<html lang="it" ng-app="webApp"> <head> <META http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-16"> <title>Rassegna Stampa</title> <meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0,user-scalable=no"> <meta name="description" content="Rassegna Stampa"> <meta name="author" content="Volo.com"> <link rel="shortcut icon" href="img/Volocom_favicon.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="144x144" href="images/apple-touch-icon-144-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="114x114" href="images/apple-touch-icon-114-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="72x72" href="images/apple-touch-icon-72-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" href="images/apple-touch-icon-57-precomposed.png"><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-cookies.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-route.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-sanitize.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-resource.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/tmhDynamicLocale.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jquery/1.11.2/jquery-1.11.2.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/3.3.2/js/bootstrap.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/custom/0.12.1/ui-bootstrap-tpls-0.12.1.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/app.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jqueryapp.js"></script><link charset="UTF-8" href="css/bootstrap.css" rel="stylesheet"> <link charset="UTF-8" href="css/style.css" rel="stylesheet"><script charset="UTF-8"> $(document).ready(function () { var appElement = document.querySelector('[ng-app=webApp]'); var $scope = angular.element(appElement).scope(); $scope.$apply(function () { $scope.titoloRassegna = 'AssoSoftwareDayPress'; $scope.dataRassegna = '2023-01-13'; $scope.CustomerId = ''; $scope.UserId = '7639'; $scope.listaSezioni = []; $scope.listaArticoli = []; creaListaSezioni($scope.listaSezioni); creaListaArticoli($scope.listaArticoli); }); }); function creaListaSezioni(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'AssoSoftwareDayPress' , 'Report_ID': '7652541' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':-1}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Dicono di Noi' , 'Report_ID': '7652542' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione' , 'Report_ID': '7652543' , 'Report_TotaleDocumenti':4 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane' , 'Report_ID': '7652544' , 'Report_TotaleDocumenti':15 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Ambiente e Rifiuti' , 'Report_ID': '7652545' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Contabilità e Bilancio' , 'Report_ID': '7652546' , 'Report_TotaleDocumenti':1 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica' , 'Report_ID': '7652547' , 'Report_TotaleDocumenti':6 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni' , 'Report_ID': '7652548' , 'Report_TotaleDocumenti':5 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Giustizia' , 'Report_ID': '7652549' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0' , 'Report_ID': '7652550' , 'Report_TotaleDocumenti':6 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza' , 'Report_ID': '7652551' , 'Report_TotaleDocumenti':1 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR' , 'Report_ID': '7652552' , 'Report_TotaleDocumenti':13 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Sanità Digitale' , 'Report_ID': '7652553' , 'Report_TotaleDocumenti':3 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Turismo Digitale' , 'Report_ID': '7652554' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); } function creaListaArticoli(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione', 'Report_ID': '7652543', 'Report_TotaleDocumenti':4, 'Documento_ID': '39747204', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Liste elettorali in ANPR: bene, ma siamo ancora lontani dalla vera semplificazione', 'Documento_TitoloHtml': 'Liste elettorali in ANPR: bene, ma siamo ancora lontani dalla vera semplificazione', 'Documento_Contenuto': 'Il subentro dei dati elettorali dei Comuni in<span class="term"> Anpr</span> dovrà essere competato entro novembre. Quali saranno gli step successivi? E, soprattutto, si può parlare di una vera semplificazione e trasformazione<span class="term"> digitale</span> dell\'intero processo? Ecco perché ancora non è così Pubblicato il 12 Gen 2023 Patrizia Saggini avvocata, esperta di<span class="term"> digitalizzazione</span> della Pubblica Amministrazione Dal primo dicembre 2022 sono disponibili in<span class="term"> ANPR</span> i servizi che consentono ai Comuni di inviare ed aggiornare i dati relativi alla posizione elettorale dei propri cittadini , grazie all\'integrazione tra l\'Anagrafe nazionale della popolazione residente e le liste elettorali. Cosa cambierà, in concreto, per noi cittadini? Siamo davvero vicini alla tanto attesa semplificazione, quella, per intenderci, che ci consentirebbe ad esempio di scaricare la tessera elettorale dal sito dell\'anagrafe nazionale invece di richiederla all\'Ufficio anagrafe del nostro Comune? È ancora un po\' presto - a completare la procedura è stato al momento solo il comune di Giave - ma quando tutti i comuni avranno riversato i dati elettorali dei loro cittadini in<span class="term"> ANPR</span> ( il "subentro" dovrà terminare entro il 30 novembre 2023) , allora anche questa pratica potrà essere sbrigata in pochi clic, così come è già possibile scaricare 14 tipologie di certificati anagrafici, modificare i propri dati ed effettuare cambi di residenza su tutto il territorio nazionale. Ripercorriamo allora l\'iter di questo primo step. L\'integrazione delle liste elettorali nella banca dati di<span class="term"> ANPR</span> In seguito al decreto 17 ottobre 2022 del Ministro dell\'Interno (pubblicato il 15 novembre 2022), adottato di concerto con i ministri per l\'Innovazione tecnologica e la transizione<span class="term"> digitale</span> e per la Pubblica amministrazione, sono state infatti definite le attività per l\'adeguamento e l\'evoluzione delle caratteristiche tecniche della piattaforma di funzionamento dell<span class="term">\'ANPR</span> al fine della sua integrazione con le liste elettorali. WHITEPAPER Decisioni più rapide con l\'intelligenza artificiale L\'integrazione delle liste elettorali nella banca dati di<span class="term"> ANPR</span> è stata introdotta con una modifica al comma 2-ter dell\'articolo 62 del CAD dal decreto legge 31 maggio 2021, n. 77, e rientra nel più ampio disegno di ricomporre nell\'Anagrafe Nazionale tutte le basi dati che riguardano lo status della persona: dalla residenza allo status elettorale, a cui si aggiungerà anche lo stato civile (nascita, matrimonio, cittadinanza e morte), già prevista dalla normativa e di cui si stanno aspettando i decreti di attuazione. La realizzazione del progetto è finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNRR Il medesimo articolo 62 del CAD , al comma 6-bis, prevede che "Con uno o più decreti del Ministro dell\'interno, adottati di concerto con il Ministro per l\'innovazione tecnologica e la transizione<span class="term"> digitale</span> e il Ministro per la pubblica amministrazione, sentiti il Garante per la protezione dei dati personali e la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono assicurati l\'aggiornamento dei servizi resi disponibili dall<span class="term">\'ANPR</span> alle pubbliche amministrazioni, agli organismi che erogano pubblici servizi e ai privati, nonché l\'adeguamento e l\'evoluzione delle caratteristiche tecniche della piattaforma di funzionamento dell<span class="term">\'ANPR</span>". La gestione delle liste elettorali Le liste elettorali consistono in elenchi - che vengono aggiornati a scadenze predeterminate - e contengono i nominativi delle persone che possono esercitare il diritto di voto in occasione delle consultazioni elettorali. La gestione delle liste elettorali e dei dati relativi all\'iscrizione nelle liste di sezione è regolata dal DPR 20 marzo 1967, n. 223 - "Approvazione del testo unico delle leggi per la disciplina dell\'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali", ed in linea generale si prevede che "Sono iscritti d\'ufficio nelle liste elettorali i cittadini che, possedendo i requisiti per essere elettori e non essendo incorsi nella perdita definitiva o temporanea del diritto elettorale attivo, sono compresi nell\'anagrafe della popolazione residente nel Comune o nell\'anagrafe degli italiani residenti all\'estero". La normativa prevede che le liste siano distinte per uomini e donne, compilate in ordine alfabetico in doppio esemplare , e indichino per ogni iscritto, il cognome e nome, il luogo e la data di nascita, il numero, la parte e la serie dell\'atto di nascita e l\'abitazione; in effetti, questi sono dati già presenti in<span class="term"> ANPR</span>, quindi la gestione delle liste dovrebbe portare ad un\'ottimizzazione del procedimento e ad una migliore gestione dei dati. Video promo dell\'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente Le scadenze e gli adempimenti per i Comuni Il recente Decreto delinea inoltre le attività affidate all\'ufficiale elettorale di ogni comune per il primo inserimento dei dati elettorali in<span class="term"> ANPR</span> e dei successivi aggiornamenti. Sono stabilite anche le misure di sicurezza del sistema, al fine di garantire l\'integrità, la riservatezza dei dati e il tracciamento delle operazioni effettuate nonché le modalità di accesso ai servizi attraverso credenziali identificative di livello adeguato. L\'art. 7 del Decreto prevede infine che i Comuni registrino in<span class="term"> Anpr</span> i dati entro 12 mesi dalla Comunicazione del Ministero dell\'Interno dell\'attivazione del Servizio, il quale sarà attivo dal 1° dicembre 2022, quindi il "subentro" dei dati di tutti i Comuni dovrà terminare entro il 30 novembre 2023. I dati elettorali possono essere registrati e aggiornati tramite i propri Applicativi gestionali, opportunamente integrati con i web service messi a disposizione, le cui specifiche sono pubblicate sul sito<span class="term"> Anpr</span>, nella Sezione dedicata alla Documentazione tecnica. Per le attività di sviluppo e integrazione necessarie all\'adeguamento dell\'Applicativo gestionale comunale è possibile utilizzare l\'ambiente "Test Comuni". In alternativa, l\'Ufficiale elettorale ha la possibilità di registrare e tenere aggiornati i dati elettorali attraverso la web application di<span class="term"> Anpr</span>, seguendo le Istruzioni del Manuale "Liste Elettorali - Web Application - Guida operativa per i Comuni", disponibile sul sito<span class="term"> Anpr</span> nella Sezione dedicata alla Documentazione tecnica, dove verranno pubblicati anche eventuali aggiornamenti e ulteriore materiale. Dal 1° dicembre 2022 è disponibile, nella web application di<span class="term"> Anpr</span>, la funzionalità "Upload del file" per il caricamento dei dati degli Elettori e delle Sezioni del Comune. Tale funzionalità può essere utilizzata solo per la prima trasmissione dei dati e sarà disattivata al termine dell\'invio. Per i successivi aggiornamenti dovranno essere utilizzate le funzionalità della web application o il Sistema gestionale del Comune, opportunamente integrato con i web services messi a disposizione da<span class="term"> Anpr</span>. Il Dipartimento per la Trasformazione<span class="term"> Digitale</span> ha reso noto che il giorno successivo il Comune di Giave - con meno di 500 abitanti, situato nella provincia di Sassari - è stato il primo a cogliere questa opportunità, trasmettendo i dati tramite i servizi resi disponibili da<span class="term"> ANPR</span>. Non è ancora chiaro se per questo tipo di attività sono previsti finanziamenti dedicati per i Comuni, oppure se dovranno provvedere alle integrazioni SW con fondi propri. Per quanto riguarda l\' accesso al back office da parte degli operatori, il parere del garante privacy ha esplicitamente prescritto che "nelle more della definizione del quadro di garanzie e regole delle identità<span class="term"> SPID</span> ad uso professionale, è ammesso l\'utilizzo di identità<span class="term"> SPID</span> ad uso personale da parte dell\'Ufficiale elettorale del comune , escludendo l\'uso di dati personali attinenti alla sfera privata del soggetto (es. e-mail e numero di cellulare personali, domicilio privato, etc.) forniti ai Service Provider." Servizi online disponibili Una volta che i comuni avranno completato telematicamente il primo inserimento dei dati, i cittadini potranno dunque utilizzare i servizi in<span class="term"> Anpr</span> anche per: la consultazione della propria posizione elettorale il rilascio in modalità<span class="term"> digitale</span> della certificazione relativa al godimento dell\'elettorato attivo e per eventuali richieste di rettifica Inoltre, la piattaforma consentirà ai cittadini di altro Stato dell\'Unione europea residenti in Italia la presentazione telematica sia della domanda per l\'iscrizione nelle liste aggiunte per le elezioni comunali sia quella per partecipare all\'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all\'Italia. Le funzionalità di<span class="term"> ANPR</span> di cui ai commi 1, 2 e 3 sono assicurate attraverso il sito web di<span class="term"> ANPR</span>, previa identificazione informatica con le modalità di cui all\'art. 64 del CAD, ovvero tramite il punto di accesso telematico di cui all\'art. 64-bis del CAD, con credenziali almeno di livello di sicurezza pari a 2. Quindi si può immaginare che il portale sarà integrato a breve anche con le credenziali EIDAS, in modo da far accedere senza problemi anche cittadini europei. La normativa prevede anche casi di esclusioni dalle liste elettorali , previste dall\'art. 2 del d.P.R. 223/1967, che riguardano: "b) coloro che sono sottoposti, in forza di provvedimenti definitivi, alle misure di prevenzione [] finché durano gli effetti dei provvedimenti stessi; c) coloro che sono sottoposti, in forza di provvedimenti definitivi, a misure di sicurezza detentive o alla libertà vigilata o al divieto di soggiorno in uno o più comuni [] finché durano gli effetti dei provvedimenti stessi; d) i condannati a pena che importa la interdizione perpetua dai pubblici uffici; e) coloro che sono sottoposti all\'interdizione temporanea dai pubblici uffici, per tutto il tempo della sua durata. Le sentenze penali producono la perdita del diritto elettorale solo quando sono passate in giudicato". Ancora lontani dalla vera semplificazione Purtroppo il Decreto non si occupa di questo aspetto, quindi si continuerà con la comunicazione "manuale" dei provvedimenti giudiziari da parte del Tribunale ai Comuni , quando invece sarebbe stato possibile progettare funzioni di condivisione di dati e documenti, sfruttando le potenzialità di<span class="term"> ANPR</span>; l\'ennesima occasione persa, perché probabilmente si continua a pensare solo alla gestione del singolo adempimento, e non alla semplificazione e trasformazione<span class="term"> digitale</span> dell\'intero processo, soprattutto quando coinvolge diversi livelli delle istituzioni. Così come forse sarebbe necessaria una revisione del processo di revisione delle liste e di tenuta del fascicolo elettronico (previsto dal Decreto del Ministero dell\'Interno 12 febbraio 2014), tenendo conto delle potenzialità dell\'Anagrafe Unica e dell\'interoperabilità tra le diverse banche dati interessate. Le criticità legate ai certificati di iscrizione alle liste elettorali Per quanto riguarda i certificati di iscrizione alle liste elettorali , si pone il problema di renderli disponibili non solo all\'interessato, ma anche ai Comitati di promozione dei referendum, per la validazione delle firme raccolte. Il parere del Garante ha prescritto che la "certificazione relativa al godimento dell\'elettorato" - analogamente a quanto previsto al precedente comma 1, secondo cui "ANPR consente ai cittadini la consultazione, la verifica e l\'eventuale richiesta di rettifica dei propri dati" - sia consentita, con la modalità telematica, al richiedente con esclusivo riferimento alla propria posizione e non anche riguardo alla posizione di terzi". I certificati di iscrizione alle liste solitamente vengono richiesti ai Comuni dai Comitati Promotori di Referendum, per la validazione delle firme raccolte: al momento, queste verifiche sono fatte in modo "manuale", richiedendo certificati agli 8.000 Comuni italiani. Anche se nel Decreto questo aspetto non viene trattato, il DPCM 9 settembre 2022 - che istituisce la piattaforma online per i REFERENDUM - prevede invece la verifica del possesso dei requisiti dei firmatari tramite PDND, all\'art. 4 comma 9 e 10: "La piattaforma, a partire dalla data in cui è assicurata l\'interoperabilità con la PDND ovvero con l\'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), permette ai soggetti legittimati dalla legge, tramite una specifica funzionalità descritta nel manuale operativo di cui all\'art. 3, comma 3, la verifica della correttezza dei dati dei cittadini fruitori della stessa piattaforma nonché della loro iscrizione nelle liste elettorali. Fino a quando il dato relativo all\'iscrizione nelle liste elettorali non è disponibile in<span class="term"> ANPR</span> (quindi fino al 30 novembre 2023), la piattaforma consente ai soggetti promotori, mediante apposita funzionalità descritta nel manuale operativo di cui all\'art. 3, comma 3, di inviare al comune competente, con posta elettronica certificata o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato, la richiesta di verifica dell\'iscrizione dei sottoscrittori nelle liste elettorali con rilascio del relativo certificato." La Piattaforma per la sottoscrizione dei referendum non è ancora attiva , è stato messo in evidenza che il portale consente unicamente la raccolta delle firme per i referendum e per le proposte di legge di iniziativa popolare. Mentre non sono state ancora discusse o approvate nuove disposizioni legislative per autorizzare la raccolta<span class="term"> digitale</span> delle firme necessarie a presentare le liste elettorali per le elezioni locali, politiche o europee. Inoltre, la piattaforma deve ancora ricevere gli aggiornamenti tecnici per distinguere efficacemente tra i diversi tipi di sottoscrizioni<span class="term"> digitali</span> e a rafforzare l\'accoppiamento di firme e certificati elettorali. La previsione contenuta nel Decreto che la istituisce è assolutamente una buona notizia, dal momento che è uno dei primi esempi di integrazione diretta di un servizio nazionale con la Piattaforma<span class="term"> Digitale</span> dei Dati - che garantisce l\'interoperabilità - e quindi realizza pienamente il principio "once only" Le possibili novità per la tessera elettorale Sempre in tema di elezioni, un\'altra semplificazione da monitorare riguarda la Tessera Elettorale , cioè il certificato che, unitamente ad un documento di identificazione, permette l\'ammissione dell\'elettore all\'esercizio del diritto di voto in occasione di ogni consultazione elettorale o referendaria. Partendo dal presupposto che entro la fine del 2023 tutti i dati delle liste elettorali saranno contenuti in un unico data base, viene di conseguenza automatico pensare che dopo non avremo più bisogno di un attestato cartaceo, ma ci basterà una notifica su App IO o, in alternativa, potrebbe essere sia stampata sia scaricata<span class="term"> digitalmente</span> con un QR Code sullo smartphone e poi verificata al seggio con una nuova app governativa, simile a \'VerificaC19\' usata per verificare i green pass; questa ipotesi è in linea con alcune recenti dichiarazioni rilasciate dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessio Butti. Questi provvedimenti costituiscono la dimostrazione concreta che il completamento di<span class="term"> ANPR</span> con altre banche dati è il volano per rendere disponibili nuovi servizi, con effettive semplificazioni e vantaggi tangibili, per cittadini e Comuni. WHITEPAPER Una guida per acquisire nuovi clienti con il<span class="term"> digital</span> onboarding @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'Liste elettorali in <strong>ANPR</strong>: bene, ma siamo ancora lontani dalla vera semplificazione Il subentro dei dati elettorali dei Comuni in <strong>Anpr</strong> dovrà essere competato entro novembre. Quali saranno gli step successivi? E, soprattutto, si può parlare di una vera semplificazione e trasformazione digitale... dell\'intero processo? 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Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, puoi farlo in qualsiasi momento selezionando Gestisci le preferenze. Ai fini del trasferimento della residenza entro 18 mesi dal rogito, necessario per l\'applicazione dell\' agevolazione prima casa, rileva la data in cui il contribuente ha presentato al Comune l\'istanza di variazione anagrafica, anche se il procedimento amministrativo si perfeziona oltre il termine di 18 mesi, purché, però, la variazione vada effettivamente a buon fine. La precisazione arriva dall\'ordinanza n. 667 della Cassazione pubblicata ieri. Si ricorda che, a norma della lett. a) della Nota II- bis all\' art. 1 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 131/86, per il godimento dell\' agevolazione prima casa è richiesto, tra le altre condizioni, che l\'immobile sia ubicato nel territorio del Comune in cui l\'acquirente stabilisca la residenza entro 18 mesi dall\'acquisto (ove non l\'abbia già oppure ove non svolga la propria attività lavorativa in quel Comune). In proposito, la circ. 29 maggio 2013 n. 18 ( 3.10) ha chiarito che il cambio di residenza si considera avvenuto nella stessa data in cui l\'interessato presenta al Comune la dichiarazione di trasferimento della residenza, ai sensi dell\' art. 18 commi 1 e 2 del DPR 30 maggio 89 n. 223. Lo afferma anche la giurisprudenza di legittimità ( cfr. Cass. n. 110/2015 ), ove chiarisce che, in virtù del principio della "unicità del procedimento amministrativo di mutamento dell\'iscrizione anagrafica", in base al quale sussiste una "saldatura temporale tra cancellazione dall\'anagrafe del comune di precedente iscrizione ed iscrizione in quella del comune di nuova residenza", la variazione di residenza decorre "dalla dichiarazione di trasferimento resa dall\'interessato nel comune di nuova residenza". La Cassazione, nell\'ordinanza n. 667/2022, circoscrive e chiarisce i termini di operatività di tale principio. La Corte spiega infatti, che, se è vero che, sulla base del principio sopra enunciato, l\'agevolazione prima casa può spettare al soggetto che abbia presentato l\'istanza di trasferimento entro 18 mesi, anche se, allo scadere del termine di legge, il procedimento amministrativo di variazione anagrafica non si è ancora perfezionato, resta necessario, però, che prima o poi il trasferimento vada a buon fine. Pertanto, concludono i giudici di legittimità, ove, pur avendo il contribuente presentato l\'istanza di variazione di residenza entro 18 mesi dal rogito, "il procedimento concernente il trasferimento di residenza non si sia concluso per ragioni imputabili al contribuente o, addirittura, il trasferimento della residenza sia stato negato, non v\'è più alcuna valida ragione giustificativa per non revocare il beneficio". L\'ancoraggio dell\'efficacia del trasferimento della residenza alla presentazione dell\'istanza consente di evitare che eventuali "lungaggini del procedimento amministrativo" di variazione della residenza incidano sulla concessione del beneficio, ma l\'agevolazione deve comunque essere revocata tutte le volte in cui il procedimento amministrativo, seppur tempestivamente avviato, non sia andato a buon fine per un fatto imputabile al contribuente o si sia chiuso con un diniego. Volendo schematizzare, si potrebbe dire che l\'agevolazione prima casa: - non compete, se nel termine di 18 mesi, il contribuente non ha effettuato la dichiarazione di "cambio di residenza" al Comune; - non spetta se, pur avendo il contribuente presentato la dichiarazione di "cambio di residenza" entro il termine di 18 mesi, la nuova residenza non va, poi, a buon fine per cause a lui imputabili; - spetta se il contribuente presenta la dichiarazione di "cambio di residenza" entro il termine di 18 mesi, anche se il trasferimento si perfeziona dopo il termine e anche se non si perfeziona affatto, ma per cause non imputabili al contribuente. Peraltro, si deve segnalare che l\' art. 5 comma 3 del DL 9 febbraio 2012 n. 5 (conv. L. 4 aprile 2012 n. 35 ) dovrebbe aver scongiurato il pericolo che tra la data di richiesta del trasferimento della residenza e quella di recepimento di essa trascorra molto tempo, stabilendo che "l\'ufficiale d\'anagrafe" deve effettuare le iscrizioni anagrafiche "nei due giorni lavorativi successivi alla presentazione delle dichiarazioni" e che gli "effetti giuridici delle iscrizioni anagrafiche e delle corrispondenti cancellazioni decorrono dalla data della dichiarazione". Inoltre, da ultimo, il DM 3 novembre 2021 ha previsto la possibilità di presentare "in modalità telematica attraverso i servizi resi disponibili dall<span class="term">\'ANPR</span>" (tra le altre) anche le dichiarazioni anagrafiche concernenti il trasferimento di residenza da un Comune all\'altro o dall\'estero (si veda " Rimpatrio dall\'estero on line con effetti sulle agevolazioni fiscali " del 27 giugno 2021).', 'Documento_Abstract': 'della dichiarazione". Inoltre, da ultimo, il DM 3 novembre 2021 ha previsto la possibilità di presentare "in modalità telematica attraverso i servizi resi disponibili dall\'<strong>ANPR</strong>" (tra le altre) anche le dichiarazioni anagrafiche concernenti il trasferimento di residenza da un Comune all\'altro o dall\'estero (si veda...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Informativa Questo sito, e gli strumenti di terze parti richiamati, utilizzano cookie indispensabili per il funzionamento tecnico del sito stesso e utili ad avere un\'esperienza di navigazione migliorata e funzionale al tipo di dispositivo utilizzato, secondo le finalità illustrate nella Cookie Policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_935521_prima_casa_solo_se_il_trasferimento_della_residenza_va_a_buon.aspx', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21MQWxGRTNKN2p5SnNwbFZCNCtTYVlEVi83Sm1WRmFsbXRUL2VxaERoUnppN3RhR09GRlJlbDl2NitlTUxtNXpoZEI2bW1VeEp0NVVzWGxhV1ZlOGNiZVc5bkRwR0I1Qm1RU3pYanZERG9xYQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione', 'Report_ID': '7652543', 'Report_TotaleDocumenti':4, 'Documento_ID': '39747207', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Luca De Biase, Giusella Finocchiaro, Oreste Pollicino', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '16', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'TECNOLOGIA E SOCIETÀ/1', 'Documento_Titolo': 'Un piano di educazione civica digitale per modernizzare l\' Italia', 'Documento_TitoloHtml': 'Un piano di educazione civica digitale per modernizzare l\' Italia', 'Documento_Contenuto': 'L\' esperienza della pandemia ha accelerato la<span class="term"> digitalizzazione</span> della vita economica e sociale. Il consumo di beni e servizi, l\' accesso alla scuola e alla sanità, la continuità del lavoro e la gratificazione del divertimento sono stati resi possibili dalla tecnologia<span class="term"> digitale</span>. Ma dopo quella drammatica esperienza tutto è tornato come prima? Certamente no. Le persone che erano già da decenni avvezze all\' uso del<span class="term"> digitale</span> sono state raggiunte in due anni da milioni di altre persone: e le nuove abitudini non sono state abbandonate alla fine dell\' emergenza. Piuttosto ora c\' è bisogno di migliorarne la qualità, innovando le forme dell\' istruzione che fa uso del<span class="term"> digitale</span>, accelerando la medicina telematica, migliorando le modalità del lavoro da remoto e arricchendole con nuove soluzioni organizzative. Ma il necessario processo di innovazione<span class="term"> digitale</span> richiede una piena partecipazione dei membri della società, perché l\' innovazione non avviene quando è proposta da un visionario ma quando è adottata dalle persone in un sistema che ne risulta modificato profondamente. Anche per questo, la questione della cittadinanza<span class="term"> digitale</span> è un nodo essenziale della contemporaneità: nella dimensione della cittadinanza convergono le questioni dei diritti e quelle del buon funzionamento della vita sociale. Ma - e questo è il punto - nessuno può essere cittadino di qualcosa che non conosce. Per la realizzazione della cittadinanza<span class="term"> digitale</span> sono necessarie conoscenza e consapevolezza: conoscenza<span class="term"> digitale</span> e consapevolezza dell\' agire<span class="term"> digitale</span>. La conoscenza<span class="term"> digitale</span> non può darsi per scontata in Italia. Secondo l\' indice di<span class="term"> digitalizzazione</span> dell\' economia e della società 2022 (Desi) l\' Italia si colloca al 18esimo posto fra i 27 Stati membri dell\' Ue, pur costituendo la terza economia dell\' Unione. Certo, in Italia c\' è una robusta base industriale e un\' ottima comunità di ricerca in settori chiave come l\' intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la quantistica. Ma il numero di specialisti sul totale della popolazione, sempre secondo il Desi, è il più basso d\' Europa. Inoltre, l\' Italia resta frenata da un grave deficit nell\' alfabetizzazione informatica: gli indicatori di quest\' anno mostrano che il Paese sta colmando il divario rispetto all\' Unione europea in fatto di competenze<span class="term"> digitali</span> di base, ma ancora oggi oltre la metà dei cittadini italiani non dispone di un minimo di alfabetizzazione<span class="term"> digitale</span>. È un handicap: per la crescita, l\' innovazione, il rispetto dei diritti. Ci sono delle opportunità per migliorare la situazione del Paese. La più importante, è che il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina 48 miliardi di euro alla transizione<span class="term"> digitale</span>. A questo si aggiungono altre iniziative, come il Fondo per la Repubblica<span class="term"> digitale</span>, che è alimentato dai versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, per un importo complessivo previsto di circa 350 milioni di euro. I primi due bandi, "Futura" e "Onlife", erano indirizzati al finanziamento di progetti per migliorare rispettivamente la competenza<span class="term"> digitale</span> delle giovani donne e dei giovani Neet (Not in education, employment or training). Il nostro Paese, infatti, presenta il più alto tasso di Neet dell\' Unione europea, pari al 25,1 per cento. E all\' interno del ritardo dell\' Italia in termini di competenze<span class="term"> digitali</span>, vi è un forte problema di genere: solo il 43,1% delle donne possiede competenze<span class="term"> digitali</span> di base, rispetto al dato Ue pari al 52,3 per cento. La buona notizia è che questi due bandi si sono appena chiusi con la presentazione di oltre 300 proposte. Il problema della costruzione delle competenze<span class="term"> digitali</span> di base è piuttosto chiaro nei suoi termini e si può sperare che gli strumenti per affrontarlo vengano sfruttati. Risolvere questo problema significa consentire alla metà degli italiani che non ha competenze di base di potere accedere ai servizi della pubblica amministrazione, da<span class="term"> Spid</span> al Fascicolo sanitario elettronico, ai pagamenti<span class="term"> digitali</span>, alle forme telematiche di partecipazione democratica. Se tutto questo è indubbiamente necessario per realizzare la cittadinanza<span class="term"> digitale</span>, però non basta. Occorre che i cittadini<span class="term"> digitali</span> siano consapevoli. Consapevoli, innanzitutto del proprio agire<span class="term"> digitale</span>: delle potenzialità e delle conseguenze di esso. Consapevoli, dunque, dei propri diritti: basti pensare ai diritti riconosciuti dal Gdpr, dall\' accesso all\' oblio e ai diritti riconosciuti ai consumatori online. Consapevoli inoltre delle conseguenza di un click, che può costituire l\' equivalente di una firma di un contratto. Consapevoli che quello che si scrive su WhatsApp o sui social è considerato scritto, a tutti gli effetti giuridici. Consapevoli, infine, che quello che è illecito off line, lo è anche on line. Costruire questa consapevolezza nei cittadini passa per un processo educativo, che si può svolgere nelle scuole, nei percorsi di formazione lavorativa, ma non solo. Si può svolgere in tutti i contesti pubblici. Bisogna ripensare un vero e proprio progetto di educazione civica<span class="term"> digitale</span>. È il più importante argomento di modernizzazione che si possa immaginare, analogo a quello che ha portato alla generalizzazione a tutti della scuola pubblica nel Dopoguerra. D\' altronde, non ci sono alternative a un progetto del genere allo stesso tempo inclusivo e sicuramente "costoso" per le finanze pubbliche, come lo è qualsiasi investimento di natura sociale. Non si può pensare di risolvere questioni che hanno radici profonde nel processo di inesorabile sgretolamento e frammentazione, tra l\' altro, delle comunità intermedie alle prese con i meccanismi, ben noti, di disintermediazione che caratterizzano il contesto<span class="term"> digitale</span>, soltanto attraverso interventi eteronomi legati a una legislazione hard di matrice europea. Si tratta di una cornice legislativa che vuole ottenere che ciò che è illecito nel mondo degli atomi lo sia anche nel mondo dei bit. Per realizzarlo però è fondamentale che tale cornice sia dotata del requisito dell\' effettività, vale a dire che sia effettivamente in grado trovare applicazione e, prima ancora, accettazione da parte della generalità dei consociati. E condizione preliminare perché ciò possa realmente avvenire è la coesistenza dei due ingredienti della conoscenza e della consapevolezza. Che rendono possibile il senso critico. Dunque l\' innovazione. (Ultimo di tre articoli. I precedenti sono stati pubblicati il 16 dicembre e il 5 gennaio scorsi) © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'amministrazione, da <strong>Spid</strong> al Fascicolo sanitario elettronico, ai pagamenti digitali, alle forme telematiche di partecipazione democratica. Se tutto questo è indubbiamente necessario per realizzare la cittadinanza digitale, però non basta. 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Sui cartelli c\'è la foto del punto 17 del programma elettorale di Fratelli d`Italia che prevedeva appunto la "sterilizzazione entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e<span class="term"> accise</span>" con la scritta "vergogna". Trasforma il tuo giardino o la tua terrazza in uno spazio da vivere... Sponsorizzato da Akena Da 40 anni verande su misura.', 'Documento_Abstract': 'il testo licenziato dal Senato, il decreto è convertito in legge. Sul provvedimento ieri l\'Aula di Montecitorio aveva confermato la fiducia al Governo. I deputati del M5S, mentre erano in corso le dichiarazioni di voto finali hanno alzato dei cartelli per protestare contro il mancato taglio delle <strong>accise</strong>... del governo Meloni. 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Il decreto corretto Si capisce quindi come il gov erno non abbia potuto chiudere la questione e girare pagina, e infatti ieri è intervenuto su specifici punti del contestato decreto varato due giorni fa: si proroga al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale utilizzare il valore dei buoni benzina fino a 200 euro per i lavoratori privati e si prevede che «in presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell\' Iva il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa». E, annuncia la premier in televisione, ci sarà anche una norma che «rimborsa i pendolari per la somma che spendono per gli abbonamenti ai mezzi pubblici». L\' intervento della premier D ell\' annunciato sciopero si parlerà già oggi con i sindacati dei distributori, convocati a Palazzo Chigi per cercare un\' intesa dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano e i ministri Urso e Giorgetti. Ma che la questione sia delicatissima lo dimostra anche il fatto che ieri la stessa Meloni sia voluta intervenire sul tema con due interviste, al Tg1 e Tg5 . Dopo aver assicurato che c\' è «coesione» nel governo, e lo dimostra la «velocità» con cui si fanno le cose, ha ribadito che nel programma di FdI non c\' era «il taglio delle<span class="term"> accise</span>» ma la loro «sterilizzazione». Vuol dire che se il prezzo del greggio salirà oltre una certa soglia, gli incassi derivati dall\' Iva potranno essere utilizzati per ridurre le<span class="term"> accise</span>, e in quel caso scenderanno «come è nel nostro decreto». Ancora una volta ha rivendicato la scelta di destinare i 10 miliardi non al taglio sui carburanti ma a «concentrare quelle risorse sul taglio del costo del lavoro, sulle decontribuzioni per i neo assunti, sui soldi alle famiglie per crescere i figli. Abbiamo fatto questa seconda scelta, perché secondo noi è un moltiplicatore maggiore». E in ogni caso, in generale, «tutto quello che stiamo facendo adesso serve a calmierare l\' inflazione». Quindi, la risposta allo sciopero annunciato dai benzinai: «Il governo incontrerà la categoria per ribadire che non c\' è alcuna volontà di fare scaricabarile», anzi si muove a tutela degli stessi distributori. Però, è l\' accusa, la categoria va «messa al riparo anche da certe mistificazioni, perché quando si parla per settimane del prezzo della benzina a due euro e mezzo, quando il prezzo medio è un euro e ottanta diciamo che non si aiuta...». L\' opposizione Un attacco alle opposizioni e non solo, che però è andato a segno se ieri pomeriggio era dovuto intervenire in question time il ministro dell\' Economia Giorgetti che, pur difendendo la scelta del governo di non riconfermare allo stato il taglio delle<span class="term"> accise</span> in manovra, aveva preannunciato la decisione di modificare le norme varate nei giorni scorsi. E, mentre montava la protesta, da Pd ad Azione-Iv, fino ai M5S con striscioni con scritto «vergogna» in Aula e Conte che evocava un «rischio gilet gialli», ha aggiunto che il governo «monitorerà attentamente la situazione dei livelli dei prezzi non solo della benzina ma anche quelli di largo consumo», per verificare se non ci siano «comportamenti speculativi e di scarsa trasparenza». Le tensioni Non è però un annuncio di misure immediate o automatiche, precisano subito da Palazzo Chigi: oggi «non ci sono le condizioni». Si potrà però «valutare l\' aggiornamento» della normativa che consente al governo di «adottare un decreto per abbassare le<span class="term"> accise</span> se aumentano le entrate Iva e se il prezzo supera di almeno il 2% il valore indicato nel Def». Insomma, cosa succederà nel concreto è ancora da vedere, perché come dice il ministro Francesco Lollobrigida in Italia si sta facendo «la stessa scelta che fanno in Francia e Spagna», dove pure si stanno eliminando i tagli alle<span class="term"> accise</span>. Ma la tensione resta forte. Basta vedere il messaggio che la ministra Daniela Santanché, di FdI, lancia: «Dentro la maggioranza qualcuno non ha studiato la materia...», chissà se rivolto all\' azzurro Luca Squeri, che aveva puntato il dito contro il governo: «Da loro sulla benzina solo misure populiste» .', 'Documento_Abstract': 'Caro carburanti Meloni: con più incassi Iva caleranno le <strong>accise</strong> ROMA Resta alta la tensione sul caro carburanti seguito al mancato rinnovo in manovra del taglio delle <strong>accise</strong> che era stato attuato dal governo Draghi. Divisioni nella maggioranza, opposizione all\' attacco dell\' esecutivo... interviste, al Tg1 e Tg5 . Dopo aver assicurato che c\' è «coesione» nel governo, e lo dimostra la «velocità» con cui si fanno le cose, ha ribadito che nel programma di FdI non c\' era «il taglio delle <strong>accise</strong>» ma la loro «sterilizzazione». Vuol dire che se il prezzo del greggio salirà oltre una certa soglia..., gli incassi derivati dall\' Iva potranno essere utilizzati per ridurre le <strong>accise</strong>, e in quel caso scenderanno «come è nel nostro decreto». Ancora una volta ha rivendicato la scelta di destinare i 10 miliardi non al taglio sui carburanti ma a «concentrare quelle risorse sul taglio del costo del lavoro... la scelta del governo di non riconfermare allo stato ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'ROMA Resta alta la tensione sul caro carburanti seguito al mancato rinnovo in manovra del taglio delle accise che era stato attuato dal governo Draghi. 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Un\' autocisterna parte con un carico di benzina di contrabbando dalla Slovenia, dalla Bulgaria o dalla Polonia, attraversa la frontiera italiana e poi approda in un deposito di carburanti di medie o piccole dimensioni. Perché sia tale un deposito non deve superare le 3 mila tonnellate di stoccaggio, sembra un dettaglio ma, al di sotto di quel quantitativo, il gestore del deposito non ha l\' obbligo di utilizzare il sistema informatizzato Infoil collegato con la guardia di Finanza e l\' Agenzia del Demanio. Quel carico di benzina, insomma, non è sottoposto ai controlli stringenti che riguardano i carburanti stivati nei grandi depositi, quelli tipicamente utilizzati dai trader e dalle compagnie petrolifere. Sfuggire al monitoraggio delle verifiche di carico e scarico nei depositi si traduce il più delle volte nell\' occasione di dileguarsi agli occhi del Fisco, non versando cioè le<span class="term"> accise</span> e l\' Iva. Il destinatario finale di quella benzina tax free è quasi sempre una stazione di servizio no logo, una cosidetta pompa bianca, dove i prezzi per un pieno sono più bassi rispetto alla rete rifornita dalle compagnie tradizionali. Naturalmente, vale chiarirlo, frodi e illeciti riguardano una minima parte delle 6 mila pompe bianche disseminate sulla rete stradale italiana. Però dati e cifre confermano che le principali opacità del settore della distribuzione si concentrano nell\' ambito delle stazioni di servizio no logo. A denunciarlo è stato in un\' audizione in commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie il direttore uscente dell\' Agenzia delle<span class="term"> Dogane</span>, Marcello Minnenna. «Sul tema delle<span class="term"> accise</span> sono stati fatti controlli sulle frodi carburanti, fondamentalmente collegabili al fenomeno delle pompe bianche», ha spiegato Minenna. 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Il tributo viene pagato dal produttore o dal commerciante spostando l\' onere sul consumatore, cioè includendolo nel prezzo di vendita.', 'Documento_Abstract': '<strong>Accise</strong> Si tratta di una tassa indiretta che si applica a determinati beni (come ad esempio il carburante o le sigarette), al momento della produzione o della vendita. Il tributo viene pagato dal produttore o dal commerciante spostando l\' onere sul consumatore, cioè includendolo nel prezzo...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Si tratta di una tassa indiretta che si applica a determinati beni (come ad esempio il carburante o le sigarette), al momento della produzione o della vendita. 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Lo ha annunciato il ministro dell\'Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time al Senato. In ogni caso nelle pieghe del Def, atteso entro i primi giorni di aprile, «sarà messo a punto il quadro previsivo macroeconomico e di finanza pubblica e saranno considerati tutti i fattori di rischio legati alla guerra in atto, anche al fine di prevedere ulteriori misure temporanee per il caro energia». Il Governo si riserva "di adottare le misure di riduzione delle<span class="term"> accise</span> in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un\'azione in questo senso da parte del Governo in relazione all\'incremento verificato dei prezzi dei carburanti". "Si fa notare che il Governo intende valutare attentamente la recente proposta della Commissione europea circa un approccio comune ai regimi di sostegno volti a contrastare i prezzi elevati dell\'energia a partire dal secondo trimestre 2023, attraverso l\'applicazione di un tetto temporaneo ai prezzi al dettaglio per famiglie e imprese (two-tier approach). 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Il Governo si riserva "di adottare le misure di riduzione delle <strong>accise</strong> in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un\'azione in questo senso da parte del Governo in relazione all\'incremento...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il Governo si riserva "di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un\'azione in questo senso da parte del Governo in relazione all\'incremento verificato dei prezzi dei carburanti", ha detto ilministro dell\'economia al Senato ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.italiaoggi.it/news/benzina-giorgetti-se-i-prezzi-aumentano-il-governo-agira-sulle-accise-202301121738291812', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbnJEWkNNdFN3ZEJ1di85NXNueGdyd2c0cElmOFRmc3E4SUpaNFpta0M3dnI0K1VLTmFnSUZacmk4cE1vQ1F3SFdhTjZmQmVkbW9uZ1lPRkpvYkZGUWdxZ085K1RmUnFtdXp1NGZ3RTcwdVR3NkZ3OXJZTWFxTFd0YnRDTlZzYUptQ3cyaWNVaGdjOGZWdnU1NzRPNGlZV0FJSkFOdUs4a0E9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'italiaoggi.it', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7652544', 'Report_TotaleDocumenti':15, 'Documento_ID': '39747213', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Camion, più 10.300 a mezzo', 'Documento_TitoloHtml': 'Camion, più 10.300 a mezzo', 'Documento_Contenuto': 'E anche i pedaggi aumentati incidono sul conto finale Fila di Tir in autostrada L\'Italia si mette in mostra nell\'Ue. Non in maniera positiva, però. Secondo l\'Osservatorio sui prezzi dell\'energia della Commissione europea, i prezzi italiani alla pompa del gasolio sono i terzi più alti d\'Europa. E continuano ad aumentare. A risentirne, tra gli altri, sono le aziende di autotrasporti, per le quali un veicolo pesante, oggi, costa 10.300 euro in più all\'anno. «Sbalordisce che a far lievitare a dismisura il costo del carburante siano l\'incremento di accisa e tasse sull\'accisa, passate da una incidenza sul prezzo finale pari al 38,7% lo scorso 5 dicembre al 50,69% attuale», ha sottolineato Cna Fita, che in Italia associa oltre 35mila imprese di autotrasporto di merci e persone. Il governo Meloni è al lavoro per scongiurare ulteriori rialzi. «Prima o poi taglieremo le<span class="term"> accise</span>», ha detto la premier durante la presentazione del decreto varato dal Consiglio dei ministri che conferma il bonus benzina, per un valore massimo di 200 euro, erogato dalle aziende private ai dipendenti per tutto il primo trimestre del 2023. Nel frattempo, però, per le imprese di autotrasporto la stangata è pesante, perché condiziona la principale fonte di energia utilizzata per alimentare i motori dei camion. Un fardello al quale si aggiungono gli aumenti di tutte le voci di costo correlate a questa attività, «in particolare quello del 2% sulle tariffe che Aspi ha applicato a decorrere dal primo gennaio 2023 sulle tratte autostradali di cui è concessionaria». «Un\'impresa di autotrasporto percorre mediamente il 70% su tratte autostradali», ha proseguito Cna Fita. «Questo aggiornamento costerà circa 300 euro l\'anno per ogni veicolo di cui ha disponibilità. Una misura in palese contraddizione con i disagi, consistenti e purtroppo anche drammatici, ascrivibili al comportamento di Autostrade per l\'Italia nella gestione della rete autostradale di sua competenza. Criticità accertate, e già sanzionate dall\'Autorità di regolazione dei trasporti, che continuano a determinare gravi danni all\'economia, soprattutto alle imprese di trasporto, a causa dei maggiori tempi di percorrenza, che si riverberano inesorabilmente sui costi di gestione e sulla qualità della vita». Dall\'inizio di gennaio in poi, salvo rapidi e significativi provvedimenti da parte di Palazzo Chigi, i pedaggi autostradali e il rifornimento per un veicolo pesante incideranno per 10.300 euro in più all\'anno sulle casse delle imprese di trasporto. «Una situazione insostenibile», ha aggiunto Cna Fita, «che richiede perlomeno un intervento in grado di riportare il prezzo del gasolio alla pompa al livello medio europeo».', 'Documento_Abstract': 'le <strong>accise</strong>», ha detto la premier durante la presentazione del decreto varato dal Consiglio dei ministri che conferma il bonus benzina, per un valore massimo di 200 euro, erogato dalle aziende private ai dipendenti per tutto il primo trimestre del 2023. Nel frattempo, però, per le imprese di autotrasporto...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'E anche i pedaggi aumentati incidono sul conto finale Fila di Tir in autostrada L\'Italia si mette in mostra nell\'Ue. Non in maniera positiva, però. 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Così in un\'intervista al Corriere della Sera il ministro dell\'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in merito al caro carburanti e alla mancata proroga del taglio delle<span class="term"> accise</span>. "L\'intervento sulle<span class="term"> accise</span> dei carburanti potrà far parte di una valutazione più complessiva da inserire all\'interno del riordino dell\'intero sistema fiscale nazionale", sottolinea il ministro, per il quale "con la legge di Bilancio il governo ha fatto una scelta precisa, destinando 21 miliardi contro il caro bollette. Allo stesso tempo, considerati i prezzi molto bassi di gas e petrolio, ha valutato che poteva essere sospesa la misura, temporaneamente assunta dal passato governo, di taglio delle<span class="term"> accise</span>". Riguardo ai costi dei carburanti, "nessun aumento stellare, la media dei prezzi non è salita neanche del valore delle<span class="term"> accise</span> - spiega Pichetto Fratin -. I dati diffusi martedì dal ministero dell\'Ambiente indicavano una media nazionale di 1,81 per la benzina e 1,86 per il diesel". "I prezzi resi pubblici formalmente dal mio dicastero rendono evidente che a livello nazionale non si sono registrate anomalie generalizzate - prosegue -. Solo casi specifici, su cui abbiamo ritenuto necessario intervenire prontamente a protezione dei cittadini. Il governo ha mobilitato immediatamente la Guardia di Finanza per effettuare controlli su tutto il territorio nazionale e verificare quei possibili casi di variazioni non giustificate". "Per porre fine alondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio". E\' quanto annunciano in una nota congiunta Faib, Fegica e Figisc/Anisa, dopo le polemiche sul caro-carburante scoppiate all\'indomani della fine del taglio delle<span class="term"> accise</span>. Il governo, si legge nella nota congiunta, aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Nella nota, i gestori affermano che in questo modo vengono "beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all`Erario oltre 13 miliardi di euro all\'anno". L\'impressione, proseguono, "è quella di un esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l`Agenzia delle<span class="term"> Dogane</span>, il Mimit, e l`Agenzia delle entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull`affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria". "E\' un imbroglio mediatico - concludono - al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei gestori".', 'Documento_Abstract': 'Caro carburanti: Pichetto Fratin: nessuna retromarcia. 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Il meccanismo è stato inserito nel decreto Trasparenza, che torna in Cdm dopo il varo di martedì. La premier Meloni e il ministro Giorgetti sono netti. In legge di Bilancio si è scelto di sostenere famiglie con basso reddito e imprese nel pagamento delle bollette, azzerando il taglio alle<span class="term"> accise</span>. Lo ha spiegato in due interviste televisive che oggi la premier riceverà i sindacati dei benzinai, in sciopero il 25 e 26 prossimi. «Non vogliamo criminalizzare la categoria», dice Meloni. Dominelli, Fiammeri e Trovati.', 'Documento_Abstract': 'Meloni: se cresce l\' Iva, giù le <strong>accise</strong> Le <strong>accise</strong> sui carburanti potranno scendere se gli incassi dell\' Iva aumenteranno. Il meccanismo è stato inserito nel decreto Trasparenza, che torna in Cdm dopo il varo di martedì. La premier Meloni e il ministro Giorgetti sono netti. 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In consiglio dei ministri è però costretto a tornare il decreto Trasparenza, approvato solo due giorni prima, per ospitare due nuove correzioni: la prima, ripescando una norma del 2007, prevede che in caso di aumenti del prezzo della benzina il maggiore gettito Iva andrà a ridurre le tasse sui carburanti. La seconda estende fino a fine anno la detassazione dei buoni benzina che comunque resta fissata a 200 euro. Inserito, infine, un bonus pendolari. Il nuovo taglia<span class="term">-accise</span> è quello che, più o meno, aveva anticipato qualche ora prima il ministro dell\' Economia Giancarlo Giorgetti nel corso del question time al Senato. Ed è anche quanto è scritto - ci tiene a sottolineare Meloni in serata - nel programma di governo dove si parla di «sterilizzazione» delle<span class="term"> accise</span>, ovvero « se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassarlo». Poi la stoccata all\' opposizione: «Sento dire che la benzina è a 2 e mezzo ma è a 1,8 come prezzo medio». In realtà i primi a urlare alla speculazione sono stati suoi alleati, ieri invece molto più silenti, tirandosi dietro le ire dei distributori che hanno già indetto uno sciopero per il 25 e 26 gennaio e che oggi incontreranno i ministri Giorgetti e Adolfo Urso (ministro per le Imprese). L\' obiettivo è placare l\' insoddisfazione per il mancato taglio delle<span class="term"> accise</span> e non subirne gli effetti negativi alle regionali che si terranno giusto tra un mese nel Lazio e in Lombardia il 12-13 febbraio, primo test elettorale per il Governo e per gli equilibri all\' interno della maggioranza. Al momento - è la convinzione a Palazzo Chigi - «di più non si poteva fare». Lega e Forza Italia però restano in sofferenza. Matteo Salvini in Lombardia rischia di giocarsi la leadership del partito se il divario con Fratelli d\' Italia diventasse ancora più corposo di quanto emerso a settembre alle politiche. E non è un caso che il primo a parlare di un possibile taglio delle<span class="term"> accise</span> sia stato proprio il ministro dell\' Economia della Lega. La tensione politica spiega l\' agitazione intorno a un lavorio normativo che in realtà non cambia molto rispetto al passato. La regola che destina alla riduzione delle<span class="term"> accise</span> la maggiore Iva prodotta dai rincari dei carburanti è del 2007 (commi 290 e 291 della Finanziaria di quell\' anno). In pratica il meccanismo guarda al prezzo del petrolio greggio, e permette al Mef di ridurre l\' Iva quando questo prezzo sale sopra i livelli di riferimento fissati dall\' ultimo Def. La nuova norma cambia il periodo di riferimento, e prevede che il confronto vada effettuato sul quadrimestre precedente. La ragione è semplice da spiegare: l\' extragettito Iva di oggi è in realtà già scontato dai tendenziali dell\' ultima Nadef, che proprio su questo hanno puntato per ridurre il deficit messo in programma quest\' anno. Oggi, quindi, di Iva in più del previsto non ce n\' è. Poco cambia, comunque. Perché anche con il nuovo sistema a quadrimestri occorrerà attendere l\' evoluzione dei prossimi mesi del prezzo del greggio, che comunque oggi è ai livelli del dicembre 2021 e non lascia quindi alcun margine. E, soprattutto, per far scattare la tagliola dell\' Iva servirà un nuovo aumento dei prezzi del petrolio, prospettiva non esattamente augurabile per gli automobilisti. Anche sugli altri due aspetti affrontati ieri dal consiglio dei ministri le novità sono relative. Sui buoni carburante, l\' estensione della detassazione è solo temporale, e si allarga fino alla fine dell\' anno come del resto era accaduto nel 2022; resta in ogni caso il tetto massimo di 200 euro. Per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, poi, ci sarà un nuovo sostegno con un meccanismo e una platea che sono però in corso di definizione al ministero dell\' Economia. In attesa del testo definitivo del decreto e della norma sul tetto al prezzo in autostrada, che verrà inserita in un provvedimento ministeriale ancora in fase di elaborazione, la premier continua ad assicurare che nel governo e nella maggioranza c\' è «grande coesione». Ma il silenzio della Lega e l\' attacco diretto di un berlusconiano doc come il responsabile energia di Fi, Luca Squeri, che definisce «populiste» le misure finora adottate rivela il malessere che serpeggia tra glialleati. Meloni anche ieri, come il giorno prima nel video diffuso via social, ha ricordato le misure introdotte dalla manovra, in parte chieste con forza proprio dai soci di minoranza che sostengono il suo esecutivo, come l\' aumento delle pensioni minime voluto dal Cavaliere. Il redde rationem arriverà dopo le regionali e in vista della scadenza a fine marzo degli aiuti per l\' energia, che andranno rifinanziati. Al momento il costo è di circa 20 miliardi a trimestre (vedi la legge di Bilancio). Meloni auspica ovviamente che di qui alla prossima primavera i prezzi dell\' energia si riducano ancora. Anche perché continua a ritenere impraticabile l\' ipotesi dello scostamento. Salvini e Berlusconi per ora hanno evitato di tornare a rilanciarlo. Ma quanto avvenuto sul fronte della mancata proroga del taglio delle<span class="term"> accise</span> è più che un avvertimento per la premier. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Sciopero, il governo convoca i benzinai Cambia la norma taglia <strong>accise</strong> se sale l\' Iva Il caos carburanti impone l\' ennesima correzione di rotta. Giorgia Meloni al Tg1 e al Tg5 delle 20 torna a rivendicare la scelta di non aver prorogato il taglio delle <strong>accise</strong> su diesel e benzina preferendo dirottare... della benzina il maggiore gettito Iva andrà a ridurre le tasse sui carburanti. La seconda estende fino a fine anno la detassazione dei buoni benzina che comunque resta fissata a 200 euro. Inserito, infine, un bonus pendolari. Il nuovo taglia-<strong>accise</strong> è quello che, più o meno, aveva anticipato qualche ora prima... il ministro dell\' Economia Giancarlo Giorgetti nel corso del question time al Senato. Ed è anche quanto è scritto - ci tiene a sottolineare Meloni in serata - nel programma di governo dove si parla di «sterilizzazione» delle <strong>accise</strong>, ovvero « se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato... che hanno già indetto uno s', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il caos carburanti impone l\' ennesima correzione di rotta. Giorgia Meloni al Tg1 e al Tg5 delle 20 torna a rivendicare la scelta di non aver prorogato il taglio delle accise su diesel e benzina preferendo dirottare le risorse sulla riduzione del costo del lavoro e gli aiuti alle famiglie. In consiglio dei ministri è però costretto a tornare il ', 'Documento_Autore': 'Barbara Fiammeri, Gianni Trovati', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': 'PRIMO PIANO', 'Documento_NumeroDiPagina': '2', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0xM0NFQkQ2NUNBMTUzOEQ0RDE1ODU5RkJDMjlEQUFDNTU4QjU0RjNBOTM4RTdDMzhGQkJERUFCRTJEOTgzNDNBJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSmY4eTFOT1RIbmF4MURXOEhWa3JvOHNlV2tKWjBqenBUTmo2Z0NEaDQ2aThSVUlYY21uNnBlUT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7652544', 'Report_TotaleDocumenti':15, 'Documento_ID': '39747214', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Celestina Dominelli', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '2', 'Documento_Sottotitolo': 'Margini doppi per i gestori ma costi fissi più alti e rete troppo parcellizzata', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Carburanti, vendite a picco: -70% in autostrada in 13 anni', 'Documento_TitoloHtml': 'Carburanti, vendite a picco: -70% in autostrada in 13 anni', 'Documento_Contenuto': 'ROMA Una rete troppo parcellizzata con 473 stazioni di servizio distribuite lungo l\' intera penisola. E che, in 13 anni (dal 2008 al 2021, ultimo dato disponibile) ha visto le vendite di carburanti crollare di quasi il 70%. Colpa dei prezzi, certo, più elevati rispetto ai livelli medi applicati sul complesso della rete nazionale. Che, però, è il grido d\' allarme lanciato dai gestori delle pompe autostradali, finiti sotto processo - insieme al resto della categoria - dopo la decisione del governo di stoppare il taglio delle<span class="term"> accise</span>, si portano dietro costi di gestione sempre più elevati a fronte di margini medi (5-6 centesimi al litro) che, seppure più alti di quella rete ordinaria (3-3,5 cent), sono comunque, lamentano, troppo risicati. Per comprendere lo stato di salute delle aree di servizio sulle autostrade, un assist importante arriva dall\' Autorità di Regolazione dei trasporti, presieduta da Nicola Zaccheo, che, proprio in questi giorni, nel pieno del confronto tra governo e benzinai, ha approvato le misure che definiscono gli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali per gli affidamenti (le cosiddette subconcessioni) dei servizi di distribuzione di carburanti e delle attività commerciali e ristorative. E che dovranno rappresentare la base di partenza per le nuove gare con cui, a partire dagli inizi del 2024, dopo la scadenza dell\' ultima proroga biennale decisa nel 2021 per i contratti in essere, andrà assegnato il grosso delle subconcessioni. Nell\' ambito di questo percorso, l\' Autorità ha scattato una fotografia molto puntuale dell\' infrastrutturazione autostradale da cui emerge innanzitutto un\' eccessiva frammentazione: 473 aree di servizio, distribuite lungo i 7.317 chilometri della rete italiana (di cui 6.023 km affidati in gestione a 25 concessionari e 1,294,4 km all\' Anas), con una distanza media di circa 30 chilometri che scende fino a 7 chilometri al sud, sulla tangenziale di Napoli. Nel documento ci sono poi uno spaccato delle subconcessioni (747 nel complesso, di cui la maggior parte oil, il 43,8% del totale) per oltre 203 milioni di royalties complessive, nonché una disamina, costruita attraverso i dati forniti da Anisa (l\' associazione nazionale imprese servizi autostradali), sull\' andamento dei volumi di carburanti venduti negli ultimi anni. Che segna un progressivo calo: oltre un miliardo di litri di gasolio erogati nel 2018 a fronte dei poco più di 711 milioni nel 2021. E, se si allarga l\' orizzonte temporale, la caduta è ancora più evidente: in 13 anni, dal 2008 al 2021, il volume di carburante erogato nella rete autostradale è in riduzione del 68%. Un calo che, per la verità, racconta l\' analisi dell\' Airt, ha riguardato più in generale tutta la rete nazionale dove, nel decennio 2010-2020, in base ai numeri forniti dall\' Unem (l\' Unione energie per la mobilità) e ribaditi dall\' Authority, l\' erogato medio di benzina/gasolio nei 22.963 impianti di distribuzione del Paese è passato da 1.486 metri cubi del 2010 a 1.050 del 2020 (ossia -30%, che diventa -50% sulle autostrade). Contro i 3.478 metri cubi del Regno Unito, che ha in tutto 8.385 punti vendita, i 3.472 della Germania (14.459 distributori) e i 3.310 della Francia (11.160 pompe). «In termini di erogato medio per punto vendita l\' Italia si colloca al penultimo posto in Europa, seguita dalla sola Grecia», precisa il report dell\' Airt. In sostanza, un numero di punti vendita che è circa il doppio di quello dei principali Paesi europei, ma con un erogato che è meno della metà. Troppi impianti, quindi, spesso poco produttivi e con uno scarso sviluppo delle attività non oil che, in altri Stati, contribuiscono a far salire i ricavi. Non a caso, negli anni, si sono moltiplicate le proposte, in primis dell\' Unem, di procedere a una razionalizzazione della rete, anche in autostrada. Dove, insiste da tempo l\' associazione guidata da Claudio Spinaci, per ridare efficienza al servizio di vendita di carburanti, bisognerebbe lavorare sia su una reale riduzione del numero delle aree oil (da modulare in base a distanze chilometriche e traffico di ciascuna tratta) sia sulla riduzione/annullamento del peso delle royalties valorizzando la parte tecnica dell\' offerta che qualifica il servizio. «Già nel 2015, quando il ministero dei Trasporti promulgò un nuovo atto di indirizzo per la razionalizzazione della rete autostradale, in cui era prospettata la chiusura di lacune aree non sufficientemente profittevoli, proponemmo il taglio di un centinaio di stazioni dietro equo indennizzo dei gestori - spiega Antonino Lucchesi, presidente della Faib Autostrade, una delle sigle (le altre due sono la Fegica e l\' Anisa) che rappresentano il comparto -. Ma la nostra proposta è rimasta lettera morta e alla fine la riduzione ha riguardato solo 16 aree, le più marginali. Senza soluzioni strutturali, il settore è destinato all\' estinzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': ', certo, più elevati rispetto ai livelli medi applicati sul complesso della rete nazionale. Che, però, è il grido d\' allarme lanciato dai gestori delle pompe autostradali, finiti sotto processo - insieme al resto della categoria - dopo la decisione del governo di stoppare il taglio delle <strong>accise</strong>...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'ROMA Una rete troppo parcellizzata con 473 stazioni di servizio distribuite lungo l\' intera penisola. E che, in 13 anni (dal 2008 al 2021, ultimo dato disponibile) ha visto le vendite di carburanti crollare di quasi il 70%. Colpa dei prezzi, certo, più elevati rispetto ai livelli medi applicati sul complesso della rete nazionale. 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La discesa - ancora più impressionante se si guarda ai picchi record di agosto, sopra 340 euro al Ttf - ha avuto un effetto benefico anche sui prezzi dell\' elettricità, che sui principali mercati all\' ingrosso del Vecchio continente hanno ripiegato su valori medi inferiori a 200 MWh. Ma vincere la battaglia d\' inverno (ammesso poi che la vinciamo davvero, visto che la primavera non è proprio dietro l\' angolo) non significa che la crisi energetica è ormai definitivamente alle spalle, né tanto meno che l\' inflazione è già stata sconfitta. Le tensioni sui prezzi all\' origine - e dunque su quelli al consumo - sono tutt\' altro che scomparse. Il gas scambia comunque tuttora a quotazioni quadruple rispetto alla media storica. E i mercati petroliferi non promettono nulla di buono: dopo il tonfo di inizio anno il greggio ha messo in fila sei sedute consecutive di rialzo, una sequenza positiva che non si era più vista da febbraio dello scorso anno, quando le truppe russe invadevano l\' Ucraina. Il Brent è risalito vicino a 85 dollari al barile, il Wti sopra 78 dollari e rischiano di apprezzarsi ulteriormente con la riapertura dopo i lockdown in Cina e l\' ormai prossima estensione dell\' embargo Ue anche ai carburanti russi, in vigore dal 5 febbraio. I rincari alla pompa - esacerbati in Italia dal ripristino delle<span class="term"> accise</span>, ma visibili ovunque in Europa - potrebbero essere solo un primo assaggio di quanto ci aspetta: Mosca era (ed è tuttora) il nostro maggior fornitore di gasolio, combustibile per cui non siamo autosufficienti e che ora dovremo importare da luoghi più lontani, con costi di trasporto più elevati, e mettendoci in competizione con altri acquirenti. La concorrenza rischia peraltro, prima o poi, di diventare agguerrita anche per il Gnl: il gas liquefatto, con cui abbiamo sostituito (a caro prezzo, ma senza possibili alternative) la maggior parte del gas russo che un tempo ci arrivava via tubo. A conti fatti nel 2022 le navi metaniere hanno recapitato nell\' Unione europea 101 milioni di tonnellate di Gnl secondo Refinitiv, che una volta rigassificati sono circa 137 miliardi di metri cubi di gas: volumi in crescita di quasi il 60% rispetto al 2021 e paragonabili a quelli che all\' epoca compravamo da Gazprom. Per il momento va tutto liscio. Anche se al Ttf ora il gas vale meno che sul mercato asiatico, le navi non stanno cambiando rotta in massa (la settimana scorsa secondo Kpler il 68% dei carichi Usa puntava ancora verso l\' Europa) e la disponibilità di Gnl risulta tuttora molto abbondante, specie se confrontata con il fabbisogno di gas del continente, limitato a causa del meteo, dei minori consumi industriali e di recente anche dal periodo di festività, che addirittura in molti Paesi, tra cui la Germania, ha consentito tra Natale e Capodanno di effettuare iniezioni anziché prelievi dagli stoccaggi: un evento davvero eccezionale nel pieno dell\' inverno. A livello europeo i depositi sono ancora pieni all\' 83% secondo i dati Gie, contro un livello medio del 65% in questo periodo negli ultimi cinque anni. Nei prossimi giorni è atteso un calo delle temperature, ma ormai lo spettro di carenze e razionamenti non fa più paura a nessuno. Il mercato non si è spaventato nemmeno di fronte all\' ennesimo calo delle forniture da Gazprom, sospettandolo legato a una riduzione delle nomine più che alla volontà di Mosca di infliggerci ultetriori tagli. Via Ucraina, la rotta di approvvigionamento dell\' Italia, da oltre una settimana arrivano dalla Russia solo 35 milioni di metri cubi al giorno, invece dei 42 milioni cui eravamo abituati da mesi. Intanto si sono ridotti del 20% (a 23,4 mcm) anche i flussi nel TurkStream, gasdotto che serve la Turchia e i Balcani. Ma nessuno scruta più con ansia il livello delle importazioni di gas: gli analisti si sono ormai convinti che qualunque cosa accada arriveremo alla primavera con scorte ancora molto elevate, probabilmente oltre il 50% se non addirittura al 70% della capacità. Secondo John Kemp, analista di Reuters, i depositi troppo pieni potrebbero addirittura metterci in difficoltà quando spegneremo i termosifoni, dunque è possibile che i prezzi del gas continuino a scendere «per incoraggiare maggiori consumi, scoraggiare la produzione e rallentare l\' import», indirizzando verso l\' Asia il Gnl che altrimenti non sapremmo dove mettere. Tutto questo non significa però che l\' orizzonte si sia sgombrato per sempre dalle preoccupazioni. La quiete da un momento all\' altro rischia di essere di nuovo turbata dalla tempesta. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'e rischiano di apprezzarsi ulteriormente con la riapertura dopo i lockdown in Cina e l\' ormai prossima estensione dell\' embargo Ue anche ai carburanti russi, in vigore dal 5 febbraio. I rincari alla pompa - esacerbati in Italia dal ripristino delle <strong>accise</strong>, ma visibili ovunque in Europa - potrebbero essere...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il Generale Inverno stavolta non si è schierato con la Russia e sul fronte dell\' energia l\' Europa ora può tirare un sospiro di sollievo: grazie soprattutto alle temperature miti, quasi sempre e quasi ovunque sopra la media stagionale, i prezzi del gas si sono ridotti di quasi due terzi dall\' inizio dell\' anno termico, partito ufficialmente il ', 'Documento_Autore': 'Sissi Bellomo', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': 'PRIMO PIANO', 'Documento_NumeroDiPagina': '3', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1FM0Q2RkIxMTEwOTdERDNBQ0Y5M0Q4QTUzN0NGOTA5NkRDRDQ1MEYxNjhBRDEyRDNDMjNGNDk4NUFBRkJBQUM4JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSm1KU25VSG1Ea004aFdtRjltV1UvcWp1TzVGd2dNbTU4YXRCUlBYaVBDWkJNV2FFbnF4aUt2QT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7652544', 'Report_TotaleDocumenti':15, 'Documento_ID': '39747227', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Lina, Palmerini', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '12', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'POLITICA 2.0', 'Documento_Titolo': 'Meloni e le correzioni di rotta per evitare il primo sciopero', 'Documento_TitoloHtml': 'Meloni e le correzioni di rotta per evitare il primo sciopero', 'Documento_Contenuto': 'Non è una marcia indietro ma quasi. O meglio non lo è ancora nella sostanza perché come ha detto il ministro Giorgetti il taglio delle<span class="term"> accise</span> non ci sarà nel decreto - però - si fa anche sapere che con più incassi Iva sul greggio, le maggiori entrate potranno finanziare una riduzione del prezzo della benzina. Dietrofront netto, invece, nella comunicazione. Dopo l\' offensiva contro i furbetti e gli speculatori della rete di distribuzione, il Governo è sceso di qualche tono per effetto del primo sciopero che lo investe. Ieri le varie associazioni di distributori hanno infatti deciso lo stop il 25 e 26 gennaio. Davanti a un atto così forte della categoria che si è sentita bersaglio di «un\' onda di fango» e accusa l\' Esecutivo «di aver scaricato su di noi la rabbia dei cittadini», si è corretto il tiro. «Non sto facendo lo scaricabarile, la maggioranza di benzinai si sta comportando con responsabilità», ha voluto dire ai Tg Meloni cercando di rimediare e aprendo al dialogo. In effetti Palazzo Chigi corre ai ripari convocando, oggi, i sindacati per allentare la morsa delle polemiche. Si punta su un lieto fine, per evitare la serrata e c\' è già chi apre alla possibilità di ritoccare il nuovo Decreto nella parte più criticata dai benzinai su sanzioni e obbligo comunicazioni. Insomma, la prima misura impopolare ha creato qualche cortocircuito soprattutto perché si è puntato il dito nella direzione sbagliata, anche a giudicare dai dati. Se infatti il riflesso più comune in politica è sempre quello di trovare un nemico, quando si sta al Governo - e non più all\' opposizione - è una operazione ad alto rischio che può tornare indietro come un boomerang. Non solo perché è arrivata la rabbia di tutti gli operatori del settore - che peraltro non sono lontani dal centro-destra - ma pure il fuoco amico degli alleati di Meloni. In prima linea Forza Italia con il capogruppo Cattaneo che critica la scelta di aver sopravvalutato l\' argomento della speculazione così come fa il deputato responsabile dell\' energia dello stesso partito Squeri (che per anni ha rappresentato la categoria dei distributori di benzina in Confcommercio) bollando come praticamente inutile il decreto del Governo. Un esito che la premier poteva evitare. Si tratta, come si diceva, di un mondo che non è estraneo alla destra, come fanno notare nella Lega, dove l\' insofferenza è profonda. Insofferenza che si aggiunge su un altro dossier, il Mes. Ieri Meloni ha incontrato il nuovo direttore generale Gramegna facendo sapere di aver ribadito le sue critiche. Resta la domanda: arriverà la ratifica italiana? © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Meloni e le correzioni di rotta per evitare il primo sciopero Non è una marcia indietro ma quasi. O meglio non lo è ancora nella sostanza perché come ha detto il ministro Giorgetti il taglio delle <strong>accise</strong> non ci sarà nel decreto - però - si fa anche sapere che con più incassi Iva sul greggio...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Non è una marcia indietro ma quasi. O meglio non lo è ancora nella sostanza perché come ha detto il ministro Giorgetti il taglio delle accise non ci sarà nel decreto - però - si fa anche sapere che con più incassi Iva sul greggio, le maggiori entrate potranno finanziare una riduzione del prezzo della benzina. 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Una tecnologia di archiviazione compattabile e digitalizzata per proteggere libri, quadri, materiale d\' archivio e museale, composta da un sistema di contenitori scorrevoli che resistono a fiamme e calore (il contenuto resta integro anche dopo due ore di fuoco a 1000°) grazie a una microventilazione costante e alla rilevazione dei dati scientifici aeroclimatici con connessione e monitoraggio da remoto. Sono oltre 300 i sistemi Blockfire oggi installati nel mondo, dal museo d\' arte internazionale di Bordeaux alle gallerie Art & Sculpture di Ankara. Solo in Italia sono 150 i chilometri di armadi-archivi prodotti e installati da Makros tra università (Alma Mater Bologna, Politecnico di Milano e Torino, Roma 3, Genova), musei, agenzie delle<span class="term"> Dogane</span> e delle Entrate, tribunali, enti pubblici e privati. Dopo Blockfire sono arrivati altri 4 brevetti registrati e presto diventeranno 7, per proteggere i beni storici non solo dal fuoco ma da umidità, acqua (alluvioni), muffe e degrado quotidiano, grazie a una strategia collaborativa che è il Dna di Makros sia nella R&S sia nella fase produttiva. I 6 dipendenti diretti diventano 100 collaboratori tra accademici, biologi, matematici e chimici che compongono il comitato tecnico-scientifico e gli addetti delle Pmi italiane che trasformano i progetti di Makros in manufatti: tecnologie sempre 100% designed in Ferrara e made in Italy. E dopo il consacramento a Istanbul, Makros si prepara a inaugurare a marzo la prima soluzione personalizzata per il Vaticano, mentre lavora su progetti per Palazzo Vecchio a Firenze, la Pinacoteca di Brera a Milano e l\' Archivio centrale di Stato. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'nel mondo, dal museo d\' arte internazionale di Bordeaux alle gallerie Art & Sculpture di Ankara. Solo in Italia sono 150 i chilometri di armadi-archivi prodotti e installati da Makros tra università (Alma Mater Bologna, Politecnico di Milano e Torino, Roma 3, Genova), musei, agenzie delle <strong>Dogane</strong>...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La registrazione del marchio Makros alla Camera di Commercio di Ferrara risale al 2001, ma è solo dieci anni dopo che la piccola newco creata da Massimo Luise all\' interno dell\' incubatore Sipro - la development agency del territorio estense -, con la mission di salvaguardare i beni culturali, ufficializza il primo e più importante brevetto, che ', 'Documento_Autore': 'I.Ve.', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': 'IMPRESE E TERRITORI', 'Documento_NumeroDiPagina': '19', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1FOEMyNzhFRUExNEJBNjA3MjNEMTFFNjBGQzZFNkM5MTUxQTAxRUQzQjdCQzI2QjUwNUU5QTkyNzBFRDU5QjVGJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSjM0cC9KN3dheUxRSGRJRW9zcjJlQlFDV3FjQlNLQy9PczZkRm9NK1B2SUtwdTQ1Q1NnZURpQT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7652544', 'Report_TotaleDocumenti':15, 'Documento_ID': '39747210', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '5', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Assopetroli: «Hanno ragione i gestori, i rialzi alla pompa non dipendono da loro»', 'Documento_TitoloHtml': 'Assopetroli: «Hanno ragione i gestori, i rialzi alla pompa non dipendono da loro»', 'Documento_Contenuto': 'L\' ASSE ROMA Le compagnie petrolifere si schierano , senza se e senza ma, dalla parte dei benzinai e dello loro decisione di scioperare. «Il disagio che esprimete pubblicamente è condiviso dall\' intera nostra categoria» scrive il presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti, in una lettera ai presidenti di Figisc, Faiub e Fegica. I benzinai, secondo Rossetti, sono stati oggetto di «un\' aggressiva campagna di falsificazione e delegittimazione» che «ha additato il settore distributivo quale responsabile del caro benzina che è tornato a mordere le tasche dei consumatori e a monopolizzare il dibattito pubblico». E invece - continua il presidente di Assopetroli - era «lampante dall\' inizio che l\' unico responsabile dell\' improvviso aumento dei prezzi fosse il fisco». Dito puntato quindi contro il ripristino delle<span class="term"> accise</span> a partire dal primo gennaio scorso. «Scelta legittima e difendibile per ragioni di finanza pubblica» sottolinea Rossetti. Meno legittimo prendersela con i gestori delle pompe di benzina e «la fantomatica speculazione dei distributori». Tutto questo - prosegue la lettera «ha instaurato un clima deprecabile col corollario minaccioso di Authority, Procure e Guardia di Finanza sguinzagliate a caccia degli untori. Una brutta pagina di cronaca da cancellare e riscrivere rapidamente». Tra le misure che, secondo Rossetti, devono essere cancellate c\' è «l\' esposizione del prezzo medio: mi pare una cosa del tutto inutile, illogica e di dubbia fattibilità». Dal punto di vista tecnico - spiega il presidente di Assopetroli - «una stazione di servizio moderna con quattro prodotti in duplice modalità servizio e self ha già 8 display su un totem all\' entrata della stazione servizio per dare tutta questa informazione dovuta a consumatori. Se immaginiamo che dobbiamo raddoppiare l\' esposizione dei prezzi per ciascun prodotto arriveremmo a raddoppiare la comunicazione dell\' impianto. E questo vuol dire investimenti infrastrutturali che hanno tempi lunghi che richiedono spesso permessi edilizi per installare i totem e quindi tempi burocratici, realizzativi e costi molto significativi». Costi «sproporzionati rispetto ai benefici, irragionevoli e inutili» dice. Anche perché i prezzi «sono già disponibili cliccando sul sito dell\' Osservatorio prezzi istituzionale. È uno strumento a costo zero e anche utilizzabile con un\' app che già esiste». PREZZI IN LINEA E proprio guardando con attenzione questi dati già esistenti, continua, si può verificare che «non esiste alcun caso Italia» e non si registrano «scostamenti» rispetto a quello che succede negli altri paesi europei. «Il prezzo della benzina e del gasolio ,al netto delle tasse, è più basso della media europea». Secondo dati ministeriali<span class="term"> accise</span> e Iva pesano per il 58% su un litro di benzina, per il 51,1% sul gasolio. Assopetroli infine si augura che l\' incontro a Palazzo Chigi previsto per oggi «sia il preludio alla riapertura di un tavolo progettuale, di legislatura, sul futuro del downstream petrolifero che, proprio in questi frangenti, si segnala essenziale e strategico per il Paese». Gi.Fr. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'delle <strong>accise</strong> a partire dal primo gennaio scorso. «Scelta legittima e difendibile per ragioni di finanza pubblica» sottolinea Rossetti. Meno legittimo prendersela con i gestori delle pompe di benzina e «la fantomatica speculazione dei distributori». Tutto questo - prosegue la lettera «ha instaurato un clima... delle tasse, è più basso della media europea». Secondo dati ministeriali <strong>accise</strong> e Iva pesano per il 58% su un litro di benzina, per il 51,1% sul gasolio. Assopetroli infine si augura che l\' incontro a Palazzo Chigi previsto per oggi «sia il preludio alla riapertura di un tavolo progettuale, di legislatura...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\' ASSE ROMA Le compagnie petrolifere si schierano , senza se e senza ma, dalla parte dei benzinai e dello loro decisione di scioperare. «Il disagio che esprimete pubblicamente è condiviso dall\' intera nostra categoria» scrive il presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti, in una lettera ai presidenti di Figisc, Faiub e Fegica. 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Giorgia Meloni tira dritto. E nonostante le polemiche delle opposizioni e l\' annunciato sciopero dei benzinai, rivendica la linea dell\' esecutivo sul fronte carburanti. Non ci sarà un nuovo sconto al prezzo di verde e gasolio, non in questa fase, torna a mettere in chiaro il premier, prendendo la parola in due diverse interviste che vanno in onda in contemporanea al Tg1 e al Tg5 delle 20. «SCARICABARILE» Il governo, spiega il presidente del Consiglio, non ha alcuna volontà di fare «scaricabarile» sui gestori degli impianti di rifornimento: «Io, anzi, ribadisco che la gran parte dei benzinai si sta comportando con grande responsabilità. Ed è proprio a loro tutela aggiunge Meloni che bisogna individuare chi non dovesse avere la stessa responsabilità», chi insomma potrebbe aver approfittato della mancata proroga dello sconto sul carburante varato dal governo Draghi (quando però la verde aveva abbondantemente superato i 2 euro al litro) ritoccando i prezzi al rialzo. «Con i soldi spesi dal precedente governo in nove mesi per tagliare le<span class="term"> accise</span> rileva il premier si sarebbero potute abbassare le imposte sul lavoro di circa 7 punti. Il che avrebbe voluto dire mettere in tasca fino a 200 euro in più ai lavoratori con redditi inferiori a 35mila euro», afferma. Sente il bisogno di sgombrare il campo dagli equivoci, Meloni. Perché «le opposizioni fanno il loro lavoro», ma «sento dire che la benzina oggi è a 2 euro e mezzo al litro, invece sta a 1,8 come prezzo medio», osserva il capo del governo. Che difende le scelte fatte con la legge di Bilancio: «Tolti i 20 miliardi destinati a mettere in sicurezza famiglie e imprese dal caro-bollette, ce ne restavano dieci», ricorda. «Di fronte avevamo due strade: tagliare le<span class="term"> accise</span> per tutti, anche per i ricchi, oppure concentrare quelle risorse sul taglio del costo del lavoro, sulla decontribuzione per i neo-assunti. Abbiamo fatto questa seconda scelta». Poi torna sugli attacchi delle opposizioni, in particolare di chi la accusa di «incoerenza» per aver promesso una minore tassazione sulla benzina in campagna elettorale. «Nel programma non c\' è scritto» così, avverte, «si parla di sterilizzazione» delle<span class="term"> accise</span>, «ovvero: se il prezzo del carburante sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo stesso del carburante. È ciò che si sta facendo anche con questo decreto», cioè con il provvedimento varato nei giorni scorsi per allontanare il rischio speculazioni. «L\' opposizione ritenti», conclude Meloni. È la stessa precisazione che aveva portato il ministro dell\' Economia Giancarlo Giorgetti a dire, durante il question time del primo pomeriggio al Senato, che sì, in caso di aumenti il governo sarebbe stato pronto a intervenire sulle<span class="term"> accise</span>. Parole che a qualcuno avevano fatto pensare a una volontà di andare incontro ai partner di governo, Forza Italia e Lega in primis, che nei giorni scorsi avevano sollecitato interventi sul capitolo carburanti. In realtà il messaggio era di fatto lo stesso ribadito da Meloni ai tg della sera. Ossia: qualora il prezzo della benzina dovesse davvero subire un\' impennata, le maggiori entrate Iva finanzierebbero un taglio alle<span class="term"> accise</span>. Un meccanismo già contenuto nelle disposizioni dei comma 290 e 291 della legge 244 del 2007, alle quali fa riferimento il decreto benzina varato da Palazzo Chigi il 10 gennaio. La norma prevede che qualora il prezzo internazionale del greggio sia tale da generare «maggiori entrate Iva», e qualora il costo finale alla pompa nel quadrimestre sia più alto del 2% rispetto alla media indicata nel Documento di economia e finanza (90 euro), possa scattare il taglio. Due requisiti che in questo momento però non si vedono all\' orizzonte (le quotazioni di ieri del Brent, seppur in risalita, erano a 84 dollari al barile). LE ALTRE PARTITE Ma il capitolo benzina non è l\' unico toccato ieri da Meloni. «Nell\' ultimo decreto aggiunge infatti il premier c\' è una norma che rimborsa i pendolari della somma che spendono per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Stiamo cercando di aiutare chi è in difficoltà, invece di dare aiuti indistintamente a tutti». Potrebbe trattarsi del rifinanziamento del bonus da 60 euro scaduto a novembre, anche se non si esclude una riformulazione con qualche modifica. Infine un passaggio sul Mes, i cui vertici (il lussemburghese Pierre Gramegna e l\' italiano Nicola Giammarioli) sono stati ieri ricevuti a Palazzo Chigi. Il premier ha auspicato la possibilità di verificare «possibili correttivi» per il Meccanismo europeo di stabilità, spiega una nota del governo, e ha sottolineato «l\' anomalia di uno strumento economico-finanziario che, pur disponendo di ingenti risorse, non viene utilizzato da lungo tempo dagli Stati aderenti, nonostante la difficile congiuntura economica nella quale si trovano». Qualcosa, insomma, forse non funziona. Andrea Bulleri Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'LA STRATEGIA ROMA «Con i soldi che avremmo speso per tagliare le <strong>accise</strong> per quattro mesi, ... LA STRATEGIA ROMA «Con i soldi che avremmo speso per tagliare le <strong>accise</strong> per quattro mesi, abbiamo tagliato il costo del lavoro di un punto per un intero anno» Nessun passo indietro, nessuno «scaricabarile... dal governo Draghi (quando però la verde aveva abbondantemente superato i 2 euro al litro) ritoccando i prezzi al rialzo. «Con i soldi spesi dal precedente governo in nove mesi per tagliare le <strong>accise</strong> rileva il premier si sarebbero potute abbassare le imposte sul lavoro di circa 7 punti. Il che avrebbe voluto...,8 come prezzo medio», osserva il capo del governo. Che difende le scelte fatte con la legge di Bilancio: «Tolti i 20 miliardi destinati a mettere in sicurezza famiglie e imprese dal caro-bollette, ce ne restavano dieci», ricorda. «Di fronte avevamo due strade: tagliare le <strong>accise</strong> per tutti, anche per i ricchi... elettorale. «Nel programma n', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'LA STRATEGIA ROMA «Con i soldi che avremmo speso per tagliare le accise per quattro mesi, abbiamo tagliato il costo del lavoro di un punto per un intero anno» Nessun passo indietro, nessuno «scaricabarile» sulle spalle dei gestori delle stazioni di servizio. Giorgia Meloni tira dritto. 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Così hanno vissuto i benzinai i giorni di polemica sul rialzo repentino dei prezzi alla pompa, i giorni della caccia allo speculatore. «Su di noi solo bugie», soltanto «fango» dicono. Di qui la decisione delle categorie di rappresentanza (Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc-Confcommercio) di proclamare due giorni di sciopero, il 25 e il 26 gennaio. Ma non è detto che alla fine lo sciopero ci sarà davvero. Oggi le rappresentanze di categoria sono state convocate a Palazzo Chigi. E lo scenario resta aperto. Loro non si sbilanciano. Vogliono prima capire cosa il governo ha da dire. Cosa offre in cambio. Che poi in pratica significa che cosa il governo ha intenzione di cambiare nel decreto Trasparenza appena annunciato. Perché lì dentro - dicono - ci «norme vessatorie»: dall\' inasprimento delle sanzioni, all\' obbligo della comunicazione quotidiana e non più settimanale del prezzo praticato, fino all\' esposizione del cartello con il prezzo medio nazionale accanto a quello specifico della stazione di servizio. MARGINE FISSO Il punto di partenza di tutto, dicono, è uno solo e deve essere ben chiaro soprattutto ai cittadini: i benzinai non guadagnano di più con l\' aumento dei listini. Anzi. «Il nostro margine è a litro e fisso. Non è una percentuale» spiega Giuseppe Sperduto, presidente Faib Confesercenti. La cifra è compresa tra 3/3,5 centesimi al litro per il self e 5/5,5 centesimi per il servito. «Più litri vendiamo, più guadagniamo. Oggi con 20 euro nel serbatoio mettiamo 10 litri, prima del taglio delle<span class="term"> accise</span> erano 15 litri» continua Sperduto. E se, a causa dei prezzi in salita, gli automobilisti cercano di risparmiare utilizzando meno carburante possibile, il guadagno del benzinaio cala. «I prezzi non li facciamo noi, ma le compagnie petrolifere» conferma Bruno Bearzi, presidente Figisc-Confcommercio. «Io anche volendo non posso vendere a un prezzo diverso. E allora mi chiedo: che senso ha la norma sul cartello con il prezzo medio nazionale? Ribadisco, a me il prezzo lo comunica ogni mattina la compagnia. Trasparenza verso il consumatore? Ci sono ormai così tante app sui prezzi dei carburanti che gli automobilisti sono più che informati. A me sembra davvero una norma vessatoria» aggiunge Bearzi. GLI SPIRAGLI Detto ciò la convocazione a Palazzo Chigi è stata accolta dai benzinai con favore. Anche perché dal governo, per tutta la giornata di ieri, sono arrivate dichiarazioni molto concilianti. Le misure adottate sono contro i fenomeni speculativi e «quindi a tutela dei distributori», ha tenuto a chiarire il sottosegretario alla presidente del consiglio Giovanbattista Fazzolari. «Non c\' è nessuna ondata di fango nei confronti dei titolari delle pompe di benzina e del settore», ha sottolineato l\' altro sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, che oggi sarà al tavolo insieme ai ministri Giorgetti e Urso. Un incontro - ha aggiunto - deciso proprio «per ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure che il governo intende adottare e ha adottato». In serata poi, ulteriori messaggi più che concilianti verso la categoria, sono arrivate dalla stessa Giorgia Meloni. Già ieri, in parte, il decreto annunciato il 10 gennaio ha subìto le prime modifiche. Una riguarda la possibilità - futura - di tagliare nuovamente le<span class="term"> accise</span>: la riduzione potrà avvenire se il prezzo del petrolio sui mercati internazionali supera almeno del 2% il valore indicato nel Def che è pari a 90 dollari al barile (ora però il Brent quota poco più di 80 dollari al barile) e se aumentano le entrate Iva nel quadrimesre (riferimento quest\' ultimo che mancava nella norma originaria del 2007. L\' eventuale maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato potrà quindi essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa. Se ne riparlerà a questo punto però tra quattro mesi. É stato inoltre deciso che i buoni benzina di 200 euro che i datori di lavoro privati possono erogare ai loro dipendenti saranno esentasse fino al 31 dicembre 2023. Sul tavolo della trattativa c\' è anche il tetto ai prezzi in autostrada, che dovrebbe comunque applicarsi solo alle nuove concessioni anche per evitare problemi di costituzionalità. I gestori però a questo punto chiedono anche l\' avvio di un confronto più ampio sulla riforma del settore che sconta ancora troppi impianti e norme contrattuali penalizzanti. Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'tra 3/3,5 centesimi al litro per il self e 5/5,5 centesimi per il servito. «Più litri vendiamo, più guadagniamo. Oggi con 20 euro nel serbatoio mettiamo 10 litri, prima del taglio delle <strong>accise</strong> erano 15 litri» continua Sperduto. E se, a causa dei prezzi in salita, gli automobilisti cercano di risparmiare... ha subìto le prime modifiche. 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E dalle rilevazioni EY emerge una crescita del 67,3% dei fondi raccolti, sfondato il tetto dei 2 miliardi Startup e Pmi, il digitale spinge l\'aumento "demografico" e gli utili. Emerge dal monitoraggio realizzato da Anitec-Assinform e Infocamere ( scarica qui il documento ), secondo cui sono 8.416 le startup con codice Ateco associato al settore Ict registrate nell\'ottobre 2022, con una crescita dell\'8,6% rispetto alle 7.749 rilevate al termine del 3° trimestre 2021. Inoltre le startup e le Pmi innovative Ict continuano a generare più margine, anche se resta la sfida dei costi non operativi: per ogni euro di produzione nel 2021 hanno generato 32,3 centesimi di valore aggiunto (32,2 nel 2020) contro 22,5 centesimi nel segmento non-Ict (19,5 nel 2020). Anche sul versante venture capital si registrano progressi : secondo l\' EY Venture Capital Barometer il 2022 è stato l\'anno record per il Venture Capital in Italia per investimenti in startup e scaleup : superato il traguardo dei due miliardi di euro di investimenti raccolti ( +67,3% rispetto al 2021 ). Indice degli argomenti In crescita startup e Pmi innovative Gli indicatori di produttività Indicatori di profittabilità Misurazione delle perdite Innovazione digitale per spingere l\'economia 2022 anno record per il Venture capital in Italia In crescita startup e Pmi innovative Sono 8.416 le startup con codice Ateco associato al settore Ict registrate nell\'ottobre 2022, con una crescita dell\'8,6% rispetto alle 7.749 rilevate al termine del 3° trimestre 2021. WHITEPAPER Firme digitali e contrattualistica: sei sicuro di rispettare a pieno la normativa? Digital Transformation Legal Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla privacy Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Rimane stabile la distribuzione territoriale con più della metà delle imprese concentrate in tre regioni: Lombardia che conta il 29,4% delle SPMII Ict, Lazio (14%) e Campania (8,4%). Seguono Emilia-Romagna (6,8%), Veneto (6,8%), Piemonte (5,6%), Toscana (4,8%), Puglia (4,8%), Sicilia (3,9%), Marche (2,1%), mentre le altre regioni rappresentano quote inferiori al 2%. Sostanzialmente stabile anche la distribuzione delle SPMII Ict per filone di attività, con quote rilevanti nei filoni Artificial Intelligence & Machine Learning (12,1%), IoT (10,7%), Mobile app (8,3%) e quote importanti per Big data e data science (5,1%), blockchain (4,7%), Cloud (3,8%), Industria 4.0 (3,7%). Molto bassa la quota di SPMII Ict in ambito cybersicurezza e crypto (2,2%). Inoltre da questa edizione del monitoraggio è stato analizzato un perimetro "allargato" che, oltre alle 8.416 imprese con codice Ateco Ict, include anche 3.071 imprese che si sono registrate con codici Ateco non associati al settore Ic t, ma che dichiarano - nella sezione "Vetrine" del<span class="term"> registro</span> speciale - di svolgere attività digitali. Con questo nuovo perimetro di 11.487 imprese, la quota Ict sul totale di startup e Pmi innovative Ict (16.554 a ottobre 2022) aumenta al 69%, ovvero più di 2 su 3. Gli indicatori di produttività Gli indicatori di produttività per azienda segnalano un progressivo miglioramento soprattutto per startup e Pmi innovative Ict attive nei filoni di attività digitale dai mercati più dinamici, quali 4.0 e Digital Enabler. Complessivamente, le SPMII Ict con<span class="term"> bilancio</span> depositato hanno prodotto nel 2021 beni e servizi per un totale di 2,5 miliardi di euro (1,6 nel 2020). Una quota sempre rilevante di startup e Pmi innovative Ict si trova in una fase embrionale di sviluppo. Uno sviluppo che è finalmente in accelerazione nel 2021 rispetto ai due anni precedenti, come confermato dalle dinamiche di produzione complessiva, media e mediana in crescita demografica più dinamica nell\'ultimo anno soprattutto nei filoni di attività 4.0 e altre tecnologie e soluzioni digitali. Indicatori di profittabilità Complessivamente nel 2021 per ogni euro di produzione, le Pmi e startup innovative Ict hanno generato 32,3 centesimi di valore aggiunto (32,2 nel 2020) contro 22,5 centesimi nel segmento non-Ict (19,5 nel 2020), a conferma della maggiore creazione di valore da parte delle attività sviluppate dalle aziende specializzate nei mercati tecnologici avanzati. Valore aggiunto complessivo, medio e mediano nel segmento Ict sono in netta ripresa nel 2021 (33,9% crescita annua del VA complessivo, 65,4% del VA mediano) e, a eccezione della mediana, tornano ai livelli del 2019 (quando l\'impatto congiunturale e economico della pandemia era ancora agli inizi). Queste dinamiche portano il valore aggiunto medio per addetto nell\'Ict a 48,2 mila euro (50 mila euro per le aziende con vetrine digitali valorizzate), contro una media non-Ict pari a 41,8 mila euro. Questo significa che la produttività per unità di lavoro (o per addetto) delle startup e Pmi innovative del settore Ict è superiore a quelle non-Ict. Più aziende Ict nascono nella nostra economia, maggiore è la capacità di raggiungere livelli di produttività superiori. Misurazione delle perdite Tuttavia, le perdite non mancano, anzi peggiorano a -188 milioni di euro (-142,7 milioni nel 2020) contro -78,9 milioni di euro per quelle non-Ict (-83,7 milioni nel 2020) anche se a livello di media i risultati individuali aziendali sono meno negativi per il settore Ict, soprattutto nei filoni di attività 4.0 e Digital Enabler. Questi risultati denotano complessivamente un\'incidenza maggiore sulla<span class="term"> gestione</span> da parte dei costi non operativi (oneri finanziari e straordinari e politiche di accantonamento e<span class="term"> ammortamento</span>) presso le SPMII Ict rispetto al segmento non Ict, anche se non pervasivo essendo media e mediana riscontro di una redditività netta leggermente migliore o in linea con il segmento non Ict. Innovazione digitale per spingere l\'economia "I dati confermano l\'effervescenza del segmento startup e Pmi innovative Ict - dice Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform -. Queste imprese hanno realizzato maggior valore aggiunto con livelli di produttività migliori, soprattutto nei filoni 4.0 e digital enabler. Hanno mantenuto una sostenibilità finanziaria nel medio periodo e continuano a generare margine. In una fase di profonda trasformazione del lavoro, dell\'industria e delle catene del valore globali abbiamo l\'opportunità di rilanciare la nostra economia puntando sull\'innovazione digitale e sui giovani per dare nuova linfa e vitalità al sistema economico". "Il report conferma che ci troviamo di fronte ad un universo in salute, portatore di dinamiche in grado di aiutare il Paese a fare il balzo nell\'innovazione e nella trasformazione digitale - dice Paolo Ghezzi, dg di InfoCamere -. La qualità dell\'analisi dei dati di fenomeni complessi e in evoluzione come quello delle startup e Pmi innovative è sempre più centrale per intercettare bisogni e sviluppi dell\'innovazione tecnologica nel Paese". 2022 anno record per il Venture capital in Italia Gli investimenti in Venture Capital in Italia nel 2022 hanno raggiunto e superato il traguardo dei due miliardi di euro. Con una raccolta di 2.080 milioni, le startup e scaleup italiane segnano un +67,3% rispetto ai 1.243 milioni del 2021, in controtendenza rispetto a ecosistemi più maturi in Europa, quali Regno Unito e Germania, dove i volumi investiti sono rimasti sostanzialmente stabili. Emerge dall\' EY Venture Capital Barometer, studio annuale di EY che ha l\'obiettivo di analizzare l\'andamento degli investimenti di venture capital nelle startup e scaleup italiane. L\'incremento, spiega Marco Daviddi, Strategy & Transactions Markets Leader Europe West - è stato possibile grazie all\'impatto di adeguate politiche di investimento pubblico supportate da strumenti di intervento dedicati, che hanno consentito la valorizzazione delle relazioni tra investitori pubblici, privati, università, istituti di ricerca, incubatori e aziende, in grado di favorire processi di innovazione". "L\'Italia - dice Gianluca Galgano, Startup and Venture Capital Leader, EY in Italia - è in controtendenza rispetto ai principali Paesi europei in cui, dopo diversi anni di crescita a ritmi vertiginosi, si è registrata una lieve frenata degli investimenti in startup. Stiamo tuttavia parlando di volumi su scale diverse: in Italia l\'investimento pro-capite sul Venture Capital nel 2022 è di 35 euro contro i 61 euro della Spagna ovvero i circa 150 euro investiti pro-capite dai vicini francesi e tedeschi. Lontanissimo il Regno Unito i cui investimenti pro-capite sono pari a 369 euro. Esiste quindi un margine di crescita molto significativo e se saremo in grado di unire le forze per colmare questo gap, si potranno effettivamente sviluppare progettualità in grado di incidere sulla competitività del nostro Paese". Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'finanziari e straordinari e politiche di accantonamento e <strong>ammortamento</strong>) presso le SPMII Ict rispetto al segmento non Ict, anche se non pervasivo essendo media e mediana riscontro di una redditività netta leggermente migliore o in linea con il segmento non Ict. Innovazione digitale per spingere l\'economia...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Anitec-Assinform e Infocamere: la redditività delle aziende del segmento Information & Communication technology si attesta a 32,3 centesimi per ogni euro contro i 22,5 centesimi negli altri settori. E dalle rilevazioni EY emerge una crescita del 67,3% dei fondi raccolti, sfondato il tetto dei 2 miliardi Startup e Pmi, il digitale spinge ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Contabilit&agrave; e Bilancio', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/pmi-innovative-e-startup-lict-fa-aumentare-i-margini-vola-il-venture-capital/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enplMndmdVpqODhRZUptV01uc1ZiQmpBN2ZjZlpkTnVvM0owcEFHQWVwcXpxWHFBZ0xIeFR1TWl2M2xhdDRCVXJxQmlsc1dxbDN3dndXZk42cTBsS3VpbktyQ3IreTBsQkhpekk3V3BqL3JMZDkwR25GRDluSEFx', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7652547', 'Report_TotaleDocumenti':6, 'Documento_ID': '39747238', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Obbligo di fatturazione per le cessioni di beni nei depositi doganali in Italia', 'Documento_TitoloHtml': 'Obbligo di fatturazione per le cessioni di beni nei depositi doganali in Italia', 'Documento_Contenuto': 'Con il principio di diritto n. 2 pubblicato ieri, 12 gennaio 2023, l\'Agenzia delle Entrate afferma che, ai sensi dell\' art. 7- bis del DPR 633/72, le cessioni di beni mobili si considerano effettuate nel territorio dello Stato a condizione che tali beni abbiano la qualifica di beni nazionali, comunitari o vincolati al regime della temporanea importazione e che siano esistenti nel territorio dello Stato. Se i beni, pur conservando lo status di "merce allo stato estero", si trovano fisicamente nel territorio dello Stato senza essere stati oggetto di importazione (si tratta delle ipotesi di merci in regime di transito esterno o deposito doganale e custodia nelle zone franche), le relative cessioni si ritengono comunque effettuate fuori dal territorio dello Stato. Tuttavia, pur non essendo tali operazioni assoggettate a IVA per carenza del presupposto territoriale, l\' art. 21 comma 6 del DPR 633/72 prevede, per le stesse, l\'obbligo di emissione della<span class="term"> fattura</span>. Inoltre, il successivo comma 6- bis del citato art. 21 del DPR 633/72 estende ai soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato l\'obbligo di emettere<span class="term"> fattura</span> anche per operazioni indicate agli artt. da 7 a 7- septies territorialmente non soggette a IVA in Italia ma in un altro Stato Ue (lettera a), ovvero non soggette in quanto effettuate fuori dall\'Ue (lettera b). Sussiste, pertanto, l\'obbligo di emettere<span class="term"> fattura</span> per le cessioni operate all\'interno dei depositi doganali situati in Italia, a prescindere dal fatto che il cedente sia stabilito, o meno, nel territorio nazionale.', 'Documento_Abstract': 'a IVA per carenza del presupposto territoriale, l\' art. 21 comma 6 del DPR 633/72 prevede, per le stesse, l\'obbligo di emissione della <strong>fattura</strong>. Inoltre, il successivo comma 6- bis del citato art. 21 del DPR 633/72 estende ai soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato l\'obbligo di emettere... <strong>fattura</strong> anche per operazioni indicate agli artt. da 7 a 7- septies territorialmente non soggette a IVA in Italia ma in un altro Stato Ue (lettera a), ovvero non soggette in quanto effettuate fuori dall\'Ue (lettera b). Sussiste, pertanto, l\'obbligo di emettere <strong>fattura</strong> per le cessioni operate all\'interno...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Con il principio di diritto n. 2 pubblicato ieri, 12 gennaio 2023, l\'Agenzia delle Entrate afferma che, ai sensi dell\' art. 7- bis del DPR 633/72, le cessioni di beni mobili si considerano effettuate nel territorio dello Stato a condizione che tali beni abbiano la qualifica di beni nazionali, comunitari o vincolati al regime della temporanea ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_935548_obbligo_di_fatturazione_per_le_cessioni_di_beni_nei_depositi_doganali.aspx', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21MQWxGRTNKN2p5SktJOWxMeWxoZVpWc25BRisxUjdDTHlvTXh1OWtkYnAzcWdrYU80N2N6dlFRN1pWc2ExSEJsOGFBdXZnUzRUeHBzT2VZSWJQOWlWeDJaVXlwU1RYWFR0MnB0R3RUQmZnNEcrckYrcy94N0tFPQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7652547', 'Report_TotaleDocumenti':6, 'Documento_ID': '39747239', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Fabio Chiesa , Giampiero Gugliotta', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '35', 'Documento_Sottotitolo': 'Casa. Per la Dre Lombardia il fornitore che ha concesso lo sconto può riportare il credito al committente per il quale ha effettuato i lavori di ristrutturazione', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Sconto in fattura, sì alla retrocessione dall\' impresa al cliente', 'Documento_TitoloHtml': 'Sconto in fattura, sì alla retrocessione dall\' impresa al cliente', 'Documento_Contenuto': 'Il fornitore che ha applicato lo sconto in<span class="term"> fattura</span> può effettuare la prima cessione del credito nei confronti di qualunque soggetto, incluso il cliente al quale era stato concesso lo sconto. A chiarirlo è la Direzione regionale della Lombardia in risposta a un\' istanza di interpello (n. 904-1760/2022) presentata da un imprenditore esercente l\' attività di imbianchino, che aveva concesso ai clienti lo sconto in<span class="term"> fattura</span> per lavori di tinteggiatura rientranti nel bonus facciate. L\' interpellante ha specificato che i clienti che avevano effettuato gli interventi avevano trasmesso all\' agenzia delle Entrate la comunicazione dell\' esercizio dell\' opzione e che l\' istante stesso aveva accettato la cessione del credito sull\' apposita piattaforma telematica. In seguito però, anche a causa delle limitazioni normative di volta in volta introdotte per le cessioni successive alla prima, le banche e gli altri intermediari finanziari interpellati dall\' imprenditore hanno evidenziato di non aver più capienza per l\' accettazione. Da qui è nata l\' esigenza di retrocedere il credito al cliente che aveva esercitato l\' opzione. Così, viene ora chiesto all\' Agenzia se, per il fornitore che ha concesso lo sconto, sia possibile effettuare la prima cessione del credito, anziché ad un soggetto terzo, al proprio cliente il quale, dopo averlo regolarmente accettato, ne rientrerà in possesso e lo potrà utilizzare in compensazione. La Dre Lombardia ha risposto positivamente, chiarendo che la normativa ad oggi vigente e la prassi in materia, prevedendo la possibilità di effettuare la prima cessione del credito nei confronti di qualunque soggetto, non precludono in alcun modo la cessione nei confronti del soggetto che ha beneficiato dello sconto in<span class="term"> fattura</span> (ossia il cliente originario). L\' articolo 121 del Dl n. 34/2020 prevede che «i soggetti che sostengono» spese agevolate con i bonus casa citati nel decreto «possono optare, in luogo dell\' utilizzo diretto della detrazione» per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo, «anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d\' imposta», cedibile ad altri soggetti, «compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione», fatta salva la possibilità di due cessioni (tre con l\' Aiuti quater appena approvato) solo se effettuate a banche e intermediari finanziari. Il cessionario (il cliente dell\' imprenditore) una volta acquisito il credito non potrà, allora, utilizzarlo sotto forma di detrazione in dichiarazione dei redditi ma esclusivamente in compensazione, sulla base delle rate residue originariamente non fruite. La risposta appare quindi interessante sotto questo profilo, in quanto legittima per la prima volta l\' operazione di trasformazione (indiretta) della detrazione in credito d\' imposta a beneficio del cliente iniziale. Infine, la risposta ricorda che, a partire dal 26 febbraio 2022, la cessione del credito può essere effettuata quattro volte: la prima a favore di chiunque, due ulteriori cessioni a favore di determinati soggetti "qualificati" (banche, intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione) e l\' eventuale quarta e ultima cessione a favore dei correntisti delle banche cessionarie diversi dai consumatori . Nel frattempo la legge di conversione al decreto Aiuti quater, appena approvata, sta per attivare una ulteriore cessione, la quinta, a favore di soggetti qualificati. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Sconto in <strong>fattura</strong>, sì alla retrocessione dall\' impresa al cliente Il fornitore che ha applicato lo sconto in <strong>fattura</strong> può effettuare la prima cessione del credito nei confronti di qualunque soggetto, incluso il cliente al quale era stato concesso lo sconto. A chiarirlo è la Direzione regionale... della Lombardia in risposta a un\' istanza di interpello (n. 904-1760/2022) presentata da un imprenditore esercente l\' attività di imbianchino, che aveva concesso ai clienti lo sconto in <strong>fattura</strong> per lavori di tinteggiatura rientranti nel bonus facciate. 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Sono le conclusioni del principio di diritto 2 del 2023, con cui l\' Agenzia ha inteso precisare gli oneri di<span class="term"> fatturazione</span> afferenti ad operazioni su beni che sono fisicamente in Italia, ma si considerano effettuate fuori dallo Stato. Il documento di prassi ricostruisce, anche se in estrema sintesi, la dinamica sulla territorialità delle operazioni in deposito e gli oneri di<span class="term"> fatturazione</span> ad esse connessi. La<span class="term"> fatturazione</span> delle operazioni di cessione di beni in deposito, tuttavia, necessita di alcuni chiarimenti, soprattutto con riferimento alle operazioni effettuate da soggetti non nazionali. Ciò anche in considerazione degli oneri di tracciabilità e di<span class="term"> conservazione</span> documentale che investono non solo i depositanti, ma anche i depositari, in genere player del mercato della logistica. Le cessioni di beni mobili si considerano effettuate nel territorio dello Stato al verificarsi di due condizioni, ovvero: che i beni abbiano la qualifica di beninazionali, comunitari o in temporanea importazione e che siano esistenti nel territorio dello Stato. Questi principi di tassazione fisica e giuridica difettano nel deposito doganale per cui - come avviene per i beni in transito esterno o in zona franca - l\' operazione diventa non rilevante sul piano territoriale e, dunque, più propriamente, si considerano effettuate fuori dal territorio dello Stato e pertanto non soggette a imposta. Eppure, per queste operazioni, l\' articolo 21, comma 6, del Dpr Iva, prevede ai fini del controllo dell\' operazione l\' obbligo di emissione della<span class="term"> fattura</span>. In queste ipotesi, le fatture sono annotate con la dicitura «operazione non soggetta», dovuta anche per le «cessioni relative a beni in transito o depositati in luoghi soggetti a vigilanza doganale, non soggette all\' imposta a norma dell\' articolo 7-bis, comma 1». In questo quadro, che contempla anche un richiamo agli obblighi di<span class="term"> fatturazione</span> che sussistono in capo ai soggetti nazionali per cessioni di beni fuori dal territorio, l\' Agenzia conclude che sussiste l\' obbligo prescritto dall\' articolo 21, comma 6, del Dpr 633/1972 «di<span class="term"> fatturare</span> le cessioni operate all\' interno dei depositi doganali situati in Italia, indipendentemente dalla qualifica del soggetto cedente (stabilito o meno nel territorio dello Stato)». Si deve assumere, tuttavia, che tale obbligo investa criteri di tracciabilità che, per i soggetti non stabiliti, si riduca a una documentazione commerciale secondo le regole proprie, in quanto risulta difficile, nella sistematica dell\' Iva, prevedere un obbligo formale ad un soggetto non stabilito e non identificato, ai fini della specifica imposta in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Sempre con <strong>fattura</strong> le operazioni all\' interno dei depositi doganali Le operazioni effettuate all\' interno dei depositi doganali sono sempre oggetto di fatturazione, indipendentemente dalla qualifica del soggetto cedente, stabilito o meno nel territorio dello Stato. Sono le conclusioni del principio... territoriale e, dunque, più propriamente, si considerano effettuate fuori dal territorio dello Stato e pertanto non soggette a imposta. 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La voglia della sfida «se non ce l\' ho la vado a cercare», il desiderio di costruire qualcosa che resterà nel tempo e dia agli altri la possibilità di un impiego. La resilienza unita alla determinazione, «non cieca ostinazione, ma lucida follia», e poi apertura al cambiamento e valorizzazione delle persone. Ornella Barra, Chief operating officer - International di Walgreens Boots Alliance, ha condensato nella lectio magistralis che ha tenuto ieri, all\' inaugurazione dell\' anno accademico 2022-2023 della Luiss, i princìpi di fondo che hanno caratterizzato la sua carriera di imprenditrice, condividendoli, come testimonianza personale, con i giovani studenti che si affacciano allo studio e poi al lavoro. "Fare impresa: l\' importanza dei valori", il titolo della lectio. Valori, uniti agli importanti successi del gruppo Walgreens Boots Alliance, per i quali è stata insignita del dottorato honoris causa in Management. Motivazione: «Uno straordinario talento manageriale che coniuga competenza, imprenditorialità, visione internazionale, leadership innovativa e responsabilità sociale di impresa, gli stessi valori che ispirano la Luiss Guido Carli». Su questi aspetti si sono concentrati gli interventi del presidente Luiss, Vincenzo Boccia, del direttore generale, Giovanni Lo Storto, e del Rettore, Andrea Prencipe, uniti nel filo rosso del messaggio di Guido Carli. «Nelle parole di Ornella Barra c\' è la legittimazione sociale del ruolo dell\' impresa. Il lavoro come fattore di coesione e l\' università come luogo di formazione e competenza, per riattivare l\' ascensore sociale, ridurre i divari e garantire a tutti le stesse opportunità», ha detto concludendo l\' evento il presidente Boccia. Barra si è laureata a Genova in farmacia, nel 1982 ha creato la società di distribuzione farmaceutica Di Pharma, tra crescita organica, fusioni e acquisizioni si è estesa poi nel Regno Unito, negli Stati Uniti, fino a diventare oggi leader mondiale per la salute e il benessere in farmacia, al vertice di un gruppo che<span class="term"> fattura</span> 150 miliardi di dollari e ha 450mila dipendenti. Un\' italiana internazionale, si è definita: «Occorre sviluppare competenze da portare e far crescere nel mondo per poi riaffacciarsi nel nostro Paese», ha detto agli studenti in sala, considerando «un onore potermi confrontare con voi, siete il domani, l\' innovazione e il futuro». È quella competenza multidisciplinare che Lo Storto ha descritto come caratteristica della Luiss, insieme all\' apertura internazionale: quel «life large learning» che deve caratterizzare la vita degli studenti, per formare non solo professionisti, ma individui e cittadini, «sempre aperti al nuovo, pronti ad abbandonare la routine». Una scelta che ha portato la Luiss a un nuovo record delle domande di ammissione, con un +18% dei corsi di laurea triennali. Gli studenti sfiorano i 10mila, più del 50% dei corsi sono in inglese, sono 315 le università partner in 64 Paesi e 58 gli accordi tra doppia laurea e partnership. Numeri che hanno portato la Luiss al 53° posto della classifica del «Financial Times» Masters in Management 2022, scalando 20 posizioni. La Luiss è anche prima in Italia e 22° al mondo per studi politici e internazionali secondo la classifica QS by Subject 2022. «La laurea è la base, ma la vita ci porta a fare cose diverse. Ciò che è necessario è lavorare molto, avere spirito di sacrificio alzare sempre l\' asticella, imparare dagli errori e coniugare l\' approccio manageriale con una visione di lungo periodo», è un altro messaggio che Ornella Barra ha voluto condividere con i ragazzi. Sottolineando che bisogna mantenere l\' umiltà mettere al centro la persona: è scattato l\' applauso quando ha ringraziato i dipendenti che hanno lavorato 24 ore su 24 nel periodo del Covid, uno tra i tanti esempi «del contributo che l\' azienda porta alla società». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'a Genova in farmacia, nel 1982 ha creato la società di distribuzione farmaceutica Di Pharma, tra crescita organica, fusioni e acquisizioni si è estesa poi nel Regno Unito, negli Stati Uniti, fino a diventare oggi leader mondiale per la salute e il benessere in farmacia, al vertice di un gruppo che <strong>fattura</strong>...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La passione come carburante. La voglia della sfida «se non ce l\' ho la vado a cercare», il desiderio di costruire qualcosa che resterà nel tempo e dia agli altri la possibilità di un impiego. La resilienza unita alla determinazione, «non cieca ostinazione, ma lucida follia», e poi apertura al cambiamento e valorizzazione delle persone. Ornella ', 'Documento_Autore': 'Nicoletta Picchio', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': 'COMMENTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '17', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD04MDFDNTAxQkUyMkYwQjUwMDgwNUIxNkIwMzNENkE2ODgxN0FDQzIwNTg1MjQ4MjNGQUUwQzRGRkUzRjkzNTkxJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSnJZcUh5Y0EyMlR6SUNwN09zVE8vbjVKV2dqRmI5TC9rQktsU3dVcWFwUGRZRWtDL1R3bFRldz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7652547', 'Report_TotaleDocumenti':6, 'Documento_ID': '39747242', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Giuseppe Latour', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '32', 'Documento_Sottotitolo': 'Serve un provvedimento delle Entrate per attivare le compensazioni in 10 anni Anche il fondo indigenti attende un decreto del Mef Da subito la garanzia Sace', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Ultimo via libera all\' Aiuti quater Spalma crediti 110% in sospeso', 'Documento_TitoloHtml': 'Ultimo via libera all\' Aiuti quater Spalma crediti 110% in sospeso', 'Documento_Contenuto': 'Due misure nel congelatore: lo spalma crediti da quattro a dieci anni, che diventerà operativo solo dopo un intervento dell\' agenzia delle Entrate, e il fondo indigenti, per il quale invece è atteso un provvedimento attuativo del ministero dell\' Economia. Mentre la garanzia Sace per le imprese di costruzioni funzionerà con i meccanismi già rodati di SupportItalia. Potrà, quindi, partire subito. A disposizione ci sono ancora oltre 150 miliardi: rispetto ai 200 originariamente stanziati, al momento sono state rilasciate garanzie per un importo complessivo inferiore ai 50 miliardi di euro. La legge di conversione del decreto Aiuti quater (Dl 176/2022) ha chiuso ieri alla Camera il suo percorso parlamentare. Dopo l\' ok al Senato, ieri è arrivato il sì di Montecitorio, che ha definitivamente approvato il provvedimento con 164 voti favorevoli e 127 contrari (tre gli astenuti). Il testo, nella versione licenziata a Palazzo Madama, si avvia ora alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 17 gennaio, martedì prossimo, giorno in cui il Dl scadrebbe. L\' articolo 9, in materia di superbonus, è già operativo per la parte che ridisegna il calendario dell\' agevolazione: il testo approvato ieri non è cambiato rispetto alla prima versione, che è in vigore dal 19 novembre scorso. Nel decreto, però, ci sono anche misure che avranno bisogno di un percorso di attuazione. Vale per lo spalma crediti, lo strumento che consentirà per gli interventi di superbonus di fruire in dieci anni (e non più in quattro o cinque) dei crediti di imposta legati a lavori agevolati con il 110%. Per esercitare questa opzione (disponibile solo per i crediti nati prima del 31 ottobre), servirà l\' invio di una comunicazione all\' agenzia delle Entrate «da parte del fornitore o del cessionario, da effettuarsi in via telematica», spiega la legge. Sarà un provvedimento del direttore dell\' Agenzia a definire le modalità attuative. Nel frattempo, la misura non sarà operativa: non ci sarà, per ora, la possibilità di spalmare i crediti in dieci anni. Resta, per adesso, sulla carta anche un altro elemento dell\' Aiuti quater: il fondo indigenti che, nei progetti dell\' esecutivo, servirà a dare sostegno a quei contribuenti che non hanno la disponibilità necessaria, all\' interno dei condomini, per anticipare la quota di lavori che, con il 90%, resterà necessariamente a loro carico. Per evitare il blocco dei lavori, sarà possibile ottenere un contributo, finanziato da un fondo dal valore di 20 milioni di euro nel 2023 ed erogato materialmente dall\' agenzia delle Entrate. I criteri per queste erogazioni saranno fissati dal ministero dell\' Economia con un apposito decreto. Dovrebbe arrivare, in base al termine fissato dalla legge, tra pochi giorni: per l\' esattezza, entro il 18 gennaio. Sarà, invece, subito operativa la garanzia Sace, inserita nella legge di conversione a supporto di quelle imprese finite in crisi di liquidità perché impossibilitate a monetizzare i crediti fiscali derivati dai lavori di ristrutturazione. Di fatto, la garanzia prevista dall\' Aiuti quater è l\' estensione della garanzia SupportItalia, attivata per contenere gli effetti negativi del conflitto in Ucraina. Non ci sono, quindi, novità nel meccanismo di funzionamento, che sarà immediatamente operativo. La banca, quindi, chiederà la garanzia Sace in favore dell\' impresa edilizia una volta che avrà ricevuto la richiesta di finanziamento. Il fondo destinato a coprire queste operazioni aveva, originariamente, una capienza da 200 miliardi di euro. Al momento resta ampiamente capiente, dal momento che sono state rilasciate garanzie per un importo inferiore a 50 miliardi di euro. Entra in vigore, infine, anche la nuova norma sulle cessioni dei crediti, che porta da quattro a cinque i passaggi possibili, introducendo un nuovo trasferimento verso banche, società di gruppi bancari, intermediari finanziari e assicurazioni. Queste modifiche alla disciplina delle cessioni, in passato, avevano sempre comportato la nascita di complicate fasi transitorie. Stavolta, il Parlamento ha agito in anticipo. E ha già previsto che le nuove norme si applicheranno «anche ai crediti d\' imposta oggetto di comunicazioni dell\' opzione di cessione del credito o dello sconto in<span class="term"> fattura</span> inviate all\' agenzia delle Entrate in data anteriore a quella di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto». Le cinque cessioni valgono, quindi, anche per il passato. Evitando, così, regimi temporali differenziati. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'di cessione del credito o dello sconto in <strong>fattura</strong> inviate all\' agenzia delle Entrate in data anteriore a quella di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto». Le cinque cessioni valgono, quindi, anche per il passato. Evitando, così, regimi temporali differenziati. © RIPRODUZIONE...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Due misure nel congelatore: lo spalma crediti da quattro a dieci anni, che diventerà operativo solo dopo un intervento dell\' agenzia delle Entrate, e il fondo indigenti, per il quale invece è atteso un provvedimento attuativo del ministero dell\' Economia. 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Sulle bottiglie la scritta: danni per la salute Lollobrigida e Tajani: assurdo, l\' abuso è pericoloso, non l\' uso', 'Documento_Occhiello': 'Il caso', 'Documento_Titolo': 'Vino con etichette anti cancro L\' Italia: la Ue le blocchi', 'Documento_TitoloHtml': 'Vino con etichette anti cancro L\' Italia: la Ue le blocchi', 'Documento_Contenuto': '«L\' assurda decisione contro il vino», come l\' ha chiamata il ministro degli Esteri Antonio Tajani, viene da una delle capitali della birra. L\' idea è di far comparire sulle etichette delle bottiglie europee, dal Prosecco allo Champagne, dal Barolo ai rossi di Bordeaux, una scritta che metta in guardia: «alcol e tumori mortali sono collegati». Un colpo per il Vigneto Italia che esporta quasi 8 miliardi di euro l\' anno, ne<span class="term"> fattura</span> 14. Sono anni che sul tema alcol e salute gli Stati si scontrano a Bruxelles, nordici da una parte, Paesi a vocazione vinicola dall\' altra. Nel piano anticancro del 2021 erano previste, per vino e superalcolici, le etichette con l\' allarme sanitario. Come quelle sui pacchetti di sigarette. Italia, Francia e Spagna, assieme ad altri Paesi, si erano opposti. A febbraio il Parlamento europeo aveva deciso di togliere i riferimenti al cancro sulle etichette, considerando che «c\' è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche». Il giro di vite L\' Irlanda aveva deciso un giro di vite sull\' alcol nel 2016. A giugno ha inviato all\' Unione la legge che introduce etichette con avvertenze sanitarie. Il silenzio-assenso della Ue ha scatenato il caso. «La spinta a condizionare i mercati e non a tutelare la salute - ha protestato il ministro dell\' Agricoltura Francesco Lollobrigida - viene da nazioni che non producono vino e dove si abusa di superalcolici». Come l\' Irlanda. Le associazioni italiane del settore sono pronte a salire di nuovo sulle barricate, perché la scelta di Dublino potrebbe essere imitata da altri Paesi. Lollobrigida e Tajani hanno scritto al Commissario per il mercato interno, Thierry Breton, chiedendo «un intervento contro le misure arbitrarie e distorsive dell\' Irlanda». Su un punto produttori e politici italiani sono compatti, e Lollobrigida lo riassume così: «Si vuole equipararlo ai superalcolici, ma il vino utilizzato in modo moderato è un alimento sano». «La decisione di Dublino e il via libero europeo sono sconcertanti, il concetto è che una minima quantità di vino favorisce il cancro - riflette Riccardo Cotarella, presidente mondiale degli enologi -. Il piatto tipico irlandese è lo stufato, se ne mangi tre chili al giorno stai male. Così è per l\' alcol, non è nocivo il consumo, ma l\' abuso. Noi siamo per un consumo moderato e intelligente». Proprio oggi, a Napoli, Cotarella aprirà un convegno di Assoenologi con 18 medici «su vino, salute, alimentazione e benessere». «Quella di Dublino è una mossa allarmistica che non combatte il problema dell\' alcolismo», riflette Matteo Lunelli, presidente di Cantine Ferrari, che esporta 1,5 milioni di bottiglie di bollicine Trentodoc. «Noi siamo molto attenti alla salubrità e al bere responsabile, ma così si penalizza il vino, che fa parte della nostra cultura, mettendolo alla pari di sigarette e superalcolici». Dieta mediterranea Su alcol e salute il dibattito è infinito e le ricerche (ne sono state contate 230 mila) sono discordanti. Emanuele Scafato, direttore dell\' osservatorio alcol dell\' Istituto superiore di sanità, sostiene che «le evidenze scientifiche indicano che non è possibile definire una quantità sicura di alcol rispetto ad eventuali danni alla salute». Ma la dieta mediterranea (Patrimonio Unesco dal 2010) consente un paio di bicchieri al giorno agli uomini, e uno alle donne. «Bere vino con moderazione è salutare e fa vivere più a lungo», ha spiegato al Forum mondiale delle cooperative vinicole a Faenza, un medico che<span class="term"> firma</span> pubblicazioni scientifiche sul tema, Attilio Giacosa, primario di Gastroenterologia a Monza. «Il vino consumato durante i pasti non crea i problemi legati ai superalcolici», aggiunge Luigi Moio, presidente dell\' Organizzazione mondiale della vigna e del vino. La battaglia durerà almeno altri due mesi, il tempo a disposizione dell\' Organizzazione mondiale del commercio per dare o no il via libera alle etichette con l\' allarme.', 'Documento_Abstract': ', dal Barolo ai rossi di Bordeaux, una scritta che metta in guardia: «alcol e tumori mortali sono collegati». Un colpo per il Vigneto Italia che esporta quasi 8 miliardi di euro l\' anno, ne <strong>fattura</strong> 14. 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Questa la conclusione cui perviene la risposta a interpello Agenzia delle Entrate n. 14, diffusa ieri, relativa a una società Alfa partecipata da quattro soci persone fisiche che: - fase 1: dapprima intende conferire in regime di " realizzo controllato " ex art. 175 del<span class="term"> TUIR</span>, a favore di una newco conferitaria Omicron, le partecipazioni di controllo in due società operative; - fase 2: successivamente intende procedere a una scissione parziale proporzionale del proprio ramo immobiliare a favore della propria partecipata Gamma che già svolge attività immobiliare (in questo modo Alfa si ritroverebbe a possedere due partecipazioni, una nella subholding Omicron e una nella immobiliare Gamma); - fase 3: infine intende procedere a una scissione totale asimmetrica a favore di quattro società unipersonali riconducibili, ciascuna, a uno dei quattro soci persone fisiche di Alfa. Nello sviluppare le proprie argomentazioni nell\'istanza, il contribuente riconosce che il medesimo risultato economico si potrebbe raggiungere con il conferimento delle partecipazioni possedute in Alfa da ciascuno dei quattro soci in altrettante società conferitarie unipersonali (fase 1), la scissione parziale proporzionale di Alfa in Gamma per la componente immobiliare (fase 2) e la scissione totale asimmetrica di ALFA a favore delle quattro società unipersonali dei soci persone fisiche (fase 3), ma sottolinea anche che tale sequenza negoziale non può essere considerata una via più diretta e lineare rispetto al modello di riorganizzazione oggetto del presente interpello in quanto, tra le altre cose, non contempla un numero minore di operazioni rispetto a quella che intende perseguire per pervenire a quel medesimo risultato. Per tutta risposta, l\'Agenzia delle Entrate, appurato che nel caso di specie i conferimenti dei soci persone fisiche non avrebbero potuto beneficiare di regimi fiscali di "realizzo controllato" (né ai sensi del comma 2, né ai sensi del comma 2- bis dell\'art. 177 del<span class="term"> TUIR</span>), considera: - indebito il risparmio d\'imposta derivante dal fatto che, attraverso lo schema giuridico prescelto dal contribuente, si ottiene comunque di effettuare conferimenti in regime fiscale di "realizzo controllato", anziché in regime di valore normale; - privo di sostanza economica lo schema giuridico proposto dal contribuente, in quanto finalizzato a conseguire essenzialmente quel vantaggio, quando, per il resto, "la riorganizzazione dell\'attività imprenditoriale potrebbe essere attuata tramite la scissione parziale simmetrica di Alfa a favore di Gamma con il trasferimento alla beneficiaria degli asset immobiliari, e poi trasferendo alle quattro holding di famiglia la partecipazione in Gamma tramite la scissione parziale asimmetrica di Alfa a favore delle beneficiarie". Peccato che, al netto della variante della scissione asimmetrica da totale a parziale, anche lo schema giuridico ritenuto "naturale" dall\'Agenzia delle Entrate si struttura su tre fasi (quattro conferimenti "paralleli", poi una scissione parziale proporzionale, quindi una scissione parziale asimmetrica), con un livello di complessità operativa squisitamente alternativo a quello dello schema operativo che il contribuente aveva proposto nella sua istanza. L\'Agenzia aveva già affrontato lo schema "conferimento ex art. 175 e scissione asimmetrica della società conferitaria" in occasione delle risposte a interpello 21 luglio 2021 n. 493 e n. 497 e 23 marzo 2022 n. 152. Nelle prime due risposte aveva giudicato " abusivo " il ricorso a questo schema, in quanto realizzava lo stesso risultato che si sarebbe potuto ottenere "semplicemente" con i conferimenti delle partecipazioni da parte dei soci persone fisiche in conferitarie unipersonali. 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Il caso oggetto della risposta diramata ieri sembrerebbe più simile a quest\'ultimo, eppure ha ricevuto la risposta riservata ai primi due, senza convincere.', 'Documento_Abstract': 'Agenzia fuori strada su conferimento a realizzo controllato e scissione asimmetrica Agenzia fuori strada su conferimento a realizzo controllato e scissione asimmetrica Ritenuto abusivo un conferimento di partecipazioni ex art. 175 del <strong>TUIR</strong>, seguito dalla scissione asimmetrica di una società... conferente Il conferimento di partecipazioni in regime di "realizzo controllato" ex art. 175 del <strong>TUIR</strong>, seguito dalla scissione asimmetrica di una società conferente Alfa, a favore di società unipersonali dei soci persone fisiche della conferente-scissa Alfa, integra gli estremi dell\' abuso del diritto... non avrebbero potuto rientrare nel regime di "realizzo controllato" ex art. 177 comma 2- bis del <strong>TUIR</strong> e avrebbero dunque scontato l\'imposizione sul valore normale delle partecipazioni conferite ex art. 9 del <strong>TUIR</strong>. 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Quest\'ultima consisteva nell\'emersione spontanea dei capitali detenuti illecitamente all\'estero, che ricomprendeva anche infedeltà dichiarative non connesse alle suddette attività, alla quale conseguivano significative attenuazioni delle sanzioni. La sentenza sembra quindi risolvere il contrasto formatosi nella giurisprudenza di merito che non sempre riconosceva il diritto al rimborso dell\'euroritenuta. Quest\'ultima, prevista dalla direttiva 2003/48/Ce e abrogata dal 2016, consisteva in un prelievo sugli interessi corrisposti alle persone fisiche non residenti che si originavano da attività detenute negli Stati che, al fine di tutelare il segreto bancario, avevano deciso di non aderire al sistema di scambio automatico di informazioni tra le amministrazioni fiscali. Generalmente, nelle annualità oggetto di disclosure, l\'euroritenuta risultava prelevata con l\'aliquota del 35%. Al riguardo, l\' art. 10 del DLgs. 84/2005 prevedeva che, per il beneficiario residente degli interessi di fonte estera, l\'euroritenuta rappresentasse un\'imposta scomputabile dall\'imposta italiana ai sensi dell\' art. 165 del<span class="term"> TUIR</span>. La stessa disposizione stabiliva inoltre che, nei casi in cui l\'importo della ritenuta operata fosse superiore all\'ammontare del credito d\'imposta così determinato, ovvero non fosse applicabile l\'art. 165 del<span class="term"> TUIR</span>, il soggetto beneficiario poteva chiedere il rimborso della differenza ovvero dell\'intera ritenuta o, in alternativa, utilizzare la modalità di compensazione prevista dall\' art. 17 del DLgs. 241/97. Secondo l\' art. 11 della direttiva 2003/48/Ce, infatti, lo Stato membro di residenza fiscale del beneficiario effettivo doveva assicurare l\' eliminazione di tutte le doppie imposizioni che potrebbero derivare dall\'applicazione dell\'euroritenuta. Tale eliminazione poteva essere realizzata attraverso il meccanismo del credito d\'imposta oppure, a scelta dello Stato membro di residenza fiscale del beneficiario effettivo, con un rimborso della ritenuta stessa. La Cassazione osserva che la normativa riportata sopra deve essere interpretata nel senso che l\'omessa indicazione del reddito estero nelle dichiarazioni presentate per ogni singolo anno di imposta non comporta automaticamente la negazione del diritto al rimborso dell\'euroritenuta pagata all\'estero. Si ritiene, infatti, che la norma interna si occupi delle "sole modalità di determinazione del credito d\'imposta". Simmetricamente, è anche necessario considerare che l\'Accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera del 26 ottobre 2004 stabiliva misure equivalenti a quelle definite nella Direttiva 2003/48/Ce. L\'applicazione della disciplina interna deve essere " comunitariamente e convenzionalmente orientata " e, quindi, deve consentire il riconoscimento del diritto al rimborso dell\'euroritenuta pagata all\'estero anche nel caso in cui, a seguito di un\'autodenuncia spontanea del contribuente, lo stesso reddito, inizialmente non dichiarato, venga sottoposto a imposizione in Italia. Ad avviso della Corte, poi, non appare convincente l\'argomentazione secondo cui la normativa della voluntary disclosure ( art. 5- quater del DL 167/90) richiama l\' art. 5 del DLgs. 218/97 sull\'invito al contraddittorio in tema di accertamento con adesione e che, per espressa previsione normativa, il perfezionamento della voluntary disclosure è legato al pagamento delle imposte dovute. Tale richiamo, infatti, ha la sola finalità di individuare la procedura attraverso cui gli uffici dell\'amministrazione finanziaria gestiscono gli atti conseguenti alla collaborazione volontaria, senza che il legislatore abbia inteso ricondurre gli effetti di quest\'ultima a quelli del DLgs. n. 218/1997, attesa la profonda diversità dei due istituti. La Corte enuncia quindi il seguente principio di diritto: "in applicazione della normativa comunitaria (art. 14 della direttiva 2003/48/CE, come recepita nell\'ordinamento italiano dall\'art. 10, d.lgs. del 18 aprile 2005, n. 84, attuativo della citata direttiva, che costituisce disciplina normativa speciale prevalente su quella interna), deve riconoscersi il diritto al rimborso dell\'euroritenuta pagata all\'estero sugli interessi relativi a disponibilità finanziarie detenute su conto corrente presso una banca svizzera da un soggetto fiscalmente residente in Italia, che abbia aderito alla procedura di «collaborazione volontaria», la quale consente al contribuente, mediante una<span class="term"> dichiarazione</span> confessoria spontanea, di regolarizzare plurimi anni di imposta relativamente a tali interessi, usufruendo di un trattamento sanzionatorio più favorevole".', 'Documento_Abstract': '/2005 prevedeva che, per il beneficiario residente degli interessi di fonte estera, l\'euroritenuta rappresentasse un\'imposta scomputabile dall\'imposta italiana ai sensi dell\' art. 165 del <strong>TUIR</strong>. La stessa disposizione stabiliva inoltre che, nei casi in cui l\'importo della ritenuta operata fosse superiore... all\'ammontare del credito d\'imposta così determinato, ovvero non fosse applicabile l\'art. 165 del <strong>TUIR</strong>, il soggetto beneficiario poteva chiedere il rimborso della differenza ovvero dell\'intera ritenuta o, in alternativa, utilizzare la modalità di compensazione prevista dall\' art. 17 del DLgs. 241/97. Secondo...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Secondo la Cassazione, la procedura di collaborazione volontaria rappresenta il presupposto da cui deriva il diritto al rimborso Con la sentenza n. 738, pubblicata ieri, la Corte di Cassazione ha riconosciuto il rimborso dell\' euroritenuta, che risultava già versata e certificata dall\'istituto di credito estero, per le annualità che sono state ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_935547_euroritenuta_da_rimborsare_in_caso_di_adesione_alla_voluntary.aspx', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21MQWxGRTNKN2p5SnNSWHJNR0M0ditZemVrZlg5ZlhocEdMYUJiVjR2OWpqS0pGendpSE9UcUJqcGJ5OWhLa25FY3IxTnowRkgvT05pem9IOEdndkI0Q1JVUEV6RGdhcklOclMzbnRLL0lBOQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7652548', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39747253', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Per la detassazione delle mance, da chiarire la soglia dei 50.000 euro Per la detassazione delle mance, da chiarire la soglia dei 50.000 euro', 'Documento_TitoloHtml': 'Per la detassazione delle mance, da chiarire la soglia dei 50.000 euro Per la detassazione delle mance, da chiarire la soglia dei 50.000 euro', 'Documento_Contenuto': 'La norma non precisa se contino i<span class="term"> redditi</span> prodotti nell\'anno di percezione delle mance oppure i<span class="term"> redditi</span> prodotti nell\'anno precedente L\'art. 1 commi da 58 a 62 della L. 197/2022 (legge di bilancio 2023) ha introdotto un\'imposta sostitutiva del 5% sulle mance destinate dai clienti ai lavoratori delle strutture ricettive e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di cui all\' art. 5 della L. 287/91 (in altre parole, i lavoratori del comparto turistico, alberghiero e ristorazione ). Viene in sostanza confermata la versione prevista nel Ddl. di bilancio, senza alcuna modifica rispetto al testo precedente (si veda " Mance dei lavoratori del<span class="term"> settore</span> turistico, alberghiero e ristorazione tassate al 5% " del 5 dicembre 2022). Nel dettaglio, il comma 58 stabilisce che le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, riversate ai lavoratori, costituiscono<span class="term"> redditi</span> di lavoro dipendente e sono soggette a un\'imposta sostitutiva dell<span class="term">\'IRPEF</span> e delle addizionali regionali e comunali pari al 5%, entro il limite del 25% del reddito percepito nell\'anno per le relative prestazioni di lavoro. Dal tenore letterale della disposizione emergerebbe quindi la volontà del legislatore di voler detassare (applicando un\'imposta sostitutiva del 5% in luogo delle ordinarie aliquote<span class="term"> IRPEF</span> e delle addizionali) non tanto le mance erogate direttamente dal cliente al lavoratore (le quali sono vietate da alcuni CCNL, tra cui il CCNL pubblici esercizi, anche se nella prassi molto diffuse), ma il riversamento da parte del datore di lavoro della mancia riconosciuta dal cliente al lavoratore. I suddetti lavoratori, ai fini dell\'accesso all\'agevolazione in esame, devono essere in possesso di un reddito di lavoro dipendente non superiore a 50.000 euro. In attesa di specifici chiarimenti di prassi, in prima battuta può essere utile richiamare quanto precisato dall\'Agenzia delle Entrate in relazione alla detassazione dei premi di risultato (circ. n. 28/2016, 1.1.2.), che prevedeva anch\'essa una soglia di reddito ai fini dell\'accesso del beneficio. Secondo l\'Agenzia nel limite reddituale dovevano considerarsi: - tutti i<span class="term"> redditi</span> di lavoro dipendente, anche se derivanti da più rapporti di lavoro, comprese le pensioni e gli assegni di cui all\' art. 49 comma 2 del<span class="term"> TUIR</span>; - le retribuzioni corrisposte ai lavoratori dipendenti impegnati all\'estero, anche se non assoggettate a tassazione in Italia; - i<span class="term"> redditi</span> di lavoro dipendente prodotti all\'estero da soggetti residenti, assoggettati a tassazione in Italia ai sensi dell\' art. 51 comma 8- bis del<span class="term"> TUIR</span>. Erano invece esclusi dal computo del limite i<span class="term"> redditi</span> di lavoro assoggettati a tassazione separata e i<span class="term"> redditi</span> diversi da quelli di lavoro dipendente ( cfr. circ. Agenzia Entrate nn. 49/2008, 1.1. e 11/2013, 1). In assenza di riferimenti specifici nella legge, ai fini della determinazione della soglia dei 50.000 euro è lecito domandarsi se si debbano considerare i<span class="term"> redditi</span> prodotti nell\' anno di percezione delle mance ovvero in quello precedente. A favore della prima soluzione sembra deporre il fatto che, per altre disposizioni, il legislatore ha espressamente disposto che si dovesse considerare l\'anno precedente ( art. 1 comma 186 della L. 208/2015). In attesa di un chiarimento dei competenti organi dell\'Agenzia delle Entrate, si segnala che il dossier del Servizio<span class="term"> Studi</span> di Camera e Senato ritiene possibile fare riferimento all\' anno precedente e non a quello di percezione delle somme. Tale soluzione avrebbe sicuramente il pregio di consentire una gestione più semplice dell\'agevolazione, evitando di monitorare costantemente nell\'anno di erogazione delle mance il reddito del lavoratore dipendente. Per espressa previsione normativa, le somme ricevute dai lavoratori non concorrono invece alla formazione del reddito imponibile ai fini contributivi e assicurativi. In sostanza, su tali somme non sono dovuti i contributi INPS a carico del datore di lavoro e del lavoratore ed esse non sono soggette al pagamento dei premi INAIL. Inoltre, sempre tali somme non sono computate ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto (TFR). Sotto il profilo operativo, l\'imposta sostitutiva del 5% sulle somme deve essere applicata dal sostituto d\'imposta, il quale sarà tenuto altresì a versare il relativo importo. È facoltà del lavoratore rinunciare per iscritto all\'applicazione dell\'imposta sostitutiva del 5% alle mance ricevute che, di conseguenza, concorrendo alla formazione del reddito di lavoro dipendente, sarebbero tassate in via ordinaria. La tassazione ordinaria potrebbe infatti, in alcuni casi, risultare più conveniente al lavoratore in quanto sulle somme sottoposte a imposta sostitutiva il lavoratore non potrebbe far valere deduzioni dal reddito o detrazioni d\'imposta eventualmente spettanti.', 'Documento_Abstract': ', il comma 58 stabilisce che le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, riversate ai lavoratori, costituiscono redditi di lavoro dipendente e sono soggette a un\'imposta sostitutiva dell\'<strong>IRPEF</strong> e delle addizionali regionali e comunali... pari al 5%, entro il limite del 25% del reddito percepito nell\'anno per le relative prestazioni di lavoro. Dal tenore letterale della disposizione emergerebbe quindi la volontà del legislatore di voler detassare (applicando un\'imposta sostitutiva del 5% in luogo delle ordinarie aliquote <strong>IRPEF</strong>... le pensioni e gli assegni di cui all\' art. 49 comma 2 del <strong>TUIR</strong>; - le retribuzioni corrisposte ai lavoratori dipendenti impegnati all\'estero, anche se non assoggettate a tassazione in Italia; - i redditi di lavoro dipendente prodotti all\'estero da soggetti residenti, assoggettati a tassazione in Italia... ai sensi dell\' art. 51 comma 8- bis del <strong>TUIR<', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La norma non precisa se contino i redditi prodotti nell\'anno di percezione delle mance oppure i redditi prodotti nell\'anno precedente L\'art. 1 commi da 58 a 62 della L. 197/2022 (legge di bilancio 2023) ha introdotto un\'imposta sostitutiva del 5% sulle mance destinate dai clienti ai lavoratori delle strutture ricettive e degli esercizi di ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_935144_per_la_detassazione_delle_mance_da_chiarire_la_soglia_dei_50_000.aspx', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21MQWxGRTNKN2p5Sm1MMlpEenNSTXo2MVBnTDl5UGhDNmVSeGhWNFJ3K2VOREhiRmtqa1h3V2ZIR2pMdnpLcGFUSEJlTU5aYjhiN21zcmlIWHhlaXZZVTVYTDhpZHFndFdWUTVsVWhZVkVNdnVCc3JDODdQTmpZPQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7652548', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39747254', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Irene Barbieri, Alessandro Galimberti', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '36', 'Documento_Sottotitolo': 'I giudici disattendono le conclusioni dell\' Agenzia: non è un ravvedimento L\' Ufficio aveva negato le restituzioni mancando la dichiarazione quadro Rw', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Rimborso dell\' euroritenuta anche dopo la voluntary', 'Documento_TitoloHtml': 'Rimborso dell\' euroritenuta anche dopo la voluntary', 'Documento_Contenuto': 'Il diritto al rimborso dell\' euroritenuta spetta anche al contribuente che ha aderito alla voluntary disclosure. La Corte di Cassazione - Sezione tributaria, sentenza 798/2023 depositata ieri - mette probabilmente la parola fine su una "coda" molto dibattuta della campagna di rientro dei capitali del 2015 ripetuta con minor successo, ma regole procedimentali sostanzialmente identiche, due anni dopo. A portare fino al grado di legittimità la questione - rimborso sì, rimborso no - è stata l\' agenzia delle Entrate, al termine di un braccio di ferro con un contribuente che si era regolarizzato - fronte estero - nel settembre del 2015. Questi, conclusa l\' emersione, aveva chiesto un anno dopo all\' ufficio il rimborso dell\' euroritenuta regolarmente trattenuta dalla banca in Svizzera nelle annualità coinvolte dalla regolarizzazione. Ma la sollecitazione del risparmiatore non aveva smosso l\' Agenzia che aveva lasciato decorrere il silenzio rifiuto. Rifiuto arrivato in forma esplicita solo all\' esito del primo grado davanti alla Ctp, che aveva accolto i rilievi delle Entrate secondo cui l\' euroritenuta non poteva essere rimborsata «mancando, nel caso di specie, il presupposto di cui all\' art.165 del<span class="term"> Tuir</span>, il cui comma 8 nega il diritto alla detrazione delle imposte pagate all\' estero, in caso di omessa presentazione della<span class="term"> dichiarazione</span> o di omessa indicazione dei<span class="term"> redditi</span> prodotti all\' estero». Secondo il giudice, inoltre, difettava la prova («generica») dell\' avvenuto pagamento dell\' euroritenuta (300 mila euro) pure certificato dalla banca-sostituto d\' imposta. Le ragioni del contribuente - assistito dallo<span class="term"> studio</span> Vallefuoco - erano state accolte solo dalla Ctr, davanti a cui le Entrate avevano eccepito anche la mancata presentazione della<span class="term"> dichiarazione</span> integrativa prevista dalla Circolare n. 9/E del 5 marzo 2015. L\' Agenzia davanti alla Cassazione - sostenuta anche dalle conclusioni del Procuratore generale - ha ribadito tra l\' altro che la mancata indicazione delle disponibilità estere nelle dichiarazioni aveva impedito al reddito estero di concorrere alla formazione dell\' imponibile. Secondo la Cassazione invece non può ostare il rimando contenuto nell\' articolo 10 del dlgs 84/2005 (recepimento della Direttiva euroritenuta) all\' articolo 165 del<span class="term"> Tuir</span>, che esclude il diritto alla detrazione delle imposte pagate all\' estero in caso di omessa indicazione in<span class="term"> dichiarazione</span> dei<span class="term"> redditi</span> esteri (come quelli appunto emersi solo in seguito alla Vd). In effetti la Direttiva, mirando all\' armonizzazione fiscale in tema di imposte dirette, non prevede alcuna distinzione tra imposizione diretta ordinaria, sostitutiva (come quella dei<span class="term"> redditi</span> oggetto di Vd) o speciale, come discrimine per l\' operatività del divieto di doppia imposizione alcuna. Pertanto, il collegamento tra Direttiva e<span class="term"> Tuir</span> va riferito soltanto alle «modalità di determinazione del credito d\' imposta, non comportando l\' omessa indicazione del reddito estero nelle dichiarazioni l\' automatica negazione del diritto al rimborso dell\' euroritenuta». Depone in tal senso lo stesso art. 10, comma 2 del dlgs 84/2005, il quale contempla il rimborso come metodo di recupero dell\' indebito anche per i casi di inapplicabilità dell\' articolo 165<span class="term"> Tuir</span>. Insomma, le fonti comunitarie, convenzionali e attuative interne, impongono un\' applicazione delle norme interne (Testo unico delle imposte sui<span class="term"> redditi</span> e disciplina della collaborazione volontaria) comunitariamente e convenzionalmente orientata. Allo stesso modo è infondata l\' assimilazione proposta dal Pg e dall\' Amministrazione finanziaria della volountary disclosure all\' accertamento con adesione, vista la profonda diversità dei due istituti: prima fra tutte il fatto che l\' accertamento con adesione prevede una fase di contraddittorio e presuppone una verifica delle violazioni a carico del contribuente, elementi assenti nel caso della procedura di voluntary disclosure. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'indicazione in <strong>dichiarazione</strong> dei <strong>redditi</strong> esteri (come quelli appunto emersi solo in seguito alla Vd). In effetti la Direttiva, mirando all\' armonizzazione fiscale in tema di imposte dirette, non prevede alcuna distinzione tra imposizione diretta ordinaria, sostitutiva (come quella dei redditi oggetto di Vd..., nel caso di specie, il presupposto di cui all\' art.165 del <strong>Tuir</strong>, il cui comma 8 nega il diritto alla detrazione delle imposte pagate all\' estero, in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all\' estero». Secondo il giudice, inoltre, difettava la prova... di concorrere alla formazione dell\' imponibile. Secondo la Cassazione invece non può ostare il rimando contenuto nell\' articolo 10 del dlgs 84/2005 (recepimento della Direttiva euroritenuta) all\' articolo 165 del <strong>Tuir</strong>, che esclude il diritto alla detrazione delle imposte pagate all\' estero in caso di omessa...) o speciale, come discri', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il diritto al rimborso dell\' euroritenuta spetta anche al contribuente che ha aderito alla voluntary disclosure. La Corte di Cassazione - Sezione tributaria, sentenza 798/2023 depositata ieri - mette probabilmente la parola fine su una "coda" molto dibattuta della campagna di rientro dei capitali del 2015 ripetuta con minor successo, ma regole ', 'Documento_Autore': 'Irene Barbieri, Alessandro Galimberti', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': 'NORME E TRIBUTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '36', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1FRDkyRTQzQkM3QzZBRkMyMjlEQkJCMkM5MkY1RUVDQjY2MTA1NzU5N0NBNjJDM0Q4NjY1NzA4NzhFQjVBRkRDJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSjhueGgrcGJ6WWNvaEZCU2NFVDFCREsrWlhvMXJleE55bHNzcDRJc21vbExETU1KV3grc2V5dz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7652548', 'Report_TotaleDocumenti':5, 'Documento_ID': '39747255', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Alessandro Germani', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '34', 'Documento_Sottotitolo': 'Elusione se l\' alternativa è un conferimento con tassazione sui soci', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Strada sbarrata alle operazioni concatenate in neutralità', 'Documento_TitoloHtml': 'Strada sbarrata alle operazioni concatenate in neutralità', 'Documento_Contenuto': 'Una serie di operazioni concatenate comprensiva di un conferimento di partecipazioni neutrale è abusiva in quanto l\' alternativa è rappresentata da un conferimento tassato in capo ai soci. È questa la risposta a interpello 14/2023 dell\' agenzia delle Entrate. Viene rappresentata una riorganizzazione di gruppo finalizzata a suddividere l\' ambito industriale da quello immobiliare mediante delle subholding di<span class="term"> settore</span>, ciascuna facente capo a delle holding unipersonali dei quattro soci persone fisiche appartenenti alle due famiglie che hanno la proprietà del gruppo. L\' attuale holding Alfa conferisce le partecipazioni Beta e Delta in una subholding Omicron, il tutto in neutralità ex articolo 175 del<span class="term"> Tuir</span>. Alfa poi trasferisce l\' immobile a Gamma con una scissione parziale simmetrica. Infine Alfa trasferisce, estinguendosi, le partecipazioni nelle subholding Omicron e Gamma a favore di quattro holding di famiglia riconducibili ai quattro soci, mediante una scissione totale asimmetrica. 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Ma nel caso di specie il conferimento di ciascun socio nella propria holding non può essere evidentemente di controllo, né tantomeno tale da integrare una partecipazione qualificata, perché in caso di holding la condizione va integrata su tutto il perimetro partecipativo in base alla demoltiplicazione della struttura societaria (risposta 57 del 2021). Per l\' Agenzia dunque la riorganizzazione mira ad un indebito vantaggio fiscale, che appare essenziale e senza che vi siano ragioni extrafiscali non marginali. La risposta non convince affatto e pare un illogico passo indietro. Infatti la relazione illustrativa al Dlgs 128/15 aveva già chiarito che l\' estinzione di una società possa avvenire mediante liquidazione o fusione. Peraltro nel caso di specie l\' obiettivo perseguito dai soci sarebbe quello di separare due business, oltreché di pervenire a delle holding separate. 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Migliorano i livelli di produttività', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Start up e Pmi innovative, lo scatto dell\' Ict porta il settore a 2,6 miliardi', 'Documento_TitoloHtml': 'Start up e Pmi innovative, lo scatto dell\' Ict porta il settore a 2,6 miliardi', 'Documento_Contenuto': 'L\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span> applicata ai testi. Oppure un sensore sul quadro elettrico, per monitorare i consumi di tutti gli elettrodomestici. I casi di Talia e Alloenergy sono solo tra gli ultimi esempi, realtà entrate nel registro alla fine dello scorso anno, storie che alimentano un trend che vede in media la nascita di due attività di questo genere al giorno. È ancora una volta in effetti il settore Ict a trainare lo sviluppo di startup e Pmi innovative, area che ormai rappresenta più della metà dell\' intero universo dell\' imprenditorialità innovativa, il 69% se si includono le aziende con codici Ateco diversi ma che comunque dichiarano di svolgere attività digitali. L\' analisi di Anitec-Assinform sui dati Infocamere, arrivata alla seconda edizione, traccia il profilo di un\' area vitale, arrivata a 8416 unità (11487 nella visione allargata), in progresso dell\' 8,6% rispetto al 2021. Settore dinamico ma non distribuito in modo omogeneo, con la Lombardia a rappresentare quasi il 30% del totale: aggiungendo Lazio (13,2%) e Campania (8,4%) si arriva con sole tre regioni a più della metà dell\' universo. Dai bilanci 2021 si evidenzia un progresso dimensionale, con una valore della produzione arrivato a 2,5 miliardi (1,6 nel 2020) ma note positive vi sono anche in termini di produttività. Per ogni euro di produzione, il settore Ict ha generato 32,3 centesimi di valore aggiunto (oltre il segmento non Ict) mentre valore aggiunto complessivo, medio e mediano nel segmento sono in netta ripresa. Il che si traduce in un valore aggiunto medio per addetto nell\' Ict a 48,2 mila euro, contro una media non-Ict pari a 41,8 mila euro. Aziende in cui aumentano gli addetti (il costo del personale globale sfiora i 500 milioni) ma in cui la scarsità dei profili richiesti rende le medie più alte: 42mila euro per addetto, il 15% oltre il settore non Ict. Se più della metà delle realtà Ict è in pareggio o in utile, nel complesso le perdite superano i profitti portando il settore in rosso di 188 milioni, esito comunque in parte inevitabile guardando ad un panorama di realtà in fase iniziale, dove investimenti e scommesse sul futuro prevalgono rispetto alla messa a terra di attività e prodotti stabili. Ad ogni modo gli indicatori finanziari, da quelli di equilibrio a quelli di rotazione degli asset, a quelli sul potenziale delle risorse di generare valore lungo un arco temporale di più esercizi, confermano anche per il 2021 che allo squilibrio finanziario iniziale di molte startup e Pmi innovative Ict segue il consolidarsi delle attività nelle fasi successive. «Il report - afferma Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere - conferma che ci troviamo di fronte ad un universo in salute, portatore di dinamiche in grado di aiutare il Paese a fare il balzo nell\' innovazione e nella trasformazione digitale. La qualità dell\' analisi dei dati di fenomeni complessi e in evoluzione come quello delle startup e Pmi innovative - riassunto dalle informazioni presenti nel portale startup.registroimprese.it - è sempre più centrale per intercettare bisogni e sviluppi dell\' innovazione tecnologica nel Paese». «Queste realtà - spiega il presidente di Anitec-Assinform Marco Gay - si confermano motore di innovazione in ogni settore produttivo e rafforzano il loro ruolo per la crescita economica del nostro Paese. Oggi è fondamentale sostenere l\' innovazione che viene dalle startup e Pmi innovative e i tanti giovani e giovanissimi che hanno idee, talenti, competenze e soprattutto la determinazione per creare nuova impresa. In un fase di profonda trasformazione del lavoro, dell\' industria e delle catene del valore globali abbiamo l\' opportunità di rilanciare la nostra economia puntando sull\' innovazione digitale e sui giovani per dare nuova linfa e vitalità al sistema economico». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Start up e Pmi innovative, lo scatto dell\' Ict porta il settore a 2,6 miliardi L\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> applicata ai testi. Oppure un sensore sul quadro elettrico, per monitorare i consumi di tutti gli elettrodomestici. I casi di Talia e Alloenergy sono solo tra gli ultimi esempi, realtà entrate...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\' intelligenza artificiale applicata ai testi. Oppure un sensore sul quadro elettrico, per monitorare i consumi di tutti gli elettrodomestici. I casi di Talia e Alloenergy sono solo tra gli ultimi esempi, realtà entrate nel registro alla fine dello scorso anno, storie che alimentano un trend che vede in media la nascita di due attività di questo ', 'Documento_Autore': 'Luca Orlando', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': 'IMPRESE E TERRITORI', 'Documento_NumeroDiPagina': '19', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1FNjREREI3RTE5QjhBRjlDREE1RDZENTM1RUU2OUMwNjI1QUU1RkJEQ0UzMUZCMzQxNjdBMDIwQThFNTQxQjU3JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSlZnTEhqR0ZCTnY2SSsvWWgzRHpzS2lxUm9iUFJQWlh4WURiNG5UVGhFaThVRG5SdDhTL1p2dz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7652550', 'Report_TotaleDocumenti':6, 'Documento_ID': '39747262', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'Marco Valsania', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '30', 'Documento_Sottotitolo': 'L\' offensiva su OpenAI rilancia la centralità del gruppo statunitense', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'La veterana Microsoft cavalca la crisi tech (e torna protagonista)', 'Documento_TitoloHtml': 'La veterana Microsoft cavalca la crisi tech (e torna protagonista)', 'Documento_Contenuto': 'Non è mai stata, forse, azienda-idolo, marchio davvero "cool", neppure in epoche di indiscusso dominio. E i travagli dell\' economia e le scosse sulle valutazioni a Wall Street non la risparmiano. Ma Microsoft, grande veterana del settore tecnologico, oggi emerge nuovamente nei panni di protagonista di riferimento nel Big Tech americano. A portare alla ribalta un gigante a volte trascurato nonostante i numeri - nell\' ultimo anno fiscale a giugno ha dato alle stampe entrate per quasi 200 miliardi e utili operativi per 83 - sono i fatti. Anzi, una collezione all\' apparenza disparata di fatti che sommati contribuiscono ad una ritrovata immagine di centralità: ha in gioco, quasi a dimostrare agilità in tempi difficili, una scommessa multimiliardaria nell\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span>. È tra i pochissimi sopravvissuti nel club della market cap superiore ai mille miliardi. Svetta nelle classifiche delle imprese meglio gestite della Corporate America. E, a paradossale conferma del suo rilievo, può citare anche l\' indesiderata attenzione dell\' antitrust: è stata presa di mira da un ricorso-simbolo della nuova crociata delle autorità statunitense contro lo strapotere tech. L\' ultima mossa ad aver acceso i riflettori è di questi giorni: indiscrezioni su una puntata da dieci miliardi di dollari nell\' artificial intelligence di OpenAI. Parteciperà a un round di raccolta fondi che valuta la società, nota per il tool ChatGPT, ben 29 miliardi. L\' operazione prevederebbe un iniziale recupero dei finanziamenti, grazie a profitti intascati dalla "preda", per poi finire con il controllo del 49 per cento. L\' ambizione dell\' investimento conta ancora di più: sfidare la rivale Google di Alphabet sul suo terreno privilegiato, i motori di ricerca. Potrebbe riarmare il proprio motore di ricerca Bing di sofisticate capacità. ChatGPT avrebbe già mostrato il suo potenziale: rilasciato a novembre, ha riportato un milione di utenti nei soli primi cinque giorni. Microsoft, va sottolineato, è stata scottata dagli scivoloni in Borsa che hanno afflitto l\' intero universo dell\' alta tecnologia e del digitale americano. Assiste a frenate del business (l\' aumento del fatturato dell\' 11% nel più recente trimestre è stato il basso in cinque anni), deve ricorrere a riduzioni del personale e sconta tagli nell\' outlook e nelle raccomandazioni degli analisti. Ubs ha appena ridimensionato il giudizio sul titolo da buy a neutrale citando debolezze, al di là del mondo pc, anche su una nuova frontiera finora calda quale i servizi cloud, sulla quale sfida il primato di Amazon e che ormai rappresenta metà o più delle sue entrate totali. Le sue azioni hanno però archiviato il 2022 con un ribasso del 28,36%, simile a quello di Apple. E senza paragoni con le perdite del 65% di Meta, del 70% di Tesla, del 40% di Alphabet o del 50% di Amazon. E con 1.800 miliardi di valore di Borsa rimane fermamente alle spalle dei 2.100 del leader assoluto Apple. Non solo. Al di là di strette misure di performance, è stata l\' azienda americana meglio guidata secondo il californiano Drucker Institute. Davanti proprio a Apple. Capitanata ormai da otto anni dal ceo Satya Nadella, che ha perseguito strategie ispirate a agilità e rinnovamento inediti per la vecchia Microsoft, è salita per il terzo anno consecutivo in vetta alla speciale classifica, elaborata con criteri che vanno dal coinvolgimento dei dipendenti alla responsabilità sociale e alla solidità finanziaria. Non basta: il suo vantaggio sulla seconda arrivata (l\' anno prima era stata Amazon) è raddoppiato a 20 punti. Prova cruciale, se a negativo, della posizione e influenza di Microsoft è diventata infine la scelta dell\' antitrust Usa, la Ftc di Lisa Kahn, di trasformare non altri ma Microsoft in banco di prova di un\' offensiva che si propone di ampliare il raggio d\' azione della lotta anti-monopolistica nettamente oltre i tradizionali danni ai consumatori in termini di prezzi. La Ftc ha portato in tribunale l\' azienda per bloccare il suo mega-merger da 70 miliardi con il leader dei videogiochi Activision, altro terreno d\' avanguardia nel digitale con ramificazioni oltre il gaming. Microsoft, in una partita delicata da poco iniziata con le scaramucce di audizioni preliminari, respinge come «infondate» e «assurde» le accuse che il deal eroda concorrenza e opzioni per i consumatori. Ma coltiva anche toni concilianti e aperti a compromessi. Una diplomazia che rappresenterebbe a sua volta un esempio di cambiamento: nel suo precedente, ormai storico, scontro con l\' antitrust negli anni Novanta sul suo dominio nel software e sul mercato dei pc scelse il muro contro muro, arrivando a un accordo solo dopo anni di scontri. Gli analisti intravedono, nel nuovo atteggiamento, una Microsoft impegnata a raccogliere nuove sfide e ad adattarsi. Senza perdere di vista un obiettivo di fondo: rimanere leader nell\' hi-tech. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': '- sono i fatti. Anzi, una collezione all\' apparenza disparata di fatti che sommati contribuiscono ad una ritrovata immagine di centralità: ha in gioco, quasi a dimostrare agilità in tempi difficili, una scommessa multimiliardaria nell\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>. È tra i pochissimi sopravvissuti nel club...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Non è mai stata, forse, azienda-idolo, marchio davvero "cool", neppure in epoche di indiscusso dominio. E i travagli dell\' economia e le scosse sulle valutazioni a Wall Street non la risparmiano. Ma Microsoft, grande veterana del settore tecnologico, oggi emerge nuovamente nei panni di protagonista di riferimento nel Big Tech americano. A portare ', 'Documento_Autore': 'Marco Valsania', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': 'FINANZA E MERCATI', 'Documento_NumeroDiPagina': '30', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1ENUQzQkVEM0M0NUNENTQwRDE5N0U1QThBQTBCQjIzMkZBRjQ4MkJFRURDOTg2RDM1M0I4REY4MUVDQTQxNEUzJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2lwUTVMemdJa01iSnYzSnEyd0FCWWxJRVkvd080bUNObGxvY0p4YTZkU1R4YnN0VmJpMkRJRWJ2UlNqMzQyMzZEUT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7652550', 'Report_TotaleDocumenti':6, 'Documento_ID': '39747257', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '15', 'Documento_Sottotitolo': 'Il creatore del software: studi legali troppo cari, in molti non possono permetterseli', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Debutta l\' avvocato-robot «Sa tutto e costa poco» A febbraio prima arringa', 'Documento_TitoloHtml': 'Debutta l\' avvocato-robot «Sa tutto e costa poco» A febbraio prima arringa', 'Documento_Contenuto': 'LA STORIA ROMA I robot sanno già fare un sacco di cose e sostituiscono gli esseri umani in molte attività, ma nessuno pensava che un\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span> potesse accompagnarci in tribunale per difenderci da un\' accusa. Lo farà invece per la prima volta in febbraio negli Stati Uniti, un paese nel quale gli avvocati non mancano di certo: ce ne sono quattro ogni mille abitanti (come in Italia, patria del diritto e del cavillo), ma in città come New York, dove si litiga per un nonnulla, ce n\' è più del doppio. Si dice che le parcelle degli studi legali americani movimentino due miliardi di dollari ogni anno e sempre meno persone possono permettersi di pagare onorari da centinaia o migliaia di dollari l\' ora. Joshua Browder, un esperto di informatica laureato alla Stanford University, ha così fondato una start up che ha chiamato DoNoPay, (non pagare) per aiutare le persone che vengono portate davanti al giudice per reati minori a difendersi da sole utilizzando il proprio telefonino. IL TEST Il primo test del robot-avvocato si terrà fra qualche settimana in una località di cui non è stato rivelato il nome, così come l\' imputato resta anonimo. Si sa solo che è accusato di eccesso di velocità, una violazione che negli Stati Uniti è punita nella maggior parte dei casi con una multa molto salata: in Oregon quasi 2000 dollari. Browder ha sviluppato un software che ascolterà dallo smartphone dell\' imputato la formulazione dell\' accusa, la valuterà sulla base delle leggi dello stato, dei precedenti e delle sentenze emesse in passato per casi simili, e consiglierà per mezzo di un auricolare al suo cliente come difendersi. Sono solo i primi passi di una nuova applicazione dell\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span>, ma i possibili sviluppi futuri sono molto interessanti. Un robot potrà memorizzare tutte le leggi e le sentenze e consultarle in una frazione di secondo, suggerendo la linea difensiva migliore anche in casi più complessi di questo. «La mia innovazione ha detto Browder a New Scientist riguarda il linguaggio legale, cioè quello che gli avvocati fanno pagare migliaia di dollari l\' ora. Ci sarà ancora bisogno di bravi avvocati per discutere magari davanti alla Corte europea dei diritti dell\' uomo, ma molti studi legali stanno solo chiedendo troppi soldi per copiare e incollare documenti. Penso che gli avvocati che fanno questo saranno sicuramente sostituiti dall\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span>». In un video promozionale lo scienziato ha spiegato di avere concepito l\' idea quando ha cominciato ad accumulare multe per il parcheggio che non poteva permettersi di pagare. Con l\' aiuto dell\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span> è diventato un esperto di scappatoie che gli hanno permesso di farla franca. Il suo obiettivo è rendere la professione legale gratuita per i consumatori, ma la strada è ancora lunga. Per convincere il primo imputato a essere difeso da un robot, DoNoPay ha dovuto impegnarsi a pagare le eventuali multe che il giudice irrogherà se l\' avvocato elettronico non sarà abbastanza convincente. L\' OBIETTIVO L\' obiettivo di Browder è quello di «combattere le corporazioni, sconfiggere la burocrazia e citare in giudizio chiunque con la semplice pressione di un pulsante» e di mettere l\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span> a disposizione di chiunque. Il robot chiederà al cliente qual è il problema legale da risolvere e troverà una scappatoia che potrà anche trasformare in una lettera legale da inviare all\' istituzione giusta. C\' è già un precedente, visto che un chatbot (un software che elabora e simula le conversazioni umane per iscritto o a voce) di DoNoPay ha avviato con successo un negoziato con il provider<span class="term"> internet</span> Comcast sostenendo che i servizi offerti non erano adeguati al canone richiesto. Il robot ha minacciato di intraprendere un\' azione legale e Comcast ha così accettato uno sconto di 10 dollari al mese sul canone. L\' avvocato elettronico ha ancora bisogno di qualche messa a punto, perché il suo stesso creatore ammette che spesso è un po\' prolisso e tende a replicare a qualunque affermazione della controparte, un po\' come quegli avvocati americani che nei film dicono sempre «mi oppongo». «Le controversie che ora possiamo gestire ha detto ancora Browder sono aumentate in modo significativo in campi diversi. Senza bisogno di intervento umano si potranno cancellare abbonamenti o negoziare rinnovi, o chiedere maggiore trasparenza». E già avere in casa un robot che parla a nostro nome con gli esasperanti robot dei centralini delle aziende che ci forniscono cattivi servizi sarebbe un grande sollievo. Vittorio Sabadin © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Debutta l\' avvocato-robot «Sa tutto e costa poco» A febbraio prima arringa LA STORIA ROMA I robot sanno già fare un sacco di cose e sostituiscono gli esseri umani in molte attività, ma nessuno pensava che un\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> potesse accompagnarci in tribunale per difenderci da un\' accusa... dell\' accusa, la valuterà sulla base delle leggi dello stato, dei precedenti e delle sentenze emesse in passato per casi simili, e consiglierà per mezzo di un auricolare al suo cliente come difendersi. Sono solo i primi passi di una nuova applicazione dell\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, ma i possibili sviluppi... che fanno questo saranno sicuramente sostituiti dall\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>». 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SE ESISTONO, ALLORA POSSONO SCRIVERE', 'Documento_TitoloHtml': 'COMPUTER CREATIVI? SE ESISTONO, ALLORA POSSONO SCRIVERE', 'Documento_Contenuto': 'Nel 1950 Alan Turing pubblicò un famoso articolo in cui si poneva una domanda: le macchine possono pensare? Inizia così il libro dell\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span>, di cui ChatGPT è l\' ultimo capitolo. In realtà Turing pianificò anche un test per valutare se le macchine potessero arrivare a pensare sul serio, il gioco dell\' imitazione: mettete in due stanze isolate un computer e un essere umano, ponetegli delle domande e quando non capirete più se a rispondere è l\' uno o l\' altro allora l\' esame sarà superato. Inutile dire che ChatGPT non ha passato il test di Turing. L\' intelligenza umana, nonostante i nostri complessi di inferiorità nei confronti delle macchine, è salva. Ma c\' è da chiedersi se oggi Turing si sarebbe posto un\' altra domanda: le macchine possono scrivere? In tutto il mondo è stato chiesto all\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span> di riscrivere Shakespeare, Dante, Manzoni, Hemingway. Di scrivere poesie alla Neruda. Dal test di Turing a quello che potremmo battezzare test di Calvino, visto che lo scrittore nato a Cuba un secolo fa anticipò, nelle Lezioni americane , diverse riflessioni sul nostro rapporto con software e hardware. È un po\' come se lo spartiacque tra noi e la tecnologia fosse la scrittura, l\' esercizio che ha fatto da frattura tra preistoria e storia. I motivi sono facili da individuare: da millenni ormai, dalle prime tavolette di Ur, ci affidiamo alla scrittura per fuggire dai miti della cultura orale. Non a caso usiamo espressioni come «riscrivere la storia». Ancora oggi studiamo il latino sul De bello gallico , la storia di Cesare scritta da Cesare, nonostante la parzialità della fonte. La cultura egizia ci è stata svelata grazie alla decifrazione dei geroglifici della Stele di Rosetta. Ancora. La nascita della lingua volgare viene fatta risalire al primo documento scritto del 960 d.C. su una contesa sulle terre di confine tra i benedettini e un feudatario («Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parti Sancti Benedicti»). La scrittura ha salvato la conoscenza, anche grazie alla tecnologia (la stampa a caratteri mobili di Gutenberg era chiamata ars artificialiter scribendi ed era osteggiata perché avrebbe rubato il lavoro agli amanuensi. Vi ricorda qualcosa?). Anche la Seconda guerra mondiale fu vinta grazie alla lettura dei messaggi criptati della macchina nazista Enigma (sempre grazie a Turing). Oggi, anche se scriviamo meno bene, scriviamo molto di più: passiamo tutto il giorno su una tastiera, con risultati spesso infantili. Talvolta tragici. Abbiamo dimenticato che la scrittura non è solo comunicazione. È creazione. Il bisturi del pensiero. È, in definitiva, «nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto» (Calvino). 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Le sperimentazioni negli Usa Pubblicato il 12 Gen 2023 Luigi Mischitelli Privacy & Data Protection Specialist at IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza Usare e riutilizzare ciò che già c\'è per ottenere qualcosa di più evoluto è una delle filosofie cardine di ogni branca dell\'ingegneria. Lasciando che questa forma mentis entri nei laboratori della farmacopea si ottengono risultati interessanti. In questo caso, la tecnologia su cui si erige Dall-E 2 è usata alcune da aziende e atenei americani per realizzare proteine diverse da quelle esistenti. Non desta stupore che Dall-E 2, sistema di<span class="term"> Intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> (AI) creato nei laboratori della statunitense OpenAI e capace di realizzare immagini partendo da un testo , si stia prestando a diversi settori, tra i quali la moda e la cinematografia, fornendo immagini strane e meravigliose on request. È molto più sensazionale che la stessa tecnologia alla base di Dall-E 2 sia stata recentemente utilizzata in alcuni laboratori di biotecnologia, che hanno iniziato a utilizzare questo tipo di AI generativa per creare nuove tipologie di proteine non presenti in natura. I primi annunci Due aziende del settore hanno recentemente annunciato, in maniera quasi parallela e separata, l\'avvio di programmi che utilizzano modelli di diffusione per generare progetti di nuove proteine con una precisione mai vista prima. Generate Biomedicines, una startup a stelle e strisce con sede a Somerville, Massachusetts, ha presentato un programma chiamato Chroma che l\'azienda afferma essere il Dall-E 2 della biologia WHITEPAPER SAP in Cloud, la chiave per mettere in moto l\'innovazione di business di PMI e grandi aziende Allo stesso tempo, un team statunitense della University of Washington ha realizzato un programma parimenti simile a Dall-E 2: RoseTTAFold Diffusion. In quest\'ultimo caso è stato dimostrato che il modello è stato in grado di generare progetti per nuove proteine che possono poi essere realizzate in laboratorio , tutte diverse da quelle esistenti. Questi generatori artificiali di proteine possono essere indirizzati a produrre protidi con proprietà specifiche, con forme, dimensioni e funzioni diverse. In effetti, è possibile creare nuove proteine per un determinato fine, come può essere lo sviluppo di nuovi farmaci più efficaci di quelli esistenti. Le proteine sono i "mattoni" fondamentali che costituiscono gli esseri viventi. Negli animali (e, quindi, nell\'uomo) sono deputate, per esempio, a digerire il cibo, a contrarre i muscoli e a rilevare la luce. Le proteine sono i "bersagli" principali dei farmaci, quando ci si ammala svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario e, molti dei farmaci più recenti, sono proprio a base di proteine. Attualmente chi progetta farmaci deve attingere a un elenco di ingredienti composto da proteine naturali. L\'obiettivo della generazione di proteine mediante AI è quello di estendere questo elenco con un complesso quasi infinito di proteine progettate artificialmente. L\'innovazione Va da sé che le tecniche alla base della progettazione di queste proteine non sono nuove . Tuttavia, gli approcci precedenti sono stati più lenti e non sono stati in grado di progettare proteine di grandi dimensioni o complessi proteici (macchine molecolari composte da più proteine accoppiate tra loro). E queste proteine sono spesso cruciali per il trattamento di determinate malattie. Chroma e RoseTTAFold Diffusion, peraltro, non sono nemmeno il primo esempio di utilizzo di modelli di diffusione per la generazione di proteine. Entrambe sono, però, classificabili come i primi programmi completi in grado di produrre progetti precisi per un\'ampia varietà di proteine. I modelli di diffusione di proteine sono reti neurali (che riflettono quelle umane) addestrate a rimuovere le perturbazioni casuali aggiunte loro da diversi input. Dato un insieme casuale di pixel, un modello di diffusione cerca di trasformarlo in un\'immagine riconoscibile. In Chroma, il rumore viene aggiunto disfacendo le catene di aminoacidi di cui è composta una proteina. Dato un gruppo casuale di queste catene, Chroma cerca di metterle insieme per formare, appunto, una proteina. Guidato da vincoli specifici sull\'aspetto del risultato, Chroma può generare nuove proteine con proprietà specifiche. Con RoseTTAFold Diffusion, invece, la partita si gioca diversamente. Il team della University of Washington adotta un approccio diverso ma con risultati finali simili. Il proprio modello di diffusione parte da una struttura ancora più confusa. Un\'altra differenza fondamentale è che RoseTTAFold Diffusion utilizza le informazioni su come i pezzi di una proteina si incastrano tra loro, fornite da una rete neurale separata addestrata a prevedere la struttura delle proteine (come fa AlphaFold di DeepMind). E tutto ciò guida il processo generativo complessivo. I risultati ottenuti Peraltro, sia Chroma che RoseTTAFold Diffusion mostrano una serie impressionante di risultati. Entrambi i sistemi sono in grado di generare proteine con diversi gradi di simmetria, tra cui proteine circolari, triangolari o esagonali. Per illustrare la versatilità del loro programma, Chroma ha generato proteine a forma delle ventisei lettere dell\'alfabeto (latino) e a forma dei numeri da zero a dieci. Entrambi i team, però, possono anche generare pezzi di proteina con un\'unica forma, anche abbinando nuove parti di proteine a strutture esistenti. Certo è che la maggior parte di queste nuove strutture artificiali, non avrebbe alcuna utilità nella pratica (siamo ovviamente ancora agli albori). Ma, come si è detto, poiché la funzione di una proteina è determinata dalla sua forma, è fondamentale poter generare strutture diverse on request. Ovviamente, generare strani progetti a macchina è una cosa magari lo si fa per testare a fondo il sistema. Altra cosa è trasformare questi progetti in "proteine reali" e, quindi, in farmaci. Le verifiche Per verificare se Chroma possa produrre progetti effettivamente realizzabili, Generate Biomedicines ha preso sequenze di alcuni dei suoi progetti (stringhe di aminoacidi che compongono la proteina) e le ha sottoposte a un altro programma di<span class="term"> Intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>. Il team di Somerville ha scoperto che il 55% di tali sequenze ripiega nella struttura generata da Chroma, il che suggerisce che si tratta di progetti per proteine potenzialmente realizzabili Il team della University of Washington ha eseguito un test simile, anche se - stando a ciò che lo stesso ha dichiarato - si è spinto molto più in là di Generate Biomedicines nella valutazione del proprio modello. Per il team della University of Washington, il risultato principale è la generazione di una nuova proteina che si attacca all\'ormone paratiroideo, che controlla i livelli di calcio nel sangue. Stando sempre a quanto dichiarato, a RoseTTAFold Diffusion è stato fornito un ormone e nient\'altro, con la richiesta di creare una proteina che si legasse ad esso. Quando a Seattle (dove ha sede la University of Washington) hanno testato la nuova proteina in laboratorio, hanno scoperto che la stessa si legava all\'ormone in modo più stretto di qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto essere generata con altri metodi computazionali. Da Generate Biomedicines si riconosce che l\'invenzione di nuove proteine è solo il primo passo di molti altri. In fin dei conti la stessa azienda opera nel settore farmaceutico e ciò che conta realmente è riuscire a produrre farmaci che funzionino. I farmaci a base di proteine devono essere prodotti in grandi quantità, poi testati in laboratorio e infine somministrati a esseri umani . Tutto questo può richiedere anni. Se si accelerasse questo processo, anche in una sola di queste fasi, il mondo intero ne beneficerebbe nel medio-lungo termine. Vedremo l\'evolversi della materia, nei prossimi mesi, a cosa ci porterà WHITEPAPER Decisioni più rapide con l<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.', 'Documento_Abstract': '<strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, ora Dall-E 2 sa anche creare le proteine: i possibili sviluppi La tecnologia di DALL-E 2 mutuata alla biotecnologia che ne fa uso per creare proteine non presenti in natura, aprendo così una nuova era nel rapporto tra <strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> e laboratori farmaceutici... dei suoi progetti (stringhe di aminoacidi che compongono la proteina) e le ha sottoposte a un altro programma di <strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>. Il team di Somerville ha scoperto che il 55% di tali sequenze ripiega nella struttura generata da Chroma, il che suggerisce che si tratta di progetti per proteine potenzialmente... con l\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.... che questa forma mentis entri nei laboratori della farmacopea si ottengono risultati interessanti. In questo caso, la tecnologia su cui si erige Dall-E 2 è usata alcune da aziende e ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La tecnologia di DALL-E 2 mutuata alla biotecnologia che ne fa uso per creare proteine non presenti in natura, aprendo così una nuova era nel rapporto tra Intelligenza artificiale e laboratori farmaceutici. Le sperimentazioni negli Usa Pubblicato il 12 Gen 2023 Luigi Mischitelli Privacy & Data Protection Specialist at IRCCS Casa Sollievo ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.agendadigitale.eu/sanita/intelligenza-artificiale-biotecnologia-farmaci/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbHF4OHUxT091UHl6cjRVcWdra1pKekM2WW1xRGRqVDM4bXh0NThzUUI0WDl5T3VlUzltbEZsN1h2WHkyTzhXV0VqZFJtUENEbXFsNHdsNTIxWVFxZWZ5STdLWG5PMExiaHQzcWJXSTZ4Zlc%3d', 'Fonte_Titolo': 'Agenda Digitale', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7652550', 'Report_TotaleDocumenti':6, 'Documento_ID': '39747261', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'La nostra mancanza di fiducia nei robot? 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In questo articolo, rifacendomi al paper di Mark Coeckelbergh indago il tema della fiducia ma nella<span class="term"> robotica</span> La differenza tra fiducia e affidamento Qual è la differenza tra trust e reliace, tra fiducia e affidamento? In questo caso il senso è legato alla mera funzione, all\'aspettarsi che un robot funzioni e porti a termine il suo compito. Per una macchina progettata per le pulizie domestiche diventa fidarsi che effettivamente il robot giri per la casa e raccolga la polvere da ogni angolo. In questo caso è facile fidarsi. In effetti cosa accade se il robot non porta a termine il suo lavoro che gli abbiamo delegato? Cosa accade se si incaglia o scontra qualcosa? Poco. I rischi sono davvero bassi. Se non riconosce un ostacolo tramite i suoi sensori di distanza, beh, poco male: il danno, essendo poco veloce e poco pesante, non sarà mai carico di conseguenze. Ecco perché, secondo quasi tutti gli studi sulle preferenze individuali e culturali in merito all\'ambito di applicazione dei robot quello che fa le pulizie non trova resistenza alcuna , prova ne è il successo mainstream di questo oggetto. Ben diverso è il discorso per i robot di assistenza , da quelli umanoidi a quelli il cui design è più legato alla loro funzione. Faticano a trovare l\'accoglimento nelle case, negli ospedali, nelle scuole, benché i robotici abbiano dimostrato che si tratta di strumenti sicuri, utili, efficaci. Evidentemente le resistenze dovute a sfiducia, costi, terrori di qualche sorta hanno la meglio sulla consapevolezza teorica. WEBINAR 25 Gennaio 2023 - 15:00 Sostenibilità delle infrastrutture IT: come ottenerla e quali vantaggi. Ne parla Stefano Mainetti Inizia tra: Robot e categorie interpretative pronte all\'uso Per il robot che pulisce non si riescono a immaginare abusi. Se un drone con videocamera ricorda che è utilizzato in guerra o che può essere impiegato per ledere la privacy e trasportare sostanze pericolose; se l\'umanoide può crearci resistenze anche luddistiche, il disco che circola e raccoglie in modo automatico la polvere ci sembra subito chiaro e non cooptabile per altro. Insomma, ci fidiamo o meno a seconda che si riescano a immaginare potenzialità altre rispetto all\'uso primigenio. Per il robot, essendo un oggetto materiale, riusciamo a immaginare bene le sue applicazioni da science fiction. Al contrario dell\'IA, delle piattaforme online, delle varie tecnologie digitali che hanno fatto irruzione nelle PA, nelle scuole, negli ospedali, per cui la nostra aspettativa è messa a tacere dall\'immaterialità con cui si presentano. I dati, la privacy, gli abusi diventano difficili da leggere. Il robot è lì, con il suo hardware concreto; pertanto, è un oggetto che si presta a diventare parte dei nostri "e se?" Il robot, essendo un oggetto ontologico simile a quelli su cui ci siamo abituati a riflettere nello sviluppo umano, ci porta a interrogarci concretamente sui possibili abusi. Insomma, abbiamo categorie interpretative già pronte all\'uso , quelle che abbiamo utilizzato durante lo sviluppo dell\'umanità nei suoi rapporti con gli strumenti. Se i social network non sollevano allarmi perché, per come si presentano, sono quasi invisibili e soprattutto nascondono il fatto che dietro ci siano delle persone in carne ed ossa che manipolano dati, allora la questione della fiducia nella tecnologia si riduce a fidarsi delle persone? Il robot ci fa storcere più facilmente il naso perché ci ricorda una quasi-persona? Nel paper si afferma che trust non è reliace; trust ha a che fare con le relazioni umane e perciò possiede legami inscindibili con l\'etica. Anzi con le etiche che ogni cultura ha sviluppato. Fiducia e vantaggio individuale La filosofa Taddeo, come fa notare Coeckelbergh, tratta la questione dell\'e-trust da un punto di vista occidentale, individualista, e questo è un po\' il limite di ogni dibattito attorno alla fiducia. Insomma, ciò che conta è sempre la stima del vantaggio individuale e il raggiungimento dell\'obiettivo sulla base di calcoli razionali rispetto allo scopo o al valore. Per entrare nella relazione di fiducia viene effettuata una stima utilitaristica razionale. Ma è così? Sembra il discorso pascaliano della fede. Non è possibile in realtà basare una decisione metafisica (fiducia negli altri come fede in Dio) su una scelta economica, una scommessa di perdite e vantaggi. Kierkegaard lo dimostrò bene quanto la scelta costruita sull\'imperativo categorico sia fallimentare. L\'aut-aut si gioca, che sia nella morale o nella spiritualità, su altri piani, paradossali, inevitabilmente sconcertanti. Per il teologo e filosofo danese è una scelta che si compie da soli, contro il mondo, quindi di nuovo rimaniamo nell\'ambito dell\'individualismo, ma privo di valutazioni di causa-effetto, di norme razionali desunte da una prospettiva che pretende di essere super partes, ma che non lo sarà mai. Nel paper si fa cenno alla visione fenomenologica di Myskja (2008), la quale si basa su uno sviluppo della dimensione pragmatica, embodied, della fiducia kantiana piuttosto che su una razionale, asociale. Esistono alcune precondizioni alla fiducia, perché questa possa darsi. La capacità di usare un linguaggio morale e quindi di essere già un agente inserito nelle maglie sociali, in cui solo può avere senso il linguaggio. Parlare di fiducia e quindi di assunzione di responsabilità indicano che c\'è un background di azioni, di pratiche eticamente connotate aventi effetti tracciati nella memoria collettiva. Senza esse lo stesso concetto di affidabilità sarebbe vuoto. Il ragionamento astratto, compiuto dietro al velo di ignoranza di Rowls , non può esistere: prima dobbiamo vivere, esperire pratiche di fiducia, poi può avvenire la parola, che si fissa solo quando gli esseri umani, animali sociali, si fidano che un certo suono indica un mondo comune a cui insieme si reagisce. Il ragionamento astratto, l\'epoché sono contrari alla vita: o si vive o si concettualizza, o si dà fiducia o si ragiona intorno a essa. Fiducia e libertà Altro prerequisito è la libertà (e quindi l\'incertezza). È come la logica del dono, per cui quando si fa omaggio di qualcosa non si è certi che si otterrà in cambio qualcosa. Ecco, dunque, che non ha senso basare la fiducia sulla razionalità , sul calcolo del beneficio, giacché questo è sempre un punto di domanda. Anzi, la fiducia ha il suo valore proprio nella libertà dell\'oggetto su cui si fa affidamento di non garantirci alcunché. Questa è la fede, il salto nel vuoto privo di rete di salvataggio, una rete che sarebbe stata intessuta con le maglie razionali della logica e della geometria a quadrati perfetti, perciò inesistenti nella realtà. Non è un caso forse che il paradosso del mentitore sia ciò che sconvolga la completezza della matematica (e dell\'algoritmo). C\'è qualcosa che resta non incluso, proprio grazie alla bugia, alla sua forma linguistica che crea un loop indecidibile tra il dare fiducia e il suo smacco. Insomma, a differenza del punto di vista kantiano, qui l\'incertezza non riguarda l\'obiettivo , la conseguenza, ma la relazione, ed è questo che ci fa tornare umani, incarnati e non teste d\'angelo alate. Le tecnologie come oggetti filosofici Riguardo ai robot il discorso si complica proprio poiché non sono meri oggetti. In virtù del loro essere macchine programmabili, capaci di decidere autonomamente sulla base di sensori e attuatori , anche per essi si può parlare di "quasi-libertà" e "quasi-linguaggio". Non sono solo artefatti, per cui si applicherebbe l\'unico criterio funzionale per il quale ci si fida se la macchina fa quello per cui è nata. I robot "fanno" più di quanto previsto dagli esseri umani : "co-plasmano il modo in cui comprendiamo e agiamo nel mondo". Insomma sono agenti parte delle relazioni. In particolare questo è vero quando gli ingegneri sfruttano la caratteristica dei robot di calarsi nelle maglie sociali e modellano la loro apparenza per ingannare (perché di questo si tratta) gli esseri umani e incentivare così l\'ingresso nella società. Se l\'apparenza emerge, quindi viene mostrato l\'inganno con cui si intendeva stimolare la fiducia nell\'interazione robot-uomo, non c\'è più possibilità alcuna. Se l\'imitazione dell\'aspetto, dei comportamenti umani risultano contraddittori, la menzogna riemersa annulla ogni ulteriore possibilità di dare fiducia al robot. "Ci fidiamo dei robot se sembrano affidabili e sembrano affidabili se sono buoni giocatori nel gioco sociale". I robot , secondo l\'autore della ricerca, non funzionano solo nell\'imitare l\'aspetto, o portare a termine goal. Contribuiscono alla consapevolezza dell\'essere umano con cui si relazionano. Su questo punto non posso che essere d\'accordo. Più volte ho esplicitato questa mia convinzione, che le tecnologie sono oggetti filosofici , nel senso che sospese dall\'attività che portano avanti, interrogate in una epoché, chiariscono caratteristiche, bisogni, desideri dell\'agente che li usa. Un po\' come le trappole rivelano abitudini e forme dell\'animale per cui sono pensate , altrimenti non funzionerebbero, così qualunque oggetto con cui interagiamo diventa un testo da cui leggere di noi stessi . Pertanto, nel paper si afferma che "valutare se possiamo o meno fidarci dei robot significa valutare il sociale e noi stessi come esseri sociali". Conclusioni Si conclude lo studio puntualizzando sul fatto che il modo in cui pensiamo alla fiducia dipende anche dalla cultura in cui viviamo . Il contesto culturale può essere sia abilitante che limitante. Ad esempio, se una cultura dà più valore alla libertà individuale, sarà più difficile per un robot produrre l\'apparenza della libertà e quindi soddisfare questa condizione, come se una popolazione non ha termini per riferirsi ad "agente" può essere difficoltoso pensare al robot come a un decisore razionale. Infine, le culture differiscono nell\'estensione e nel modo in cui i robot si inseriscono nel tessuto sociale. Se i robot sono già percepiti e vissuti come parte della società e della cultura, ci si può aspettare un più alto grado di fiducia nei robot. Il ruolo della cultura nella percezione e nell\'accettabilità delle tecnologie è un ambito in divenire, che potrebbe chiarire in che modo funzioniamo, giacché come si diceva sopra, fidarsi è fidarsi di noi stessi come animali sociali. Riflettere sugli artefatti è chiarire meglio i bias dell\'essere umano ed eventualmente migliorarsi. Samani, H., Saadatian, E., Pang, N., Polydorou, D., Fernando, O.N.N., Nakatsu, R., Koh, J.T.K.V. Cultural robotics: The culture of robotics and robotics in culture (2013) @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'sulla fiducia nella <strong>robotica</strong> Pubblicato il 12 Gen 2023 Lorenza Saettone Filosofa specializzata in Epistemologia e Cognitivismo, PhD Student in Robotics and Intelligent Machines for Healthcare and Wellness of Persons La fiducia è un affare complesso. Di norma ci possiamo fidare di altri esseri umani... o di noi stessi, e in questo caso si collega all\'autostima personale. 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L\'Agenzia nazionale pubblica la tassonomia aggiornata Si rafforza il Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica con l\'estensione dell\'ambito delle notifiche obbligatorie in caso di incidenti informatici. Per dare attuazione all\'emendamento nel decreto aiuti bis dell\'estate scorsa che modifica le disposizioni di legge relative al Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, infatti, diventa obbligatorio notificare anche gli incidenti che impattano su reti, sistemi e servizi informativi che non sono direttamente conferiti sotto il Perimetro. Anche un tentativo di accesso agli altri beni "informatici" rispetto a quelli protetti dal Perimetro è da segnalare al Computer security incident response team ( Csirt Italia ) dell\' Agenzia per la cybersicurezza nazionale - Acn. Acn ha dunque ha elaborato la prevista tassonomia di tale ulteriore tipologia di incidenti informatici per renderne più agevole la notifica e il processo di valutazione degli impatti. Il processo di notifica, da compiersi entro 72 ore, riguarda tutti gli altri beni "informatici" dei soggetti compresi nel Perimetro. Indice degli argomenti Perimetro di sicurezza, la nuova tassonomia Sei categorie di incidente Perimetro di sicurezza, la nuova tassonomia La " tassonomia " (la categorizzazione), elaborata dai tecnici dell\'Acn - alla stregua di quelle già pubblicate per gli incidenti in danno di Beni Ict conferiti nel Perimetro - è organizzata sotto forma di tabella, dove sono classificati in categorie gli incidenti informatici e le varie fasi dell\'attacco, e indica per ogni tipologia di incidente un codice identificativo e la corrispondente categoria, accompagnata dalla descrizione di ciascuna tipologia. WHITEPAPER Industrial cyber security: quali sistemi adottare? Big<span class="term"> Data</span> Manifatturiero/Produzione Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. A titolo esemplificativo, alla prima voce della tabella, l\'incidente "ICP-C-1", riferito alla categoria " Accesso Iniziale ", riguarda la situazione in cui un "soggetto ha evidenza dell\'effettivo accesso non autorizzato all\'interno della rete attraverso vettori di infezione, lo sfruttamento di vulnerabilità di risorse esposte pubblicamente o qualsiasi altra tecnica nota". Una diversa categoria, che riguarda i famigerati " Movimenti Laterali ", prevede che si debba effettuare una notifica quando il "soggetto ha evidenza dell\'impiego non autorizzato di tecniche utili a effettuare attività di ricognizione per acquisire conoscenze sul sistema e sulla rete interna". E così via. Sei categorie di incidente Le categorie di incidente sono sei, dalla "Raccolta di dati" alla loro esfiltrazione fino al phishing mirato, ma ricomprendono la maggior parte delle tecniche di attacco informatico descritte dal MITRE ATT&CK un riferimento internazionale per le tecniche, tattiche e procedure di attacco informatico. Quando sarà a regime (tra 14 giorni) la notifica di tali incidenti sulla base della Tassonomia favorirà la tempestiva valutazione della situazione e la stima di eventuali impatti sistemici. Questo significa che se, ad esempio, un fornitore nazionale di energia scopre e comunica velocemente un attacco, sarà possibile allertare subito altri fornitori potenzialmente oggetto della stessa aggressione. L\'ampiezza dell\'allerta e la velocità di risposta in questi casi possono fare la differenza tra un attacco riuscito e un attacco fallito. Così, mentre non cambia il percorso di notifica dei beni conferiti sotto il perimetro, le cui tempistiche vanno da 1 a 6 ore in relazione al tipo di incidente, i soggetti perimetro che devono notificare gli incidenti che accadono fuori dei beni conferiti avranno tre giorni di tempo (72 ore) per segnalare il problema individuato. In questo modo l\'Acn, a seguito delle fasi di triage, potrà fornire un\'assistenza più rapida ed efficace oltre che valutare in anticipo eventuali attacchi sistemici e possibili spillover su asset conferiti nel perimetro dal soggetto. La tassonomia adottata rappresenta insomma un altro tassello per favorire la collaborazione Istituzioni, PA e imprese, che erogano servizi critici per il nostro Paese, a beneficio della sicurezza nazionale cibernetica. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'I soggetti non direttamente coinvolti nell\'ambito del Perimetro cibernetico dovranno notificare entro 72 ore al Csirt gli eventi che impattano su reti, sistemi e servizi informativi. L\'Agenzia nazionale pubblica la tassonomia aggiornata Si rafforza il Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica con l\'estensione dell\'ambito delle notifiche ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/cyber-security/cybersecurity-obbligo-di-notifica-al-csirt-per-tutti-gli-incidenti-informatici/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNpQmJPUjNvQmNobDV6bWtham8zL3hVczlYcTFmaGpLeThPZFh0RThoVXlzREoxTzFtMmhUcDhwYzNQR3lMNnVnRmpIV3VaRkJzSXE1a3dNZFFuMnZQdE43eHk1UmxTZEpiMFVCM0JqT2kzZWRMZTVZcUkyYy82cWMxL1FHZlFmeGtmdHI5MmJRRGdx', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747267', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Attacchi cyber contro le infrastrutture italiane: i vantaggi del nuovo decreto', 'Documento_TitoloHtml': 'Attacchi cyber contro le infrastrutture italiane: i vantaggi del nuovo decreto', 'Documento_Contenuto': 'Gli incidenti cyber, data breach, su asset del perimetro di sicurezza cibernetico vanno notificati entro 72 ore. Una nuova tassonomia degli incidenti che devono essere oggetto di notifica. Ci sono queste tra le novità di un decreto uscito in gazzetta il 10 gennaio Pubblicato il 12 Gen 2023 Anna Cataleta Avvocato, Senior Partner P4I Il decreto uscito in Gazzetta Ufficiale il 10 gennaio sul tema<span class="term"> data</span> breach e Perimetro Nazionale di Sicurezza Cibernetica è un\'importante novità in tema di notifica degli incidenti di sicurezza. Le novità del decreto su<span class="term"> data</span> breach Difatti, il comma 3-bis (inserito dal decreto all\'interno dell\'articolo 1 del decreto-legge 21 settembre 2019 n. 105 recante Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica stabilisce che i soggetti facenti parte del già esistente Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (PSNC), dovranno notificare entro 72 ore gli incidenti "aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici di propria pertinenza" diversi da quelli che riguardano direttamente i beni specificamente inseriti nel Perimetro stesso. WHITEPAPER Manutenzione delle infrastrutture guidata dai dati: scopri la strada verso una PA evoluta IoT PA In proposito, un\'importante novità è rappresentata dalla recentissima pubblicazione della determinazione tecnica del Direttore Generale dell\'ACN contenente la tassonomia degli incidenti che devono essere oggetto di notifica, ai sensi del sopracitato comma 3- bis , in modo da rendere più agevole la notifica e il processo di valutazione degli impatti. In tal senso, occorre osservare un\' analogia con il<span class="term"> GDPR</span> . Difatti, anche l\'art. 33 del Regolamento (Ue) 2016/679 prevede lo stesso termine di segnalazione di un<span class="term"> data</span> breach all\'Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Nello specifico, il titolare del trattamento deve senza ingiustificato ritardo e, ove possibile, entro 72 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza, notificare la violazione al Garante<span class="term"> privacy</span>, a meno che sia improbabile che la violazione dei dati personali comporti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Inoltre, il<span class="term"> GDPR</span> prevede che qualora la notifica all\'autorità di controllo non sia effettuata entro 72 ore deve essere corredata dei motivi del ritardo. Quello che emerge è quindi un\'inevitabile contaminazione tra le diverse normative in tema di<span class="term"> data</span><span class="term"> protection</span> e cybersecurity e tale circostanza richiede la creazione di un efficiente processo di coordinamento tra le disposizioni . Il tutto, allo scopo di evitare pericolose sovrapposizioni e incongruenze. In secondo luogo, la necessità di agire tempestivamente contro gli incidenti di sicurezza e frenare così la pericolosa "ascesa" dei cybercriminali, ha fatto sorgere delle discussioni in merito all\'esigenza di creare un equilibrio, a livello mondiale, tra le procedure di reporting di un<span class="term"> data</span> breach . In proposito, con la Direttiva NIS 2 (Direttiva Ue 2022/2555) è stata introdotta la rete europea dell\'organizzazione di collegamento per le crisi informatiche, cosiddetta Eu-CyClone , con l\'obiettivo di sostenere la gestione coordinata degli incidenti di sicurezza informatica su larga scala Queste novità si collocano in un periodo di proliferazione degli attacchi cyber, le cui conseguenze travalicano il mero panorama digitale, dal momento che risultano avere impatti significativi sulla sicurezza delle persone e sulla tenuta stessa dei sistemi democratici. Ciò rende, quindi, sempre più impellente la predisposizione di una strategia di cybersicurezza rafforzata ed efficace Il decreto 10 gennaio in cinque punti Una nota dell\'Agenzia per la cybersecurity spiega i punti principali del decreto appena approvato. Al fine di rafforzare il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica è stato esteso l\'ambito delle notifiche obbligatorie in caso di incidenti informatici. In base al provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 gennaio, anche un tentativo di accesso agli altri beni "informatici" rispetto a quelli protetti dal Perimetro è da segnalare al Computer Security Incident Response Team (CSIRT Italia) dell\'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale - ACN. L\'ACN, pertanto, ha elaborato una tassonomia di tale ulteriore tipologia di incidenti informatici per renderne più agevole la notifica e il processo di valutazione degli impatti. A differenza del percorso di notifica dei beni conferiti sotto il Perimetro le cui tempistiche vanno da 1 a 6 ore in relazione al tipo di evento, gli incidenti di cui sopr a potranno essere notificati entro 72 ore (3 gg). Obiettivo della tassonomia è quello di fornire un\'assistenza più rapida ed efficace ai soggetti perimetro attaccati e valutare in anticipo potenziali effetti sistemici e possibili spillover su asset conferiti nel perimetro dal soggetto. @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'un\'inevitabile contaminazione tra le diverse normative in tema di <strong>data</strong> <strong>protection</strong> e cybersecurity e tale circostanza richiede la creazione di un efficiente processo di coordinamento tra le disposizioni . Il tutto, allo scopo di evitare pericolose sovrapposizioni e incongruenze. In secondo luogo... che devono essere oggetto di notifica, ai sensi del sopracitato comma 3- bis , in modo da rendere più agevole la notifica e il processo di valutazione degli impatti. In tal senso, occorre osservare un\' analogia con il <strong>GDPR</strong> . Difatti, anche l\'art. 33 del Regolamento (Ue) 2016/679 prevede lo stesso termine... di segnalazione di un data breach all\'Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Nello specifico, il titolare del trattamento deve senza ingiustificato ritardo e, ove possibile, entro 72 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza, notificare la violazione al Garante <strong>privacy</strong>, a meno che sia... improbabile che la violaz', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Gli incidenti cyber, data breach, su asset del perimetro di sicurezza cibernetico vanno notificati entro 72 ore. Una nuova tassonomia degli incidenti che devono essere oggetto di notifica. Ci sono queste tra le novità di un decreto uscito in gazzetta il 10 gennaio Pubblicato il 12 Gen 2023 Anna Cataleta Avvocato, Senior Partner P4I Il ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/infrastrutture-critiche-italiane-piu-protette-dagli-attacchi-cyber-il-nuovo-decreto/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbHF4OHUxT091UHl6cjRVcWdra1pKekM2WW1xRGRqVDN5cTRiTHN0b2RyeXhUcTZNc2RFRlIrQ3JuV2tVUnRUT25lKzhUQVJzTi9DOHRnOW11Z0NicUNZajIrenM0Ynk0NTZySCtjQU1NUVJVaWUybFlzYmh4WE0wdElGbDNYVExWSGRqQWJMZzlRaElsTmNNODFEamwvb0RTQmJRM1dYalE9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Agenda Digitale', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747268', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Chip, Tsmc punta ad aprire una fabbrica in Europa', 'Documento_TitoloHtml': 'Chip, Tsmc punta ad aprire una fabbrica in Europa', 'Documento_Contenuto': 'Il ceo C.C. Wei: "Stiamo valutando la possibilità di costruire un impianto focalizzato sulle tecnologie specifiche per l\'automotive, sulla base della domanda degli utenti e del livello di sostegno che otterremo dai governi" Tsmc sbarcherà in Europa? La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il gigante dei microprocessori dell\'isola Stato ha annunciato che sta valutando la possibilità di costruire un primo stabilimento in Europa, focalizzato sui sistemi hardware per l\'auto, oltre a un secondo impianto in Giappone, dopo che il mese scorso aveva annunciato un aumento degli investimenti negli Usa. Lo riporta il quotidiano giapponese Nikkei. Indice degli argomenti Gli obiettivi della "mossa" La crisi dei chip La trimestrale di Tsmc Gli obiettivi della "mossa" Secondo il quotidiano giapponese, il gruppo intende così rispondere alle richieste dei consumatori che, assieme ai vari governi, stanno cercando di riavvicinare le catene di approvvigionamenti alle loro aree economiche. Da rilevare, poi ovviamente, che questi propositi su nuovi impianti all\'stero giungono contestualmente alle crescenti tensioni geopolitiche con la Cina. "In Europa ci stiamo impegnando con consumatori e partner a valutare la possibilità di costruire una fabbrica focalizzata sulle tecnologie specifiche per l\'automotive, sulla base della domanda degli utenti e del livello di sostegno che otterremo dai governi", ha spiegato l\'amministratore delegato di Tsmc, C.C. Wei durante una teleconferenza con gli analisti. Tsmc produce processori per tutti i maggiori gruppi informatici mondiali tra cui Apple, Nvidya, Qualcomm e Media Te. WHITEPAPER Il futuro è delle aziende componibili. Così si diventa flessibili e veloci nel cambiamento Big<span class="term"> Data</span> CIO Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. La crisi dei chip I piani di espansione all\'estero, tuttavia, giungono in una fase molto particolare del mercato globale: dopo molti mesi di difficoltà sugli approvvigionamenti ora all\'improvviso si prefigura un eccesso di offerta di microprocessori e un calo complessivo della produzione che la stessa società taiwanese stima al 4% sul 2023, correlato presumibilmente anche al rallentamento dell\'economia causato anche dalle strette monetarie delle banche centrali in risposta all\'elevata inflazione. Per quest\'anno il gruppo prevede una crescita di fatturato che sarà lieve, dopo un balzo del 42% nel 2022. La trimestrale di Tsmc Nel trimestre il chipmaker ha visto aumentare l\'utile trimestrale del 78% rispetto all\'anno precedente, ma ha previsto una domanda debole per quest\'anno. La società ha annunciato che il fatturato dell\'ultimo trimestre del 2022 è aumentato del 42,8% rispetto all\'anno precedente, raggiungendo i 625,5 miliardi di nuovi dollari di Taiwan (20,6 miliardi di dollari). L\'utile è stato di 295,9 miliardi di dollari di Taiwan (9,7 miliardi di dollari). Molti dei suoi prodotti sono assemblati da fabbriche in Cina, il che ha esposto Tsmc al possibile impatto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina su tecnologia e sicurezza. Le vendite del quarto trimestre hanno risentito della "debolezza della domanda" dovuta all\'indebolimento delle economie globali, ha dichiarato in un comunicato il direttore finanziario di Tsmc, Wendell Huang. Huang ha dichiarato che l\'azienda prevede un\'ulteriore debolezza delle vendite nel primo trimestre del 2023. I produttori di chip stanno beneficiando della domanda di telecomunicazioni di prossima generazione, di calcolo ad alte prestazioni e di chip da utilizzare in prodotti come automobili e dispositivi medici. L\'anno scorso Tsmc ha annunciato l\'intenzione di investire 100 miliardi di dollari nei prossimi tre anni in produzione, ricerca e sviluppo. Il mese scorso il presidente Joe Biden ha visitato un impianto di produzione di semiconduttori di Tsmc in costruzione a Phoenix. L\'azienda ha annunciato l\'intenzione di investire 40 miliardi di dollari in Arizona. L\'anno scorso aveva annunciato l\'intenzione di costruire la sua prima fabbrica di chip in Giappone. L\'azienda e Sony Corp. hanno poi dichiarato che investiranno congiuntamente 7 miliardi di dollari nella struttura. Tsmc gestisce anche una fabbrica di chip a Camas, Washington, e centri di progettazione a San Jose, California, e Austin, Texas. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il ceo C.C. Wei: "Stiamo valutando la possibilità di costruire un impianto focalizzato sulle tecnologie specifiche per l\'automotive, sulla base della domanda degli utenti e del livello di sostegno che otterremo dai governi" Tsmc sbarcherà in Europa? 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Sono alcune delle voci che contribuiscono a perfezionare le performance dei fornitori di sicurezza informatica secondo Canalys che pubblica la classifica dei primi 8 leader di canale del settore degli ultimi 12 mesi. Indice degli argomenti Ecco chi sono i primi 8 "campioni" I punti di forza dei primi classificati Più collaborazione partner-clienti Uno scenario in continua evoluzione Ecco chi sono i primi 8 "campioni" Su 19 fornitori di sicurezza informatica presi in esame i primi 8 classificati risultano Check Point, Eset, Fortinet, Juniper Networks, Palo Alto Networks, Sophos, Trend Micro e, da quest\'anno, anche WatchGuard. WHITEPAPER GUIDA PRATICA contro il Phishing: scopri come tutelare la tua azienda! CIO Cybersecurity Scopri di più! Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Email * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Si tratta di fornitori che hanno ottenuto punteggi elevati nel "Candefero Vendor Benchmark" - una community del canale IT - e hanno mostrato continui miglioramenti nella gestione del canale, nella strategia e nell\'execution negli ultimi 12 mesi, nonché un impegno a migliorare in futuro. I punti di forza dei primi classificati Sono 8 le iniziative di maggior successo intraprese dai "campioni" di quest\'anno: il miglioramento dell\'esperienza del programma partner, dalla registrazione al progresso verso livelli superiori; l\'automazione dei processi per migliorare l\'agilità e la facilità per i partner di fare affari; la semplificazione dello sviluppo dei managed services dei partner con più opzioni Soc per migliorare le capacità di rilevamento e risposta; l\'aumento della redditività dei partner e le vendite di nuove tecnologie attraverso sconti e incentivi mirati; l\'accelerazione della transizione verso abbonamenti e modelli a consumo; l\'aumento delle opportunità di cross-sell e upsell attraverso migliori analisi e collaborazione con i partner; lo sviluppo di nuove rotte per l\'affermazione sul mercato e il miglioramento delle transazioni attraverso più cloud marketplace; la promozione di competenze e capacità di cybersecurity dei partner attraverso specializzazioni e accrediti, compresi i servizi professionali. Più collaborazione partner-clienti Gli attuali elevati livelli di minaccia, la maggiore esposizione alle vulnerabilità e il cronico sottoinvestimento hanno creato un ambiente complesso e sfidante. Ma questo, si legge nel report, "ha anche contribuito a creare le condizioni affinché i partner cominciassero a lavorare più a stretto contatto con i clienti. "Chi adotta un approccio di vendita guidato da consulenti - scrive Canalys -, dimostrando competenza su prodotti e servizi per affrontare le minacce più recenti e spingendosi oltre la prevenzione fino al rilevamento e alla risposta hanno dimostrato di possedere più credenziali per per avere successo. I fornitori che ottimizzano i programmi per i partner consentendo loro di specializzarsi saranno avvantaggiati in un settore frammentato e altamente competitivo". Uno scenario in continua evoluzione Il panorama delle minacce in evoluzione significa che i fornitori di sicurezza informatica non possono stare fermi. In effetti, si legge nel report, l\'attuale boom dei ransomware è tutt\'altro che finito. "Il continuo investimento in prodotti e servizi, così come i programmi per coinvolgere e abilitare i partner, è più importante che mai solo per stare al passo con gli attori delle minacce". E ciò richiederà relazioni più strette tra i fornitori e i loro partner. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': ': scopri come tutelare la tua azienda! CIO Cybersecurity Scopri di più! Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Email * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La classifica delle aziende che hanno aumento il proprio peso nell\'ambito delle partnership e che hanno dimostrato miglioramento nella gestione del canale, nella strategia e nell\'execution nel corso degli ultimi 12 mesi, nonché un impegno ad apportare miglioramenti futuri Automazione dei processi, accelerazione verso modelli a consumo, aumento ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/cybersecurity-gli-8-campioni-di-mercato-secondo-canalys/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enpjN1ozblVLRWVBNGdPdjR1c295M0Jlc3pmMkpKNVNHOGVOU08zNGtpQWtpekIra0NBYVBhcGxYSnh1TGFxNUcxVHErSFFBajhpb2hSWVJITkwvdzBsbA%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747271', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Database in cloud, le 12 piattaforme leader di mercato', 'Documento_TitoloHtml': 'Database in cloud, le 12 piattaforme leader di mercato', 'Documento_Contenuto': 'Gli strumenti di gestione dei dati che non riescono a supportare le funzionalità ibride e multicloud sono destinati a sparire. E secondo Gartner le organizzazioni che adottano sistemi di analisi intelligente dei metadati in tutto l\'ambiente di<span class="term"> data</span> management saranno in grado di ridurre fino al 70% il tempo di delivery di nuovi asset. Ecco chi sono i provider al top Il mercato del cloud e, in particolare, dei fornitori di<span class="term"> Database</span> management systems (Dbms) sta convergendo su una serie di capacità avanzate che si traducono in un panorama complesso. Il nuovo Magic Quadrant di Gartner è pensato per aiutare i manager aziendali che si occupano di dati e analytics a scegliere il provider più adatto per le loro esigenze e obiettivi. Secondo Gartner entro il 2025 il 90% delle nuove implementazioni<span class="term"> data</span> & analytics avverrà attraverso un ecosistema di dati consolidato, portando consolidamento su tutto il mercato. Inoltre, entro il 2024, le organizzazioni che adotteranno capacità di fare analisi aggressiva dei metadati nel loro ambiente di gestione dati ridurranno fino al 70% i tempi di delivery dei nuovi<span class="term"> data</span> asset agli utenti. I Leader sono (in ordine alfabetico) Alibaba Cloud, Amazon web services, Cloudera, Databricks, Ibm, Google Cloud, Microsoft, Mongo DB, Oracle, Sap, Snowflake e Teradata. Ecco i loro punti di forza e debolezza. Indice degli argomenti Alibaba Cloud Amazon Web Services Cloudera DataBricks Google Ibm Microsoft MongoDB Oracle Sap Snowflake Teradata Alibaba Cloud Pro: Ampiezza del portafoglio prodotti e presenza verticale - Comprovata capacità ad alte prestazioni: PolarDB è noto per la sua capacità di gestire casi d\'uso a elevata concorrenza ed elasticità - Fattibilità aziendale: Alibaba Cloud è il più grande fornitore di servizi cloud in Cina e in Asia per quota di mercato e il quarto più grande fornitore di servizi cloud al mondo per fatturato. La sua attività di Dbms cloud sta crescendo a un ritmo elevato. WHITEPAPER I dati sono davvero il nuovo petrolio? Se si, ecco come sfruttarli al meglio! Una guida per te Scarica il White Paper Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Contro: Crescita limitata in Europa e Nord America - Sfide di natura geopolitica - Servizio clienti : alcuni clienti di Gartner hanno segnalato esperienze negative con il servizio clienti di Alibaba Cloud quando hanno avuto problemi operativi col Dbms. Amazon Web Services Pro: Presenza leader sul mercato: Aws dispone dell\'infrastruttura sottostante per supportare la sua posizione di leader di mercato (per fatturato) e ha la più ampia base di utenti del settore - Vasta gamma dei servizi - Progressi verso l\'integrazione : la roadmap di Aws è cambiata per offrire soluzioni che affronteranno l\'integrazione sia della sua ricchezza di servizi che del mondo al di fuori di Aws a più livelli dello stack. La tendenza di Aws a concentrarsi solo sulla propria piattaforma è stata un danno in passato, ma il cambio di direzione può trasformare il problema in punto di forza. Contro: Focus incentrato su Aws : poiché il multicloud sta diventando uno standard per le aziende, la tradizionale mancanza di attenzione di Aws sui sistemi non Aws nell\'ecosistema dei dati può essere una preoccupazione per i clienti - Integrazione dei servizi offerti - Complessità di configurazione e gestione. Cloudera Pro: Continua innovazione open source con un portafoglio di oltre 30 componenti open source; Cloudera sta rafforzando la sua capacità di fornire una piattaforma containerizzata portatile, ibrida e multicloud - Avanzamento della migrazione al cloud: Cloudera afferma che oltre il 50% dei suoi oltre 2.000 clienti on-premise ha completato la migrazione al cloud - Maturazione del raggio d\'azione verso le industrie : Cloudera si è concentrata sullo sviluppo di relazioni, partnership e contenuti per mercati verticali chiave con offerte e modelli mirati a specifici casi d\'uso aziendali trasformativi. Contro: Soddisfazione del cliente non sempre positiva - Ambiente competitivo : tutti i Csp offrono alternative che competono con le offerte di Cloudera - I casi d\'uso operativi sono rimasti indietro: Cloudera Cdp è utilizzato meno ampiamente per i casi d\'uso operativi. DataBricks Pro: Concetto e implementazione del Lakehouse : Databricks è il principale sostenitore del concetto di Lakehouse, in cui i dati in un<span class="term"> data</span> lake vengono archiviati nello stesso repository dei dati utilizzati per i casi d\'uso del<span class="term"> data</span> warehouse. Il mercato ha reagito con entusiasmo a questa architettura convergente semplice e che consente implementazioni multicloud - Apertura: Databricks crede nell\'apertura praticamente in tutte le parti della sua offerta - Vision e approcci innovativi per Unity Catalog e Delta Live Tables. Contro: Capacità relazionali relativamente nuove - Aumento della concorrenza per lo spazio Lakehouse - Ancora in preview e non in produzione alcune funzionalità chiave di<span class="term"> Databricks</span>. Google Pro: Aumento del supporto dell\'ecosistema: il supporto di Google per gli ecosistemi di dati si è ampliato con il suo concetto di<span class="term"> Data</span> Cloud aperto e unificato - Serverless by default: Google utilizza un approccio serverless, che consente prezzi e fluidità delle risorse - Infrastruttura cloud e archiviazione unificata: Google Colossus offre un livello di archiviazione unificato molto efficiente su cui ospitare i servizi Google Cloud. Sebbene l\'infrastruttura sia generalmente considerata invisibile nel cloud, le differenze nella progettazione dell\'infrastruttura di Google e nella dorsale di rete possono rendere l\'implementazione dei servizi cloud più efficiente e efficace. Contro: Ampiezza del portafoglio : attualmente alcuni servizi vengono forniti tramite l\'integrazione con i partner anziché direttamente da Google - Quota di mercato ridotta ma in crescita - Percezione da parte delle aziende: si tende a ritenere che Google abbia una presenza minore nelle grandi aziende. Ibm Pro: Ampiezza di offerte e implementazione per la gestione dei dati: Ibm Cloud Pak for<span class="term"> Data</span> (CP4D) fornisce una piattaforma portatile che può essere eseguita in cloud pubblici e privati, on-premise e in ambienti virtualizzati con un\'ampia gamma di opzioni di implementazione e integrazione. Competenza nel settore - Innovazione : Ibm eccelle nell\'innovazione tecnica e investe nella ricerca primaria in tecnologie avanzate come il calcolo quantistico. Contro: Mind Share: Ibm ha perso terreno in termini di mind share all\'interno del mercato dei Dbms. cloud. Nonostante le capacità tecniche delle sue offerte i valutatori possono avere informazioni non aggiornate - La strategia può creare confusione per l\'ampia gamma di offerte di prodotti, molte delle quali si sovrappongono nelle loro capacità - Disponibilità delle competenze: nonostante la crescita, Ibm è ancora in ritardo nella quota di mercato del cloud e ciò può significare che può essere meno facile trovare professionisti esperti. Microsoft Pro: Visione completa dell\'ecosistema dati: Microsoft Azure Synapse Analytics include sicurezza end-to-end e supporto dei metadati, potenti strumenti di sviluppo e funzionalità di Business intelligence e integrazione con offerte di Isv di terze parti. L\'aggiunta di<span class="term"> Dataverse</span> fornisce un collegamento diretto alla serie di applicazioni Dynamics 365 di Microsoft. L\'attuazione di questa visione rimane nelle fasi iniziali. Presenza globale e distribuzione - Ricco supporto per gli sviluppatori Contro: Capacità di governance ancora agli inizi : sebbene sia un buon complemento ai suoi<span class="term"> database</span> per fornire governance, Microsoft Purview è ancora relativamente nuovo e ha un supporto incompleto per<span class="term"> Dataverse</span> - Sfida sui prezzi : nel feedback dei clienti Gartner, i prezzi sono una lamentela estremamente frequente. I complessi modelli di prezzo che abbracciano diverse offerte di servizi rimangono un\'area da razionalizzare e ottimizzare. Sfide di supporto e distribuzione. MongoDB Pro: Forte presenza sul mercato : MongoDB è stato uno dei concorrenti di maggior successo nel mercato dei Dbms nell\'ultimo decennio. Soddisfazione del cliente: In Gartner Peer Insights, il 96% degli intervistati ha dichiarato che consiglierebbe MongoDB. Espansione della visione del prodotto. Contro: Il document model richiede un design diverso : per motivi di prestazioni, MongoDB sconsiglia l\'uso di JOIN estesi, che sono essenziali per i casi d\'uso relazionali. MongoDB memorizza i dati in un formato simile a JSON, che richiede un approccio alla modellazione dei dati che potrebbe non essere familiare a progettisti e sviluppatori abituati a lavorare con<span class="term"> database</span> relazionali - Accesso ai dati esterni: alcuni clienti sottolineano lo scarso supporto di MongoDB per i dati esterni tramite file Csv e JSON - Data Science: MongoDB non offre funzionalità di<span class="term"> data</span> science integrate per supportare modelli, librerie di algoritmi o funzionalità di feature store. Oracle Pro: Augmented Dbms: Oracle Dbms dispone da tempo di uno dei set di tecnologie più ricchi sul mercato. Nel cloud ha potenziato le sue capacità aggiungendo ottimizzazione autonoma e funzionalità di gestione estese - Cloud ibrido: Oracle ha creato una gamma di opzioni per includere soluzioni on-premise integrate con le sue soluzioni cloud. Utilizza il cloud anche come soluzione di ripristino di emergenza e fornisce una solida implementazione del cloud privato - Modello di determinazione dei prezzi: Oracle Autonomous<span class="term"> Database</span> consente di ottenere il prezzo e la prevedibilità di un modello basato sulle risorse con la scalabilità automatica di un modello basato sul consumo. Il modello di prezzo di Oracle è un vero vantaggio. Contro: Supporto limitato su più cloud - Percezione dei costi: Oracle ha la reputazione di avere complesse condizioni di licenza e difficili tecniche di negoziazione - Sfide di crescita: Oracle ora è tutta nel cloud, ma è entrata tardi sul mercato e la mancanza di consapevolezza del cliente nel mondo del cloud l\'ha danneggiata. Sap Pro: Multicloud, Intercloud e Ibrido: Sap Hana Cloud e Sap<span class="term"> Data</span> Warehouse Cloud possono essere implementati su una varietà di cloud di fornitori di servizi cloud. I sistemi Sap Hana compatibili possono essere eseguiti on-premise, in cloud privati o in Infrastructure as a Service - Completezza delle funzionalità - Integrazione dell\'applicazione Sap : integrazione completa nei più ampi ecosistemi Sap e non Sap. Contro: Comunicazioni di marketing e vendita: molti clienti Sap continuano a dire a Gartner di non essere a conoscenza dell\'ampiezza e della profondità delle offerte Sap - Una pletora di opzioni: le opzioni Sap sono ancora spesso viste come molto varie e confuse, soprattutto per quanto riguarda l\'utilizzo di dati Sap con dati non Sap. Percezione dei costi: c\'è ancora la percezione che i sistemi basati su Sap Hana abbiano un prezzo premium, il che può indurre i potenziali clienti a non prenderli in considerazione. Snowflake Pro: Facilità d\'uso - Espansione del Mind Share e partner: Snowflake ha rapidamente ampliato il proprio portafoglio di software e partner di servizi. Ciò semplifica l\'acquisizione di competenze e offre molte opzioni per l\'architettura di sistemi che sono un mix di Snowflake e altri prodotti di terze parti - Supporto di più cloud: Snowflake viene eseguito sulle piattaforme Aws, Azure e Google Cloud. La neutralità del cloud è anche citata come motivo chiave per la scelta di Snowflake. Contro: Previsione della spesa: alcuni clienti di Snowflake segnalano di avere difficoltà a prevedere i costi, un problema condiviso con alcune altre offerte cloud. Chiarezza sulla disponibilità delle funzionalità - Definizione dell\'ambito di utilizzo: Snowflake viene spesso pubblicizzato come in grado di eseguire tutta l\'elaborazione analitica per un cliente, data warehouse, data lake e<span class="term"> data</span> science, ma a volte un mix di Snowflake e altri componenti sarà più adatto. Teradata Pro: Multicloud e cloud ibrido con funzionamento affidabile: Teradata viene eseguito su Azure, Aws e GCP e può anche essere distribuito on-premise e nel cloud privato, offrendo un\'ampia scelta di opzioni di distribuzione e indipendenza dal cloud - Accesso distribuito: il supporto per l\'accesso distribuito, più soluzioni cloud, on-premise e ibride rende Teradata una buona scelta - Ampia gamma di strumenti analitici. Contro: Percezione dei costi: Teradata è visto da molti come un prodotto di fascia alta, una percezione che deriva principalmente dai costi tradizionali on-premise - Disponibilità di competenze: Teradata occupa ancora una parte significativa del mercato del<span class="term"> data</span> warehousing, ma ha perso terreno rispetto ad altri, in particolare i fornitori di servizi cloud. Ciò può significare che può essere più difficile trovare personale Teradata esperto in alcune aree geografiche - Percezione legacy : a causa della sua longevità, Teradata è spesso considerata una tecnologia legacy. I valutatori dovrebbero assicurarsi di considerare Teradata alla luce delle moderne pratiche di lavoro analitiche. INFOGRAFICA Strumenti di<span class="term"> Data</span> & Analytics: come creare una strategia sostenibile che aumenta la produttività Big<span class="term"> Data</span> Manifatturiero/Produzione Scopri di più! Scarica l\'Infografica Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': '! Una guida per te Scarica il White Paper Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT... delle moderne pratiche di lavoro analitiche. INFOGRAFICA Strumenti di Data &amp; Analytics: come creare una strategia sostenibile che aumenta la produttività Big Data Manifatturiero/Produzione Scopri di più! Scarica l\'Infografica Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Consente l\'invio di comunicazioni...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Gli strumenti di gestione dei dati che non riescono a supportare le funzionalità ibride e multicloud sono destinati a sparire. E secondo Gartner le organizzazioni che adottano sistemi di analisi intelligente dei metadati in tutto l\'ambiente di data management saranno in grado di ridurre fino al 70% il tempo di delivery di nuovi asset. 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La svolta parte dagli Stati Uniti Amazon si trasformerà in un fornitore di servizi logistici as-a-service. A fine gennaio, infatti, l\'azienda permetterà ai merchant (per il momento solo statunitensi) idonei di offrire i suoi servizi logistici Prime senza dover effettivamente vendere sulla piattaforma di ecommerce. La crescita futura del colosso tecnologico, soprattutto in termini di profitti, potrebbe quindi dipendere sempre più dalla sua capacità di gestire l\'inventario, il magazzino e le consegne per altre aziende. Indice degli argomenti Buy with Prime, arriva la Logistica as-a-service Uno strumento in grado di aumentare la conversione degli acquirenti Rendere Buy with Prime sempre più ampiamente disponibile Nuove integrazioni con i fornitori: si parte da BigCommerce Buy with Prime, arriva la Logistica as-a-service Si tratta del lancio su larga scala del programma " Buy with Prime " - attivo solo su invito dall\'aprile dello scorso anno - attraverso il quale i venditori che si iscrivono pagano Amazon per immagazzinare e consegnare i loro prodotti, oltre che per elaborare i pagamenti dei clienti. Chi paga per Amazon Prime ottiene il vantaggio della spedizione gratuita e della consegna il giorno successivo da un maggior numero di luoghi che vogliono continuare a vendere - o vendere solo - attraverso i propri siti web. WHITEPAPER Guida alle nuove sfide per le imprese Consumer Packaged Goods, scoprila ora! ERP Retail Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. "Acquistare con Prime consente a milioni di membri con sede negli Stati Uniti di acquistare direttamente dai negozi online dei commercianti con l\'esperienza di fiducia che si aspettano da Amazon", spiega l\'azienda in una nota. "I membri Prime vedono il logo Prime e la promessa di consegna sui prodotti idonei, il che indica che l\'articolo è disponibile per la consegna gratuita, già il giorno successivo, con possibilità di restituzione". Uno strumento in grado di aumentare la conversione degli acquirenti Con gli acquirenti che acquistano direttamente dai negozi online dei commercianti, Buy with Prime permette ai merchant di costruire relazioni con i clienti e migliorare la fedeltà al marchio, offrendo al contempo - sostiene Amazon - vantaggi che favoriscono la conversione. Infatti, secondo i dati a disposizione di Amazon, Buy with Prime ha dimostrato di aumentare la conversione degli acquirenti del 25%. Ovviamente, rimarca il gruppo, si tratta di una media. Alcuni commercianti, come Trophy Skin, hanno registrato una conversione degli acquirenti superiore al 30% dopo l\'aggiunta di Buy with Prime al loro negozio online. "Anche Wyze ci ha riferito di aver registrato un tasso di conversione superiore del 25% e di aver aggiunto l\'acquisto con Prime a tutti i prodotti idonei del catalogo, mentre Hydralyte ci ha comunicato un aumento del 14%". Rendere Buy with Prime sempre più ampiamente disponibile Ora che il 31 gennaio l\'opzione diverrà disponibile per tutti gli esercenti statunitensi idonei, Amazon continuerà "a lavorare a stretto contatto con i nostri commercianti per far crescere Buy with Prime e aggiungere nuovi strumenti e offerte. Stiamo migliorando costantemente l\'esperienza: lanceremo una nuova funzionalità per gli esercenti di Buy with Prime: la possibilità di visualizzare le recensioni dei clienti di Amazon.com all\'interno dei loro negozi online", un altro strumento che, nella strategia dell\'azienda può aiutare i commercianti ad aumentare la fiducia e la conversione degli acquirenti e a informare meglio le loro decisioni di acquisto. Nuove integrazioni con i fornitori: si parte da BigCommerce Buy with Prime è progettato per funzionare con la maggior parte dei negozi online costruiti con i servizi offerti dai fornitori di servizi di ecommerce, tra cui BigCommerce, che ha annunciato una nuova integrazione self-service, senza bisogno di codifica. "Continueremo a innovare e a investire in nuove funzionalità e strumenti per aiutare gli esercenti di tutte le dimensioni ad avere successo e a offrire ai membri Prime i vantaggi dello shopping che amano, sia su Amazon che altrove", chiosa il gruppo. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'il giorno successivo da un maggior numero di luoghi che vogliono continuare a vendere - o vendere solo - attraverso i propri siti web. WHITEPAPER Guida alle nuove sfide per le imprese Consumer Packaged Goods, scoprila ora! ERP Retail Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> E-mail...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Con "Buy with Prime" non sarà più necessario vendere attraverso la piattaforma: le aziende potranno usare direttamente i propri siti ma con i nuovi servizi Amazon si potranno immagazzinare e consegnare i prodotti e gestire i pagamenti. La svolta parte dagli Stati Uniti Amazon si trasformerà in un fornitore di servizi logistici as-a-service. A ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/ecommerce/ecommerce-amazon-spariglia-le-carte-via-alla-logistica-as-a-service/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enplWlp6bkRqWUNrWDVQeHMzUnk4aUY5Zm1oWm5RcWNPNGUvMlNROGJTYnJRZWQwbDBseHh2U09JcjlmbUtvT0VnNnBNZEFIdjZJb0JFODFSaGxPUG1OWVN3TGx3WWYvclVvZU1MT21ZZlA3cmE0V0dueGFqYkhy', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747274', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': 'A.Gal.', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '36', 'Documento_Sottotitolo': 'La Corte di giustizia riconosce le ragioni di un utente delle poste', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Il cittadino-consumatore ha diritto di sapere a chi sono ceduti i suoi dati', 'Documento_TitoloHtml': 'Il cittadino-consumatore ha diritto di sapere a chi sono ceduti i suoi dati', 'Documento_Contenuto': 'Il cittadino-utente-consumatore europeo ha diritto di sapere a chi sono stati comunicati i suoi dati personali raccolti da un soggetto/operatore terzo. L\' esattezza di questa comunicazione deve arrivare fino all\' identificazione dei destinatari, in sostanza il titolare dei dati personali deve poter conoscere chi li sta trattando e per quale finalità. Solo in casi residuali - e specifici - il titolare del trattamento può fornire al cittadino una risposta "generica" (cioè per generi di destinatari), ma solamente se sia impossibile identificare i destinatari o se la richiesta di accesso sia «manifestamente infondata o eccessiva» - con onere della prova spettante al titolare del trattamento, però, e non al richiedente. La Corte di Giustizia europea con la sentenza nella causa C-154/21, depositata ieri, ha deciso la questione pregiudiziale attivata dalla Corte suprema austriaca e relativa al caso di un cliente delle Poste locali che aveva chiesto l\' accesso ai suoi dati personali e, soprattutto, l\' identità dei destinatari a cui erano stati trasmessi. L\' operatore postale si era limitato a rispondere che la gestione dei dati personali viene svolta nell\' ambito della sua attività di editore di elenchi telefonici e che fornisce tali dati personali a partner commerciali a fini di marketing. Risposta insoddisfacente per il cittadino che si era quindi rivolto alla magistratura nazionale per vedere applicato l\' articolo 15 del<span class="term"> Gdpr</span> (in particolare il diritto di conoscere «i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati, in particolare se destinatari di paesi terzi o organizzazioni internazionali»). I giudici di merito austriaci avevano interpretato la norma facendo prevalere «le categorie di destinatari» rispetto ai «destinatari», quindi respingendo la domanda dell\' utente postale, mentre il giudice supremo si è posto lo scrupolo di devolvere l\' interpretazione alla Cgue. La Corte, come d\' abitudine, ha ripercorso la normativa unionale allargando però l\' accento sia alle questioni di fondo (la tutela dei diritti personali, soprattutto nell\' ambiente digitale) sia ai diritti correlati all\' accesso, dal diritto di rettifica, al diritto all\' oblio (che non attiene solo alle vicende giornalistiche, anzi) fino al diritto di limitazione al trattamento e infine al diritto di opposizione: tutte attività, queste, che presuppongono l\' identificazione dei soggetti a cui il "primo recettore" (in questo caso le Poste austriache) ha trasmesso i dati personali del proprio cliente. Cliente/cittadino/utente che, a giudizio della Cgue, ha un diritto generale di sapere con esattezza chi ha ricevuto e sta trattando i suoi dati personali, a meno che «sia impossibile identificare detti destinatari o che il suddetto titolare del trattamento dimostri che le richieste di accesso dell\' interessato sono manifestamente infondate o eccessive», nel qual caso basterà indicare le «categorie» di destinatari. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'personali viene svolta nell\' ambito della sua attività di editore di elenchi telefonici e che fornisce tali dati personali a partner commerciali a fini di marketing. Risposta insoddisfacente per il cittadino che si era quindi rivolto alla magistratura nazionale per vedere applicato l\' articolo 15 del <strong>Gdpr</strong>...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il cittadino-utente-consumatore europeo ha diritto di sapere a chi sono stati comunicati i suoi dati personali raccolti da un soggetto/operatore terzo. 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Così ha deciso la Corte di giustizia dell\'Ue (sentenza del 12 gennaio 2023 resa...', 'Documento_Abstract': 'La p.a. è tenuta a comunicare a chi invia i dati personali Senza veli lo scambio di dati personali tra imprese e PA: in base all\'articolo 15 del <strong>Gdpr</strong> (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679), l\'interessato ha diritto di sapere dal titolare del trattamento i nominativi dei soggetti...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Senza veli lo scambio di dati personali tra imprese e PA: in base all\'articolo 15 del Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679), l\'interessato ha diritto di sapere dal titolare del trattamento i nominativi dei soggetti cui quest\'ultimo ha trasmesso le informazioni che lo riguardano. 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Si punta a limitare la raccolta, l\'uso e la condivisione dei dati strettamente personali e a spingere la concorrenza nel settore I Repubblicani e i Democratici dovrebbero unirsi contro gli abusi delle Big Tech. A dirlo è il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, dalle colonne del Wall Street Journal. Biden ha infatti firmato un articolo di opinione apparso sul quotidiano che esorta il Congresso a passare una legislazione bipartisan che ponga nuovi limiti ai giganti tecnologici, ritenendo quelli attuali non sufficienti. Indice degli argomenti Un\'azione bipartisan contro le Big Tech Stretta sulla<span class="term"> privacy</span> e maggiore concorrenza Promuovere l\'unione di intenti sul piano operativo Un\'azione bipartisan contro le Big Tech "Abbiamo bisogno di un\'azione bipartisan da parte del Congresso per rendere il Big Tech responsabile", ha scritto il capo della Casa Bianca nel suo editoriale. Sul tavolo ci sono una serie di questioni delicate come la<span class="term"> privacy</span> digitale, la concorrenza e la sicurezza online. WHITEPAPER DATI: come PROTEGGERLI e mantenerli CONFORMI alle regole? Scarica la Guida Sicurezza dei dati<span class="term"> Database</span> Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. "L\'industria tech americana è la più innovativa al mondo. Sono orgoglioso di quello che ha ottenuto [] ma come molti americani, sono preoccupato di come questa industria raccolga, condivida e sfrutti i nostri dati più personali", ha scritto Biden. "I rischi posti dalle Big Tech per gli americani sono chiari", per questo il Congresso deve approvare delle leggi bipartisan per fare in modo che le società tech rispondano delle loro azioni. Stretta sulla<span class="term"> privacy</span> e maggiore concorrenza "Per prima cosa, abbiamo bisogno di proteggere seriamente la<span class="term"> privacy</span> degli americani, limitando la raccolta, l\'uso e la condivisione dei dati strettamente personali [] Secondo, abbiamo bisogno che le Big Tech si prendano la responsabilità per i contenuti che diffondono e gli algoritmi che usano [] Terzo, abbiamo bisogno di riportare più concorrenza nel settore tech ". Sottolineando l\'autorità limitata del governo, Biden ha dichiarato che "abbiamo bisogno di un\'azione bipartisan del Congresso [] per proteggere la nostra<span class="term"> privacy</span> e i nostri bambini, per evitare discriminazioni, sfruttamento sessuale e stalking informatico. E non dovremmo dividerci sul prendere di mira i comportamenti anticoncorrenziali". Il presidente mette poi in evidenza come, a prescindere dalle differenze politiche, le "proposte bipartisan per tutelare la<span class="term"> privacy</span> e i nostri figli, per prevenire discriminazione e sfruttamento sessuale e per affrontare i comportamenti anti competitivi" non dovrebbero essere divisive. "Dobbiamo ritenere le società di social media responsabili dell\'esperimento che stanno eseguendo sui nostri figli a scopo di lucro ", ha scritto Biden, citando le lotte dei giovani contro il bullismo, la violenza, i traumi e la salute mentale e sollecitando una riforma della Sezione 230 del Communications Decency Act. Promuovere l\'unione di intenti sul piano operativo L\'intervento del presidente ha un obiettivo preciso: sia i Repubblicani che i Democratici hanno trascorso gran parte degli ultimi anni a sondare diversi aspetti del settore tecnologico, concordando in gran parte sul fatto che lo strapotere di Google, Facebook e degli altri colossi del settore sia un problema urgente da affrontare, ma le due fazioni restano in sostanziale disaccordo su come gestirlo. Biden intende far convergere gli intenti anche sul piano operativo. In una dichiarazione successiva alla pubblicazione dell\'articolo, la senatrice democratica Amy Klobuchar ha affermato che continuerà a spingere per l\'approvazione della legislazione bipartisan che ha sponsorizzato per impedire alle società di favorire le proprie attività nei risultati di ricerca. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': '<strong>Privacy</strong> e <strong>data</strong> <strong>protection</strong>, la stretta di Biden sulle big tech Il presidente si appella al Congresso: "Servono leggi bipartisan per fare in modo che le società tecnologiche rispondano delle proprie azioni". Si punta a limitare la raccolta, l\'uso e la condivisione dei dati strettamente personali... a passare una legislazione bipartisan che ponga nuovi limiti ai giganti tecnologici, ritenendo quelli attuali non sufficienti. Indice degli argomenti Un\'azione bipartisan contro le Big Tech Stretta sulla <strong>privacy</strong> e maggiore concorrenza Promuovere l\'unione di intenti sul piano operativo Un\'azione... bipartisan contro le Big Tech "Abbiamo bisogno di un\'azione bipartisan da parte del Congresso per rendere il Big Tech responsabile", ha scritto il capo della Casa Bianca nel suo editoriale. Sul tavolo ci sono una serie di questioni delicate come la <strong>privacy</strong> digitale, la concorrenza e la sicurezza online.... WHITEPAPER DATI: c', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il presidente si appella al Congresso: "Servono leggi bipartisan per fare in modo che le società tecnologiche rispondano delle proprie azioni". Si punta a limitare la raccolta, l\'uso e la condivisione dei dati strettamente personali e a spingere la concorrenza nel settore I Repubblicani e i Democratici dovrebbero unirsi contro gli abusi delle ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/privacy/privacy-e-data-protection-la-stretta-di-biden-sulle-big-tech/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNxRVpJTmM4RFF4eHFST2FjLzFJOElER1hYT3hBYnZqbmFScEc1dkRoQ2pMVmhPRWNBZ0wrU1ZVTkpyWm5oVE5iWFdXQThLSnR1cldzeGdlWEkzYXV6UUF3bnJHdVF0d1YzbjBBUmd6UmY1Tg%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747279', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Privacy, il Garante Pasquale Stanzione: "Scongiurare la monetizzazione dei dati"', 'Documento_TitoloHtml': 'Privacy, il Garante Pasquale Stanzione: "Scongiurare la monetizzazione dei dati"', 'Documento_Contenuto': 'Audizione in Senato sullo schema di decreto della direttiva Ue in materia di protezione dei consumatori: "Serve responsabilizzare le piattaforme con specifici obblighi di trasparenza". Intanto una sentenza della Corte di Giustizia Ue stabilisce che ciascun cittadino ha il diritto di sapere a chi sono state comunicate le proprie informazioni personali "La<span class="term"> privacy</span> non può rischiare di divenire un lusso per pochi" : lo afferma Pasquale Stanzione, presidente dell\'Autorità Garante per la protezione dei dati personali intervenendo in streaming nelle audizioni al Senato in Commissione Industria e agricoltura, sullo schema di decreto legislativo per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell\'Unione relative alla protezione dei consumatori. Il decreto recepisce l\'attuazione della direttiva (Ue) 2019/2161 "con la quale si responsabilizzano le piattaforme con specifici obblighi di trasparenza - spiega Stanzione - in particolare rispetto alla remunerazione del posizionamento dei prodotti nelle relative classifiche, all\'attendibilità della fonte delle recensioni, alla personalizzazione dei prezzi sulla base della profilazione degli utenti". Indice degli argomenti Gli effetti della "zero-price strategy" Corte Ue: è un diritto sapere a chi vanno i propri dati Il caso Osterreichische Post Gli effetti della "zero-price strategy" Dal punto di vista dell\'Autorità, "la misura più importante, tanto della direttiva quanto del decreto, è indubbiamente l\'estensione del nucleo essenziale delle tutele consumeristiche alle ipotesi di scambio di servizi digitali o contenuti digitali, mediante supporto non materiale", con "dati personali" sottolinea. Rispetto a uno schema transattivo sempre più diffuso, c\'è un approccio realistico volto "ad evitare il rischio di relegare questo tipo, del tutto particolare, di transazioni nell\'area del giuridicamente irrilevante, a fronte di una diffusione ormai capillare delle zero-price strategies". WHITEPAPER SAP in Cloud, la chiave per mettere in moto l\'innovazione di business di PMI e grandi aziende Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. La tendenza alla mercificazione dei dati personali va disciplinata, "proprio per evitare abusi e, in ultima istanza, discriminazioni su base censitaria delle persone". Bisogna "avere chiara la posta in gioco. In assenza di un controllo effettivo sull\'assenza di coartazione del consenso, infatti, si rischia di legittimare lo sfruttamento delle condizioni di fragilità che possono caratterizzare alcuni ceti sociali ". La direzione "della massimizzazione delle garanzie e della convergenza dei rimedi<span class="term"> privacy</span> e di quelli consumeristici può rappresentare la chiave di volta - conclude Stanzione - per governare l\'economia delle piattaforme, coniugandone esigenza di sviluppo e tutela della persona". Corte Ue: è un diritto sapere a chi vanno i propri dati Intanto la Corte di giustizia dell\'Unione europea stabilisce che ogni persona ha il diritto di sapere a chi sono stati comunicati i propri dati personali. "Qualora i dati personali siano stati o saranno comunicati a destinatari - si legge nella sentenza - il titolare del trattamento è obbligato a fornire all\'interessato, su sua richiesta, l\'identità stessa di tali destinatari". Il caso Osterreichische Post Il caso specifico che ha richiesto una pronuncia dei giudici europei riguarda un cittadino che aveva domandato all\' Osterreichische Post, il principale operatore di servizi postali e logistici in Austria, di comunicargli l\'identità dei destinatari a cui l\'azienda aveva comunicato i suoi dati personali. L\'unica eccezione al principio fondato sul<span class="term"> Gdpr</span> riguarda l\' eventualità che non sia ancora possibile identificare detti destinatari. Solo in questo caso il titolare del trattamento può limitarsi a indicare unicamente le categorie di destinatari. La Corte ha infine sottolineato che tale diritto di accesso dell\'interessato è necessario per consentirgli di esercitare altri diritti che gli sono riconosciutigli dal<span class="term"> Gdpr</span>, vale a dire il diritto di rettifica, il diritto all\'oblio, il diritto di limitazione di trattamento, il diritto di opposizione al trattamento o, ancora, il diritto di agire in giudizio nel caso in cui subisca un danno. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': '<strong>Privacy</strong>, il Garante Pasquale Stanzione: "Scongiurare la monetizzazione dei dati" Audizione in Senato sullo schema di decreto della direttiva Ue in materia di protezione dei consumatori: "Serve responsabilizzare le piattaforme con specifici obblighi di trasparenza". Intanto una sentenza della Corte... di Giustizia Ue stabilisce che ciascun cittadino ha il diritto di sapere a chi sono state comunicate le proprie informazioni personali "La <strong>privacy</strong> non può rischiare di divenire un lusso per pochi" : lo afferma Pasquale Stanzione, presidente dell\'Autorità Garante per la protezione dei dati personali... e grandi aziende Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT... e della convergenza dei rimedi <strong>privacy</strong> e di ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Audizione in Senato sullo schema di decreto della direttiva Ue in materia di protezione dei consumatori: "Serve responsabilizzare le piattaforme con specifici obblighi di trasparenza". Intanto una sentenza della Corte di Giustizia Ue stabilisce che ciascun cittadino ha il diritto di sapere a chi sono state comunicate le proprie informazioni ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/privacy/privacy-il-garante-pasquale-stanzione-scongiurare-la-monetizzazione-dei-dati/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNxRVpJTmM4RFF4eHFST2FjLzFJOElCWDNBMHB1UFBBU0EwTlhuNWpKUkZ2Ukh3VllxeGU5MllOc0dTMk9zSmdxVUxzbUJFMXBxWi93eGcrbFZPRUVKUCt5VGpGTm0vZGc5eGw1RHZGMEN5ZGJ6dVY2TGxkeS80NUVGaisxdEN0QXc9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747281', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Smart city, bando Ue da 7,5 milioni per i digital twin "locali"', 'Documento_TitoloHtml': 'Smart city, bando Ue da 7,5 milioni per i digital twin "locali"', 'Documento_Contenuto': 'Due i lotti: il primo per identificare gli strumenti necessari a supporto delle comunità, il secondo per la preparazione degli appalti e l\'implementazione delle infrastrutture abilitanti, in particolare le piattaforme dati. Candidature entro il 23 gennaio Si chiuderà il prossimo 23 gennaio il bando Ue, del valore di 7,5 milioni di euro, aperto allo scopo di agevolare la trasformazione della Smart cities attraverso lo sviluppo di uno spazio dati delle comunità intelligenti europee federate e una rete di digital twin locali (Ldt). Due i lotti previsti: il primo allo scopo di favorire lo sviluppo di una strategia e una roadmap di digitalizzazione, identificando gli strumenti digitali necessari e acquistando una prima serie di servizi da mettere a disposizione delle parti interessate dal lato dell\'offerta e della domanda; il secondo mirato a preparare l\'approvvigionamento e la diffusione dell\'infrastruttura digitale abilitante, in particolare le piattaforme di dati locali. Gli operatori economici interessati dovranno presentare un\'offerta tramite il sistema elettronico di presentazione (e-Submission) disponibile sul sito web Ted e-Tendering. Indice degli argomenti Incrementare la consapevolezza delle comunità Implementare un\'infrastruttura abilitante Incrementare la consapevolezza delle comunità Al fine di proporre le specifiche tecniche del toolbox Ldt da sviluppare e implementare successivamente, l\'appalto si propone di centrare alcuni obiettivi specifici. Innanzitutto, un aumento dell a consapevolezza e della preparazione delle comunità dell\'Ue. Ciò avverrà attraverso lo s viluppo di pagine informative; un\'assistenza al le città con tutoraggio e servizi di formazione online; l\'analisi del livello di "salute digitale" delle città e delle comunità nell\'Unione europea utilizzando i risultati raccolti dallo strumento di valutazione online Lordimas di Living-in.Eu; la creazione di una rete di partner di prossimità a livello nazionale che supporti tutte le comunità europee interessate allo sviluppo futuro di uno spazio dati delle comunità intelligenti europee federate e di una rete di digital twin locali. WHITEPAPER Smart Building: a quanto ammonta il loro valore di mercato nel nostro Paese? Proptech Smart city Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Implementare un\'infrastruttura abilitante Ma target importante sarà anche l\'implementazione di un\'infrastruttura digitale abilitante. P er ogni comunità interessata, l\'appalto aiuterà a preparare una tabella di marcia dettagliata della digitalizzazione a sostegno dell\'implementazione o del potenziamento di un\'infrastruttura digitale abilitante; permetterà di fornire servizi di consulenza online per valutare la prontezza tecnologica delle comunità per l\'implementazione di piattaforme di dati locali conformi a Mim; garantirà assistenza tecnica online a gruppi di comunità nella creazione di architetture per piattaforme condivise multi-città/comunità; preparerà modelli per l\'avvio di azioni di appalto pertinenti e assistere un numero di comunità interessate (fino a 150) nei loro sforzi di appalto. Inoltre la gara avrà l\'obiettivo di pr oporre e sviluppare uno schema quadro di certificazione per MIMplus, nonché di contribuire tecnicamente alla creazione di soluzioni di conformità MIMplus. Per raggiungere questi obiettivi, il dispiegamento del programma si snoderà su un\'ampia gamma di comunità Ue, varie per dimensioni e specificità. Si prevede che tutte le città e le comunità dell\'Ue, in particolare i firmatari della "dichiarazione Living-in.Eu", e le comunità della missione di Horizon Europe sulle città intelligenti e neutre dal punto di vista climatico beneficeranno di questa azione. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'di uno spazio dati delle comunità intelligenti europee federate e di una rete di digital twin locali. WHITEPAPER Smart Building: a quanto ammonta il loro valore di mercato nel nostro Paese? Proptech Smart city Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa <strong>privacy</strong> E-mail * Consente l\'invio...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Due i lotti: il primo per identificare gli strumenti necessari a supporto delle comunità, il secondo per la preparazione degli appalti e l\'implementazione delle infrastrutture abilitanti, in particolare le piattaforme dati. Candidature entro il 23 gennaio Si chiuderà il prossimo 23 gennaio il bando Ue, del valore di 7,5 milioni di euro, aperto ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/smart-city/smart-city-bando-ue-da-75-milioni-per-i-digital-twin-locali/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enpjVU9TMjIzZVJMbG05ZmJIQS9hU3dIbktFdlpTWjdxR3VpMy9PcERVT2tGUmFsM3ZzYWpVMkxDMkFnZHlsTFRTb0xqVlZLbzdycmswL2Z4MWY0aklOa04yeVdBRkNJS253bk5RNTgzUytxSVE9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747282', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Supercomputer, chip e smart city: sul piatto 95 milioni', 'Documento_TitoloHtml': 'Supercomputer, chip e smart city: sul piatto 95 milioni', 'Documento_Contenuto': 'Il decreto quadro del Mimit ripartisce le risorse nell\'ambito dei partenariati di Horizon Europe: ai progetti di sviluppo delle infrastrutture di supercalcolo 43 milioni, 20 milioni per l\'industria dei semiconduttori e altri 32 per l\'innovazione urbana. Il 40% delle risorse destinato al Sud Semiconduttori, supercomputer, Pmi, qualità della vita in città, energia pulita e risorse idriche e blue economy. A questi sette settori saranno destinati 144 milioni riparti dal ministero delle Imprese e made in Italy, di cui 95 per Hpc, chip e smart city. Il decreto quadro, attualmente in fase di registrazione presso la Corte dei conti, regolamenta l\'assegnazione delle risorse ai bandi delle sette partnership europee individuate nell\'ambito dell\'intervento Pnrr M4C2 - Investimento 2.2: Partenariati per la ricerca e l\'innovazione "Horizon Europe". Indice degli argomenti A cosa serviranno le risorse High performance computing (Hpc) Key Digital Technologies Joint Undertaking (Kdt JU) Dut - Driving Urban Transitions Innovative SMEs Clean Energy Transition Partnership Sostegno all\'economia blu (Sbep) Water4All A cosa serviranno le risorse Le risorse saranno destinate a supportare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di aziende italiane, selezionati nei bandi Ue nell\'ambito del programma Horizon Europe: saranno in seguito varati bandi integrativi nazionale, con successivi decreti direttoriali del Mimit, a integrazione dei finanziamenti europei. Il 40% di ciascun stanziamento è riservato alle imprese del Sud. WHITEPAPER Le nuove tecnologie digitali al servizio dell\'ingegneria e dell\'architettura, scoprile ora! IoT Proptech Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. High performance computing (Hpc) Per il supercomputing il decreto destina 43 milioni di euro. L\'obiettivo generale della partnership è quello di sostenere progetti che contribuiscano a creare nell\'Unione un sistema sicuro e connesso di infrastrutture di dati, servizi, calcolo quantistico e supercalcolo nella prospettiva della elaborazione elettronica di elevata prestazione. Key Digital Technologies Joint Undertaking (Kdt JU) La Kdt JU è una partnership che supporta ricerca e innovazione nella progettazione di componenti elettronici, nonché la loro produzione e integrazione in sistemi intelligenti. Sul piatto ci sono 20 milioni di euro. L\'impresa comune Kdt JU, istituita con il Regolamento (Ue) del 19 novembre 2021, n. 2021/2085 del Consiglio, ha come obiettivi generali: sostenere l\'industria europea dei componenti e dei sistemi elettronici all\'avanguardia tecnologica rafforzare l\'autonomia strategica dell\'Unione in materia di componenti e sistemi elettronici per sostenere le esigenze future delle industrie e dell\'economia in generale contribuire a raddoppiare il valore della progettazione e produzione di componenti e sistemi elettronici in Europa entro il 2030, in linea con il peso dell\'Unione in prodotti e servizi. I membri fondatori della Joint Undertaking sono la Commissione Europea, gli Stati membri o associati che ne hanno fatto richiesta (tra cui l\'Italia), le associazioni industriali no profit Aeneas, Iinside ed Eposs e i soggetti industriali europei rappresentati dalle predette associazioni. Dut - Driving Urban Transitions Per iniziativa congiunta a sostegno della ricerca in campo urbanistico ci sono 32 milioni per fornire alle amministrazioni locali, alle imprese e alla società in generale le risorse e i mezzi per realizzare i cambiamenti urbanistici necessari per lo sviluppo delle città. La partnership Dut offrirà dunque una grande struttura di riferimento per innovazione, dimostrazione e preparazione che consentirà la traslazione di soluzioni ad ampia portata nelle singole realtà locali. Innovative SMEs Per l\'iniziativa congiunta a sostegno della competitività, dell\'innovazione e dell\'internazionalizzazione delle Pmi innovative italiane sul piatto 7 milioni. L\'iniziativa europea Innovative SMEs- attuata nella forma di Cofunded partnership e gestita dal Segretariato Eureka - ha lo scopo di aiutare le Pmi innovative ad aumentare la loro capacità di ricerca e innovazione e la loro produttività e di permettere loro di integrarsi in catene globali del valore e in nuovi mercati, seguendo tre obiettivi strategici: Innovazione Internazionalizzazione Connessione dello Spazio Europeo della Ricerca (Era - European Research Area). Clean Energy Transition Partnership È l\'Iniziativa transnazionale di programmazione congiunta di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione (Rtdi), finalizzata a promuovere e accelerare la transizione energetica, basata su programmi di finanziamento RtdiI regionali e nazionali. Il Mimit ha destinato 16 milioni di euro al cofinanziamento delle imprese italiane. La partnership europea Cetp - attuata nella forma della Cofunded partnership - sulla transizione verso l\'energia pulita è il più grande programma internazionale di finanziamento per promuovere un percorso concreto verso un\'economia green, sostenibile ed a ridotto impatto ambientale. L\'obiettivo è realizzare un\'economia climaticamente neutra entro il 2050 in risposta ad una delle sfide più importanti e delicate del nostro tempo. Progetti di ricerca sui cambiamenti urbanistici (Dut). Sostegno all\'economia blu (Sbep) La Sbep è l\'iniziativa transnazionale congiunta finalizzata al raggiungimento della neutralità climatica e di un\'economia blu e sostenibile, con particolare riguardo alla tutela dei mari, degli oceani, della biodiversità e dello sfruttamento delle risorse ambientali marine. Il decreto ministeriale destina 16 milioni di euro in totale al cofinanziamento delle imprese italiane. L\'obiettivo generale della partnership è progettare, guidare e sostenere una transizione giusta e inclusiva verso un\'economia blu rigenerativa, resiliente e sostenibile, approfondire la conoscenza delle scienze dei mari e degli oceani e fornire soluzioni di ricerca e innovazione orientate all\'impatto, favorendo la trasformazione necessaria per un\'Unione europea neutrale dal punto di vista climatico, sostenibile, produttiva e competitiva entro il 2030. Water4All Per l \'iniziativa congiunta a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad una migliore gestione delle risorse idriche sono disponibili 3 milioni. Water4All - attuata nella forma di Cofunded partnership - ha lo scopo di aiutare le imprese e i centri di ricerca ad aumentare la loro capacità di ricerca e innovazione sulle tematiche dell\'acqua e della sua gestione, realizzando nuovi strumenti utili alla governance delle risorse idriche in particolare in caso di eventi estremi. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': ', a integrazione dei finanziamenti europei. Il 40% di ciascun stanziamento è riservato alle imprese del Sud. WHITEPAPER Le nuove tecnologie digitali al servizio dell\'ingegneria e dell\'architettura, scoprile ora! IoT Proptech Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Consente l\'invio...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il decreto quadro del Mimit ripartisce le risorse nell\'ambito dei partenariati di Horizon Europe: ai progetti di sviluppo delle infrastrutture di supercalcolo 43 milioni, 20 milioni per l\'industria dei semiconduttori e altri 32 per l\'innovazione urbana. Il 40% delle risorse destinato al Sud Semiconduttori, supercomputer, Pmi, qualità della ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/supercomputer-chip-e-smart-city-sul-piatto-95-milioni/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enplT3pIOW5XVjQzZGhDWDhHUDF0aFZJRWZVRWFVcjkrUjk0NHoxbUovRDJyTFRkR3YvbDZYK2lIL3ppNGY2YXhaMGs3ekxVVFJzMFUxV3JzWmR0Z3ZvUg%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7652552', 'Report_TotaleDocumenti':13, 'Documento_ID': '39747283', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Tlc, Butti: "Il 18 gennaio via agli incontri con gli operatori"', 'Documento_TitoloHtml': 'Tlc, Butti: "Il 18 gennaio via agli incontri con gli operatori"', 'Documento_Contenuto': 'Il sottosegretario: "Verranno approfondite le esigenze del settore e si definiranno le possibili linee di intervento e semplificazione, anche in relazione all\'attuazione del Pnrr" Il governo stringe sugli incontri con le telco. Come anticipato pubblicamente lo scorso novembre, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all\'Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha fissato nelle giornate di mercoledì 18 e 25 gennaio un primo ciclo di incontri con gli operatori delle telecomunicazioni. "Le riunioni, nell\'ambito delle deleghe attribuite al sottosegretario, avvieranno - si spiega in una nota - un iniziale confronto con i rispettivi rappresentanti al fine di approfondire le esigenze e le problematiche del settore, nonchè definire le possibili linee di intervento e semplificazione, anche in relazione all\'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza per i progetti di competenza del Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio". Uno sconto Iva per le telco Ieri in audizione alla Camera, anche il ministro delle Imprese Adolfo Urso si è soffermato sull\'importanza di avviare incontri di collaborazione per "disegnare insieme la rotta di un settore, quello delle tlc, tanto dinamico quanto indispensabile per la crescita anche nella fase di transazione digitale che stiamo vivendo. Un settore che - ha continuato - quando feci il mio primo ingresso in questa Commissione era un orgoglio del Sistema italiano nel mondo". WHITEPAPER IoT Platform: trasforma le promesse del 4.0 in realtà IoT Integrazione applicativa Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Presentando il contesto di riferimento che vede i ricavi del mercato europeo delle tlc in flessione da diversi anni, Urso ha mostrato come questi, in Italia, siano scesi del 33% mentre il traffico sia mobile (+117%) che fisso (+75%) sia cresciuto a ritmo sostenuto. Tra i temi affrontati, quello sulla rete unica dove il Ministro ha confermato l\'intenzione del Governo di realizzare una rete delle tlc a copertura nazionale che consenta al Paese di raggiungere gli obiettivi che si è prefisso in un sistema ad alta competitività internazionale, salvaguardando i livelli occupazionali. Urso ha inoltre comunicato l\'avvio di un tavolo di confronto continuativo con le parti sociali e gli enti locali per l\'intero settore delle tlc per inizio febbraio. "Stiamo valutando con il Mef - ha dichiarato il Ministro - la riduzione dell\'Iva dal 22 al 10% che costerebbe, secondo le stime del ministero, circa 553 milioni di euro che arriverebbero a 784 milioni se dovesse scendere al 5%". "Nel quadro delle azioni volte al supporto e all\'allargamento della fruibilità delle infrastrutture di rete a banda larga - ha commentato Urso rispondendo alle domande nel corso della audizione - il Mimit sostiene una importante azione sul versante della domanda, in particolare attraverso l\'erogazione dei voucher per la connettività. È attualmente in corso - ha continuato - una misura denominata Voucher imprese avviata a marzo 2022 con un totale di risorse pari 608 milioni di euro. Con tale misura è possibile supportare un numero compreso tra 850mila e un milione e 400 imprese di dimensioni piccola, micro e media e professionisti". Infine, il ministro sempre parlando della banda larga, ha evidenziato come la copertura della fibra in tutte le aree del Paese viaggia ancora ad una velocità troppo bassa e che sul piano aree bianche è stato ereditato un grave ritardo nell\'attuazione del progetto da parte del concessionario Open fiber. "Il ritardo ci preoccupa, - ha commentato Urso - Ministero e Governo sono coinvolti poiché stavolta non si può fallire. Grazie alle azioni di stimolo in atto si ritiene realistica a giugno 2023 la fine dei lavori per i comuni cofinanziati con fondi Fesr, progressivamente, tra dicembre 2023 e settembre 2024, per i comuni finanziati con altri fondi", ha concluso il ministro Urso. Valuta questo articolo 0 0 0 0 La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'era un orgoglio del Sistema italiano nel mondo". WHITEPAPER IoT Platform: trasforma le promesse del 4.0 in realtà IoT Integrazione applicativa Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il sottosegretario: "Verranno approfondite le esigenze del settore e si definiranno le possibili linee di intervento e semplificazione, anche in relazione all\'attuazione del Pnrr" Il governo stringe sugli incontri con le telco. Come anticipato pubblicamente lo scorso novembre, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/tlc-butti-il-18-gennaio-via-agli-incontri-con-gli-operatori/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNodnFlSmtXeW1VMys2dWQyK2VzVHBwMTVkd050UG1ZckkzeVBKRHNHL3dETlBHK3N1U2xtd3hGQnN1czFDOEh0RXBHR3kyRWRrWm13MFl2bFVlZUdZdm54RE04OHpBbUJoWUFna0EyNHJ5UQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Sanità Digitale', 'Report_ID': '7652553', 'Report_TotaleDocumenti':3, 'Documento_ID': '39747259', 'Documento_Data': '2023-01-13', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '34', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Gemelli, anche l\' intelligenza artificiale per la diagnosi dei tumori ginecologici', 'Documento_TitoloHtml': 'Gemelli, anche l\' intelligenza artificiale per la diagnosi dei tumori ginecologici', 'Documento_Contenuto': 'L\' INAUGURAZIONE L\' ecografia ginecologia fa un balzo verso il futuro. Inaugurato ieri al Gemelli il centro di diagnosi ecografica Class Ultrasound Omic. Un luogo d\' eccellenza che renderà possibile l\' analisi personalizzata dei tumori ginecologici con le più sofisticate tecnologie e, finanche, l\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span>. Le novità riguardano l\' acquisizione e la messa a disposizione per le pazienti di ecografi di ultima generazione e una serie di progetti per l\' elaborazione delle immagini attraverso algoritmi di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, la cosiddetta analisi omica. Il progetto nasce grazie al supporto dell\' Associazione Oppo e le sue stanze e alla collaborazione con Generator, il centro multidisciplinare del Gemelli dedicato all\' analisi dei big data e allo sviluppo di strumenti di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> applicati alla medicina, l\' equipe di Vincenzo Valentini, direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia e Professore ordinario di Radioterapia dell\' Università Cattolica e Luca Boldrini, Uoc di Radioterapia Oncologia e docente di Diagnostica per immagini e Radioterapia all\' Università Cattolica. «Attraverso l\' ecografia applicata alla ginecologia oncologica, oltre a valutare l\' estensione di malattia nei vari tumori ginecologici, abbiamo cercato sempre di più di utilizzare gli ultrasuoni per la diagnosi differenziale tra formazioni benigne e maligne in ambito ovarico, dell\' endometrio, dell\' utero» ha spiegato Antonia Testa, Direttore Uosd Ginecologia Ambulatoriale del nosocomio. La radiomica offre la possibilità di utilizzare algoritmi informatici per leggere, tra i pixel che formano l\' immagine ecografica, anche ciò che non è visibile all\' occhio umano. «Oggi un ecografista esperto riesce a capire con un certo grado di accuratezza, se una cisti ovarica è di natura benigna o maligna - ha detto Testa - Ma abbiamo capito che, al di là di quell\' immagine in bianco e nero, che vediamo durante l\' esame, c\' è un numero infinito di informazioni, invisibili all\' occhio umano ma rilevabili dall\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span>, da un algoritmo cioè che considera non solo le mille sfumature di grigio dei pixel ma anche il tipo di distribuzione, di geometria, le architetture formate da questi pixel». Al simbolico taglio del nastro hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale Marco Elefanti, il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell\' Università Cattolica Antonio Gasbarrini e Giovanni Scambia, direttore scientifico e direttore della Ginecologia oncologica del Gemelli. «Questa è la sedicesima donazione che Oppo e le sue Stanze fa al Gemelli ha ricordato Resi Madia, Presidente dell\' associazione istituita in ricordo di Adolfo (Oppo), venuto a mancare nell\' ottobre 1999 per una grave malattia ematologica - Oppo aveva 23 anni quando ci ha lasciato e sono 23 anni che ci segue da lassù». Barbara Carbone © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'Gemelli, anche l\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> per la diagnosi dei tumori ginecologici L\' INAUGURAZIONE L\' ecografia ginecologia fa un balzo verso il futuro. Inaugurato ieri al Gemelli il centro di diagnosi ecografica Class Ultrasound Omic. 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Anche i dati che mette a disposizione possono avere un uso trasversale Pubblicato il 12 Gen 2023 Angelo Croatti Azienda USL della Romagna Sara Montagna Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Alessandro Ricci Alma Mater Studiorum Università di Bologna Il concetto di Digital twin (gemello digitale) è stato introdotto in ambito<span class="term"> industriale</span> nei primi anni 2000 e recentemente, grazie allo sviluppo di tecnologie e tecniche abilitanti come<span class="term"> Internet</span> of<span class="term"> Things</span> (IoT) e<span class="term"> Intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> (IA), si sta rapidamente diffondendo in vari settori, fra cui la sanità digitale In questo ambito, al di là di specifiche applicazioni, i Digital twin possono fungere da paradigma di riferimento con cui inquadrare, in modo organico e uniforme, l\'integrazione tra mondo fisico e mondo digitale al centro della visione di Sanità<span class="term"> 4.0</span> Digital twin, tre passi fondamentali Il primo è relativo alla motivazione di fondo per mettere in campo i Digital twin, che parte dal mondo fisico. Ogni organizzazione sanitaria possiede degli asset fisici strategici che siano entità fisiche (macchine, edifici, persone, o processi) che si sviluppano nel mondo fisico, o che siano parte di dinamiche che vedono l\'interazione di più entità, anche di domini diversi. Le tecnologie cosiddette<span class="term"> 4.0</span>, tra cui<span class="term"> Internet</span> delle cose e Cloud computing, permettono oggi di poter monitorare, tracciare ed eventualmente controllare questi asset in tempo reale da remoto, sfruttando la rete. Il gemello digitale si configura come una rappresentazione o, meglio, un modello software di un certo asset fisico, ad esso accoppiato e sincronizzato , rendendone accessibile nel digitale stato ed eventi in real time, oppure secondo il modello di tempo ritenuto opportuno. WHITEPAPER SAP in Cloud, la chiave per mettere in moto l\'innovazione di business di PMI e grandi aziende Valgono due considerazioni in merito. La prima è che il gemello digitale non è necessariamente una replica in senso letterale, è definito sulla base di un modello che cattura gli aspetti ritenuti salienti e rilevanti per gli scopi per cui è utilizzato. La seconda è che si potrebbero avere più gemelli digitali per lo stesso asset fisico, ognuno dei quali deputato a catturare aspetti a granularità diversa e scopi differenti. Oltre a fornire la possibilità di osservare stato ed eventi, il gemello digitale può incapsulare un modello dell\'asset fisico capace di catturare anche aspetti del suo comportamento. Attraverso questo modello è possibile effettuare simulazioni allo scopo di ottenere previsioni sullo stato futuro dell\'asset o "esperimenti sintetici in silico" per rispondere alle cosiddette What if question (cosa accadrebbe se?). L\'avanzamento e l\'applicazione massiccia di tecniche di AI ha portato poi a includere in ciascun digital twin anche un insieme di algoritmi cognitivi per l\'analisi di tutte le informazioni raccolte sull\'asset fisico a scopi diagnostici , analitici e predittivi. Tutti i risultati di queste analisi possono essere utilizzati per agire in modo opportuno sul corrispondente asset fisico attraverso le specifiche interfacce che il modello digitale può mettere a disposizione, facendo quello che viene chiamato decision making e chiudendo il ciclo di interazione bidirezionale con il mondo fisico. Il secondo passo consiste nel pensare che le informazioni che può fornire un digital twin possano essere utili non solo per un\'applicazione specifica, ma - in ottica più aperta e generale - per scopi eterogenei e funzioni diverse all\'interno di un\'organizzazione, che possono mutare e ampliarsi nel tempo. Questo porta a concepire una visione di Digital twin-as-a-service intendendo che, nel caso più generale, un Digital twin all\'interno di un\'organizzazione può essere pensato come servizio con la propria API sul quale si appoggiano più applicazioni specifiche. Ovvero, verso una visione architetturale di integrazione e interoperabilità, per cui l\'interfaccia del gemello digitale, come servizio software, sia basata su standard esistenti, sia a livello di rappresentazione del dato come, per esempio, Fast Healthcare Interoperability Resources (FHIR), sia a livello architetturale (per esempio HISA, ISO 12987). Il terzo e ultimo passo consiste nel considerare la complessità dei contesti fisici di cui stiamo parlando, in cui tipicamente gli asset fisici strategici non sono monadi ma elementi in relazione tra loro, relazioni che possono essere dinamiche e dare origine ad interazioni di tipo diverso. Queste relazioni possono essere opportunamente catturate a livello di gemelli digitali, facendo in modo che le informazioni che sono parte di un gemello digitale includano anche i collegamenti - eventualmente dinamici - ad altri gemelli digitali, collegamenti che rappresentano le relazioni che sussistono fra i corrispondenti asset fisici. La visione complessiva vede il dispiegamento di ecosistemi di digital twin connessi , che riflettono nel digitale la struttura e la dinamica dei corrispondenti asset nel mondo fisico. Questi ecosistemi possono essere stratificati, ovvero essere articolati su più livelli in modo analogo a come un\'organizzazione complessa si articola in molteplici livelli sia sul piano strutturale, sia sul piano de processi. Per le aziende sanitarie locali (Ausl) e le aziende ospedaliere (Aosp), diversi sono gli ambiti concreti nei quali l\'introduzione del paradigma Digital twin, secondo l\'approccio delineato nei tre passi discussi in precedenza, può offrire un significativo vantaggio in termini di governance dei processi di cura e di supporto alla pratica clinica e alle procedure sanitarie. Gli ambiti di applicazione Vediamo ora ad alcuni scenari eterogenei nei quali l\'introduzione dei gemelli digitali permetterebbe di amplificare molto l\'attuale grado di informatizzazione e digitalizzazione di specifici contesti clinici e sociosanitari, rafforzando e indirizzando il processo di transizione digitale che è, oggigiorno, obiettivo di qualunque organizzazione sanitaria pubblica. In altre parole, in tali ambiti i gemelli digitali potrebbero fungere da leva a supporto di una trasformazione della sanità , da "assistenziale" a "proattiva". Un primo ambito di applicazione può riguardare la pianificazione, il supporto e il monitoraggio dei percorsi chirurgici. La gestione dei percorsi operatori, siano essi relativi al regime elettivo di urgenza o di emergenza, si configura infatti tra le attività a maggior impatto economico per l\'intera organizzazione sanitaria. Inoltre, si tratta di un processo clinico che impatta non solo sull\'organizzazione dei blocchi operatori, ma anche sui vari reparti clinici, sui magazzini di distribuzione dei dispositivi medici (impiantatili e di consumo) e sulla distribuzione farmaceutica interna. Mappare l\'intero processo e gli asset coinvolti (paziente, operatori sanitari, dispositivi medici) attraverso gemelli digitali avrebbe un impatto considerevole nell\'ottimizzazione di tempi e risorse: ciascun gemello digitale coinvolto offrirebbe un punto di accesso digitale a tutti gli asset fisici, con un\'interfaccia che consentirebbe di gestirne la correlazione e la cooperazione nell\'ambito del processo in maniera efficace e semi-automatica. Tra i vari benefici ottenibili, primo tra tutti, un governo puntuale del monitoraggio dei tempi operatori come, per esempio, l\'uscita dal reparto, l\'induzione dell\'anestesia, l\'inizio dell\'incisione, la sutura, eccetera. Sono pure di beneficio le funzionalità di notifica e allarmi legate alle importanti azioni di pianificazione delle agende di sala, oggi a cura dei coordinatori dei blocchi e solo in specifici casi gestiti in modo informatizzato. A ciò si aggiunge la compilazione dei verbali operatori che segue il tracciamento delle azioni svolte sul paziente lungo tutto il percorso, la cui garanzia di correttezza risulterebbe amplificata. Inoltre, il gemello digitale di ciascun intervento chirurgico in corso offrirebbe anche un\'interfaccia digitale di azione sul processo fisico con funzionalità legate, per esempio, alla gestione della sala operatoria: gestione automatica dell\'illuminazione legata alle varie fasi chirurgiche, richiesta di dispositivi medici o materiale farmaceutico aggiuntivo in relazione al tracciato dell\'evolversi dell\'intervento, e molto altro. L\'integrazione dei gemelli digitali degli asset del percorso operatorio di ciascun paziente, in specifici ambiti ospedalieri con i sistemi informativi amministrativo-gestionali, permetterebbe di potenziare efficacemente il governo di tutte le procedure previste dalla normativa di natura medico-legale nonché di rendicontazione dei costi. Sempre in relazione al contesto ospedaliero, un secondo ambito di applicazione del paradigma Digital twin può riguardare la mappatura e il supporto alla gestione delle patologie tempo-dipendenti (in particolare, traumi maggiori, infarti e ictus). In questi contesti, infatti, il tracciamento semi-automatico di tutte le azioni effettuate dal personale sanitario per il trattamento contribuirebbe in maniera considerevole all\'outcome clinico che è proprio di patologie come queste. Oltre il paziente Un ecosistema di gemelli digitali, in questi casi, potrebbe riguardare oltre al paziente, anche i dispositivi biomedicali coinvolti come i monitor per parametri vitali, i respiratori, le pompe a infusione continua, le barelle-bilancia, e altro. Gioverebbe anche agli operatori sanitari e medici che compongono il team clinico chiamato a gestire l\'evento sanitario legato al presentarsi di una patologia tempo-dipendente in un paziente. Il grafo interconnesso dei gemelli digitali coinvolti garantirebbe un coordinamento efficiente dell\'intero processo il quale, in genere, coinvolge più reparti ospedalieri, tra i quali il pronto soccorso e la diagnostica per immagini, oltre a tutti i servizi extra-ospedalieri della prima fase del soccorso. Allo stesso modo, il grafo garantirebbe un supporto al monitoraggio remoto da centrali operative dedicate grazie alla rappresentazione nel digitale dell\'evolvere in tempo reale dello stato degli asset fisici e offrirebbe un\' interfaccia digitale per la predisposizione e l\'utilizzo in tempo reale di tutte le informazioni utili alla richiesta di consulenze cliniche, per esempio in tele-consulto Infine, in un tale scenario assistenziale, giocherebbe un ruolo di particolare rilevanza l\'adozione di algoritmi di previsione e/o di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> - supportati dalle informazioni presenti nel gemello digitale - al fine di anticipare e coadiuvare decisioni cliniche, o suggerire la necessità di procedure e processi a seguire la gestione emergenziale della patologia tempo-dipendente. Tra questi può essere annoverata la pianificazione anticipata della logistica del ricovero in terapia intensiva e, più in generale, si tratta di processi che potrebbero essere così previsti con anticipo e quindi adottati con maggiore cognizione di causa per l\'intera organizzazione inter-ospedaliera. Pianificazione territoriale Un terzo, e differente, ambito di applicazione può essere rintracciato nel governo sociosanitario dei servizi legati al territorio, dalle Case della salute (e della Comunità), ai servizi delle Centrali operative territoriali (Cot) e ai trasporti sanitari secondari, fino alle realtà assistenziali riconducibili a tutti i servizi sociosanitari pubblici e privati, così come previsti dal decreto del ministero della Salute In questo contesto, il governo e il monitoraggio degli asset (persone, mezzi, strumenti e prestazioni sanitarie) diffusi nell\'ambito di uno specifico territorio è di particolare interesse per i distretti sanitari al fine di garantire ai cittadini un\'appropriata assistenza in relazione alle risorse disponibili. La modellazione di tutti gli elementi coinvolti nei vari processi clinico-assistenziali secondo gemelli digitali rivoluzionerebbe il governo e il monitoraggio dei distretti sanitari, offrendo strumenti in grado di agevolare la pianificazione , nonché per la previsione di eventi non ancora verificatisi ma ipotizzabili in relazione alla storia clinica di alcune categorie di cittadini, dell\'accesso alle informazioni provenienti da dispositivi intelligenti dedicati all\'home-care e da un efficace impiego delle risorse condivise, quali mezzi sanitari, dispositivi di protesica e personale socioassistenziale. Di grande impatto in questo ambito di applicazione dei gemelli digitali anche il loro impiego come sorgente di dati , per l\'alimentazione di basi di conoscenza condivise intra-territori a supporto del monitoraggio dell\'andamento di specifiche patologie croniche o sporadiche, per l\'individuazione di possibili situazioni di emergenza collettiva, per esempio le zone di maggiore diffusione dell\'influenza. Per concludere, dare corpo a questa visione organica non significa stravolgere i sistemi informativi sanitari ma, al contrario, vedere i Digital twin come un ulteriore livello il quale, opportunamente integrato ai sistemi e alle tecnologie esistenti e ai relativi standard, permetterebbe di avere una visione organica con la quale gestire le aziende sanitarie come realtà cyber-fisiche integrate. WEBINAR 25 Gennaio 2023 - 15:00 Sostenibilità delle infrastrutture IT: come ottenerla e quali vantaggi. Ne parla Stefano Mainetti Inizia tra: @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'e recentemente, grazie allo sviluppo di tecnologie e tecniche abilitanti come <strong>Internet</strong> <strong>of</strong> <strong>Things</strong> (IoT) e <strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> (IA), si sta rapidamente diffondendo in vari settori, fra cui la sanità digitale In questo ambito, al di là di specifiche applicazioni, i Digital twin possono fungere da paradigma... e/o di <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> - supportati dalle informazioni presenti nel gemello digitale - al fine di anticipare e coadiuvare decisioni cliniche, o suggerire la necessità di procedure e processi a seguire la gestione emergenziale della patologia tempo-dipendente. Tra questi può essere annoverata...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il gemello digitale, in inglese Digital twin, permette di aggregare fisico e virtuale con grandi vantaggi anche per la sanità. Anche i dati che mette a disposizione possono avere un uso trasversale Pubblicato il 12 Gen 2023 Angelo Croatti Azienda USL della Romagna Sara Montagna Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Alessandro ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Sanit&agrave; Digitale', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.agendadigitale.eu/sanita/sanita-4-0-i-digital-twin-per-gestire-le-aziende-sanitarie-come-realta-cyber-fisiche/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbHF4OHUxT091UHl6cjRVcWdra1pKekM2WW1xRGRqVDMwVTZEVGF6WEYyRUlhMmVOVE04Yk84eVVzai9WTkVCaUYxMWs3QmRNd0ZpamFOTVFsNDhKajNNdWZtZGlpVHRveXVRWk1scjZFVFBrUkZNd2locTBPT3lPMDlTaitIVUtKbFo4OE8yYU5pTmp5ZURxOEU5eU1DZXhwb2I1UkJvSXc9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Agenda Digitale', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Sanità Digitale', 'Report_ID': '7652553', 'Report_TotaleDocumenti':3, 'Documento_ID': '39747285', 'Documento_Data': '2023-01-12', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Easy Hospital, l\'app per l\'accesso facile ai servizi sanitari del Sant\'Orsola di Bologna', 'Documento_TitoloHtml': 'Easy Hospital, l\'app per l\'accesso facile ai servizi sanitari del Sant\'Orsola di Bologna', 'Documento_Contenuto': 'Soluzioni tecnologiche che non si limitano alla sola guida del cittadino all\'interno di ampie strutture ospedaliere ma che possono apportare elementi innovativi, come l\'accesso alle prestazioni ambulatoriali. Un paradigma per una<span class="term"> sanità</span> digitale più a misura d\'uomo Pubblicato il 12 Gen 2023 Mauro Barani Servizio ICT IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant\'Orsola Luca Capitani Servizio ICT IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant\'Orsola Giovanni Grazia Settore Innovazione<span class="term"> Digitale</span> Regione Emilia-Romagna Stefania Papili Settore Innovazione<span class="term"> Digitale</span> Regione Emilia-Romagna "Scusi dove si trova il padiglione 2?", "Dove devo andare per pagare il ticket?", "Non riesco più a ritrovare il parcheggio sotterraneo dove ho lasciato la macchina". Queste sono alcune delle domande dei cittadini che sentiamo più spesso lungo i viali tra i padiglioni del Policlinico di S. Orsola di Bologna Sono presenti indicazioni e segnaletica ma, complice anche lo stato d\'animo di chi deve recarsi a fare una visita o a trovare un proprio famigliare ricoverato, non è certo facile districarsi tra i tanti edifici che costituiscono il campus ospedaliero, così come all\'interno degli stessi. In effetti stiamo parlando di un ospedale che si estende per oltre 1 Km (distanza tra i due padiglioni agli estremi del campus) con una superficie lorda complessiva pari a 386.982 m2. L\'attività si sviluppa su 32 padiglioni di cui 23 dedicati ad attività di assistenza e ricerca con una presenza giornaliera media di circa 20.000 persone tra utenti e operatori. Abbiamo quindi provato a chiederci come poter dare risposta al bisogno di orientamento degli utenti che usufruiscono dei nostri servizi , fornendogli le informazioni giuste al momento giusto e guidarli all\'interno dell\'area del nostro ospedale. Ci siamo quindi posti l\'obiettivo di realizzare un\'applicazione che non si limitasse alla sola guida per il cittadino, ma che fosse apportatrice anche di elementi innovativi , come l\'accesso alle prestazioni ambulatoriali a partire dall\'invio di un SMS di conferma appuntamento e a tutti i servizi dell\'ospedale , portando così proattività e un valore aggiunto nel contesto del wayfinding. La sperimentazione ha richiesto la costituzione di un Tavolo Tecnico composto da un team multidisciplinare che lavorasse a stretto contatto con il fornitore, con esperti dell\'Azienda Ospedaliera (Servizio Gestione del Patrimonio, Servizio ICT, Relazioni con il Pubblico, Comunicazione, Direzione<span class="term"> Sanitaria</span>) e dell\'Amministrazione regionale (Settore Innovazione<span class="term"> digitale</span> e Direzione generale<span class="term"> Sanità</span>). Easy Hospital, il progetto Consapevoli della complessità del progetto, abbiamo deciso di suddividerlo in due fasi per poter concludere la sperimentazione e andare in produzione in un tempo ragionevole con i servizi di base, per poi incrementarne le funzionalità per step successivi. La descrizione delle fasi può essere così riassunta: WEBINAR 25 Gennaio 2023 - 15:00 Sostenibilità delle infrastrutture IT: come ottenerla e quali vantaggi. Ne parla Stefano Mainetti Inizia tra: Fase 1 Dal mese di dicembre 2022 l\'app, denominata Easy Hospital , sarà disponibile negli store (Apple per smartphone iOS e Google Play per smartphone Android) con le seguenti funzionalità: guida alla navigazione e ricerca libera. a) Guida alla navigazione pedonale all\'esterno dei padiglioni (outdoor) e all\'interno (indoor) dei due padiglioni principali per il paziente con prestazione prenotata tramite servizio CUP regionale. Il servizio si articola nei seguenti passaggi: Invio al paziente del messaggio SMS di pro-memoria della prenotazione CUP con i dettagli dell\'appuntamento e link per scaricare l\'App nello smartphone del paziente oppure attivarla se già scaricata precedentemente Guida alla navigazione pedonale verso il luogo di erogazione della prestazione. Durante la navigazione outdoor, l\'App sfrutta la funzionalità GPS dello smartphone e all\'ingresso del padiglione commuta alla funzionalità Bluetooth, consentendo in questo modo la navigazione indoor realizzata con la distribuzione di Tag in tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy) rilevati dall\'App All\'interno dell\'edificio dove si deve svolgere la visita, il sistema è in grado di riconosce se per una certa prestazione il paziente è esente dal pagamento del ticket oppure ha già pagato o deve ancora pagare. Nel caso la prestazione non fosse ancora stata pagata, Easy Hospital propone il percorso verso la cassa automatica più vicina Il sistema è in grado di eseguire l\'accettazione automatica, che permette di ricevere direttamente sull\'App il numero di accesso progressivo alla Sala d\'Attesa in seguito alla conferma di avvenuto pagamento (se dovuto). In questo modo si evita la coda allo sportello di accettazione o il passaggio dal totem per la self-accettazione Superata la fase di accettazione virtuale, l\'App guida il paziente all\'interno del padiglione fino alla Sala d\'Attesa corrispondente all\'ambulatorio di destinazione della visita, mentre lo stesso numero di accettazione viene riportato anche nel monitor della lista pazienti in attesa Il sistema è integrato con la<span class="term"> cartella</span> ambulatoriale del medico, il quale riceve l\'informazione di conferma dell\'accettazione del paziente, presente in sala di attesa Tramite l\'apposito pulsante in<span class="term"> cartella</span>, il medico può attivare la chiamata del paziente alla visita. Un messaggio di conferma del proprio turno viene ricevuto anche in Easy Hospital, oltre la chiamata a monitor. b) Ricerca libera e sezioni specifich e. Con la ricerca libera il cittadino può inserire parole chiave per individuare punti di interesse specifici sulla mappa del campus ospedaliero, oppure può esplorare l\'ospedale selezionando direttamente settori di interesse (reparti, distribuzione farmaci, punti di ristoro, taxi, e altro). La selezione del punto di interesse sulla mappa offre la possibilità di farsi guidare fino alla destinazione sia tramite la visualizzazione del percorso più breve e sia in modalità vocale. Nel corso della Fase 1, a vari livelli del progetto, verrà analizzata e approfondita la soddisfazione degli utenti del servizio, che possono esprimere il proprio gradimento tramite la compilazione di un questionario disponibile direttamente all\'interno dell\'app oppure tramite le recensioni negli app store. Il fine è quello di migliorare la fruibilità dell\'app, comprenderne i punti di debolezza e di forza e quali informazioni implementare ulteriormente. Fase 2 Questa fase consiste in una estensione della navigazione indoor ed implementazione di nuove funzionalità. In particolare: estensione della copertura indoor mediante inserimento tag BLE in tutti i padiglioni Realizzazione della navigazione 3D Implementazione di una Chatbot Integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) Content Proximity Push/Pull, ovvero accesso a contenuti informativi multimediali in realtà aumentata collocati nei percorsi di navigazione outdoor e indoor). La realizzazione di Easy Hospital è stata possibile solo dopo un\'attenta ed accurata fase di analisi e di studio. Abbiamo utilizzato metodologie e tecniche di Service Design per progettare e sviluppare una soluzione dedicata alla<span class="term"> digitalizzazione</span> dell\'esperienza di erogazione dei servizi al cittadino che si compone di: Analisi dei servizi di accoglienza già attivi in modalità fisico/digitale nell\'Azienda Ospedaliera Co-progettazione del nuovo modello di gestione dei servizi di accoglienza/relazione con gli utenti, trasformati dall\'introduzione della soluzione \'Ricerca utente\' con l\'obiettivo di raccogliere informazioni sul comportamento ed esigenze delle diverse tipologie di utenti all\'interno del campus del Policlinico di Sant\'Orsola, in termini di navigazione e orientamento, loro esperienza pre e post accesso ai servizi, bisogni e necessità nonché le opportunità di miglioramento e l\'adozione di possibili soluzioni. Sono state utilizzate diverse tecniche di intervista e osservazione (Guerrilla Interview, Osservazione/Shadowing, Survey) ed è stato prodotto un report finale particolarmente utile per l\'Azienda Ospedaliera, non solo ai fini della realizzazione dell\'app, ma in generale per la gestione del wayfinding in ospedale: Collocazione tag BLE, sviluppo dell\'app, individuazione e configurazione dei Points Of Interest (POI) Test di usabilità e fruibilità con valutazione dell\'esperienza d\'uso Definizione dei Key Performance Indicator (KPI) e indagini di Customer Satisfaction a vari livelli del progetto, con i quali verrà analizzata e approfondita la soddisfazione degli utenti del servizio col fine di definire un modello di servizio al cittadino scalabile a livello regionale in strutture diverse dal Policlinico di Sant\'Orsola; Il futuro del progetto Il percorso progettuale si compone di nove step fondamentali rappresentati nell\'immagine riportata: I prossimi mesi si caratterizzeranno come periodo di raccolta e analisi dei dati , che dovranno confermare se tutto il lavoro svolto avrà dato i frutti sperati. Possiamo comunque affermare che i progetti, a partire da quello di Easy Hospital, si sono rivelati particolarmente utili per l\'Azienda Ospedaliera, e a questo proposito possiamo portate come esempi lo studio e l\'evoluzione dei percorsi di wayfinding nel contesto ospedaliero, un\'analisi della gestione dell\'anagrafe dei locali con spunti di miglioramento, la distribuzione di sistemi di tracciabilità mediante l\'uso dei tag BLE con possibilità di riutilizzo per altri progetti. È importante evidenziare che, dal giorno in cui sarà stata pubblicata Easy Hospital, inizierà anche un\'altra sfida per l\'Azienda Ospedaliera, vale a dire quella di riuscire a mantenere continuamente aggiornata la banca dati dell\'anagrafica dei locali ospedalieri, dei percorsi dei pazienti all\'interno del campus e degli edifici stessi, base fondamentale della piattaforma dell\'app che permette di avere una puntuale e sempre aggiornata situazione dei POI e dei percorsi per raggiungerli. L\'attività di backoffice è, infatti, estremamente strategica per il corretto funzionamento del sistema ed include scelte organizzative importanti e impegnative al contempo: sono necessarie figure da dedicare all\'aggiornamento dell\'Anagrafe Locali e all\'utilizzo della consolle di backoffice di gestione dei POI e dei percorsi. Devono essere definiti i processi organizzativi affinché, le informazioni primarie da erogare ai pazienti, arrivino in tempo reale o comunque nel minor tempo possibile, ai gestori della piattaforma dell\'app, come ad esempio: apertura e chiusura di alcuni ambulatori, interruzioni di percorsi per lavori di manutenzione o ristrutturazione, malfunzionamento di alcuni ascensori e molto altro. Situazioni che devono essere correttamente segnalate e recepite nel sistema in modo che il paziente venga guidato correttamente nella navigazione tramite l\'utilizzo dell\'applicazione. Come sempre, dietro a quelle che sembrano essere semplici soluzioni tecnologiche ma che, in realtà, nascondono molto lavoro per per renderle tali, c\'è un complesso di professionalità diverse, di tematiche e sfide organizzative che occorre affrontare e pensare, prima dell\'inizio del progetto stesso per renderne, poi, migliore la gestione. WHITEPAPER SAP in Cloud, la chiave per mettere in moto l\'innovazione di business di PMI e grandi aziende @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta questo articolo.', 'Documento_Abstract': '. Un paradigma per una <strong>sanità</strong> <strong>digitale</strong> più a misura d\'uomo Pubblicato il 12 Gen 2023 Mauro Barani Servizio ICT IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant\'Orsola Luca Capitani Servizio ICT IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Soluzioni tecnologiche che non si limitano alla sola guida del cittadino all\'interno di ampie strutture ospedaliere ma che possono apportare elementi innovativi, come l\'accesso alle prestazioni ambulatoriali. Un paradigma per una sanità digitale più a misura d\'uomo Pubblicato il 12 Gen 2023 Mauro Barani Servizio ICT IRCCS Azienda ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Sanit&agrave; Digitale', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.agendadigitale.eu/sanita/easy-hospital-app-servizi-sanitari/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGErb2tqeklNeHNzNWwycVVMTVIza2tqMDZqZ1dpVXNQYXdoVE5HeGRrR25kellRRjJmOTR6MXY4QlBwazdmRk11NEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbHF4OHUxT091UHl6cjRVcWdra1pKekM2WW1xRGRqVDM5aEluV1V2ei9EUDBFRFk5OTZGK1RmNmswVEEyYkl6OUJxYUdHRWhkWDlNUEtxWGJaK0VuOC9STkhCeXlVVnY4QT09', 'Fonte_Titolo': 'Agenda Digitale', 'Fonte_Categoria': ''}); } </script></head> <body ng-controller="indexCtrl"> <div class="container-fluid"> <div class="row 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