettivo di ridurre i tempi di emanazione delle sentenze interpretative in materia di Iva, accise e dazi doganali? I problemi applicativi non mancheranno. Cominciamo col rilevare che dalla sua istituzione, nel 1989, il Tribunale di primo grado dell\'Unione ha ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': 'NORME E TRIBUTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '14', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0wRDNCNDBDMTYyRkRGQUNDMjY4RTNBRjI0QTMxREZGRTA3MTEyNEM0RkVBQjBFNDY4OERFNzQ4RERENTkxMjIxJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSmxJS3dJS2E2cStab2tkM0p0MXVjZ3hIZGw1cE85OXhQWjNkYk9RK2Y4eUNnZi9oYTdOYkhsdz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7677563', 'Report_TotaleDocumenti':3, 'Documento_ID': '39884755', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': 'A cura di Enrico Traversa', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '14', 'Documento_Sottotitolo': 'La competenza. Proposto dalla Corte di giustizia Ue il trasferimento delle questioni interpretative ai giudici di primo grado. Un rimedio contro l\'allungamento dei tempi di emanazione delle sentenze', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Iva, accise e dazi doganali: rinvii pregiudiziali al Tribunale Ue', 'Documento_TitoloHtml': 'Iva, accise e dazi doganali: rinvii pregiudiziali al Tribunale Ue', 'Documento_Contenuto': 'Dovrebbe arrivare quest\'anno un\'importantissima novità nei processi sulla legislazione tributaria Ue: le questioni pregiudiziali interpretative europee in materia di Iva, accise e dazi doganali saranno trasferite dalla competenza della Corte di giustizia a quella del Tribunale di primo grado. Questo è il contenuto essenziale della proposta legislativa trasmessa a fine 2022 al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri europei, dalla stessa Corte che ha sede a Lussemburgo. La ragione di tale iniziativa dei giudici europei è duplice: l\'aumento costante in questi ultimi anni del numero delle ordinanze di rinvio inviate alla Corte Ue dai giudici dei 27 Stati membri (da 470 nel 2016 a ben 772 nel 2022), nonché l\'oggetto sempre più complesso e politicamente "sensibile" dei quesiti formulati dai giudici nazionali. L\'azione congiunta di questi due fattori ha determinato un allungamento dei tempi di emanazione delle sentenze pregiudiziali della Corte di giustizia da 15,5 mesi nel 2019 a 17,3 mesi nel 2022. Cioè quasi un anno e mezzo, che si aggiunge alla durata del processo sulla controversia originaria davanti al giudice nazionale, prima e dopo la pronuncia della Corte Ue. La possibilità di trasferire al Tribunale (54 giudici rispetto ai 27 della Corte) la competenza a pronunciarsi su questioni pregiudiziali «in materie specifiche» è espressamente prevista dall\'articolo 256 del Trattato Ue. Il rischio di vedere svilupparsi due giurisprudenze divergenti (si veda anche l\'articolo sotto) è affrontato dallo stesso articolo 256 prevedendo due "valvole di sicurezza": 1 da un lato, il Tribunale può, di sua iniziativa, rinviare una causa pregiudiziale alla Corte di giustizia qualora ritenga che il quesito interpretativo richieda una «decisione di principio» che assicuri «l\'unità e la coerenza del diritto dell\'Unione»; 2 dall\'altro lato, la Corte di giustizia, qualora ritenga che una pronuncia interpretativa del Tribunale attenti «all\'unità e alla coerenza del diritto dell\'Unione» può decidere «eccezionalmente» di procedere ad un «riesame» della sentenza del Tribunale mediante l\'emanazione di una propria (seconda) sentenza. Nella sua proposta legislativa, la Corte di giustizia ha identificato cinque settori di legislazione che potrebbero passare alla competenza interpretativa del Tribunale. Di questi settori ben tre sono rappresentati da vasti settori di legislazione tributaria Ue: le direttive su Iva e<span class="term"> accise</span> e il regolamento che contiene il codice doganale Ue. Tali tre materie fiscali sono - secondo l\'analisi della Corte Ue - facilmente identificabili e circoscritte rispetto ad altre branche della legislazione europea e sono già state oggetto di un\'abbondante giurisprudenza che può ben servire da guida per i giudici del Tribunale nell\'esercizio delle loro nuove funzioni. Il prospettato trasferimento di competenze al Tribunale dovrebbe alleggerire il carico di lavoro della Corte di circa il 20% del procedimenti pregiudiziali, di cui la metà (10%) sarebbe rappresentato dalle questioni interpretative riguardanti i predetti tre settori di imposizione indiretta. Le cancellerie delle giurisdizioni tributarie degli Stati membri dovranno comunque trasmettere tutte le ordinanze di rinvio alla Corte di giustizia: sarà quest\'ultima a verificare che i quesiti interpretativi rientrino «esclusivamente» nelle nuove competenze del Tribunale qualunque sia la loro importanza di principio. Nel caso in cui le questioni sollevate dal giudice di rinvio riguardino allo stesso tempo la legislazione tributaria Ue di competenza del Tribunale e altri settori di diritto dell\'Unione, la causa pregiudiziale sarà trattenuta e trattata dalla Corte di giustizia. La proposta legislativa prevede infine che le questioni pregiudiziali siano attribuite a sezioni specializzate del Tribunale, che sarebbero assistite da un avvocato generale designato per ogni procedimento fra gli altri giudici del Tribunale stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Iva, <strong>accise</strong> e dazi doganali: rinvii pregiudiziali al Tribunale Ue Dovrebbe arrivare quest\'anno un\'importantissima novità nei processi sulla legislazione tributaria Ue: le questioni pregiudiziali interpretative europee in materia di Iva, <strong>accise</strong> e dazi doganali saranno trasferite dalla competenza... sono rappresentati da vasti settori di legislazione tributaria Ue: le direttive su Iva e <strong>accise</strong> e il regolamento che contiene il codice doganale Ue. Tali tre materie fiscali sono - secondo l\'analisi della Corte Ue - facilmente identificabili e circoscritte rispetto ad altre branche della legislazione europea...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Dovrebbe arrivare quest\'anno un\'importantissima novità nei processi sulla legislazione tributaria Ue: le questioni pregiudiziali interpretative europee in materia di Iva, accise e dazi doganali saranno trasferite dalla competenza della Corte di giustizia a quella del Tribunale di primo grado. Questo è il contenuto essenziale della proposta ', 'Documento_Autore': 'A cura di Enrico Traversa', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': 'NORME E TRIBUTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '14', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD00MzQzQkJDMDczQkUzQ0JDMENENUNEODI4MkI5MzdEMjJCMDRBOEU4NTc4N0U3NjA1QzZFOTNBNTc3MUQyOTJEJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSkQrTGJLWGtGUmFVMTFOdzMyWTJOT2hGMk5kcTllQkFOV1grRzNvTnNFbDYxeW1wejJrOVRoQT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7677566', 'Report_TotaleDocumenti':1, 'Documento_ID': '39884757', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '2', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Benzina, un nuovo salasso Il «servito» stabile sopra i 2 euro Picco a 2,31 euro in via Correggio «I clienti ci trattano come ladri» Tra rabbia e rassegnazione la caccia al risparmio sull\'app Code ai distributori meno cari', 'Documento_TitoloHtml': 'Benzina, un nuovo salasso Il «servito» stabile sopra i 2 euro Picco a 2,31 euro in via Correggio «I clienti ci trattano come ladri» Tra rabbia e rassegnazione la caccia al risparmio sull\'app Code ai distributori meno cari', 'Documento_Contenuto': 'Nel business dei carburanti sorride lo Stato, che oggi<span class="term"> fattura</span> il 58% su ogni litro di benzina erogato e il 51 sulla vendita di gasolio. Ricavi garantiti soprattutto dall\'accisa, un\'imposta fissa pagata dai consumatori e che vale poco meno del prodotto industriale: 0,73 contro 0,76 centesimi, l\'attuale costo netto della «verde» che è in calo sul 2022. Un tributo, l\'accisa, che dal 1995 rappresenta una voce indipendente dagli evocati finanziamenti per guerra d\'Etiopia, Vajont, alluvioni e terremoti vari. Ecco, eliminando idealmente questo prelievo statale, ma il governo Meloni ha invece azzerato dal 1° gennaio lo sconto di 25 cent attivato lo scorso marzo, la benzina alla pompa costerebbe meno di un euro, Iva compresa, mentre l\'ultimo prezzo medio rilevato su scala nazionale è 1,81; 1,87 quello del diesel su cui pesa un\'accisa di 62 cent. Ma a Milano il servito ha già superato quota 2 euro con un picco di 2,31 alla stazione Ip di via Correggio, zona Buonarroti, mentre i self-service più economici battono 1,85 (Q8 di viale Marche) spingendo molti automobilisti «imbruttiti» a frequentarli a prescindere dalla distanza, consapevoli di trovare una fila di piccoli risparmiatori. E in città non va meglio a chi ha un mezzo Gpl: «Ormai il gas costa quasi 80 centesimi - sbotta un giovane da viale Forlanini -, lo pagavo 0,60 nel 2020». Il menu è tornato ai livelli post invasione dell\'Ucraina da parte russa, un anno fa, quando la guerra aveva influenzato quotazione del greggio ed esportazioni. Ora, però, è in corso anche un «conflitto» civile tra benzinai e governo, con i primi che hanno confermato lo sciopero di 48 ore (dalle 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio), distributori self compresi, dopo l\'accusa da parte di Roma di speculare sul prezzo del carburante, sostenendo davanti all\'infuriata «corte» di clienti che il rialzo dei listini dipendesse dai gestori «furbetti». Un monito rincarato dal varo del decreto Trasparenza, non ancora in vigore ma che intende obbligare le stazioni a esporre un cartello dei prezzi medi regionali accanto a quelli praticati, pena sanzioni fino a 800 euro in caso di irregolarità. Al Parlamento l\'onere di eventuali modifiche. «Un modo per distrarre l\'opinione pubblica, una gogna da Medioevo che colpisce un\'attività che funziona come un negozio, e perché condizionare il libero mercato? - lo sfogo di Paolo Uniti, segretario nazionale della Figisc Confcommercio, tra le sigle sindacali presenti ai tavoli ministeriali -. Il cartello ucciderà la concorrenza: i distributori automatici e indipendenti, liberi da royalties e con meno costi di personale, ne approfitteranno per avvicinarsi alla tariffa media, mentre gli impianti affiliati alle compagnie petrolifere, più cari, saranno additati come truffatori nonostante un margine lordo di 3 centesimi al litro». Buoni e cattivi. «Sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy esiste già l\'Osservaprezzi, lo pubblicizzino anziché creare tensioni tra operatori e consumatori» suggerisce Uniti. Ne sa qualcosa Agnese Galli, benzinaia con due stazioni Keropetrol, una in via San Marco e l\'altra su piazzale Baracca, dove la «verde» si serve sopra i due euro al litro. «Un cliente mi ha già ripreso: "Ladri, adesso vi mandano la Guardia di Finanza, è finita". È chiaro, vede il prezzo medio di 1,80 euro e pensa che stiamo lucrando 20 centesimi, e se fosse così starei parlando dai Caraibi, ma si tratta di una tariffa suggerita dalla compagnia, il marchio, che ci assicura un margine di 3/5 centesimi al litro. Lo sciopero? Stavolta saremo compatti». Intanto lunedì i gestori milanesi si riuniranno in assemblea nella sede della Figisc, in corso Venezia, per discutere della vertenza con il governo. Sugli scudi, infine, Assopetroli, che rappresenta anche le imprese attive nella distribuzione all\'ingrosso e al dettaglio di carburanti. «Il governo avrebbe dovuto dire la verità, che lo sconto sull\'accisa non era prorogabile per ragioni di bilancio. La criminalità organizzata sì che ha inquinato il nostro settore, tramite società cartiere in evasione totale di Iva e accisa, ma l\'abbiamo combattuta per primi, ragion per cui oggi siamo doppiamente amareggiati di fronte all\'addebito di speculatori. Mantenere prezzi bassi è anche nel nostro interesse, altrimenti si distrugge la domanda comprimendo i consumi». Due anni fa, gennaio 2021, benzina e gasolio valevano rispettivamente 1,46 e 1,34 euro al litro. «Impossibile prevedere quando si tornerà a quei livelli - conclude l\'associazione -, ma i primi ad augurarselo sono gli operatori, perché l\'unico modo per restare competitivi con i prezzi attuali è abbassare le marginalità aziendali».', 'Documento_Abstract': 'Benzina, un nuovo salasso Il «servito» stabile sopra i 2 euro Picco a 2,31 euro in via Correggio «I clienti ci trattano come ladri» Tra rabbia e rassegnazione la caccia al risparmio sull\'app Code ai distributori meno cari Nel business dei carburanti sorride lo Stato, che oggi <strong>fattura</strong> il 58% su ogni...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Nel business dei carburanti sorride lo Stato, che oggi fattura il 58% su ogni litro di benzina erogato e il 51 sulla vendita di gasolio. Ricavi garantiti soprattutto dall\'accisa, un\'imposta fissa pagata dai consumatori e che vale poco meno del prodotto industriale: 0,73 contro 0,76 centesimi, l\'attuale costo netto della «verde» che è in calo ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': 'Milano', 'Documento_NumeroDiPagina': '2', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD00QjkxODZDMzA4NzYyNUJEOEE2OUM4NkZBMjVGRDBFODUyQjZENDZERjNGMzUyMzUwRjlDMzRCRDQ5REYwQTUwJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqL2cyTXVFTjJ4NjZtczh2bjFnd29MaUhOQnJCamhlR1BjUG1wcDB1dzk2VkY3ZVk1bFljaDRWdUxiWWtKRnhHUk5iUHpkYzhkVW5LSElsc2lwOEUySlU9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7677567', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39884758', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '4', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'E Giorgia rinuncia all\'assegno da premier', 'Documento_TitoloHtml': 'E Giorgia rinuncia all\'assegno da premier', 'Documento_Contenuto': 'LA CURIOSITÀ ROMA Poco più di 150mila euro, precisamente 151.915 euro. È a quanto ammonta l\'imponibile dichiarato al fisco dal premier Giorgia Meloni in base alla<span class="term"> dichiarazione</span> dei<span class="term"> redditi</span> percepiti nel 2021 e pubblicata sul sito del governo (il reddito complessivo è un filo più alto: 160-706 euro). IL DOCUMENTO Secondo il documento sulla «situazione patrimoniale 2022» la leader FdI è proprietaria di un solo fabbricato, a Roma, ovvero l\'appartamento dove vive con la famiglia, il compagno Andrea Giambruno e la figlia Ginevra, tant\'è che nella voce annotazioni c\'è scritto abitazione. Non possiede nessun altro bene immobile. Niente titoli azionari, obbligazionari o partecipazione societaria. L\'attuale presidente del Consiglio non ha indicato lo stato civile. In particolare, riguardo ai «compensi connessi all\'assunzione della carica», Meloni (nominata premier il 21 ottobre scorso) dichiara «in qualità di presidente del Consiglio, nonché membro della Camera dei deputati, di non percepire alcun compenso dalla presidenza del Consiglio, in base al divieto di cumulo con l\'indennità spettante ai parlamentari» ai sensi dell\'articolo 3 del decreto legge del 21 maggio 2013, n. 54. La<span class="term"> dichiarazione</span> di rinuncia, si legge ancora sul sito, è datata il 20 gennaio scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'E Giorgia rinuncia all\'assegno da premier LA CURIOSITÀ ROMA Poco più di 150mila euro, precisamente 151.915 euro. È a quanto ammonta l\'imponibile dichiarato al fisco dal premier Giorgia Meloni in base alla <strong>dichiarazione</strong> dei <strong>redditi</strong> percepiti nel 2021 e pubblicata sul sito del governo (il reddito...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'LA CURIOSITÀ ROMA Poco più di 150mila euro, precisamente 151.915 euro. È a quanto ammonta l\'imponibile dichiarato al fisco dal premier Giorgia Meloni in base alla dichiarazione dei redditi percepiti nel 2021 e pubblicata sul sito del governo (il reddito complessivo è un filo più alto: 160-706 euro). IL DOCUMENTO Secondo il documento sulla ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '4', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0zMDc5N0Y0NjlDMTIwODZDQTdCRjUzQ0RCNzUwNjg1RjlFNkFEOTQ1ODE2NjE4ODM3NjlGQTJDOTMyQzVDMTkwJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2R3Z09Ubk5tbnowUFZpM0JTNHhzTFlXRGl2QXI5WWk0MkhHY3lZaVg1bW11S2dXRWEyTGdVdFhlOW8ydXhReWZYMDJLVk5OTFk3dTNUaURiQi9SN09HeTJ6aVdBRDJncWtQS0g1MU5kQjVWZHJwZjIzTEkxQlY%3d', 'Fonte_Titolo': 'Il Messaggero', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7677567', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39884759', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '2', 'Documento_Sottotitolo': '`Il riassetto in quattro capitoli Saranno ridotte le agevolazioni', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Fisco, riforma al via Addio alla giungla di tasse e detrazioni', 'Documento_TitoloHtml': 'Fisco, riforma al via Addio alla giungla di tasse e detrazioni', 'Documento_Contenuto': 'IL PIANO ROMA Mettere tutti sullo stesso piano. Lavoratori dipendenti, partite Iva e pensionati. La tassazione dei diversi<span class="term"> redditi</span> dovrà avere regole uguali e, in prospettiva, anche le stesse aliquote. Il cantiere della riforma fiscale si è ufficialmente aperto. Nei giorni scorsi al ministero dell\'Economia si sono tenute una serie di riunioni tecniche per iniziare a mettere a punto la legge delega che dovrebbe essere portata in Consiglio dei ministri tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo. Un dossier al quale sta lavorando il vice ministro dell\'Economia Maurizio Leo. La riforma sarà divisa in quattro capitoli. Nella prima parte saranno fissati i principi generali, il secondo capitolo sarà quello dedicato alla revisione delle imposte, la terza parte riguarderà i procedimenti e l\'ultima i testi unici, dunque una riorganizzazione sistematica della materia tributaria. L\'OBIETTIVO L\'attenzione massima, ovviamente, è concentrata sulla seconda parte della delega, quella che riguarda la revisione dell<span class="term">\'Irpef</span>. L\'obiettivo di legislatura resta quello della flat tax, l\'aliquota unica. Ma per arrivare a questo traguardo ci saranno delle tappe intermedie. Si partirà, innanzitutto, da quella che viene definita come «equità orizzontale». Cosa significa esattamente? Che tutti i<span class="term"> redditi</span>, siano essi da lavoro dipendente, da lavoro autonomo o da pensione, dovranno essere tassati tutti alla stessa maniera. E con le stesse regole. Dunque basta alla giungla delle «no tax area» o delle diverse detrazioni. Oggi i pensionati non pagano tasse fino a 8.500 euro di reddito, i lavoratori fino a 8.174, gli autonomi fino a 5.500 euro. Queste soglie andranno armonizzate. Così, come detto, lo stesso principio dovrà valere per le varie detrazioni. Solo una volta completato questo passaggio si potrà iniziare a ragionare sulle aliquote. La delega non darà indicazioni puntuali su quali dovranno essere gli scaglioni e i prelievi, ma si limiterà a indicare la rotta, lasciando poi ai successivi decreti attuativi le definizioni puntuali. Ma un passaggio potrebbe essere quello di inglobare la flat tax nel sistema dell<span class="term">\'Irpef</span>, ossia creare un primo scaglione per tutti i<span class="term"> redditi</span> da lavoro fino a una certa soglia, tassandoli al 15% come oggi avviene per gli autonomi. Magari da affiancare ad una seconda aliquota al 23% per gli altri<span class="term"> redditi</span>. Ma si tratta, per ora, solo di ragionamenti. Bisognerà fare i conti con i costi della riforma e con i meccanismi da attuare per finanziarla. L\'idea di fondo è quella di procedere ad una revisione delle cosiddette tax expenditures le deduzioni e le detrazioni che riducono la base imponibile sulla quale si calcola l\'imposta. Si tratterebbe, insomma, di uno scambio tra aliquote più basse e meno detrazioni. Soprattutto per i<span class="term"> redditi</span> più elevati, visto che una delle ipotesi sul tavolo sarebbe quella di legare gli sconti fiscali al reddito dichiarato. Un principio che d\'altra parte è già stato introdotto negli anni scorsi nel nostro ordinamento tributario, ma solo per chi ha guadagni molto alti e limitatamente ad alcune agevolazioni: è previsto che partire dai 120 mila euro di reddito annuo gli sconti (esclusi quelli per spese sanitarie, mutui o ristrutturazioni edilizia) siano progressivamente ridotti, fino ad annullarsi alla soglia dei 240 mila. Questa impostazione verrebbe allargata in modo da garantire più gettito al bilancio pubblico. LE IMPRESE Per quanto riguarda la tassazione delle imprese, è confermata la volontà di cancellare l<span class="term">\'Irap</span> (già indicata anche nel progetto di riforma della precedente legislatura): almeno una parte del relativo gettito sarà però garantito dalle società soggette a<span class="term"> Ires</span> sotto forma di addizionale a quest\'ultima imposta. E per i soggetti<span class="term"> Ires</span> potrebbe essere introdotto il principio del riporto all\'indietro delle perdite, presente in altri Paesi europei e non. Il capitolo Iva sarà incentrato sulla razionalizzazione dell\'attuale struttura di aliquote: in particolare quelle agevolate del 4 del 5 e del 10 per cento, che erano state stabilite nei decenni passati in base a criteri che in molti casi risultano superati. Anche in questo caso il vincolo è dato dalle esigenze del bilancio pubblico (l\'imposta sul valore aggiunto vale circa 150 miliardi), ma anche dalle regole europee che impongono un\'applicazione uniforme a livello continentale, pur se con margini di autonomia per i singoli Stati. Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'sistematica della materia tributaria. L\'OBIETTIVO L\'attenzione massima, ovviamente, è concentrata sulla seconda parte della delega, quella che riguarda la revisione dell\'<strong>Irpef</strong>. L\'obiettivo di legislatura resta quello della flat tax, l\'aliquota unica. Ma per arrivare a questo traguardo ci saranno delle tappe... quello di inglobare la flat tax nel sistema dell\'<strong>Irpef</strong>, ossia creare un primo scaglione per tutti i redditi da lavoro fino a una certa soglia, tassandoli al 15% come oggi avviene per gli autonomi. Magari da affiancare ad una seconda aliquota al 23% per gli altri redditi. Ma si tratta, per ora, solo di ragionamenti.... Questa impostazione verrebbe allargata in modo da garantire più gettito al bilancio pubblico. LE IMPRESE Per quanto riguarda la tassazione delle imprese, è confermata la volontà di cancellare l\'<strong>Irap</strong> (già indicata anche nel progetto di riforma della precedente legislatura): almeno una parte del relativo gettito... sarà però garantito dalle ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'IL PIANO ROMA Mettere tutti sullo stesso piano. Lavoratori dipendenti, partite Iva e pensionati. La tassazione dei diversi redditi dovrà avere regole uguali e, in prospettiva, anche le stesse aliquote. Il cantiere della riforma fiscale si è ufficialmente aperto. Nei giorni scorsi al ministero dell\'Economia si sono tenute una serie di riunioni ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '2', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1EM0JBMTMzRUJGODE0MzRCQTI2QTZFODE2MUJEQ0FFQTAzNkZERTIwRjhFNjdDQjAzQjg4QzlCNTNEMTczRTUwJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2R3Z09Ubk5tbnowUFZpM0JTNHhzTFlXRGl2QXI5WWk0MkhHY3lZaVg1bW11S2dXRWEyTGdVdHMyVjUxWVRNMGQ5dXBtT1BISzhoRjFrck1OSnFWTG1FZzdZNFgrZUJ1akc0MnhTQlNSSXQ2OXJwZjIzTEkxQlY%3d', 'Fonte_Titolo': 'Il Messaggero', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7677567', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39884760', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '3', 'Documento_Sottotitolo': '`L\'attuale Irpef sui redditi bassi e medi è più vantaggiosa per i lavoratori dipendenti', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Pensioni, stipendi e fatture ecco tutti i casi da sanare', 'Documento_TitoloHtml': 'Pensioni, stipendi e fatture ecco tutti i casi da sanare', 'Documento_Contenuto': 'IL FOCUS ROMA L\'attuale<span class="term"> Irpef</span> non tratta allo stesso modo lavoratori dipendenti, pensionati e partite Iva. La differenza non sta nelle aliquote nominali, uguali per tutti, ma nelle detrazioni riconosciute proprio a fronte della particolare attività lavorativa. Detrazioni che originariamente servivano a compensare forfettariamente (soprattutto per i dipendenti) le spese sostenute per la produzione del reddito, come quelle per gli spostamenti da e verso il posto di lavoro. Ma che poi, con le varie riforme entrate in vigore nel corso degli anni, sono diventate piuttosto uno strumento per disegnare la progressività della curva dell\'imposta, determinando di fatto un prelievo differenziato: fino alla soglia dei 50 mila euro l\'anno è più alto in particolare per i<span class="term"> redditi</span> da lavoro autonomo, ma anche per quelli da pensione, rispetto a quanto pagano i lavoratori dipendenti. Ed è variabile - sempre per effetto della detrazione - pure il livello di reddito al quale si inizia a pagare: anche in questo caso sfavoriti sono gli autonomi, che diventano contribuenti a tutti gli effetti già con 5.500 euro l\'anno, circa 3 mila in meno rispetto alle altre due categorie. Le partite Iva però da qualche anno si possono prendere una più che abbondante rivincita grazie alla flat tax, che a certe condizioni e fino a un tetto di 85 mila euro (in termini di ricavi) offre loro risparmi molto significativi, fino al dimezzamento dell\'imposta. È proprio su questo assetto variegato che dovrà intervenire la riforma annunciata dal governo; certamente non sarà un\'opera semplice. LA DIFFERENZA Vediamo allora nel dettaglio come si applica l<span class="term">\'Irpef</span> sui vari<span class="term"> redditi</span>. Il principale elemento di differenza è stato introdotto ormai quasi nove anni fa con il bonus 80 euro, riservato proprio al mondo del lavoro subordinato. Tecnicamente si trattava di un credito d\'imposta, riconosciuto al lavoratore come voce separata (e visibile nella retribuzione) dopo la definizione di quanto dovuto al fisco. In seguito questo strumento è stato ampliato e gradualmente integrato nella struttura dell<span class="term">\'Irpef</span>. Ecco perché se partiamo da un livello di 10 mila euro l\'imposta per i dipendenti è addirittura negativa: i 1.200 euro del bonus compensano ampiamente la somma dovuta sulla carta, lasciando al contribuente un saldo favorevole di 780 euro. Invece chi percepisce la stessa somma da pensionato deve pagarne 442 l\'anno, mentre per le partite Iva il prelievo è addirittura di 1.188. In seguito alla riforma entrata in vigore dal gennaio 2022, sul piano tecnico il bonus è stato inglobato nella detrazione per lavoro dipendente, continuando però a produrre lo stesso effetto. LA SOGLIA Al crescere del reddito il divario si riduce progressivamente, restando comunque più che vistoso: così ad esempio un impiegato che guadagna 25 mila euro l\'anno ne paga quasi 1.300 in meno rispetto a un pensionato di pari reddito, e circa 1.600 in meno se il confronto è con un artigiano sempre a parità di entrate. A quota 40 mila il vantaggio per il dipendente è ancora di circa 550 euro su chi ha un reddito da pensione e di 650 sulla partita Iva. A partire dai 50 mila euro l\'anno la differenza si annulla, perché viene meno l\'effetto delle detrazioni e quindi l\'imposta (a parte gli sconti a cui i contribuenti hanno diritto personalmente a prescindere dall\'attività lavorativa, per mutui spese mediche e così via) è calcolata solo sulla base delle aliquote: che come già accennato sono uguali per tutti. Dal 2019 però è entrata in scena la flat tax per i lavoratori autonomi, che in realtà estende, potenziandolo, il precedente regime forfettario. Da quest\'anno poi la soglia di ricavi è stata portata da 65 mila a 85 mila euro e risulta quindi ampliata la platea di coloro che possono optare per questo tipo di tassazione. Vediamo come funziona con un esempio, ipotizzando il caso di un avvocato. Va ricordato che l\'aliquota del 15 per cento si applica sul reddito calcolato al netto dei costi, i quali a loro volta sono determinati forfettariamente in percentuale fissa: nel caso dei legali come di molte altre professioni è del 22 per cento. Quindi da un compenso annuale complessivo di 80 mila euro si arriva a un reddito di 62.400 euro, dal quale vanno poi dedotti i contributi previdenziali (l\'aliquota del contributo soggettivo degli avvocati è pari al 15%). Il reddito ai fini<span class="term"> Irpef</span> scende così a poco più di 53 mila, sui quali la flat tax vale circa 8 mila euro. Sullo stesso importo l<span class="term">\'Irpef</span> ordinaria dovuta sarebbe stata quasi doppia, avvicinandosi ai 16 mila euro. Dunque in una situazione di questo tipo il lavoratore autonomo ha la possibilità di dimezzare la propria imposta, una chance che invece resta preclusa a un dipendente con reddito equivalente. Il vantaggio in realtà è ancora più consistente perché l\'opzione per il regime forfettario consente di non versare nemmeno le addizionali regionale e comunale sull<span class="term">\'Irpef</span>, che per semplicità non sono state incluse nel conteggio ma rappresentano un esborso significativo in particolare in alcuni territori. LE ENTRATE Una riforma che punti ad unificare il trattamento delle varie categorie professionali è di sicuro nella linea dell\'equità orizzontale: ovvero il principio per cui a parità di reddito il contributo chiesto dello Stato deve essere tendenzialmente lo stesso per tutti. L\'idea di livellare verso il basso il prelievo, al 15 per cento dell\'attuale flat tax, deve però fare i conti con la realtà dei numeri e con la voragine che si aprirebbe nelle entrate pubbliche, in assenza di altri introiti compensativi come ad esempio quelli che si possono ricavare dalla cancellazione o dalla riduzione delle varie agevolazioni esistenti. Resta poi sullo sfondo la questione dei<span class="term"> redditi</span> oggi sottratti all<span class="term">\'Irpef</span>, come quelli da capitale sottoposti ad imposte sostitutive. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Pensioni, stipendi e fatture ecco tutti i casi da sanare IL FOCUS ROMA L\'attuale <strong>Irpef</strong> non tratta allo stesso modo lavoratori dipendenti, pensionati e partite Iva. La differenza non sta nelle aliquote nominali, uguali per tutti, ma nelle detrazioni riconosciute proprio a fronte della particolare... variegato che dovrà intervenire la riforma annunciata dal governo; certamente non sarà un\'opera semplice. LA DIFFERENZA Vediamo allora nel dettaglio come si applica l\'<strong>Irpef</strong> sui vari redditi. Il principale elemento di differenza è stato introdotto ormai quasi nove anni fa con il bonus 80 euro, riservato... dell\'<strong>Irpef</strong>. Ecco perché se partiamo da un livello di 10 mila euro l\'imposta per i dipendenti è addirittura negativa: i 1.200 euro del bonus compensano ampiamente la somma dovuta sulla carta, lasciando al contribuente un saldo favorevole di 780 euro. Invece chi percepisce la stessa somma da pensionato deve....400 euro, dal quale vanno poi dedotti i contributi previ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'IL FOCUS ROMA L\'attuale Irpef non tratta allo stesso modo lavoratori dipendenti, pensionati e partite Iva. La differenza non sta nelle aliquote nominali, uguali per tutti, ma nelle detrazioni riconosciute proprio a fronte della particolare attività lavorativa. Detrazioni che originariamente servivano a compensare forfettariamente (soprattutto per ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '3', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD02Mjc2REEzMDExNTFCQ0ZDQzk3NDg1ODE2MzdBOEVBQTM4ODE5QTM2MDNFRDhERTFGNDc5NDNFRUQyQjhDQjE1JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2R3Z09Ubk5tbnowUFZpM0JTNHhzTFlXRGl2QXI5WWk0MkhHY3lZaVg1bW11S2dXRWEyTGdVdHRnUS94MGk1QkV2N1RNWHZxY0NjR2drd1RuWERkQVR5MnREWE1hZkN0MlR2NkpPZmV3QTU2ZHJwZjIzTEkxQlY%3d', 'Fonte_Titolo': 'Il Messaggero', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7677567', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39884762', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': 'CHIARA BALDI', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '3', 'Documento_Sottotitolo': 'Sangalli: incentivi fiscali al welfare aziendale', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Riso, pane, pasta, bollette e trasporti Costo della vita su del 12 per cento', 'Documento_TitoloHtml': 'Riso, pane, pasta, bollette e trasporti Costo della vita su del 12 per cento', 'Documento_Contenuto': 'Un chilogrammo di pasta di qualità media oggi costa 2,3: un anno fa veniva venduto a 1,96 euro. In dodici mesi è aumentata del 21,3%, anche se tra novembre e dicembre 2022 - mese cui gli ultimi dati sui prezzi al consumo a Milano si riferiscono - è «scesa» dello 0,2%. Il riso Carnaroli, invece, è arrivato a costare 4,9 euro al chilo, contro i 3,12 euro di dicembre 2021 e i 4,47 euro di novembre 2022: per questo cereale amatissimo dai lombardi la variazione tendenziale, cioè quella riferita allo stesso mese dell\'anno precedente - è del 36,4%. Per il pane, invece, si rileva un +12,7% sul 2021 e un +0,1% a dicembre sul mese di novembre. E per il petto di pollo la cifra è ormai attestata sui 13 euro al chilo, contro gli 11,06 euro che si pagavano al supermercato un anno prima. Una spigola fresca, infine, costa il 6,7% più del 2021, ma schizza al 17,2% più dell\'anno precedente se si tratta di una spigola surgelata. In generale, per i prodotti alimentari in città si registrano rincari per un 12,2% rispetto al 2021 e dello 0,1% su novembre. E guardando al costo della vita nella sua complessità il dato è comunque allarmante: +12% da un anno all\'altro e +0,2 da novembre a dicembre. Dati anche più alti di quelli relativi all\'inflazione in tutto il Paese, che si attesa al 10,5%. E che hanno un effetto drammatico sui consumi, come dimostrano i dati di Confcommercio, che parlando di un «azzeramento della crescita dei consumi negli ultimi tre mesi del 2022». Spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: «Chiaramente, in una situazione in cui c\'è un aumento generalizzato dei prezzi, soprattutto per trasporti, energia e prodotti alimentari, la capacità di spesa delle famiglie si riduce. E questo ha conseguenze anche sui commercianti. Nonostante in molti casi abbiano provveduto a intervenire per frenare gli aumenti. Penso, ad esempio, ai panificatori, che hanno messo in campo il contenimento dei prezzi assorbendo sulla loro attività l\'aumento dei costi così da non farli pagare al consumatore». Anche per queste ragioni, due giorni fa il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha proposto ai candidati in corsa per la presidenza della Regione Lombardia il taglio dell<span class="term">\'Irap</span> per le imprese che attuano il welfare aziendale per i propri dipendenti (in particolare per quanto riguarda le spese sanitarie). Tra i settori che hanno avuto il maggiore rincaro, oltre agli alimentari, ci sono trasporti e energia. Per quanto riguarda i primi, la variazione tra 2021 e 2022 si attesta sull\',8,2% in più, mentre tra novembre e dicembre il rincaro è stato dell\'1% in più. In particolare, a essere aumentato è il costo delle automobili usate: +13,1% nel 2022, mentre una vettura nuova è rincarata del 6,6%. Chi si sposta con i mezzi pubblici, invece, ha dovuto elargire per il 2022 18,6 euro in più ogni 100 spesi nel 2021. Su treni e metrò, invece, si è avuto un risparmio del 6,5% rispetto al 2021 ma da novembre a dicembre dell\'anno appena trascorso la variazione è stata, all\'insù, dello 0,4%. Le spese per «abitazione, acqua, elettricità e combustibili» hanno avuto un\'impennata del 55,3% in più sul 2021 e, da un mese all\'altro, sono scese solo dell\'1,7%. Nel 2022 affittare una casa a Milano è costato 4 euro in più ogni 100 spesi nel 2021 e per pagarne l\'energia elettrica si è sborsato il 170,9% in più. Il gas, invece, è costato il 112,9% più di quello che si è speso nel 2021. E anche se tra novembre e dicembre 2022 c\'è stato un lieve calo del 2,5%, questo non ha risollevato le tasche (e l\'umore) dei milanesi. Il gasolio per il riscaldamento, invece, è sceso dell\'8,3% negli ultimi due mesi più freddi del 2022 nei dieci mesi prima il rincaro era stato di un quarto rispetto all\'anno precedente.', 'Documento_Abstract': '». Anche per queste ragioni, due giorni fa il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha proposto ai candidati in corsa per la presidenza della Regione Lombardia il taglio dell\'<strong>Irap</strong> per le imprese che attuano il welfare aziendale per i propri dipendenti (in particolare per quanto riguarda le spese sanitarie...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Un chilogrammo di pasta di qualità media oggi costa 2,3: un anno fa veniva venduto a 1,96 euro. In dodici mesi è aumentata del 21,3%, anche se tra novembre e dicembre 2022 - mese cui gli ultimi dati sui prezzi al consumo a Milano si riferiscono - è «scesa» dello 0,2%. Il riso Carnaroli, invece, è arrivato a costare 4,9 euro al chilo, contro i 3,12 ', 'Documento_Autore': 'CHIARA BALDI', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': 'Milano', 'Documento_NumeroDiPagina': '3', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1BRjMxMTQwNDBBMzk1QTk5MTY4QTg0QzgzNERDNjMxMTgzNDJFRkU4MTNGN0U0RDNBMTAzQjg2NkQxNThDQTI4JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqL2cyTXVFTjJ4NjZtczh2bjFnd29MaVMwektJNkNscnZsODgrRUZlTFowOVk4b2praHZFR3RxOGUyVU1aSmk5UklVSzlteHpHMG1zSElsc2lwOEUySlU9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7677567', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39884763', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '2', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Sul tavolo la riduzione a tre aliquote interessati otto milioni di contribuenti', 'Documento_TitoloHtml': 'Sul tavolo la riduzione a tre aliquote interessati otto milioni di contribuenti', 'Documento_Contenuto': 'L\'INTERVENTO L\'attuale sistema di aliquote e scaglioni è sostanzialmente penalizzante, soprattutto per il ceto medio. Come recentemente dichiarato anche dal viceministro dell\'Economia Maurizio Leo, nei prossimi mesi, obiettivo del governo sarà quello di riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuente, anche attraverso una revisione strutturale del sistema impositivo e, in particolare, dell<span class="term">\'Irpef</span>. È dunque in partenza il cantiere delega fiscale, tra i cui obiettivi c\'è quello di una riduzione delle aliquote<span class="term"> Irpef</span>, ferma restando la necessità di individuare le dovute coperture. Altre misure sono poi attese sull<span class="term">\'Ires</span>, sull\'Iva, e sull<span class="term">\'Irap</span>. Intervenire sul sistema<span class="term"> Irpef</span>, del resto, è misura attesa da tempo. SCAGLIONI DA RIVEDERE Se si prende per esempio in considerazione la busta paga lorda di un lavoratore medio italiano, che ammonta a poco meno di 30.000 euro (lordi), ai fini<span class="term"> Irpef</span>, tale soggetto è considerato come uno dei contribuenti più ricchi, collocato nel terzo scaglione e colpito da un\'aliquota marginale del 35%. Un azionista di una grande azienda, invece, pur magari guadagnando milioni grazie ai dividendi, pagherà un\'imposta con un\'aliquota fissa del 26%. La questione della rimodulazione<span class="term"> Irpef</span> è dunque fondamentale, da un punto di vista politico, economico e di giustizia redistributiva. ALIQUOTA CONTINUA In passato, per intervenire sul tema, era stato<span class="term"> studiato</span> il modello tedesco: un modello di progressività con aliquota continua e aliquote marginali costantemente crescenti dal 14 al 42%, con un\'ulteriore aliquota al 45% e un\'area di esenzione per i<span class="term"> redditi</span> più bassi. Al di là dell\'impatto suggestivo che alcune proiezioni di minore tassazione derivante dall\'applicazione di tale sistema sembravano poter determinare, per capire il reale effetto di un meccanismo analogo al modello tedesco nel contesto italiano bisogna però tenere conto che, oltre alla mera applicazione delle aliquote, per verificare il reale impatto impositivo sul contribuente, va considerato anche l\'effetto delle detrazioni. E allora emerge che il vantaggio di quel modello rispetto all\'attuale sistema si riduce notevolmente fino ad azzerarsi. È quindi molto più efficace intervenire, in maniera anche più semplice e lineare, riducendo gli attuali scaglioni. Oggi le aliquote fiscali sono infatti quattro: 23% fino a 15 mila euro, che corrisponde nel caso di massimo reddito ad una tassazione di 3.450 euro, 25% tra 15 e 28 mila euro, con una tassazione nel caso di reddito più alto di 6.700 euro (a partire dal secondo scaglione in poi, si applica comunque l\'aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito), 35% oltre i 28 mila e fino a 50 mila euro, con una tassazione pari a 14.400 euro in caso di reddito più alto, 43% oltre i 50 mila euro. Dopo i 28 mila euro, in sostanza, il sistema diventa punitivo. LE OPZIONI Diverse le ipotesi l\'intervento per alleviare la pressione fiscale. Si può ricorrere alla riduzione delle aliquote. Già con la riforma entrata in vigore nel gennaio 2022, che ha avuto un costo di circa 6 ,miliardi, sono state ridotte da cinque a quattro. Ora potrebbero essere portate a tre, con un intervento che coinvolgerebbe circa otto milioni di contribuenti. Altra ipotesi può essere l\'accorpamento delle prime due aliquote, 23% e 25%, in una sola pari, ad esempio, al 20%, che si potrebbe applicare a tutti i<span class="term"> redditi</span> fino a 28.000 euro. Ma le ipotesi intermedie possono essere le più svariate. E quella preferibile sembra la riduzione appunto a tre aliquote. Si può dunque introdurre un\'aliquota unica del 27% per i<span class="term"> redditi</span> tra 15 e 75 mila euro, continuando ad applicare il 43% per i<span class="term"> redditi</span> oltre i 75 mila euro e il 23% per i<span class="term"> redditi</span> sotto i 15 mila euro. Un sistema dunque con solo tre aliquote, ma con un maxi-scaglione nella parte centrale. Secondo le simulazioni già effettuate per testare il costo di questa ipotesi, la perdita di gettito per lo Stato non sarebbe del resto nemmeno così drammatica. Il primo anno costerebbe infatti 9 miliardi, per poi aumentare, a regime, fino a 12 miliardi. Insomma, un percorso non facile, ma di responsabilità e ormai indispensabile. Giovambattista Palumbo Direttore Osservatorio Politiche fiscali Eurispes © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': ', ferma restando la necessità di individuare le dovute coperture. Altre misure sono poi attese sull\'<strong>Ires</strong>, sull\'Iva, e sull\'<strong>Irap</strong>. Intervenire sul sistema <strong>Irpef</strong>, del resto, è misura attesa da tempo. SCAGLIONI DA RIVEDERE Se si prende per esempio in considerazione la busta paga lorda di un lavoratore medio..., obiettivo del governo sarà quello di riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuente, anche attraverso una revisione strutturale del sistema impositivo e, in particolare, dell\'<strong>Irpef</strong>. È dunque in partenza il cantiere delega fiscale, tra i cui obiettivi c\'è quello di una riduzione delle aliquote <strong>Irpef</strong>... italiano, che ammonta a poco meno di 30.000 euro (lordi), ai fini <strong>Irpef</strong>, tale soggetto è considerato come uno dei contribuenti più ricchi, collocato nel terzo scaglione e colpito da un\'aliquota marginale del 35%. Un azionista di una grande azienda, invece, pur magari guadagnando milioni grazie ai dividend', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\'INTERVENTO L\'attuale sistema di aliquote e scaglioni è sostanzialmente penalizzante, soprattutto per il ceto medio. Come recentemente dichiarato anche dal viceministro dell\'Economia Maurizio Leo, nei prossimi mesi, obiettivo del governo sarà quello di riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuente, anche attraverso una revisione ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '2', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1BNUUwQjFGNjA3RTMyNkVCNjhBNjg0NkI3NkVBNTlFNkJCMDZGNzZGMjZBNkE4MDdFNUZBMTkxQ0ZENkFDQTI5JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2R3Z09Ubk5tbnowUFZpM0JTNHhzTFlXRGl2QXI5WWk0MkhHY3lZaVg1bW11S2dXRWEyTGdVdGJRb2VyZ3o0ZXE0M2I0dzFrb2E1Skhoc012aTZDSmNobFR6SUJqR3QrTmhWazVDRkg4d252OXJwZjIzTEkxQlY%3d', 'Fonte_Titolo': 'Il Messaggero', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7677569', 'Report_TotaleDocumenti':1, 'Documento_ID': '39884766', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': 'Alberto Di Minin, Giovanni Tolin', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '16', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'OPEN INNOVATION LIFE SCIENCES', 'Documento_Titolo': 'Laboratori condivisi per competere (ed eccellere)', 'Documento_TitoloHtml': 'Laboratori condivisi per competere (ed eccellere)', 'Documento_Contenuto': 'Il viaggio nell\'Italia dei "Proof-of-Concept" continua nel settore life science. In quest\'ambito lo sviluppo di tecnologie early-stage trova spesso spazio all\'interno di vere e proprie piattaforme per l\'identificazione e l\'implementazione di invenzioni basate su attività di ricerca con un approccio "collaborate-to-compete". Un primo caso è quello di Exscalate, piattaforma per la scoperta di nuovi farmaci sviluppata da Dompé Farmaceutici. Sfruttando il potenziale della bioinformatica, la piattaforma combina il supercalcolo e l<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> per progettare farmaci in modo efficiente. «Abbiamo cominciato a sviluppare Exscalate nel 2004 collaborando negli anni con diversi attori del mondo pubblico, in particolare Cineca e Politecnico di Milano. Oggi contiamo su un network di più di 60 centri di ricerca e di calcolo nel mondo - dice Andrea Beccari, senior director della piattaforma -. Il nostro sistema ci permette di accelerare lo sviluppo di farmaci sul piano dell\'identificazione e della convalida di target biologici e candidati clinici con una libreria molecolare composta da due trilioni di molecole». Tra i casi di successo troviamo una collaborazione con Harvard che ha portato alla creazione di Aramis Biosciences, start up impegnata nello sviluppo di terapie modificanti per le malattie della superficie oculare. La molecola alla base dell\'azienda è stata progettata all\'interno della piattaforma ed è arrivata alla fase clinica in soli 14 mesi. Entro l\'anno Exscalate comincerà a utilizzare Leonardo, il nuovo supercomputer del Cineca inaugurato il mese scorso. Altro caso è quello di Bio4Dreams, incubatore certificato dal Mise di start up innovative, a capitale privato, verticalizzato sulle life sciences che dal 2018 ha visto 38 start up incubate di cui 11 partecipate. «Il nostro ruolo è supportare e ottimizzare il percorso verso il mercato di soluzioni innovative in ambito bio e digital hi-tech, creando valore in diversi ecosistemi locali tra loro interconnessi - spiega Chiara Bortolini, Innovation Hubs developer -. Siamo un team multidisciplinare strutturato per accompagnare giovani ricercatori nello sviluppo di tecnologie innovative grazie a un solido network e ai nostri Laboratori di Ricerca Condivisi». «Il contributo di Bio4Dreams si può esplicare anche a livello finanziario, con investimenti iniziali fino a un massimo del 30% dell\'equity su realtà in fasi iniziali di sviluppo», aggiunge Demetra Pelos, head of Business nursery. Sebbene i due casi diano uno punto di vista interessante su come si strutturino percorsi di open innovation nelle scienze della vita in Italia, c\'è ancora molto da fare. Le sfide aperte guardano alla costruzione di una pipeline strutturata a livello italiano tra una molteplicità di enti del mondo pubblico e privato, lavorando per la creazione di un sistema organizzato dove ad attori scientifici vengano associati strumenti e partner operativi per meglio competere su un mercato sempre più internazionale e per valorizzare l\'eccellenza della ricerca italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'di invenzioni basate su attività di ricerca con un approccio "collaborate-to-compete". Un primo caso è quello di Exscalate, piattaforma per la scoperta di nuovi farmaci sviluppata da Dompé Farmaceutici. Sfruttando il potenziale della bioinformatica, la piattaforma combina il supercalcolo e l\'<strong>intelligenza</strong>... <strong>artificiale</strong> per progettare farmaci in modo efficiente. «Abbiamo cominciato a sviluppare Exscalate nel 2004 collaborando negli anni con diversi attori del mondo pubblico, in particolare Cineca e Politecnico di Milano. Oggi contiamo su un network di più di 60 centri di ricerca e di calcolo nel mondo - dice...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il viaggio nell\'Italia dei "Proof-of-Concept" continua nel settore life science. In quest\'ambito lo sviluppo di tecnologie early-stage trova spesso spazio all\'interno di vere e proprie piattaforme per l\'identificazione e l\'implementazione di invenzioni basate su attività di ricerca con un approccio "collaborate-to-compete". Un primo caso è ', 'Documento_Autore': 'Alberto Di Minin, Giovanni Tolin', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': 'NOVA 24', 'Documento_NumeroDiPagina': '16', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD01RTc4QThFQTJEMTlDQUI3QTBDNjhGQzFCN0U5REYyOEM2RDFBRkVGNTk1NDY3RkY5NDkyN0ZENEE5ODJDQ0I5JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSnNiL1hqS2JnVExUaU5kNmxlQjFhdHF1Nk55YkJDQk5vK1J1L3lPenBhNWJHMGtJTDBldXZNdz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7677571', 'Report_TotaleDocumenti':1, 'Documento_ID': '39884768', 'Documento_Data': '2023-01-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '8', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'INDUSTRIA E COMPETITIVITÀ', 'Documento_Titolo': 'Unione Europea prigioniera del PARADOSSO REGOLATORIo', 'Documento_TitoloHtml': 'Unione Europea prigioniera del PARADOSSO REGOLATORIo', 'Documento_Contenuto': '«Nei prossimi decenni assisteremo alla più grande trasformazione industriale del nostro tempo, probabilmente di tutti i tempi», ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo intervento a Davos di martedì scorso. Come sta reagendo l\'Unione europea (Ue) a tale trasformazione? E cosa dovrebbe insegnare, quest\'ultima, all\'Italia? La trasformazione industriale consiste nel cambiamento del modello di crescita promosso negli ultimi trent\'anni. La legge americana Inflation Reduction Act (IRA), approvata nell\'agosto dell\'anno scorso ed entrata in vigore in questi giorni, costituisce l\'esempio più eclatante di tale cambiamento. L\'IRA fornisce 369 miliardi di dollari di sussidi pubblici alle imprese per promuovere nuove tecnologie "verdi", a condizione (però) che esse operino nel territorio americano. Attraverso aiuti pubblici, l\'America di Biden favorisce l\'investimento nel mercato domestico, così da contrastare le imprese cinesi (anch\'esse alimentate da aiuti pubblici). di Sergio Fabbrini «Nei prossimi decenni assisteremo alla più grande trasformazione industriale del nostro tempo, probabilmente di tutti i tempi», ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo intervento a Davos di martedì scorso. Come sta reagendo l\'Unione europea (Ue) a tale trasformazione? E cosa dovrebbe insegnare, quest\'ultima, all\'Italia? La trasformazione industriale consiste nel cambiamento del modello di crescita promosso negli ultimi trent\'anni. La legge americana Inflation Reduction Act (IRA), approvata nell\'agosto dell\'anno scorso ed entrata in vigore in questi giorni, costituisce l\'esempio più eclatante di tale cambiamento. L\'IRA fornisce 369 miliardi di dollari di sussidi pubblici alle imprese per promuovere nuove tecnologie "verdi", a condizione (però) che esse operino nel territorio americano. Attraverso aiuti pubblici, l\'America di Biden favorisce l\'investimento nel mercato domestico, così da contrastare le imprese cinesi (anch\'esse alimentate da aiuti pubblici). La globalizzazione non è più lasciata a sé stessa, come fosse un fenomeno naturale. Per renderla "intelligente" (Dani Rodrik), occorre governarla, andando alle cause delle diseguaglianze interne che avevano alimentato, peraltro, la reazione populista dell\'ultimo decennio. Anche l\'Ue ha dovuto prendere atto della trasformazione in corso. Tuttavia, i suoi interventi dell\'ultimo lustro hanno avuto una natura principalmente regolatoria, con il fine di proteggere la competitività del mercato interno dall\'aggressività oligopolistica delle multinazionali tecnologiche. Ad esempio, nel 2018, ha multato Google (per 4,3 miliardi di euro) per aver trasgredito la legislazione anti-trust, ha approvato il General<span class="term"> Data</span><span class="term"> Protection</span> Regulation per proteggere la<span class="term"> privacy</span> dei dati usati dalle multinazionali tecnologiche, ha introdotto il Digital Services Act per incrementare la trasparenza nell\'uso delle piattaforme digitali e, nel 2020, ha approvato il Digital Market Act per impedire la formazione di monopoli tecnologici e ha introdotte nuove regole per garantire la sicurezza nei contratti tecnologici di quinta generazione (5G). Tale approccio regolatorio, però, non poteva bastare per fare i conti con la trasformazione, accelerata dalla guerra russa, dei fondamenti del modello di crescita europeo. La sfida della rivoluzione nelle tecnologie ambientali e digitali richiede la mobilitazione di ingenti risorse pubbliche, oltre che private, di cui l\'Ue non dispone (in quanto controllate dai suoi stati membri). Certamente, di fronte alla crisi energetica, l\'Ue ha fatto bene a sospendere le regole che proibiscono gli aiuti di stato. Attraverso lo State Aid Temporary Crisis Framework, adottato nel marzo 2022, gli stati membri dell\'Ue hanno potuto mobilitare 672 miliardi di euro di fondi pubblici per sostenere le loro imprese nazionali. Tuttavia, il 53 per cento di questi aiuti è stato notificato dalla Germania, il 24 per cento dalla Francia, il 7 per cento dall\'Italia, il rimanente 16 per cento dagli altri 24 stati membri. Si è dunque determinata una asimmetria tra stati membri che è destinata ad accentuarsi con le nuove regole in corso di introduzione. Come il General Block Exemption Regulation che consente agli stati membri di fornire aiuti pubblici alle loro imprese senza il bisogno di notificare la decisione alla Commissione europea (come previsto dai Trattati) oppure come le Guidelines per gli aiuti di stato (finora 51 miliardi di euro) per installare tecnologie solari o eoliche oppure per produrre idrogeno rinnovato. Anche i cinque Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI) finora approvati (nel campo dell\'elettronica, della produzione di batterie e dell\'idrogeno), che arriveranno a mobilitare 54 miliardi di euro, saranno nazionali. Di qui il paradosso di cui l\'Ue è prigioniera. Se mantiene le regolamentazioni interne non può affrontare le sfide esterne, se si de-regolamenta per affrontare queste ultime finisce per aumentare le asimmetrie tra i propri stati membri. Infatti, la sospensione delle regole sta favorendo gli stati membri (come la Germania) che dispongono di spazi fiscali per promuovere aiuti pubblici, ma indeboliscono gli stati membri (come l\'Italia) che invece non possono farlo. È possibile liberarsi dal paradosso? Sì. Ad esempio, creando un Fondo sovrano europeo per aiutare le imprese nella loro conversione tecnologica. Tale Fondo, però, non deve essere la replica di Next Generation EU, un programma che si basa sulla raccolta centrale di risorse finanziarie quindi trasferite ai singoli stati membri. Il Fondo sovrano, oltre a sostenere le politiche industriali nazionali di riconversione, dovrebbe soprattutto promuovere una politica europea dell\'innovazione. Produrre, cioè, beni pubblici europei (da centri di ricerca europei a infrastrutture tecnologiche transnazionali) di cui tutti gli stati membri possono beneficiare, a prescindere dalle loro dimensioni o dallo stato delle loro finanze. Ciò che manca a Bruxelles è un\'istituzione e una leadership che rappresentino l\'interesse europeo, cioè un potere di governo (legittimato dai cittadini europei) capace di misurarsi con le strategie di Washington D.C e Pechino. Insomma, se si vuole affrontare la grande trasformazione di cui ha parlato Ursula von der Leyen, l\'Ue non può rimanere "un gigante regolatorio ma un nano politico" (Jacques Delors). Occorre creare, a Bruxelles, una capacità fiscale permanente a disposizione di un interesse europeo istituzionalmente definito. Contrariamente a ciò che si pensa a Palazzo Chigi, la primazia dell\'interesse nazionale fa il gioco di Berlino e Parigi, non già di Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': '-trust, ha approvato il General <strong>Data</strong> <strong>Protection</strong> Regulation per proteggere la <strong>privacy</strong> dei dati usati dalle multinazionali tecnologiche, ha introdotto il Digital Services Act per incrementare la trasparenza nell\'uso delle piattaforme digitali e, nel 2020, ha approvato il Digital Market Act per impedire...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '«Nei prossimi decenni assisteremo alla più grande trasformazione industriale del nostro tempo, probabilmente di tutti i tempi», ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo intervento a Davos di martedì scorso. Come sta reagendo l\'Unione europea (Ue) a tale trasformazione? E cosa dovrebbe insegnare, ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': 'POLITICA', 'Documento_NumeroDiPagina': '8', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1CN0JFMjNGNTIzQzk1ODNBRTI1OEJBMEZEN0U5NjlDODkwNkI0MDg4RTA4NDI3MzdBOTU5Qjk1NzU5QjNCRDM4JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFvNG9tRXdvMDZhZHAydUFtdE1NaVJXbzNXRWVURVN1a1E5UWZLY3VtWFdIL1ByOC9nQkRkNUlOT2ZOQzI1WnFoNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSjVoNjM0ckxKcnJzTjZ0SVlxTlZvVnEyNXNrWjdtR0NaalNpcDcxYUtnVXgyNjd3dTBGSzhadz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); } </script></head> <body ng-controller="indexCtrl"> <div class="container-fluid"> <div class="row clearfix"> <div class="col-md-12 column"> <div class="page-header" style="height:60px;margin: 10px 0px;"><span class="pull-left"></span><span class="pull-right"><a href="http://www.volopress.it/"><img border="0" alt="Volocom" style="max-height:50px;" src="https://servizi.volopress.it/reportpublisher/images/logo_volocom.png"></a></span></div> <div class="page-header" style="height:60px;margin: 0;"> <h3 id="titolorassegna"><span class="issue_title">{{titoloRassegna}}</span><span class="issue_date">{{dataRassegna | date: 'EEEE dd MMMM'}}</span></h3> </div><nav class="navbar navbar-default navbar-fixed-bottom" role="navigation"><div> <div href="#" id="increase">A</div> <div href="#" id="decrease">a</div> </div> <div> <div class="footer-left"> I ritagli stampa contenuti all'interno di questo messaggio sono ad uso esclusivo del destinatario e non riproducibili. <br> E strettamente vietata qualsiasi forma di utilizzo, riproduzione o diffusione non autorizzata del contenuto di questo messaggio o di parte di esso. </div> </div> <div class="footer-right"> Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2023<br><a href="http://www.volocom.it" target="_blank">powered by Volo.com</a></div></nav><accordion close-others="false"><accordion-group is-open="indiceSezioniOpen" id="indiceSezioni"><accordion-heading> Sezioni </accordion-heading><div ng-repeat="sezione in listaSezioni"><a name="{{sezione.Report_ID}}" class="indexLink" style="margin-left:{{10*sezione.Report_Livello}}px" href="#" ng-class="sezione.Report_TotaleDocumenti>0?'report_pieno':'report_vuoto'"> {{sezione.Report_Titolo}} <span ng-show="sezione.Report_TotaleDocumenti>0">({{sezione.Report_TotaleDocumenti}})</span></a></div></accordion-group><accordion-group is-open="ArticoliOpen" id="articoli"><accordion-heading> Articoli </accordion-heading><div ng-repeat="sezione in listaSezioni" ng-show="sezione.Report_TotaleDocumenti > 0"> <div ng-show="sezione.Report_ID>0" class="report_titolo" id="{{sezione.Report_ID}}"> Articoli della sezione: {{sezione.Report_Titolo}} </div> <div ng-show="sezione.Report_ID==0" class="report_titolo" id="{{sezione.Report_ID}}"> {{sezione.Report_Titolo}} </div> <div style="overflow:auto" ng-repeat="articolo in getArticoli(listaArticoli, sezione.Report_ID)" ng-show="showArticle(articolo)"> <div ng-show="sezione.Report_ID>0"> <div ng-show="articolo.Documento_Occhiello" class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article nopadding" ng-class-odd="'article_odd'"> <div class="documento_occhiello">{{articolo.Documento_Occhiello}}</div> </div> <div ng-hide="articolo.Documento_UrlType=='twitter'" class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article documento_titolo" ng-class-odd="'article_odd'"><a ng-click="articolo.Documento_OpenAbstract = !articolo.Documento_OpenAbstract">{{articolo.Documento_Titolo}}</a></div> <div ng-show="articolo.Documento_UrlType=='twitter'" class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article documento_titolo" ng-class-odd="'article_odd'"><span ng-bind-html="getHtml(articolo.Documento_TitoloHtml)"></span></div> <div ng-show="articolo.Documento_Sottotitolo" class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article nopadding" ng-class-odd="'article_odd'"> <div class="documento_sottotitolo">{{articolo.Documento_Sottotitolo}}</div> </div> <div class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article " ng-class-odd="'article_odd'"> <div class="col-lg-10 col-md-10 col-sm-10 col-xs-10" style="padding:0px" ng-class-odd="'article_odd'"> <div class="documento_data">{{articolo.Documento_Data | date:'dd/MM'}}</div> <div class="documento_fonte">{{articolo.Fonte_Titolo}}</div> <div ng-show="articolo.Documento_Autore" class="documento_autore">"{{articolo.Documento_Autore}}"</div> <div ng-show="articolo.Documento_PageNumber" class="documento_pagenumber">(pag. {{articolo.Documento_PageNumber}})</div> </div> <div class="col-lg-2 col-md-2 col-sm-2 col-xs-2" ng-class-odd="'article_odd'"><a class="documento_url" ng-show="articolo.Documento_UrlType!='video'" target="_blank" ng-href="{{articolo.Documento_Url}}"><i ng-show="articolo.Documento_UrlType=='web'" class="glyphicon glyphicon-link"></i><i ng-show="articolo.Documento_UrlType=='twitter'" class="glyphicon glyphicon-link"></i></a><a class="documento_url" ng-show="articolo.Documento_UrlType=='video'" target="_blank" ng-click="openAudioVideoPopup(articolo)"><i ng-show="articolo.Documento_UrlType=='video'" class="glyphicon glyphicon-film"></i></a></div> </div> <div class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12" ng-class-odd="'article_odd'"> <div class="documento_argomenti"><span style="font-weight:bold">Sezioni:</span><span ng-bind-html="getHtml(articolo.Documento_Argomenti)"></span></div> </div> <div ng-hide="articolo.Documento_Contenuto=='Ulteriori contenuti'" class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article" ng-class-odd="'article_odd'"> <div class="documento_contenuto" ng-hide="articolo.Documento_OpenAbstract==true"><span style="font-weight:bold">Contenuto:</span><span ng-bind-html="getHtml(articolo.Documento_Contenuto)"></span></div> <div class="documento_contenuto" ng-show="articolo.Documento_OpenAbstract==true"><span style="font-weight:bold">Abstract:</span><span ng-bind-html="getAbstract(articolo.Documento_Abstract,articolo.Documento_Contenuto,articolo.Documento_Creator)"></span></div> </div> <div class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 text-right" ng-class-odd="'article_odd'"><a ng-click="scrollTo('titolorassegna')" href="#">torna all'inizio</a></div> </div> <div ng-show="sezione.Report_ID==0"> <div ng-hide="articolo.Documento_UrlType=='twitter'" class="col-lg-12 col-md-12 col-sm-12 col-xs-12 article documento_titolo" ng-class-odd="'article_odd'"><a href="{{articolo.Documento_Flip}}">{{articolo.Documento_Titolo}}</a></div> </div> </div> </div></accordion-group></accordion></div> </div> </div><footer class="footer"><div class="container"> <p class="text-muted">Volocom srl - Partita IVA e CF: 13313330154 | Info e assistenza mail: info@volocom.it | tel: +39 02 8945 3023 | fax: 02 8945 3500</p> </div></footer></body> </html>