<html lang="it" ng-app="webApp"> <head> <META http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-16"> <title>Rassegna Stampa</title> <meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0,user-scalable=no"> <meta name="description" content="Rassegna Stampa"> <meta name="author" content="Volo.com"> <link rel="shortcut icon" href="img/Volocom_favicon.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="144x144" href="images/apple-touch-icon-144-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="114x114" href="images/apple-touch-icon-114-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" sizes="72x72" href="images/apple-touch-icon-72-precomposed.png"> <link rel="apple-touch-icon-precomposed" href="images/apple-touch-icon-57-precomposed.png"><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-cookies.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-route.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-sanitize.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/1.4.0/angular-resource.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/angularjs/tmhDynamicLocale.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jquery/1.11.2/jquery-1.11.2.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/3.3.2/js/bootstrap.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/bootstrap/custom/0.12.1/ui-bootstrap-tpls-0.12.1.min.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/app.js"></script><script charset="UTF-8" src="js/jqueryapp.js"></script><link charset="UTF-8" href="css/bootstrap.css" rel="stylesheet"> <link charset="UTF-8" href="css/style.css" rel="stylesheet"><script charset="UTF-8"> $(document).ready(function () { var appElement = document.querySelector('[ng-app=webApp]'); var $scope = angular.element(appElement).scope(); $scope.$apply(function () { $scope.titoloRassegna = 'AssoSoftwareDayPress'; $scope.dataRassegna = '2023-02-22'; $scope.CustomerId = ''; $scope.UserId = '7639'; $scope.listaSezioni = []; $scope.listaArticoli = []; creaListaSezioni($scope.listaSezioni); creaListaArticoli($scope.listaArticoli); }); }); function creaListaSezioni(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'AssoSoftwareDayPress' , 'Report_ID': '7765463' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':-1}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Dicono di Noi' , 'Report_ID': '7765464' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione' , 'Report_ID': '7765465' , 'Report_TotaleDocumenti':2 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane' , 'Report_ID': '7765466' , 'Report_TotaleDocumenti':2 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Ambiente e Rifiuti' , 'Report_ID': '7765467' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Contabilità e Bilancio' , 'Report_ID': '7765468' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica' , 'Report_ID': '7765469' , 'Report_TotaleDocumenti':12 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni' , 'Report_ID': '7765470' , 'Report_TotaleDocumenti':7 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Giustizia' , 'Report_ID': '7765471' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0' , 'Report_ID': '7765472' , 'Report_TotaleDocumenti':10 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza' , 'Report_ID': '7765473' , 'Report_TotaleDocumenti':8 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR' , 'Report_ID': '7765474' , 'Report_TotaleDocumenti':4 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Sanità Digitale' , 'Report_ID': '7765475' , 'Report_TotaleDocumenti':1 , 'Report_Livello':0}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Turismo Digitale' , 'Report_ID': '7765476' , 'Report_TotaleDocumenti':0 , 'Report_Livello':0}); } function creaListaArticoli(list) { list.push({ 'Report_Titolo': 'Agenda digitale e Pubblica Amministrazione', 'Report_ID': '7765465', 'Report_TotaleDocumenti':2, 'Documento_ID': '40393057', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'PNRR: basta code, l\'appuntamento in Comune si prende on line', 'Documento_TitoloHtml': 'PNRR: basta code, l\'appuntamento in Comune si prende on line', 'Documento_Contenuto': 'Il servizio di prenotazione degli appuntamenti gioca un ruolo chiave nell\'ambito del disegno complessivo della presenza<span class="term"> digitale</span> dei Comuni italiani: consente ai cittadini di evitare le code e presentarsi allo sportello a un orario di un giorno prestabilito. Ecco come funziona Pubblicato il 21 Feb 2023 Lorenzo Fabbri product e design manager, OpenCity Italia Gabriele Francescotto Presidente di Opencontent SCARL e fondatore di OpenCity Labs Dopo aver esaminato nel dettaglio le tipologie di servizi pubblici comunali denominate vantaggi economici permessi e autorizzazioni servizi a graduatoria e servizi a pagamento prendiamo ora in esame il servizio di prenotazione degli appuntamenti . Il servizio è definito attraverso la documentazione e il modello di Designers Italia, il sito del Dipartimento per la Trasformazione<span class="term"> Digitale</span> che è il punto di riferimento per il design dei siti e dei servizi della pubblica amministrazione. La realizzazione del servizio è finanziabile dai Comuni attraverso risorse PNRR ( misura 1.4.1. relativa all\'esperienza d\'uso dei servizi Come funziona la richiesta di appuntamento La documentazione prevede che il sito comunale: metta a disposizione un servizio<span class="term"> digitale</span> - accessibile attraverso il footer del sito - che consenta al cittadino di selezionare l\'ufficio e prenotare un appuntamento allo sportello. renda disponibile nella scheda di presentazione di ciascun servizio offerto al cittadino la possibilità di richiederlo in modalità on line o attraverso la prenotazione di un appuntamento presso l\'ufficio di competenza. Il servizio è reso accessibile al cittadino previa autenticazione (con<span class="term"> SPID</span> e CIE ) o in alternativa attraverso l\'inserimento del nome e dei contatti in modo da consentire la prenotazione agli sportelli comunali a tutti, a prescindere dal fatto che l\'utente abbia a disposizione una identità<span class="term"> digitale</span>. Nel secondo caso, infatti, il riconoscimento verrà fatto in presenza, in occasione dell\'appuntamento. WHITEPAPER Una guida per acquisire nuovi clienti con il<span class="term"> digital</span> onboarding In fase di prenotazione l\'utente inserisce il motivo ed i dettagli della richiesta, identifica la sede comunale, il giorno e l\'orario disponibile e invia conferma (figura 1). Figura 1 - Fasi del flusso di prenotazione di un appuntamento nel prototipo messo a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione<span class="term"> digitale</span> Nei modelli dei servizi<span class="term"> digitali</span> definiti dal Dipartimento emerge anche un ulteriore caso di utilizzo del sistema di prenotazione (obbligatorio per i comuni che utilizzano la misura 1.4.1 del PNRR, secondo il requisito C.SE.2.2), che interviene in tutti quei servizi on line che prevedono comunque una fase di interazione de visu con un funzionario comunale (ad esempio, l\'incontro con un ufficiale di stato civile per la verbalizzazione della pubblicazione di matrimonio). Possiamo quindi dire che i siti comunali devono consentire la prenotazione di un appuntamento nei flussi di attivazione (o di rinnovo) di un servizio on line nei casi in cui sia necessaria l\'interazione de visu con un funzionario. Gestione full<span class="term">-digital</span>, multicanalità, inclusione L\'esperienza maturata da OpenCity Italia nei sistemi di prenotazione ha fatto emergere nel tempo l\'utilità di alcune funzionalità aggiuntive, che non sono citate in modo esplicito nella documentazione, ma risultano indispensabili per una gestione efficace delle richieste di appuntamento; serve infatti sottolineare che l\'adozione di questo strumento da parte dell\'Ente ha un impatto importante non solo sull\'esperienza e sulle modalità di accesso del cittadino al servizio, ma anche sull\'organizzazione del lavoro e sulla gestione degli spazi comunali aperti al pubblico (sportelli fisici). Back office di gestione degli appuntamenti Come sappiamo, i modelli messi a disposizione dal Dipartimento si concentrano sull\'esperienza dell\'utente finale. Il motivo va ricercato nella necessità di porre l\'accento sull\'esigenza di garantire un\'esperienza utente chiara e semplice, spesso il vero punto debole dei servizi pubblici. Tuttavia, come ogni servizio<span class="term"> digitale</span> che raccoglie dati dai cittadini, anche il sistema di prenotazione degli appuntamenti deve rendere disponibile un back office progettato con cura, che consenta di: trattare in modo rigoroso gli appuntamenti, prendendo in carico gli appuntamenti ed eventualmente interagire on line con il cittadino raccogliere anche le richieste off-line (ad esempio, dai cittadini che telefonano per avere un appuntamento) collegarsi con altri dispositivi<span class="term"> digitali</span> già adottati dall\'ente (ad esempio, il totem "tagliacoda" presente presso gli sportelli fisici comunali) se necessario, moderare le richieste pervenute; ad esempio, nel caso in cui si richieda di incontrare il sindaco o un assessore. L\'appuntamento in video chiamata L\'appuntamento con un funzionario comunale non deve avvenire necessariamente in presenza, ma può avere la forma di un meeting on line. Nella nostra esperienza alcuni Comuni hanno iniziato ad utilizzare questa possibilità nel corso dell\'emergenza Covid e hanno compreso i vantaggi di un approccio di questo tipo, che consente di salvaguardare l\'esigenza di interazione de visu riducendo l\'afflusso verso le strutture comunali e semplificando la vita del cittadino, con un notevole risparmio di tempo. Il sistema messo a disposizione da OpenCity permette di definire come "luogo" dell\'appuntamento l\'opzione di videochiamata. Prenotazione multicanale ed inclusione Anche se la creazione di un canale on line per prendere un appuntamento è un passo avanti straordinario, è bene che i sistemi di prenotazione appuntamenti prevedano una logica multicanale, dando la possibilità agli utenti di prenotare per esempio via telefono. OpenCity Italia consente all\'operatore di prendere un appuntamento, inserirlo a sistema e inviare una conferma all\'indirizzo email rilasciato dall\'utente che ha chiamato. In questo modo, è possibile venire incontro anche ai cittadini meno confidenti con i canali<span class="term"> digitali</span>, senza che questo comporti la moltiplicazione dei back-office in cui vengono registrati i dati e mantenendo invece un unico flusso di gestione omogeneo. Figura 2 - Interfaccia di OpenCity Italia a disposizione dell\'operatore comunale che può visualizzare gli appuntamenti prenotati sulla base di una lista oppure nella modalità calendario qui visualizzata. Facendo click sull\'appuntamento può visualizzare il dettaglio della prenotazione Figura 3 - Interfaccia di OpenCity Italia a disposizione dell\'operatore comunale che permette di inserire nel calendario un appuntamento richiesto a voce o per telefono da un utente. Tra le opzioni disponibili si può vedere che c\'è la possibilità di organizzare l\'appuntamento on line invece che allo sportello comunale. Interoperabilità attraverso gli standard<span class="term"> AgID</span> Considerato l\'impatto di questo strumento all\'interno dell\'Ente, è particolarmente utile che il calendario di prenotazione appuntamenti possa interagire automaticamente con altre applicazioni<span class="term"> digitali</span>. Ad esempio: un ufficio comunale, un funzionario o un politico (come il sindaco) probabilmente faranno già uso di un proprio calendario appuntamenti ; l\'integrazione automatica tra i calendari della piattaforma<span class="term"> digitale</span> OpenCity Italia e quelli personali possono facilitare l\'organizzazione del tempo ed aiutare ad evitare sovrapposizioni molti comuni hanno posizionato presso gli sportelli fisici dei totem "tagliacoda" , che assegnano al cittadino una priorità direttamente allo sportello fisico, utile per coloro che non si avvalgono della prenotazione on-line; il totem può ricevere automaticamente tutte le prenotazioni che i cittadini hanno richiesto nei giorni precedenti attraverso OpenCity Italia ed organizzare di conseguenza gli slot temporali ancora liberi in giornata. Il fattore abilitante che consente il dialogo tra applicazioni diverse è l\'interoperabilità; AgID raccomanda che questa avvenga attraverso gli standard definiti all\'interno del nuovo modello di interoperabilità , che "rappresenta un asse portante del Piano Triennale per l\'informatica nella Pubblica Amministrazione, necessario per il funzionamento dell\'intero Sistema informativo della PA. Il modello rende possibile la collaborazione tra pubbliche amministrazioni e tra queste e soggetti terzi, per mezzo di soluzioni tecnologiche che assicurano l\'interazione e lo scambio di informazioni senza vincoli sulle implementazioni". A tal proposito, l\'applicazione open source OpenCity Italia espone già REST API la documentazione, direttamente raggiungibile da Developers Italia. Figura 4 - Link alla documentazione delle API su Developers italia , il portale nazionale del riuso della Pubblica Amministrazione Figura 5 - Dettaglio delle REST API che consentono di integrare i dettagli delle prenotazioni appuntamento Misurazione dell\'impatto e delle performance Il servizio di prenotazione degli appuntamenti gioca un ruolo chiave nell\'ambito del disegno complessivo della presenza<span class="term"> digitale</span> dei Comuni italiani in uno scenario in cui tutti i servizi vengono accuratamente descritti (la scheda servizio), prevedono la possibilità di essere utilizzati andando allo sportello (mediante prenotazione) o in modalità on line. Questo scenario, inoltre, dà spazio a diverse esperienze di omnicanalità: l\'appuntamento può essere preso al telefono oltre che attraverso il sito del Comune; l\'attivazione di un servizio può iniziare on line (con l\'inserimento della richiesta) e concludersi allo sportello comunale, e così via. L\'attivazione di un sistema di prenotazione degli appuntamenti può avere un impatto enorme nell\'organizzazione del lavoro degli uffici, può aprire possibilità di rimodulazione e di riorganizzazione degli spazi pubblici comunali (sale di attesa, sportelli) e in definitiva ridefinire il modo in cui "si va in Comune" eliminando le code. Inoltre, la possibilità di organizzare gli incontri con i cittadini in modalità di videochiamata apre alla possibilità di ridurre l\'afflusso verso gli uffici comunali e semplificare la vita dei cittadini con un notevole risparmio di tempo. L\'insieme di questi aspetti fa sì che sia necessario procedere all\'attivazione del servizio con uno sguardo complessivo sull\'organizzazione "della macchina comunale", che può essere effettuato anche attraverso il monitoraggio dei tanti dati che la piattaforma<span class="term"> digitale</span> produce. La gestione degli appuntamenti con i cittadini infatti crea la possibilità di disporre di dati real time e di realizzare analisi - anche sofisticate - sulle performance degli uffici, sul tempo medio necessario per prendere un appuntamento, sulla presenza di picchi di afflusso. L\'insieme di queste informazioni fa parte di un più ampio progetto di OpenCity Italia che si pone l\'obiettivo di rendere disponibile agli amministratori una dashboard di analisi e gestione dei servizi comunali (alcuni esempi nelle figure 6 e 7). Figura 6 - Dashboard di OpenCity Italia per funzionari, dirigenti e amministratori di un Comune. Attraverso la rappresentazione grafica dei dati del sistema di prenotazione è possibile monitorare l\'attività degli sportelli comunali nei singoli giorni della settimana e confrontarla con il trend delle settimane o dei mesi precedenti. Figura 7 - Dashboard di OpenCity Italia a disposizione di funzionari, dirigenti e amministratori di un Comune. In questa sezione è possibile analizzare l\'andamento delle prenotazioni nei diversi uffici/servizi e valutare azioni di miglioramento delle performance dei singoli uffici/servizi. WEBINAR 8 Marzo 2023 - 12:00 Cybersecurity e Rischio operativo ICT: come cambia la governance Inizia tra: @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta la qualità di questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'al cittadino la possibilità di richiederlo in modalità on line o attraverso la prenotazione di un appuntamento presso l\'ufficio di competenza. Il servizio è reso accessibile al cittadino previa autenticazione (con <strong>SPID</strong> e CIE ) o in alternativa attraverso l\'inserimento del nome e dei contatti in modo... un appuntamento richiesto a voce o per telefono da un utente. Tra le opzioni disponibili si può vedere che c\'è la possibilità di organizzare l\'appuntamento on line invece che allo sportello comunale. Interoperabilità attraverso gli standard <strong>AgID</strong> Considerato l\'impatto di questo strumento all\'interno... liberi in giornata. Il fattore abilitante che consente il dialogo tra applicazioni diverse è l\'interoperabilità; <strong>AgID</strong> raccomanda che questa avvenga attraverso gli standard definiti all\'interno del nuovo modello di interoperabilità , che "rappresenta un asse portante del Piano Triennale...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Il servizio di prenotazione degli appuntamenti gioca un ruolo chiave nell\'ambito del disegno complessivo della presenza digitale dei Comuni italiani: consente ai cittadini di evitare le code e presentarsi allo sportello a un orario di un giorno prestabilito. 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Indice degli argomenti Spid e Cie insieme Il nodo dell\'app Provider sulle barricate Spid e Cie insieme L\'intenzione del governo è quello di unificare<span class="term"> Spid</span> e Cie "dentro" una app unica in linea con il progetto elaborato dalla Commissione europea che, nel 2024, mira a rendere operativo un sistema comune europeo di identità elettronica tramite una app unica: il modello di riferimento è il Green Pass. In quella applicazioni, immaginata come un wallet per smartphone, saranno disponibili dati personali, tessera sanitarie e tutti i documenti che potranno "viaggiare" in maniera interoperabile in tutta la zona Ue. WHITEPAPER Un\'azienda<span class="term"> DIGITALE</span> è più competitiva e sostenibile. Scarica la guida ed entra nella rivoluzione Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa privacy E-mail * Consente all\'invio di materiale promozionale, compimento di ricerche di mercato o di comunicazioni commerciali con modalità di contatto automatizzate e tradizionali delle Contitolari per conto di terzi (senza comunicazione dei dati ai medesimi) che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio. Il nodo dell\'app Come detto, il nuovo Idn funzionerà tramite app per smartphone. E qui il governo starebbe incontrando le prime criticità: fare un bando ex novo per una nuova app rischia di allungare i tempi - va ricordato che è in scadenza la convenzione con i provider e si rischia il blocco di<span class="term"> Spid</span> - e anche un esborso di più fondi. Si starebbe dunque facendo strada l\'ipotesi di utilizzare l\'App IO come "piattaforma" per far funzionare il sistema. Al momento sono queste le due opzioni sul tavolo. Provider sulle barricate A preoccupare il governo anche la scadenza del 23 aprile, data in cui scadono i contratti dello Stato con i gestori dell\'identità<span class="term"> digitale</span>. Nei giorni scorsi il dg di<span class="term"> Agid</span>, Francesco Paorici, ha incontrato le aziende le quali hanno messo nero su bianco le richieste per allungare di qualche mese - fino a giugno - il funzionamento del sistema. Assocertificatori ha posto 2 condizioni: una accordo immediato sulla ripartizione dei costi del servizio pubblico di identità<span class="term"> digitale</span> con lo stanziamento di fondi ad hoc per investire in innovazione e nuovi servizi e il coinvolgimento nel progetto Idn. Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': '<strong>Spid</strong> e Cie verso un sistema unico: si lavora al nuovo Idn Secondo quanto risulta a CorCom si chiamerà "Identità nazionale digitale" il progetto del governo. 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Al riguardo, si consideri che l\' art. 1 comma 205 della L. 197/2022 ha previsto la facoltà per gli enti locali di deliberare entro il 31 marzo 2023 l\'applicazione delle disposizioni contenute nell\' art. 1 commi da 186 a 204 della L. 197/2022, che contengono la disciplina della definizione delle liti tributarie pendenti al 1° gennaio 2023 dinanzi alle Corti di Giustizia tributaria di primo e di secondo grado, e dinanzi alla Corte di Cassazione, in cui è parte l\'Agenzia delle Entrate o l\'Agenzia delle<span class="term"> Dogane</span> e dei monopoli. In base a quanto precede, quindi, la L. 197/2022 ha già previsto che la definizione delle controversie possa riguardare anche i contenziosi in materia tributaria in cui sia parte un ente territoriale o un ente strumentale, si pensi al concessionario per la riscossione al quale l\'ente territoriale abbia affidato la riscossione dei tributi locali. A seguito di un emendamento introdotto in sede di conversione in legge del decreto "Milleproroghe" viene, innanzitutto, previsto che le delibere degli enti locali diventino efficaci a seguito della pubblicazione sul sito internet istituzionale e che debbano essere trasmesse per fini statistici al Ministero dell\'Economia e delle finanze entro il 30 aprile 2023. Inoltre, all\' art. 1 della L. 197/2022 dopo il comma 220 viene introdotto il comma 221- bis, il quale riconosce agli enti territoriali la facoltà di deliberare entro il 31 marzo 2023, l\'applicabilità delle disposizioni contenute nell\' art. 1 commi da 206 a 221 della L. 197/2022. - la conciliazione agevolata delle controversie tributarie ( art. 1 comma 206 della L. 197/2022); - la rinuncia agevolata dei giudizi pendenti dinanzi alla Corte di Cassazione ( art. 1 comma 213 della L. 197/2022); - regolarizzare il pagamento di rate dovute in relazione ad istituti deflativi (secondo quanto previsto dall\' art. 1 comma 219-221 della L. 197/2022 il quale ha introdotto la facoltà di regolarizzare l\'omesso o carente versamento delle rate successive alla prima - inclusa l\'ultima - dovute a seguito di accertamento con adesione disciplinato dall\' art. 1 e ss. del DLgs. 218/97, di acquiescenza, secondo la disciplina dell\' art. 15 del DLgs. 218/97, di mediazione prevista dall\' art. 17- bis del DLgs. 546/92 o, se si tratta di conciliazione giudiziale disciplinata dagli artt. 48-48- ter del DLgs. 546/92, della totalità delle somme o della prima rata. Sia la conciliazione giudiziale sia la rinuncia agevolata in Cassazione saranno quindi alternative alla definizione delle liti pendenti. A seguito della delibera dell\'ente territoriale potranno essere oggetto della sanatoria deliberata anche le controversie in cui è parte un ente strumentale. Copyright 2023 © EUTEKNE SpA - riproduzione riservata.', 'Documento_Abstract': ', in cui è parte l\'Agenzia delle Entrate o l\'Agenzia delle <strong>Dogane</strong> e dei monopoli. In base a quanto precede, quindi, la L. 197/2022 ha già previsto che la definizione delle controversie possa riguardare anche i contenziosi in materia tributaria in cui sia parte un ente territoriale o un ente strumentale, si pensi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Potranno applicare anche le norme per la rinuncia agevolata in Cassazione e per la regolarizzazione delle rate da adesione e istituti simili Il Ddl. di conversione del decreto "Milleproroghe", su cui il Governo ha posto ieri la questione di fiducia - che verrà votata oggi alla Camera -, estende anche agli enti locali la facoltà di applicare ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Agricoltura e Dogane', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Articolo.aspx?ID=940732', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21KNGdjQU96ZGZBKzEzUENvbHBybHpYcWlUbC9HM3B1SnRpMHcwSG96cFpm', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Agricoltura e Dogane', 'Report_ID': '7765466', 'Report_TotaleDocumenti':2, 'Documento_ID': '40393062', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'POLTRONE IN ERBA', 'Documento_TitoloHtml': 'POLTRONE IN ERBA', 'Documento_Contenuto': 'Bruno Tuccio è il nuovo presidente del Consorzio Agrario del Tirreno nato dalla fusione, nel 2015, del Consorzio Agrario della Maremma Toscana e del Consorzio Agrario di Viterbo. 47 anni, imprenditore<span class="term"> vitivinicolo</span> di Castiglion della Pescaia (Gr), Tuccio succede a Massimo Neri, scomparso lo scorso novembre. Fanno parte del cda: Marco Bruni, Tiziano Busti, Luigi Cimarello, Simone...', 'Documento_Abstract': 'POLTRONE IN ERBA Bruno Tuccio è il nuovo presidente del Consorzio Agrario del Tirreno nato dalla fusione, nel 2015, del Consorzio Agrario della Maremma Toscana e del Consorzio Agrario di Viterbo. 47 anni, imprenditore <strong>vitivinicolo</strong> di Castiglion della Pescaia (Gr), Tuccio succede a Massimo Neri...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Bruno Tuccio è il nuovo presidente del Consorzio Agrario del Tirreno nato dalla fusione, nel 2015, del Consorzio Agrario della Maremma Toscana e del Consorzio Agrario di Viterbo. 47 anni, imprenditore vitivinicolo di Castiglion della Pescaia (Gr), Tuccio succede a Massimo Neri, scomparso lo scorso novembre. 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MOLTO SI È FATTO, LA NORMA VA PERÒ COMPLETATA A FAVORE DEGLI ACQUISTI IN BUONA FEDE', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': '«Banche disponibili sull\'F24 Ma bisogna sciogliere il nodo dei sequestri in caso di frodi»', 'Documento_TitoloHtml': '«Banche disponibili sull\'F24 Ma bisogna sciogliere il nodo dei sequestri in caso di frodi»', 'Documento_Contenuto': 'Giovanni Sabatini, direttore generale dell\'Abi, lo scudo penale alle banche può agevolare lo sblocco della cessione crediti nel Superbonus? «Può contribuire a riattivare le compravendite dei crediti di imposta che derivano dai bonus edilizi. Il chiarimento sul regime di responsabilità solidale può effettivamente aiutare la ripartenza delle ulteriori cessioni. Più che di uno scudo penale, è più corretto parlare di un intervento normativo che espressamente precisi che la mancanza dei requisiti che danno diritto alla detrazione d\'imposta in capo ai beneficiari originari non comporta la perdita del diritto di utilizzazione del credito d\'imposta in capo ai cessionari, fermo restando la responsabilità amministrativa di questi ultimi per l\'utilizzo del credito d\'imposta in modo irregolare, o in misura maggiore rispetto al credito ricevuto». Pare siano arrivati dal governo chiarimenti a favore del cessionario in buona fede nel caso di comportamento irregolare del primo cedente, è giusto? «Il decreto di questi giorni interviene proprio a favore dei compratori in buona fede. È una risposta alla domanda di certezza giunta da più parti. Questa tutela vale anche per i correntisti che acquistano crediti dalle banche che si fanno rilasciare la documentazione prevista dalla norma. In ogni caso, il compratore dei crediti può fornire con ogni mezzo la prova della propria diligenza oppure della non gravità della negligenza. Con l\'ultimo decreto-legge, viene espressamente escluso il concorso nella violazione per dolo o colpa grave del cessionario e del fornitore che ha applicato lo sconto in<span class="term"> fattura</span>, qualora quest\'ultimo dimostri di aver acquisito uno specifico set documentale che riguarda le opere che hanno originato il credito di imposta. Si tratta di disposizioni importanti, dirette a dare maggiore certezza del quadro normativo in cui tutti i soggetti coinvolti nelle cessioni dei crediti, non solo le banche, si trovano oggi ad operare». Alcune operazioni potrebbero nascondere reati per i quali i giudici possono procedere al sequestro dei crediti. E\' necessaria sempre una tutela? «Il tema del sequestro dei crediti resta presente. Il cessionario non potrà utilizzare in compensazione i crediti acquistati in buona fede fino all\'eventuale revoca del provvedimento di sequestro o fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio. È quindi necessario venga trovata una soluzione per questi aspetti. È chiaro, che in questo scenario, il cessionario che ha acquistato i crediti in buona fede svolgendo quindi tutti i controlli previsti dalla normativa primaria e dai documenti di prassi dell\'amministrazione finanziaria non possa sopportare anche il rischio di perdere il diritto all\'utilizzo dei crediti stessi, in caso di sequestro o di successivo dissequestro». L\'Agenzia delle Entrate sostiene che le banche hanno ancora spazio abbondante per acquistare crediti. Si parla di 24 miliardi netti. E\' vero? «Che le banche abbiano raggiunto la capienza fiscale oltre la quale non possono continuare ad acquistare crediti è certificato dalla Commissione di inchiesta sulle banche, organismo dotato di poteri di indagine analoghi alla magistratura che nella scorsa legislatura aveva pubblicato un rapporto sull\'utilizzo dei crediti fiscali da superbonus concludendo che "nel biennio 2020-2022, le banche hanno assunto impegni per crediti fiscali pari complessivamente a 76,9 miliardi di euro saturando la loro capacità fiscale"». E\' stato identificato il perimetro dei 19 miliardi di crediti ancora nel bilancio delle imprese che hanno avviato lavori ma non sono stati ancora ceduti. L\'F24 è una soluzione? «Appare necessario prevedere degli interventi anche solo temporanei focalizzati su questi crediti pregressi che possano immediatamente consentire di immettere liquidità nelle imprese e accompagnare la riattivazione del mercato. In tal senso, una misura tempestiva come quella proposta da Abi e Ance nei mesi scorsi, che consenta immediatamente alle banche di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dalle banche, costituirebbe un sicuro sollievo per le imprese in difficoltà». I lavori di ristrutturazione sono fermi ma devono chiudere entro fine anno: che tempi ci sono per riaprire con le banche il canale dei crediti? «Non si possono fare valutazioni specifiche, visto che l\'acquisto dei crediti d\'imposta da parte delle banche è subordinato ad un\'analisi molto accurata, con tempistiche diverse da banca a banca. L\'adozione della misura sugli F24 dei contribuenti rappresenta un utile strumento per velocizzare la riapertura del canale dei crediti». Rosario Dimito © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'della negligenza. Con l\'ultimo decreto-legge, viene espressamente escluso il concorso nella violazione per dolo o colpa grave del cessionario e del fornitore che ha applicato lo sconto in <strong>fattura</strong>, qualora quest\'ultimo dimostri di aver acquisito uno specifico set documentale che riguarda le opere...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Giovanni Sabatini, direttore generale dell\'Abi, lo scudo penale alle banche può agevolare lo sblocco della cessione crediti nel Superbonus? «Può contribuire a riattivare le compravendite dei crediti di imposta che derivano dai bonus edilizi. 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Ma è rimasto inascoltato. Quando ha capito che qualcosa non andava? «Ben prima del Superbonus. Già nel 2015, in un\'audizione in Parlamento su una proposta di legge dei 5 Stelle che voleva introdurre la cessione del credito, segnalammo che, secondo le regole Eurostat, la cessione si sarebbe trasformata in disavanzo immediato, ovvero in un aumento del deficit. La proposta fu abbandonata, ma poi, nel 2020, con il Superbonus del 110% il governo Conte bis introdusse lo sconto in<span class="term"> fattura</span> e la cessione del credito. La bolla si è progressivamente gonfiata e siamo arrivati al ritmo di oltre 3 miliardi al mese di crediti ceduti: 35-40 miliardi in un anno, che significano due punti di Pil in più di disavanzo». E l\'Upb non avvertì il governo di questo rischio? «Già l\'anno prima, quando era stato introdotto il bonus facciate del 90%, avevamo sottolineato che, in quel momento, cioè nel 2019, i bonus edilizi avevano un costo di circa 10 miliardi l\'anno. Facile immaginare che, introducendo un bonus con una percentuale molto più generosa, pari al 90%, il costo sarebbe molto cresciuto. Poi, addirittura, col Superbonus si arrivò al 110%. Puntualmente, nell\'audizione del 2021, dicemmo che le previsioni sui costi erano sottovalutate, perché se c\'è un terzo pagatore, cioè lo Stato, viene meno il contrasto di interessi tra chi ordina i lavori e chi li esegue. Ed ecco che oggi il conto è arrivato a 120 miliardi: sei volte il gettito dell\'Imu». Possibile che nessuno vi abbia dato ascolto? «Sì, perché l\'80% degli italiani è proprietario di casa. Si tratta di misure molto popolari. Restammo isolati, non solo a livello politico. Anche sulla stampa le critiche ai bonus erano pressoché assenti». Ma lei non parlava con i ministri dell\'Economia? «Sia Gualtieri e ancora di più Franco cercarono di mettere un argine, ma praticamente tutte le forze politiche erano per andare avanti. A fine del 2021, cosa inusuale per l\'Upb, mi confrontai su un quotidiano con l\'ex sottosegretario Fraccaro, padre del Superbonus. La questione è che nel panorama politico italiano l\'attenzione per l\'equilibrio dei conti è merce rara, in pratica la si trova solo presso il ministro dell\'Economia». Sì, quindi, al decreto Giorgetti che blocca sconto in<span class="term"> fattura</span> e cessione dei crediti? «Sgonfiare la bolla è una necessità. In audizione, la Banca d\'Italia ha anticipato una sua stima: il 50% degli interventi sarebbero stati fatti a prescindere dal Superbonus. Ma è così anche per gli altri bonus. Sappiamo, per esempio, che le facciate periodicamente venivano rifatte, anche prima del bonus. Ora ogni incentivo deve scontare una perdita dovuta al fatto che ne usufruirà anche chi avrebbe svolto comunque i lavori. Il problema è se l\'incentivo è così alto. Secondo me non dovrebbe mai superare il 50%, perché se è giusto che lo Stato paghi una parte dei lavori per i vantaggi che ne conseguono per la collettività, come la riduzione delle emissioni, è anche giusto che l\'altra parte sia a carico dei proprietari, che beneficeranno dell\'aumento di valore dell\'immobile e pagheranno bollette meno care. E poi serve concentrare i fondi su obiettivi strategici, come efficienza energetica e antisismica, e lasciar<span class="term"> cadere</span> interventi tipo il bonus mobili». Non crede che ora ci saranno molte aziende che falliranno e lavoratori che perderanno il posto? «Il settore delle costruzioni è stato drogato dai bonus da almeno 25 anni. E questo ha provocato distorsioni, che sono emerse con il Pnrr, con la difficoltà di trovare aziende e lavoratori che eseguano le opere pubbliche e gli altri grandi lavori previsti, essendo il sistema indirizzato ormai alle ristrutturazioni legate ai bonus, che risultano molto convenienti. C\'è spazio per una riconversione».', 'Documento_Abstract': 'Eurostat, la cessione si sarebbe trasformata in disavanzo immediato, ovvero in un aumento del deficit. La proposta fu abbandonata, ma poi, nel 2020, con il Superbonus del 110% il governo Conte bis introdusse lo sconto in <strong>fattura</strong> e la cessione del credito. La bolla si è progressivamente gonfiata... per l\'equilibrio dei conti è merce rara, in pratica la si trova solo presso il ministro dell\'Economia». Sì, quindi, al decreto Giorgetti che blocca sconto in <strong>fattura</strong> e cessione dei crediti? «Sgonfiare la bolla è una necessità. 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In difficoltà le ditte del settore che hanno accumulato almeno 15 miliardi di crediti d\'imposta che contavano di cedere a terzi e ora non possono più farlo. L\'intervento è stato scatenato dalla decisione (opinabile) di Eurostat di contabilizzare per competenza la cessione dei crediti fiscali, ovvero tutti come deficit al primo anno, senza spalmarli nell\'orizzonte dei cinque anni. Ma va detto che se l\'obiettivo primario è porre un freno alla spesa, bloccare il mercato secondario dei crediti fiscali non cura alla radice il problema e genera alcuni effetti perversi, a differenza di un semplice tetto di spesa. Il sostegno pubblico all\'efficientamento energetico degli edifici è la misura forse più importante e delicata della transizione energetica. Una quota molto rilevante delle emissioni è prodotta dagli edifici e dunque l\'intervento è essenziale per contrastare il riscaldamento globale e arrivare a emissioni nette zero entro il 2050. Il principio di addizionalità spiega come i sussidi pubblici siano più urgenti e necessari laddove il settore privato non si muoverebbe da solo. Mentre le imprese hanno interesse a ridurre le emissioni se vogliono restare competitive e in linea con la regolamentazione Ue, e il settore dell\'auto si trasformerà profondamente anche senza incentivi pubblici, sarebbe difficile mettere in moto i condomìni senza sussidi. Il 110% è nato con queste buone intenzioni e con esse la cessione del credito d\'imposta che voleva estendere l\'agevolazione agli incapienti e ai redditi più bassi con scarsa capienza fiscale. Col senno di poi sono stati molti i limiti della misura emersi. Un credito d\'imposta di 110% spalmato su cinque anni ha un valore attuale superiore a 100 (almeno ai vecchi tassi d\'interesse) e quindi non comporta esborso per i cittadini, favorendo scarsa attenzione alla lievitazione dei costi. Bene ha fatto il governo a portare il superbonus da 110 a 90. L\'assenza di tetti alla spesa pubblica nel provvedimento e le sue caratteristiche di convenienza hanno inoltre concentrato un\'enorme mole di risorse in breve tempo con effetti di equilibrio economico generale di lievitazione dei costi. Ma l\'effetto generale è stato quello dell\'ingolfamento del mercato dei crediti d\'imposta. Le ditte hanno acquistato dai clienti i crediti in quantità superiore alla capienza dei loro cassetti fiscali contando di poterli rivendere a soggetti terzi. Il meccanismo ha funzionato fino al momento in cui importanti intermediari finanziari del Paese hanno raggiunto anche loro livelli di saturazione e smesso di acquistare anche per timore di responsabilità in solido a seguito di scoperte di irregolarità nei lavori. Il rischio di una frenata troppo drastica è di paralizzare una misura che ha dato un impulso importante all\'economia. Analisi d\'impatto diverse realizzate dall\'Ance, dall\'ordine dei commercialisti e dal Censis indicano mediamente che su 100 euro spesi dallo Stato in credito d\'imposta circa 45 rientrano come maggiori tasse per la crescita economica generata. La decisione del governo avrà inoltre effetti distributivi indesiderati perché saranno gli incapienti o comunque i ceti più deboli e con meno liquidità a rinunciare ai lavori. È urgente provare a fare qualcosa per evitare gli effetti perversi di questa decisione di emergenza su tante imprese e lavoratori e sul valore patrimoniale delle case nelle classi energetiche meno efficienti che è calato sensibilmente per le aspettative sull\'entrata in vigore della direttiva Ue sulle case green. Il problema del rischio di una spesa pubblica fuori controllo si può affrontare con meno effetti collaterali negativi, fissando con chiarezza un tetto di spesa annuo in un orizzonte pluriennale (di qui al 2030) attraverso una decisione politica che ponderi gli impatti desiderati su contrasto al riscaldamento climatico, stimolo al settore edilizio e all\'economia e sostenibilità della spesa pubblica. Il tetto di spesa, anche in presenza di sconto in<span class="term"> fattura</span> e cessione del credito d\'imposta limiterà l\'offerta di crediti, evitando l\'ingolfamento del mercato e gli sconti sul valore dei crediti che abbiamo osservato nei mesi scorsi. Se si vogliono creare effetti redistributivi favorevoli è possibile riservare una quota importante del plafond all\'efficentamento di case popolari o comunque di edifici in quartieri non residenziali. È inoltre essenziale impegnarsi a livello europeo affinché la risposta al piano Biden di RePowerEu sia giocata proprio sul fronte dove il settore privato fa più fatica a muoversi che è proprio quello edilizio. Un cofinanziamento tra fondi Ue e degli Stati nazionali potrebbe consentire di allargare i plafond destinati alla manovra. Sullo sfondo la direttiva Ue degli edifici green. Un ulteriore soccorso potrà arrivare dal varo dei decreti attuativi delle comunità energetiche. Che consentono ai condomìni di ridurre le emissioni diventando prosumer di energia. In questo caso la spesa pubblica è assai contenuta visto il limite di potenza installabile previsto dalla legge e l\'impatto di un euro investito dallo Stato in termini di riduzione delle emissioni e di attivazione di valore economico è molto superiore a quello del superbonus. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': '110%, un tetto massimo di spesa per non perdere i benefici della misura Con un decreto legge immediatamente operativo, il governo è intervenuto bloccando lo sconto in <strong>fattura</strong> e la cessione del credito dei bonus edilizi, vietandone l\'acquisto per le pubbliche amministrazioni. In difficoltà le ditte... pluriennale (di qui al 2030) attraverso una decisione politica che ponderi gli impatti desiderati su contrasto al riscaldamento climatico, stimolo al settore edilizio e all\'economia e sostenibilità della spesa pubblica. Il tetto di spesa, anche in presenza di sconto in <strong>fattura</strong> e cessione del credito d\'imposta...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Con un decreto legge immediatamente operativo, il governo è intervenuto bloccando lo sconto in fattura e la cessione del credito dei bonus edilizi, vietandone l\'acquisto per le pubbliche amministrazioni. In difficoltà le ditte del settore che hanno accumulato almeno 15 miliardi di crediti d\'imposta che contavano di cedere a terzi e ora non ', 'Documento_Autore': 'Leonardo Becchetti', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': 'COMMENTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '12', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD04RUM5QzkzNDYzOTA0NUEzODcwOENEMjEwQTdGRTJGMDE3NjMzNEVDREMxQUE3Q0ZBMTM3NUU0Mzg4QjIwMzhDJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYjB3VnhjKzJaOWxnTUE0VmVNMDZDQ2dPRUQzREJlWDY3T1l0bGovR2pMZkVHbDZWaFNYeXRSZz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7765469', 'Report_TotaleDocumenti':12, 'Documento_ID': '40393067', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '6', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'I POSSIBILI INTERVENTI', 'Documento_TitoloHtml': 'I POSSIBILI INTERVENTI', 'Documento_Contenuto': '4 edilizia libera Tutela su misuraper caldaie e infissi Fra gli obiettivi delle possibili integrazioni al decreto anche il salvataggio di chi ha già pagato gli acconti per caldaie e infissi ma non ha ancora avviato i lavori, condizione per mantenere lo sconto in<span class="term"> fattura</span> 1 IL MERCATO Riaprire gli spaziper le cessioni Per riaprire gli spazi alle cessioni dei vecchi crediti d\'imposta si studia la modalità di compensazione fra queste somme e i debiti erariali raccolti dalle banche con gli F24 2 GLI ESCLUSI Fuori dal meccanismo contributi e famiglie Il sistema delle compensazioni non dovrebbe riguardare i versamenti dei contributi, essenziali per il pagamento delle pensioni, e le tasse versate dalle famiglie tramite il sistema bancario 3 IN PARLAMENTO Allo studio l\'aiutoper Onlus e Iacp Fra le modifiche parlamentari si studieranno meccanismi per ridurre gli effetti della stretta decisa con il decreto di giovedì scorso nel caso di Onlus e Iacp, oltre che per le aree terremotate.', 'Documento_Abstract': 'I POSSIBILI INTERVENTI 4 edilizia libera Tutela su misuraper caldaie e infissi Fra gli obiettivi delle possibili integrazioni al decreto anche il salvataggio di chi ha già pagato gli acconti per caldaie e infissi ma non ha ancora avviato i lavori, condizione per mantenere lo sconto in <strong>fattura</strong> 1...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '4 edilizia libera Tutela su misuraper caldaie e infissi Fra gli obiettivi delle possibili integrazioni al decreto anche il salvataggio di chi ha già pagato gli acconti per caldaie e infissi ma non ha ancora avviato i lavori, condizione per mantenere lo sconto in fattura 1 IL MERCATO Riaprire gli spaziper le cessioni Per riaprire gli spazi alle ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': 'PRIMO PIANO', 'Documento_NumeroDiPagina': '6', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1FMEJBQUUxNDM4N0FBNURBN0M5RUMzOTkzNDVBNDZDQ0Q4MkYyQzU1QUE3M0ZBNkJCMjVCNDg2OTlGMEQ2ODAyJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYlptYVZ3SDBBdXM5UUp1NHNKdHhmODZEUEVQK2t3aWtMdUVOUVd3OGVQWjhGK1A4RUdDdVlHQT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7765469', 'Report_TotaleDocumenti':12, 'Documento_ID': '40393068', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Il 110% modificato 33 volte', 'Documento_TitoloHtml': 'Il 110% modificato 33 volte', 'Documento_Contenuto': 'Dall\'entrata in vigore ad oggi, la norma sul superbonus è stata cambiata 19 volte, mentre quella sulla cessione crediti e lo sconto in<span class="term"> fattura</span>, ha subìto 14 correzioni Sono 33 le modifiche normative subite dagli articoli 119 e 121 del dl 34/2020 dalla sua entrata in vigore ad oggi. Dal 19 maggio 2020 fino a oggi, l\'articolo 119 ha subito infatti ben 19 modifiche normative, mentre l\'articolo 121, che disciplina la cessione dei crediti e lo sconto in<span class="term"> fattura</span>, ne ha subite altre 14. Tre gli esecutivi che hanno operato, senza riuscire a tamponare la falla ai conti pubblici che tale misura ha generato. Oslo: Il nuovo fantastico reggiseno comodo è finalmemte arrivato nel... Sponsorizzato da AirBra Pro.', 'Documento_Abstract': 'Il 110% modificato 33 volte Dall\'entrata in vigore ad oggi, la norma sul superbonus è stata cambiata 19 volte, mentre quella sulla cessione crediti e lo sconto in <strong>fattura</strong>, ha subìto 14 correzioni Sono 33 le modifiche normative subite dagli articoli 119 e 121 del dl 34/2020 dalla sua entrata... in vigore ad oggi. Dal 19 maggio 2020 fino a oggi, l\'articolo 119 ha subito infatti ben 19 modifiche normative, mentre l\'articolo 121, che disciplina la cessione dei crediti e lo sconto in <strong>fattura</strong>, ne ha subite altre 14. Tre gli esecutivi che hanno operato, senza riuscire a tamponare la falla ai conti...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Dall\'entrata in vigore ad oggi, la norma sul superbonus è stata cambiata 19 volte, mentre quella sulla cessione crediti e lo sconto in fattura, ha subìto 14 correzioni Sono 33 le modifiche normative subite dagli articoli 119 e 121 del dl 34/2020 dalla sua entrata in vigore ad oggi. Dal 19 maggio 2020 fino a oggi, l\'articolo 119 ha subito ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.italiaoggi.it/news/il-110-modificato-33-volte-2593689', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbnJEWkNNdFN3ZEJ1di85NXNueGdyd2c0cElmOFRmc3E2OXpzMkpvOTRYQ0Z1ZzFicUNVWnlaQ0Nsb0g3TWsvRGVDRnlzZUNUbU03SVBsdmxHdjhtQ1E9', 'Fonte_Titolo': 'italiaoggi.it', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7765469', 'Report_TotaleDocumenti':12, 'Documento_ID': '40393069', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'Luca De Stefani', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '7', 'Documento_Sottotitolo': 'Il documento ammesso dalle entrate ma attenzione alle affermazioni false', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'In edilizia libera l\'inizio dei lavori può essere provato da autocertificazione', 'Documento_TitoloHtml': 'In edilizia libera l\'inizio dei lavori può essere provato da autocertificazione', 'Documento_Contenuto': 'Per provare che i lavori in edilizia libera sono iniziati prima del 17 febbraio 2023, per evitare la stretta alle cessioni dei crediti e agli sconti in<span class="term"> fattura</span> il decreto legge 11/2023, non richiede particolari evidenze, ma sicuramente dovrà essere predisposta una dichiarazione<span class="term"> sostitutiva</span> dell\'atto di notorietà che attesti questo evento. Questa autodichiarazione è, infatti, già prevista per tutti i bonus edili su interventi in edilizia libera . Tra gli interventi che sono in edilizia libera e per i qualli era possibile effettuare la cessione del credito o lo sconto in<span class="term"> fattura</span>, ricordiamo ad esempi gli interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW e l\'installazione di pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici (in edilizia libera solo se realizzati al di fuori dei centri storici). Non è facile, però, provare l\'inizio dei lavori prima del 17 febbraio 2023, quando manca la presentazione della Cila al Comune. Non è sufficiente, ad esempio, la<span class="term"> firma</span> del contratto con l\'impresa o con il fornitore dei beni o il pagamento di un acconto, con emissione della relativa<span class="term"> fattura</span>. Potrebbe essere utile, invece, conservare, ad esempio, la richiesta effettuata al Comune, prima del 17 febbraio 2023, per l\'occupazione del suolo pubblico per un piccolo ponteggio o per l\'accesso di mezzi di trasporto (che portano il materiale al cantiere) in zone a traffico limitato. Ma in quest\'ultimo caso, non è così certo che la semplice consegna dei beni al cantiere valga come inizio dei lavori. In ogni caso, per provare la data di inizio dei lavori, l\'agenzia delle Entrate, in sede di controllo, richiederà una dichiarazione<span class="term"> sostitutiva</span> dell\'atto di notorietà (rilasciata in base all\'articolo 47 del Dpr 28 dicembre 2000, n. 445, con sanzioni penali in caso di dichiarazioni mendaci) in cui, oltre ad indicare la data effettiva di inizio dei lavori, viene attestata la circostanza che gli interventi rientrano tra quelli agevolabili, pure se non necessitano di alcun titolo abilitativo. In generale, la dichiarazione<span class="term"> sostitutiva</span> dell\'atto di notorietà è un documento in carta libera, sottoscritto dall\'interessato, concernente stati, qualità personali e fatti, che siano a diretta conoscenza di questi, e può essere resa nell\'interesse proprio del dichiarante anche riguardo a stati, qualità personali e fatti relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza. Non è necessario che le sottoscrizioni delle dichiarazioni sostitutive dell\'atto di notorietà siano autenticate, se sono sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'In edilizia libera l\'inizio dei lavori può essere provato da autocertificazione Per provare che i lavori in edilizia libera sono iniziati prima del 17 febbraio 2023, per evitare la stretta alle cessioni dei crediti e agli sconti in <strong>fattura</strong> il decreto legge 11/2023, non richiede particolari evidenze... effettuare la cessione del credito o lo sconto in <strong>fattura</strong>, ricordiamo ad esempi gli interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW e l\'installazione di pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici (in edilizia libera solo se realizzati... della relativa <strong>fattura</strong>. Potrebbe essere utile, invece, conservare, ad esempio, la richiesta effettuata al Comune, prima del 17 febbraio 2023, per l\'occupazione del suolo pubblico per un piccolo ponteggio o per l\'accesso di mezzi di trasporto (che portano il materiale al cantiere) in zone a traffico limitato...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Per provare che i lavori in edilizia libera sono iniziati prima del 17 febbraio 2023, per evitare la stretta alle cessioni dei crediti e agli sconti in fattura il decreto legge 11/2023, non richiede particolari evidenze, ma sicuramente dovrà essere predisposta una dichiarazione sostitutiva dell\'atto di notorietà che attesti questo evento. Questa ', 'Documento_Autore': 'Luca De Stefani', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': 'PRIMO PIANO', 'Documento_NumeroDiPagina': '7', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0wNzc4NTc5QzBDOTY4RUI5NkM0QUE5NDgwQjgyN0YzQzE2M0EyMTQ5NThBMTRBMDc1MjQ4MDkyMkJFQkRDQTAwJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYmVIdjhWQ1NVZm9uYTliRXpxdTdDdHNNYXlZc2gzdndTVHRWOG5mN01MZGF6K0xCRnVSQmhjUT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7765469', 'Report_TotaleDocumenti':12, 'Documento_ID': '40393070', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'Giuseppe Latour', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '7', 'Documento_Sottotitolo': 'Casa. I tetti di reddito del quoziente familiare rendono essenziale la cessione dei crediti per avviare i lavori: impossibile per contribuenti della fascia medio-bassa usare gli sconti in dichiarazione', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Lo stop alle cessioni blocca il superbonus per le villette', 'Documento_TitoloHtml': 'Lo stop alle cessioni blocca il superbonus per le villette', 'Documento_Contenuto': 'Cantieri chiusi per il superbonus dedicato alle villette. Case unifamiliari e immobili indipendenti, in tutte le loro forme, stanno per uscire dai radar della maxi agevolazione al 90 per cento. Una conclusione amara per una storia dai grandi numeri: fino a gennaio del 2023, nel corso dei quasi due anni di vita del superbonus, questi lavori hanno riguardato circa 320mila edifici, per oltre 34 miliardi di investimenti e più di 38 miliardi di detrazioni. Tutto finito, per effetto del decreto blocca crediti (Dl 11/2023) che, a partire dal 17 febbraio, ha congelato le cessioni dei crediti e gli sconti in<span class="term"> fattura</span> per tutti i nuovi lavori. Non poter contare su questa strada per liquidare le agevolazioni, infatti, nel 2023 chiuderà la porta ai proprietari di questi immobili. Il motivo è da cercare nelle norme approvate alla fine dello scorso anno: in particolare, nel decreto Aiuti quater (Dl 176/2022). Qui è stata introdotta una proroga per l\'accesso delle unifamiliari al superbonus (al 90%) nel 2023, condizionata a quattro paletti: i lavori devono essere stati avviati a partire da gennaio, è necessario intervenire sull\'abitazione principale, essere proprietari o titolari di un diritto reale sull\'immobile, avere un reddito non superiore a 15mila euro in base al nuovo quoziente familiare. Proprio il quoziente familiare, sul quale peraltro sono ancora attesi i chiarimenti delle Entrate, rappresenta l\'elemento più innovativo di questo rinvio. Ha una struttura diversa rispetto all\'Isee, perché considera solo i redditi e non i patrimoni. E si calcola sommando i redditi complessivi dei familiari per poi dividerli per un coefficiente costituito dalla somma di più elementi: il contribuente vale 1, se c\'è il coniuge si aggiunge +1 (idem se c\'è un convivente o un soggetto unito civilmente), se c\'è un familiare a carico si aggiunge +0,5 (che diventa +1 se i familiari sono due e +2 se i familiari a carico sono tre o più). L\'effetto pratico è che la somma dei redditi di una coppia con un figlio a carico può arrivare fino a 37.500 euro, che diviso per 2,5 corrisponde appunto al tetto di 15mila euro. Già questo limite di reddito, da solo, restringeva di molto la platea dei possibili beneficiari. In base alle stime realizzate dal Caf Acli per «Il Sole 24 Ore» (si veda il numero del 29 novembre scorso), appena il 14,4% dei contribuenti con un\'abitazione principale rispetta questo tetto di reddito. Questi pochi cittadini, però, contavano sulle cessioni e sugli sconti in<span class="term"> fattura</span> per far partire i lavori. Il primo motivo è che contribuenti con un reddito di riferimento di 15mila euro e, in qualche caso, figli a carico, difficilmente hanno la liquidità necessaria per avviare i lavori di ristrutturazione di superbonus (che per questo tipo di immobili costano nell\'ordine dei 100mila euro). Se anche fosse superato questo ostacolo, trovando la liquidità necessaria a far partire i lavori, ne arriverebbe un altro, davvero insormontabile: la capacità fiscale. Senza sconti in<span class="term"> fattura</span> e cessioni, infatti, i contribuenti sono costretti a utilizzare solo il veicolo delle detrazioni. Devono, insomma, fare tutto con le proprie forze. I ratei annuali di detrazioni prodotti in media dai lavori di superbonus, con doppio salto di classe, sono decisamente ingestibili in dichiarazione a questi livelli di reddito: 31.307 euro (all\'anno) per gli edifici unifamiliari e 26.641 euro (all\'anno) per le unità funzionalmente indipendenti, in base alle rilevazioni Enea. Il superbonus per villette e simili, insomma, finisce con lo stop alle cessioni del 17 febbraio. Resta solo l\'ultima coda dedicata a chi aveva già cantieri aperti a settembre del 2022; dovrà chiudere entro il 31 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'dal 17 febbraio, ha congelato le cessioni dei crediti e gli sconti in <strong>fattura</strong> per tutti i nuovi lavori. Non poter contare su questa strada per liquidare le agevolazioni, infatti, nel 2023 chiuderà la porta ai proprietari di questi immobili. Il motivo è da cercare nelle norme approvate alla fine... con un\'abitazione principale rispetta questo tetto di reddito. Questi pochi cittadini, però, contavano sulle cessioni e sugli sconti in <strong>fattura</strong> per far partire i lavori. Il primo motivo è che contribuenti con un reddito di riferimento di 15mila euro e, in qualche caso, figli a carico, difficilmente... fiscale. Senza sconti in <strong>fattura</strong> e cessioni, infatti, i contribuenti sono costretti a utilizzare solo il veicolo delle detrazioni. Devono, insomma, fare tutto con le proprie forze. I ratei annuali di detrazioni prodotti in media dai lavori di superbonus, con doppio salto di classe, sono decisamente...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Cantieri chiusi per il superbonus dedicato alle villette. Case unifamiliari e immobili indipendenti, in tutte le loro forme, stanno per uscire dai radar della maxi agevolazione al 90 per cento. 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Il ravvedimento operoso speciale è circoscritto alle violazioni dichiarative relative sino al periodo di imposta 2021 ( art. 1 comma 174 ss. della L. 197/2022) mentre la definizione delle violazioni formali alle violazioni, appunto, formali, commesse sino al 31 ottobre 2022 ( art. 1 comma 166 ss. della L. 197/2022). È il caso, ad esempio, della violazione prevista dall\' art. 6 comma 8 del DLgs. 471/97, secondo cui il cessionario/committente che, nell\'esercizio di imprese, arti o professioni, abbia acquistato beni e servizi senza che sia stata emessa<span class="term"> fattura</span> nei termini di legge o con emissione di<span class="term"> fattura</span> irregolare, è punito, salva la responsabilità del cedente, con la sanzione pari al 100% dell\'imposta, con un minimo di 250 euro per ogni violazione. Non si tratta di violazione dichiarativa quindi si è fuori dal ravvedimento speciale. Il cessionario deve regolarizzare una condotta altrui, che ha riflesso dichiarativo solo per il cedente, il quale potrebbe di certo avvalersi del ravvedimento speciale. Nemmeno si può parlare di violazione formale nel senso inteso dalla L. 197/2022 (così la circ. Agenzia delle Entrate 15 maggio 2019 n. 11 ). La sanzione punisce la violazione di un obbligo a carico del cessionario, che è sotto questa ottica indipendente dalla condotta del cedente. Non a caso, anche se il cessionario regolarizza nei termini e alle condizioni dell\' art. 6 comma 8 del DLgs. 471/97, la responsabilità sanzionatoria del cedente ex art. 6 comma 1 del DLgs. 471/97 permane, fermo restando che, naturalmente, l\'IVA non può essere pretesa due volte. Non c\'è una responsabilità solidale con il cedente né è previsto il recupero dell\'IVA, quindi la contestazione avviene di norma con atto ai sensi dell\' art. 16 del DLgs. 472/97. Atto che, per scelta del legislatore, non rientra in nessuna definizione. Potrebbe comunque essere definito al terzo, come prevede lo stesso art. 16 richiamato (sarebbe una ordinaria definizione della sanzione, istituto a regime). Laddove la sanzione venga contestata unitamente all\'accertamento, viene comunque ridotta a 1/18 per effetto di acquiescenza e/o accertamento con adesione, oppure viene stralciata se si trattasse di definizione della lite. In ragione di quanto detto se al 1° gennaio 2023: - c\'è stata una sentenza di accoglimento del ricorso, si paga il 15%; - non c\'è stata una sentenza, il processo pende in sede di rinvio o c\'è stata una sentenza negativa, si paga il 40%. Ovviamente, la definizione più favorevole è la rottamazione dei ruoli, che mai come in questo caso premia i contribuenti che, per un qualsivoglia motivo, non hanno pagato nulla. Trattandosi di sanzione tributaria e a prescindere da eventuali giudizi pendenti, se il ruolo è stato consegnato entro il 30 giugno 2022 essa viene annullata per intero. Copyright 2023 © EUTEKNE SpA - riproduzione riservata.', 'Documento_Abstract': 'Omessa «<strong>fattura</strong> spia» senza definizione a 1/18 Alcune tipologie di violazioni non possono fruire né del ravvedimento operoso speciale né della definizione delle violazioni formali. Il ravvedimento operoso speciale è circoscritto alle violazioni dichiarative relative sino al periodo di imposta 2021... cui il cessionario/committente che, nell\'esercizio di imprese, arti o professioni, abbia acquistato beni e servizi senza che sia stata emessa <strong>fattura</strong> nei termini di legge o con emissione di <strong>fattura</strong> irregolare, è punito, salva la responsabilità del cedente, con la sanzione pari al 100% dell\'imposta, con un minimo...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Alcune tipologie di violazioni non possono fruire né del ravvedimento operoso speciale né della definizione delle violazioni formali. Il ravvedimento operoso speciale è circoscritto alle violazioni dichiarative relative sino al periodo di imposta 2021 ( art. 1 comma 174 ss. della L. 197/2022) mentre la definizione delle violazioni formali alle ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Articolo.aspx?ID=940705', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21KNGdjQU96ZGZBKzEzUENvbHBybHpWbkV2SzVQN1gwL2lkazc2NTZjczR0', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7765469', 'Report_TotaleDocumenti':12, 'Documento_ID': '40393073', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'Giuseppe Latour', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '6', 'Documento_Sottotitolo': 'Per misurare gli acquisti bisogna guardare all\'effetto cumulato delle rate dei crediti', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Sabatini (Abi): «Capienza delle banche ormai esaurita»', 'Documento_TitoloHtml': 'Sabatini (Abi): «Capienza delle banche ormai esaurita»', 'Documento_Contenuto': 'La capacità che le banche hanno di acquisire crediti di imposta è esaurita. Per misurarla in modo preciso, infatti, non basta mettere in relazione la capienza teorica annuale degli istituti con le opzioni comunicate all\'agenzia delle Entrate. Il calcolo è più complesso e deve tenere conto di altri fattori, come spiega il direttore generale dell\'Abi (l\'associazione bancaria italiana), Giovanni Sabatini: «Questi numeri vanno contestualizzati rispetto a tre elementi: il dato prospettico, il tema degli impegni, il cuscinetto prudenziale». Partiamo dai numeri circolati durante l\'incontro che lunedì ha coinvolto il Governo e diverse associazioni interessate, a vario titolo, dal mercato dei crediti fiscali. Secondo queste cifre, nel 2022 la capienza delle banche è stata di 32 miliardi, coperti solo per 7 miliardi da crediti, con un differenziale di 25 miliardi di capacità disponibile. «Mi sembra importante chiarire alcuni aspetti», dice Sabatini. Il primo riguarda la rateizzazione. «Questa è una fotografia statica - spiega il dg dell\'Abi -, si fa una verifica sulla capienza delle banche senza considerare che i crediti acquistati hanno uno sviluppo pluriennale. La fotografia 2022, cioè, riguarda solo spese del 2021, ma nel 2023 andranno conteggiate le spese del 2022, che sono particolarmente ingenti, visti i dati Enea, e i ratei residui delle annualità precedenti. E così via negli anni successivi». Per capire quanti crediti fiscali sono stati comprati, quindi, non bisogna guardare a un singolo anno, ma agli effetti cumulati di questo trascinamento, che produrrà numeri moltiplicati. Non solo: il secondo elemento riguarda il momento nel quale vengono considerati questi crediti: «Le banche - aggiunge Sabatini - non conteggiano solo i crediti immessi nella piattaforma delle Entrate, attraverso le opzioni di cessione del credito e sconto in<span class="term"> fattura</span>, ma considerano tutti gli impegni. Cioè, tutte le operazioni che sono state deliberate e che sono in corso di formalizzazione». In altre parole, il processo che porta alla comunicazione alle Entrate è lungo e passa da una fase nella quale la banca accompagna il cliente nella costruzione del credito. Gli istituti conteggiano i crediti come acquisiti già all\'inizio del processo, non solo alla fine, con la comunicazione all\'Agenzia. Il terzo elemento è legato ai criteri prudenziali con i quali questi crediti entrano nei bilanci degli istituti. «Banca d\'Italia - dice ancora Sabatini - quando è emerso il tema della possibilità di acquisto dei crediti, ha raccomandato un approccio prudente, nel quale andava considerato un buffer che tenesse conto della volatilità delle poste fiscali». Se, infatti, il dato dei contributi dei dipendenti è piuttosto stabile, l\'Ires invece è più volatile di anno in anno. Nella definizione dei piani di acquisto bisogna tenere conto di queste oscillazioni. L\'Abi, allora, conferma quello che ha sempre detto in questi mesi: la capienza fiscale delle banche è esaurita. «Oggi c\'è solo la strada delle ulteriori cessioni dalle banche ai clienti professionali - conclude Sabatini -, ma è una strada non velocissima, che richiede tempo. Sicuramente più rapida è la soluzione proposta da noi insieme all\'Ance, la compensazione attraverso gli F24». Se c\'è l\'esigenza di fare presto, insomma, è l\'alternativa dalla quale partire. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'nella piattaforma delle Entrate, attraverso le opzioni di cessione del credito e sconto in <strong>fattura</strong>, ma considerano tutti gli impegni. Cioè, tutte le operazioni che sono state deliberate e che sono in corso di formalizzazione». In altre parole, il processo che porta alla comunicazione alle Entrate è lungo e passa...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La capacità che le banche hanno di acquisire crediti di imposta è esaurita. Per misurarla in modo preciso, infatti, non basta mettere in relazione la capienza teorica annuale degli istituti con le opzioni comunicate all\'agenzia delle Entrate. 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E\' l\'appello che arriva dalle associazioni di categoria. Il tema è trovare in primis una via d\'uscita ai 19 miliardi di crediti incagliati che mettono in sofferenza le 25 mila imprese edili e poi una soluzione strutturale per l\'intero ammontare dei crediti Crediti edilizi incagliati compensabili dalle banche con i versamenti d\'imposta che i clienti effettuano tramite il modello F24. E\'questa l\'ipotesi su cui il governo si sarebbe orientato dopo l\'incontro di ieri con le associazioni di categoria, chiamate a raccolta dall\'esecutivo a palazzo Chigi per illustrare gli effetti del decreto legge che blocca le cessioni dei crediti e gli sconti in<span class="term"> fattura</span> per i bonus edilizi (non solo il Superbonus 110%). Un vertice in cui Abi, Cassa depositi e prestiti, Sace e poi Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato hanno sollecitato il governo Meloni a dare "risposte rapidissime" che si concretizzino, come chiesto dalla presidente dei costruttori edili (Ance) Federica Brancaccio "nello sblocco dei crediti pregressi e in una proposta sostenibile e stabile per il futuro". Il tema è trovare in primis una via d\'uscita ai 19 miliardi di crediti incagliati che mettono in sofferenza le 25 mila imprese edili coinvolte e il sistema bancario e poi una soluzione strutturale per l\'intero ammontare dei crediti, stimato in 110 miliardi. "Lo sforzo che noi facciamo oggi e nei prossimi giorni con i tavoli tecnici è come far sgonfiare questa bolla", ha commentato il ministro dell\'economia Giancarlo Giorgetti, presente al vertice assieme al vice Maurizio Leo, al ministro dell\'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e alla sottosegretaria al Ministero delle imprese e del made in Italy, Fausta Bergamotto. Le ipotesi in campo prima del vertice erano due. La prima, sulla quale il governo ha chiaramente manifestato apertura nel corso del vertice, prevede, come detto, la possibilità per le banche di utilizzare, a compensazione dei crediti, i versamenti tributari effettuati dai clienti tramite F24. Una proposta caldeggiata un po\' da tutti (Ance in primis) e per questo accolta con favore dalle associazioni presenti al tavolo anche se ritenuta non ancora risolutiva soprattutto da Confartigianato che ha caldeggiato anche la strada dell\'acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza. Sembra invece molto più complessa, soprattutto per i potenziali riflessi sul debito pubblico, l\'altra ipotesi allo studio ossia quella della cartolarizzazione dei crediti. Ipotesi confermata dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Alessandro Cattaneo e particolarmente gradita al partito di Silvio Berlusconi ma di difficile realizzabilità pratica, motivo per cui sarebbe stata esclusa dal Ministero dell\'economia. Confedilizia ha chiesto una riforma mirata della cessione dei crediti che consenta di mantenere tale possibilità per gli interventi antisismici e per quelli di eliminazione delle barriere architettoniche. Una richiesta che ha incontrato il favore di palazzo Chigi che, in una nota diffusa alla fine dell\'incontro, ha assicurato una particolare attenzione alle "imprese di piccole dimensioni" e a "quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma". Confedilizia ha inoltre formulato alcune proposte per attenuare nella fase transitoria gli effetti del decreto di giovedì scorso, spostando al 30 aprile la data di inizio del divieto di utilizzo della cessione del credito e dello sconto in<span class="term"> fattura</span>. Tra le altre proposte portate sul tavolo dalla Confederazione della proprietà edilizia anche la possibilità per i proprietari di trasformare le detrazioni in credito d\'imposta, "cosa che non creerebbe problemi di cessioni e di movimenti dei crediti stessi", ha spiegato il presidente Giorgio Spaziani Testa. Per Mauro Lusetti, Copresidente dell\'Alleanza delle Cooperative, una soluzione potrebbe arrivare dalla compensazione con gli F24 che la clientela affida agli istituti di credito per il successivo versamento all\'erario. Cna, con il presidente Dario Costantini, ha chiesto al governo l\'immediato sblocco dei "bonus minori" ossia quelli che riguardano gli infissi e gli impianti di casa. Bonus, lamenta Costantini, "di cui poco si è parlato in questi giorni ma su cui c\'è grande incertezza a seguito del decreto per capire come certificare la fine dei lavori". Confapi (la Confederazione della piccola e media industria privata), invece, ha chiesto più tempo alle imprese per detrarre i crediti. "Chiederemo come prima proposta che quelle aziende che hanno crediti incagliati e praticato lo sconto in<span class="term"> fattura</span> possano portare la possibilità di detrarre i crediti da 4 a 10 anni, una chance che darà a molte imprese la possibilità di non perdere i crediti maturati", ha annunciato il presidente Cristian Camisa. Nuovi dispositivi di "pulizia polmonare" diventano virali in Norway Sponsorizzato da getairphysio.io.', 'Documento_Abstract': 'per illustrare gli effetti del decreto legge che blocca le cessioni dei crediti e gli sconti in <strong>fattura</strong> per i bonus edilizi (non solo il Superbonus 110%). 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L\'altro grande tema è quello dei 19 miliardi di euro di crediti bloccati nei cassetti fiscali delle imprese, che non riescono a cederli al sistema bancario ormai «saturo», dopo avere assunto nel periodo 2020-2022 impegni per crediti fiscali pari a 77 miliardi. Una soluzione la prospetta Bonomi e dice: «Anche noi come industria dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Se il governo creasse le condizioni affinché si possano fare cessioni di primo grado tra privati, si potrebbe individuare una classe di imprese in grado di acquistare i crediti che ora sono fermi». Sul tappeto resta l\'urgenza di garantire liquidità alle imprese. La soluzione ribadita da Abi e Ance è quella già illustrata al governo: «Una misura tempestiva che consenta alle banche di ampliare le capacità di acquisto, utilizzando anche una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24». In una nota congiunta le associazioni di banche e imprese edili rivendicano: «La proposta dell\'F24, ha il vantaggio di essere applicabile in tempi molto rapidi senza impatti aggiuntivi sulla finanza pubblica». Il pressing delle banche per questo tipo di meccanismo è dettato anche dall\'esigenza di rimarcare che la capienza fiscale del settore creditizio è ormai esaurita. Sebbene l\'Agenzia delle Entrate abbia indicato che i crediti assorbiti dalle banche nel 2022 sono pari a 7 miliardi, a fronte di una capienza di 32 miliardi, l\'Abi osserva che nei dati del fisco non figurano tutti gli impegni assunti dalle banche. Le cifre scritte nelle procedure degli istituti, insomma, indicherebbero che gli spazi di manovra sono ormai esauriti. La giornata registra anche l\'audizione in Senato di Bankitalia nell\'ambito dell\'indagine conoscitiva sui crediti di imposta. «Il Superbonus ha avuto un impatto significativo sul settore delle costruzioni, circa la metà degli investimenti che hanno beneficiato del Superbonus non si sarebbero cioè verificati in assenza dell\'incentivo», spiega Giacomo Ricotti di Bankitalia, che aggiunge:«Gli oneri della misura per il bilancio pubblico restano comunque ingenti». Tanto da sottolineare: «Nel disegno degli incentivi fiscali l\'attenzione agli equilibri della finanza pubblica dovrà essere affiancata dalla capacità di aumentare il potenziale di crescita dell\'economia». Sul fronte governativo l\'esecutivo oggi si appresta a chiedere il voto di fiducia alla Camera sul dl milleproroghe. Il via libera definitivo del provvedimento è atteso per domani.', 'Documento_Abstract': 'di imposta e la possibilità di scontarli in <strong>fattura</strong>. 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Dopo l\'incontro del governo con banche e imprese, a intervenire nelle ultime ore è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. «Lascia perplessi e non convince che il governo assuma decisioni così affrettate, gettando nel panico imprese e famiglie e poi convoca le parti», è il ', 'Documento_Autore': 'ANDREA DUCCI', 'Documento_Argomenti': 'Fatturazione Elettronica', 'Documento_Testatina': 'Politica', 'Documento_NumeroDiPagina': '12', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1ERjkzOEJBQjJDNDdDQzQ2RDYxNUJGQzRGNEVEQTU5NkU0OTBDNjU1ODQ1RDA3Qzg5NDU4MDU4ODQ5N0Q5REJEJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqMnJpVDJXVEdGZ0xPNDR4cG1NcEhQbDRIQ3Y5YlVHY1FKS3F1WTZTVE4rRVZvU0ZiVmRXRkxYSnVUMWtRZ0twK2xJR1p4RGxmbHdtMjQ5R2ljWU9SVnM9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fatturazione Elettronica', 'Report_ID': '7765469', 'Report_TotaleDocumenti':12, 'Documento_ID': '40393076', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '8', 'Documento_Sottotitolo': '`Bankitalia: «Con il 110%%spinta all\'edilizia ma oneri pesanti per il bilancio statale»', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Superbonus, più tempo per la cessione dei crediti', 'Documento_TitoloHtml': 'Superbonus, più tempo per la cessione dei crediti', 'Documento_Contenuto': 'LA TRATTATIVA ROMA Per sbrogliare la matassa del superbonus, e soprattutto quella della cedibilità dei crediti sospesa per decreto dal governo, la via maestra resta quella dell\'utilizzo da parte delle banche degli F24 relativi ai versamenti fiscali dei propri clienti. Ma i correttivi al provvedimento d\'urgenza potrebbero includere anche un qualche slittamento rispetto alla data limite fissata allo scorso 17 febbraio. E soluzioni specifiche per le onlus e gli ex Iacp (istituti autonomi case popolari) che sarebbero penalizzati dal blocco delle cessioni. L\'apertura su questi temi è arrivata da Andrea De Bertoldi (Fratelli d\'Italia) relatore del decreto, che si è detto ben consapevole delle problematiche poste dalle categorie. Così come restano aperte le criticità specifiche connesse ai lavori per l\'installazione di caldaie e infissi: in questo caso la difficoltà di determinare in modo formale i tempi di avvio degli interventi rischia di tagliare fuori completamente dallo sconto in<span class="term"> fattura</span> e dalla possibilità di cessione dei crediti chi magari nel frattempo si era già impegnato con un anticipo. IL TAVOLO Le banche intanto, in vista del tavolo tecnico con il Mef annunciato lunedì dal governo, hanno ribadito la propria posizione favorevole all\'utilizzo degli F24. In un comunicato congiunto con i costruttori dell\'Ance, l\'Abi ha ricordato che - come risulta dai dati sulla commissione d\'inchiesta della scorsa legislatura - il sistema del credito ha assunto nel triennio 2020-2022 impegni per crediti fiscali pari a quasi 77 miliardi, saturando la propria capacità. Di qui la richiesta di sfruttare per la compensazione lo spazio dei versamenti tributari fatti per conto dei propri clienti. La messa a punto di questa soluzione si intreccia con la partita diplomatico-contabile della classificazione dei crediti d\'imposta. Il prossimo 1 marzo l\'Istat nel suo comunicato su Pil e indebitamento nel 2022 darà conto del loro impatto sul deficit, sulla base delle modalità concordate con Eurostat, l\'autorità statistica europea. Secondo le anticipazioni emerse nei giorni scorsi, i crediti dovrebbero risultare payable, ovvero rimborsabili, e quindi andranno a pesare sul disavanzo: gonfiando quello del 2021 e del 2022 e probabilmente alleggerendo quello degli anni successivi: in questo modo si libererebbe spazio finanziario per le prossime mosse politiche dell\'esecutivo, a partire dalla riforma fiscale. Sul dossier dei bonus edilizi si è fatta sentire la Banca d\'Italia. Giacomo Ricotti, capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Via Nazionale, è intervenuto al Senato sulla tematica più complessiva delle agevolazioni fiscali, sottolineando però alcuni concetti specifici sugli incentivi per l\'edilizia. Incentivi che hanno sicuramente avuto un impatto favorevole sul settore sia in termini di valore aggiunto che di occupazione. Circa la metà degli investimenti che hanno sfruttato il beneficio avevano carattere aggiuntivo, ossia non sarebbero stati avviati in assenza dell\'agevolazione. Tuttavia gli oneri per il bilancio pubblico sono pesanti e crescenti nell\'ultimo biennio. Sulla questione più specifica della cessione dei crediti, Ricotti si è limitato a notare che lo strumento del credito d\'imposta rimborsabile o cedibile è più vantaggioso per i contribuenti a reddito più basso: i quali versando un\'imposta relativamente bassa potrebbero non essere in grado di sfruttare il beneficio sotto forma di semplice detrazione fiscale. LA CONSULTAZIONE Un contributo alla soluzione della vicenda potrebbe venire anche dalle imprese. Il presidente di Confindustria Bonomi ha detto che con apposite norme le aziende private sarebbero in condizioni di acquistare i crediti attualmente bloccati, affiancandosi alle banche. Bonomi ha anche criticato la modalità scelta dall\'esecutivo per intervenire, senza una preventiva consultazione del mondo produttivo. Mentre Da Bruxelles, il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha definito «comprensibile e ragionevole» la stretta del governo. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'la difficoltà di determinare in modo formale i tempi di avvio degli interventi rischia di tagliare fuori completamente dallo sconto in <strong>fattura</strong> e dalla possibilità di cessione dei crediti chi magari nel frattempo si era già impegnato con un anticipo. IL TAVOLO Le banche intanto, in vista del tavolo tecnico...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'LA TRATTATIVA ROMA Per sbrogliare la matassa del superbonus, e soprattutto quella della cedibilità dei crediti sospesa per decreto dal governo, la via maestra resta quella dell\'utilizzo da parte delle banche degli F24 relativi ai versamenti fiscali dei propri clienti. 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In una intervista esclusiva a Eutekne.info, il Direttore dell\'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini risponde punto per punto alle accuse mosse la scorsa settimana da alcune associazioni sindacali dei commercialisti (si veda " Commercialisti: «Serve un canale preferenziale con l\'Agenzia» " del 15 febbraio 2023), sottolineando che, probabilmente, non c\'è ancora "piena consapevolezza" dei servizi telematici attualmente disponibili. Direttore Ruffini, le associazioni lamentano l\'impossibilità di allegare documenti, tramite il canale CIVIS, per chiarire le posizioni dei contribuenti, almeno per ciò che riguarda le comunicazioni di irregolarità ex 36- bis. È effettivamente così? "In linea generale gli utenti non devono allegare alcun documento, perché il riscontro avviene sulla base di dati ed elementi direttamente desumibili dalle dichiarazioni e dai modelli di versamento presentati. Da marzo dell\'anno scorso il canale CIVIS è stato comunque ulteriormente integrato in modo tale che, nei pochi casi in cui l\'ufficio ha necessità di acquisire documentazione a supporto - circostanza che nel 2022 si è verificata solo nell\'1% dei casi - l\'utente possa inoltrare la documentazione direttamente all\'ufficio che l\'ha trattata tramite la funzione di Consegna documenti. Fra l\'altro, all\'interno della sezione CIVIS dedicata alla consultazione dello stato delle richieste, insieme alle altre informazioni relative alla pratica si visualizza anche l\'Ufficio che ha curato la lavorazione (le associazioni lamentavano anche l\'impossibilità di interloquire direttamente con il funzionario che segue la pratica, ndr ): è una modifica realizzata anche a seguito delle osservazioni formulate dai rappresentanti degli Ordini professionali in occasione dei periodici focus group che svolgiamo. Non serve quindi procedere all\'invio di ulteriori PEC, email o prendere appuntamenti in ufficio, che anzi rischiano di rallentare l\'operatività degli uffici addetti alle lavorazioni senza generare alcun beneficio. Il canale CIVIS ha consentito nel 2022 di trattare complessivamente più di 2.400.000 richieste di assistenza. Nonostante l\'elevato carico di lavoro che ha caratterizzato questo anno, il 97% delle lavorazioni relative alle comunicazioni di irregolarità è stato concluso entro 7 giorni lavorativi". Potrebbe essere un\'idea aumentare il numero di risposte possibili attraverso il canale telematico? "Già oggi il canale telematico CIVIS può essere utilizzato per altre finalità oltre alla richiesta di assistenza sulle comunicazioni di irregolarità, come ad esempio il controllo formale delle dichiarazioni, la correzione dei codici tributo indicati nei modelli F24, le lettere di compliance e i controlli sulle rate dei contratti di locazione". Esiste un problema legato ai mancati abbinamenti tra le posizioni debitorie che risultano dai controlli automatici e i pagamenti effettuati tramite ravvedimento operoso? Se esiste, è possibile che questo sia dovuto al fatto che, riguardo alle sanzioni, i codici tributo sono uguali per tutte le imposte? "Occorre tener presente che le procedure di liquidazione sono applicate su circa 30 milioni di dichiarazioni fiscali e consentono la riscossione di somme rilevanti, a dimostrazione della loro sostanziale efficacia. Le comunicazioni inviate sono dovute a errori formali nella compilazione delle dichiarazioni o dei modelli di versamento. Ci sono criticità nell\'intercettare casistiche più complesse, come ad esempio quando l\'utente effettua ravvedimenti operosi tramite più modelli F24 che si riferiscono a periodi d\'imposta diversi, in particolare relativi al modello<span class="term"> 770</span>. La casistica è circoscritta a questi eventi e ci stiamo lavorando. Quanto alla possibilità di aprire codici tributo di dettaglio per le sanzioni a seconda del tipo di imposta, va considerato che in linea generale, aggiungendosi ai tantissimi già esistenti, potrebbe essere difficile individuare quello adatto e indurre quindi in errore in misura ancora maggiore". È vero che, per i professionisti, è divenuto sempre più difficile prendere appuntamenti con gli Uffici e che, invece, per i contribuenti è molto più semplice (e rapido) prenotarne uno? Come si spiega questa differenza? "Il canale di prenotazione degli appuntamenti presenta due aree, una rivolta ai cittadini e una ai professionisti. L\'obiettivo è di garantire ai professionisti un «punto di contatto» solo nei casi particolari in cui il servizio tramite canale telematico non sia andato a buon fine o un determinato servizio non sia disponibile on line. Tuttavia, dalle analisi svolte, abbiamo rilevato che la quota destinata ai professionisti viene saturata anche per richiedere appuntamenti relativamente a pratiche che potrebbero essere trattate con altri canali, per via telematica o a distanza. Insomma, sembrerebbe che non ci sia ancora piena consapevolezza di tutti gli strumenti e dei servizi disponibili, come nel caso di Consegna documenti, che è un canale sempre aperto che consente di inviare documenti anche firmati digitalmente, istanze, o richiedere servizi, compreso il caso in cui, nel corso della lavorazione tramite CIVIS, sia richiesto un approfondimento documentale. Inoltre, a parte le comunicazioni di irregolarità, proprio per evitare di dover prendere appuntamenti, sono stati sviluppati nuovi servizi telematici come la registrazione dei contratti di locazione e la presentazione delle dichiarazioni di successione, che vengono utilizzati on line in oltre il 90% dei casi. Dal 20 dicembre scorso è stata introdotta anche la registrazione dei contratti di comodato e a breve il servizio sarà esteso anche ai contratti preliminari di compravendita. Con lo sviluppo di questi servizi non serve andare in ufficio: l\'utilizzo diffuso del canale telematico da parte di una platea particolarmente qualificata e professionalizzata ha rappresentato e rappresenta un\'importante opportunità per utilizzare al meglio la disponibilità degli appuntamenti. L\'Agenzia ha accolto sempre con favore, quando possibile, i suggerimenti del mondo professionale per rendere sempre più fruibili i servizi telematici e per svilupparne di nuovi e si è resa disponibile a organizzare incontri a carattere formativo per promuovere la conoscenza diffusa dell\'offerta di servizi telematici. Lo ribadisco: se occorre, noi ci siamo".', 'Documento_Abstract': '. Ci sono criticità nell\'intercettare casistiche più complesse, come ad esempio quando l\'utente effettua ravvedimenti operosi tramite più modelli F24 che si riferiscono a periodi d\'imposta diversi, in particolare relativi al modello <strong>770</strong>. La casistica è circoscritta a questi eventi e ci stiamo lavorando...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Secondo il Direttore delle Entrate i servizi telematici funzionano, nel 2022 trattate 2,4 milioni di richieste di assistenza Da parte dell\'Amministrazione finanziaria non c\'è alcuna volontà di disintermediare e rendere più diretto il rapporto tra Fisco e contribuenti e se, ad oggi, per i professionisti è difficile prendere un appuntamento con ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Articolo.aspx?ID=941311', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21KNGdjQU96ZGZBKzEzUENvbHBybHpVMHI2S3JIMmZ3TXhvaGx6VjUzdStr', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7765470', 'Report_TotaleDocumenti':7, 'Documento_ID': '40393077', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'Angelo Busani', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '32', 'Documento_Sottotitolo': 'Si premia la continuità nell\'esercizio di attività imprenditoriale e lavoro', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Cessione d\'azienda donata esente da imposta', 'Documento_TitoloHtml': 'Cessione d\'azienda donata esente da imposta', 'Documento_Contenuto': 'Si applica l\'esenzione da imposta di donazione alla cessione di azienda (o di un suo ramo) trasferita a titolo gratuito dall\'imprenditore individuale a favore della cooperativa costituita dai lavoratori che lavoravano nell\'azienda oggetto di cessione gratuita. Inoltre, questo trasferimento di azienda non costituisce realizzo di plusvalenze e l\'azienda è assunta dalla cooperativa cessionaria ai medesimi valori fiscalmente riconosciuti in capo al soggetto cedente. Il decreto dell\'Economia Lo dispone, al fine di salvaguardare l\'occupazione e dare continuità all\'esercizio dell\'attività imprenditoriale, l\'articolo 1, comma 272, legge 178/2020, cui recentemente ha dato attuazione un decreto del viceministro dell\'Economia, firmato il 17 febbraio 2023. Il comma 270 ha disposto che lo scopo di mantenere i livelli occupazionali può essere perseguito con la concessione di finanziamenti, a valere sul «Fondo per la crescita sostenibile», a favore di piccole imprese in forma di società cooperativa costituite da lavoratori provenienti da aziende i cui titolari intendano trasferire le stesse, in cessione o in affitto, ai lavoratori medesimi. Gli aspetti tecnici Più tecnicamente, l\'esenzione da imposta di donazione applicata a queste cessioni di azienda è quella di cui all\'articolo 3, comma 4-ter, del Dlgs 346/1990 (il Testo unico dell\'imposta di successione e donazione) il quale verte in tema di trasferimenti effettuati a favore dei discendenti e del coniuge dell\'imprenditore aventi a oggetto aziende o di quote di partecipazione al capitale di società. Per adattarla al caso della cessione d\'azienda alla cooperative di lavoratori, viene dunque disposto che l\'esenzione si applica a condizione che l\'esercizio dell\'attività d\'impresa sia proseguito per un periodo non inferiore a cinque anni e che i lavoratori detengano il controllo della società cooperativa per non meno di un quinquennio (e che il conseguimento di tali obiettivi sia "promesso" in sede di stipula del contratto di cessione di azienda). Quanto, invece, alla neutralità dell\'operazione in termini di imposizione sui<span class="term"> redditi</span>, l\'agevolazione viene dichiarata applicabile a condizione che la società cooperativa assuma gli ultimi valori fiscalmente riconosciuti dell\'azienda e subentri nella posizione dell\'imprenditore individuale in ordine agli elementi dell\'attivo e del passivo dell\'azienda stessa, facendo risultare da apposito prospetto di riconciliazione della<span class="term"> dichiarazione</span> dei<span class="term"> redditi</span>, i dati esposti in bilancio e i valori fiscalmente riconosciuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': ', facendo risultare da apposito prospetto di riconciliazione della <strong>dichiarazione</strong> dei <strong>redditi</strong>, i dati esposti in bilancio e i valori fiscalmente riconosciuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Si premia la continuità nell\'esercizio di attività imprenditoriale e lavoro...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Si applica l\'esenzione da imposta di donazione alla cessione di azienda (o di un suo ramo) trasferita a titolo gratuito dall\'imprenditore individuale a favore della cooperativa costituita dai lavoratori che lavoravano nell\'azienda oggetto di cessione gratuita. 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Vale a dire quella misura che prevede un dimezzamento dell\'aliquota d\'imposta<span class="term"> Ires</span> - del 12% anziché del 24% - nei confronti, tra gli altri, di enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza. Oltre al profilo soggettivo, la spettanza dell\'agevolazione è tuttavia subordinata anche a requisiti oggettivi. Non rileva soltanto la tipologia del soggetto, ma anche la natura dell\'attività svolta dallo stesso. Proprio su quest\'ultimo aspetto, con riguardo ai<span class="term"> redditi</span> derivanti dal patrimonio immobiliare, arrivano i chiarimenti della Corte. Non tutti i<span class="term"> redditi</span> derivanti dalla locazione percepiti degli enti contemplati dalla norma rientrano infatti nell\'agevolazione fiscale. Due, nello specifico, le condizioni da rispettare. Anzitutto, i proventi devono essere effettivamente ed esclusivamente impiegati nelle attività istituzionali previsti dalla norma. Inoltre, si deve essere in presenza di un mero godimento del patrimonio immobiliare. In sostanza, gli immobili non debbono risultare inseriti nel contesto di un\'organizzazione in forma imprenditoriale. Piuttosto è necessario che siano posseduti al mero scopo di trarne<span class="term"> redditi</span> di natura fondiaria attraverso i quali l\'ente si sostiene e si procura i proventi per poter raggiungere i propri fini istituzionali. © RIPRODUZIONE RISERVATA ntplusfisco.ilsole24ore.com La versione integrale dell\'articolo.', 'Documento_Abstract': 'Enti religiosi, locazioni con aliquota <strong>Ires</strong> ridotta Riduzione aliquota <strong>Ires</strong>, sì all\'agevolazione per i proventi da locazione percepiti dall\'ente religioso. È quanto emerge dalla sentenza 1164/2023, con cui la Cassazione chiarisce i requisiti di applicabilità dell\'agevolazione fiscale prevista... ai fini delle imposte sui redditi (in base all\'articolo 6, comma 1, del Dpr 601/73). Vale a dire quella misura che prevede un dimezzamento dell\'aliquota d\'imposta <strong>Ires</strong> - del 12% anziché del 24% - nei confronti, tra gli altri, di enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Riduzione aliquota Ires, sì all\'agevolazione per i proventi da locazione percepiti dall\'ente religioso. È quanto emerge dalla sentenza 1164/2023, con cui la Cassazione chiarisce i requisiti di applicabilità dell\'agevolazione fiscale prevista ai fini delle imposte sui redditi (in base all\'articolo 6, comma 1, del Dpr 601/73). Vale a dire quella ', 'Documento_Autore': 'J. Pe., G. 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Per i soggetti<span class="term"> IRES</span>, tale esenzione è pari al 95% della plusvalenza realizzata. La ratio della disciplina è quella di eliminare la doppia imposizione economica attraverso il meccanismo dell\'esenzione, in luogo del più complesso metodo del credito di imposta in uso nel regime fiscale previgente alla riforma attuata tramite il DLgs. n. 344/2003. Il regime di esclusione dall\'imposizione dei dividendi non rappresenta una soluzione integrale per evitare la doppia imposizione economica. Gli utili non distribuiti (e gli utili futuri), infatti, riflettendosi evidentemente nel prezzo di cessione della partecipazione, rischierebbero di essere riattratti a tassazione nel momento in cui il socio alienerà la partecipazione. Per beneficiare del regime di esenzione, l\'art. 87 del<span class="term"> TUIR</span> richiede che vengano integrati requisiti specifici, ossia: - ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell\'avvenuta cessione considerando cedute per prime le azioni o quote acquisite in data più recente ( art. 87 comma 1 lett. a) del<span class="term"> TUIR</span>); - classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso durante il periodo di possesso ( art. 87 comma 1 lett. b) del<span class="term"> TUIR</span>); - residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio diverso da quelli considerati a regime fiscale privilegiato ( art. 87 comma 1 lett. c) del<span class="term"> TUIR</span>); - esercizio da parte della società partecipata di un\' impresa commerciale secondo la definizione di cui all\' art. 55 del<span class="term"> TUIR</span> ( art. 87 comma 1 lett. d) del<span class="term"> TUIR</span>). Si considerano escluse dalla possibilità di applicare la pex le c.d. "imprese minori", in quanto, adottando il regime della contabilità semplificata, non sono tenute alla redazione del bilancio. Tale circostanza rende impossibile verificare uno dei requisiti essenziali richiesto dalla norma, ossia l\'iscrizione delle partecipazioni tra le immobilizzazioni. Tuttavia, i soggetti<span class="term"> IRPEF</span> possono beneficiare della pex se adottano il regime della contabilità ordinaria (circ. Agenzia delle Entrate 16 marzo 2005 n. 10 ). Sulla tassatività dei requisiti riportati sopra, si è espressa la Cassazione con l\'ordinanza n. 3463 del 3 febbraio 2023. In merito, la Suprema Corte ha confermato che l\'iscrizione delle partecipazioni nel primo bilancio chiuso nel periodo di possesso tra il circolante dell\'attivo patrimoniale preclude qualunque possibilità di applicazione dell\'esenzione anche qualora la partecipazione venga successivamente iscritta in bilancio tra le immobilizzazioni finanziarie. Del resto, la cessione dei beni dell\'attivo circolante genera ricavi, mentre la dismissione delle immobilizzazioni genera plusvalenze o minusvalenze. Inoltre, si osserva che risultano diversi i criteri di valutazione delle due categorie di beni: i costi di acquisto dei beni inclusi nell\'attivo circolante sono immediatamente deducibili, mentre quelli di acquisto delle immobilizzazioni vengono dedotti in più annualità. I giudici di legittimità hanno sostanzialmente confermato l\'interpretazione già espressa dalla circolare dell\'Agenzia delle Entrate n. 36 del 4 agosto 2004, ossia il documento di prassi "quadro" della disciplina. Il corrispettivo percepito dalla cessione di partecipazioni sociali può variare in momenti successivi alla vendita per effetto di clausole nel contratto di compravendita. Ciò avviene applicando le clausole di "integrazione del prezzo", le quali rappresentano degli aggiustamenti "fisiologici" della compravendita, in quanto consentono di allineare il corrispettivo di vendita alle modifiche che intervengono negli elementi che sono stati assunti per la formulazione dello stesso; di solito, tali clausole si distinguono da quelle volte a indennizzare l\'acquirente a fronte di specifiche obbligazioni, assunte dal venditore, che si manifestano dopo il trasferimento della partecipazione. Dal punto di vista fiscale, l\'integrazione del corrispettivo determina: - in capo al venditore, la modifica della plus/minusvalenza realizzata in sede di cessione onerosa della partecipazione; - in capo all\'acquirente, la rettifica del costo fiscale della partecipazione acquisita. Tale impostazione risulta condivisa sia dalla dottrina (circ. Assonime n. 13/2006) che dall\'Agenzia delle Entrate (ris. n. 184/2009 ). Le integrazioni di prezzo percepite di una società di capitali che vende una partecipazione, quindi, concorreranno a formare il reddito imponibile: - per il 5%, laddove, in sede di cessione, sia emersa una plusvalenza che abbia beneficiato del regime di participation exemption (pex); - per il 100%, se la partecipazione ceduta non risultava qualificabile per tale istituto. Copyright 2023 © EUTEKNE SpA - riproduzione riservata.', 'Documento_Abstract': 'Inderogabili i requisiti per beneficiare della participation exemption La conferma arriva dalla Cassazione, che non riconosce il beneficio per le partecipazioni iscritte nell\'attivo circolante L\'art. 87 del <strong>TUIR</strong> prevede un regime fiscale di esenzione per il realizzo di partecipazioni aventi... specifiche caratteristiche (c.d. participation exemption o pex). 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Lo precisa un emendamento inserito dalla Camera durante l\'iter di conversione in legge del decreto Carburanti (Dl 5/2023). La modifica apportata riguarda l\'articolo 1 del decreto, vale a dire la parte della norma che reca appunto l\'esenzione. La novella rende inequivocabilmente manifesto l\'intendimento del legislatore. Infatti la nuova parte dispone testualmente che «l\'esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore, disposta dal primo periodo, non rileva ai fini contributivi». Il testo precisa ulteriormente che resta fermo quanto previsto dall\'articolo 51, comma 3, terzo periodo, del<span class="term"> Tuir</span>. La modifica, che impatta ovviamente sulla formulazione originale del Dl 5/23, sembrerebbe poter incidere anche con quanto accaduto lo scorso anno, quando la medesima facilitazione fu prevista dell\'articolo 2, del Dl 21/2022 (legge 51/22). Tutti i commentatori, ma anche i documenti di prassi ufficiali, non ebbero dubbi a sostenere che si trattava di un\'esenzione che, riguardando una norma attratta dal regime di armonizzazione, poteva ritenersi valida su entrambi i profili: sia quello fiscale, sia quello contributivo. Sul punto valga quanto affermato dall\'Inps nel messaggio 4616/22 in cui l\'Istituto, soffermandosi sulle operazioni di conguaglio, ha precisato che nel caso in cui il valore del bonus carburante sia stato, per il 2022, superiore a 200 euro, il datore di lavoro doveva provvedere ad assoggettare a contribuzione il valore complessivo e non solo la quota eccedente. In base a tale interpretazione, i datori che hanno liberamente deciso di erogare ai dipendenti i buoni li hanno consegnati senza operare alcuna trattenuta in busta paga. Si ricorda che la non imponibilità totale è conseguenza dell\'architettura della normativa vigente, che individua il reddito di lavoro dipendente ai fini contributivi, come quello disciplinato dal Testo unico dei<span class="term"> redditi</span> (Tuir) agli articoli 49 e seguenti. Per l\'anno in corso si cambia invece passo. Il testo che esce dai lavori parlamentari conferma che il bonus benzina opera come un\'esenzione aggiuntiva rispetto al regime generale di vigente per i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore dipendente (cosìddetti fringe benefits). Si possono anche considerare validi e operanti tutti gli altri aspetti, già richiamati nella circolare dell\'agenzia delle Entrate 27/2022. Il paletto inserito obbliga a versare sul valore corrispondente al buono la contribuzione piena. Un cambiamento che pesa sui datori di lavoro, determinando un aumento dell\'onere di qualche punto inferiore al 30% per le aziende e di poco più del 9% per i lavoratori. Per questi ultimi va anche aggiunto che il maggior impatto economico è contemperato dalla minore imponibilità fiscale derivate dall\'aumento dei contributi. Secondo quanto si legge nei documenti ufficiali che accompagnano il provvedimento che sta per divenire legge dello Stato, la precisazione introdotta è conforme all\'interpretazione già seguita dalla relazione tecnica allegata al disegno di legge di conversione, che non contempla effetti in termini di minori entrate contributive. A dire il vero, tuttavia, anche lo scorso anno la quantificazione dell\'onere si limitava al solo aspetto fiscale. Restano invariati l\'ambito soggettivo, oggettivo e le modalità applicative. I datori di lavoro del<span class="term"> settore</span> privato erano e restano i soli soggetti che possono avvalersi dell\'esenzione; sono escluse le amministrazioni pubbliche. Non opera alcun limite reddituale per l\'ammissione al beneficio. Il buono benzina può essere concesso anche ad personam e senza necessità di preventivi accordi contrattuali. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'contributivi». Il testo precisa ulteriormente che resta fermo quanto previsto dall\'articolo 51, comma 3, terzo periodo, del <strong>Tuir</strong>. La modifica, che impatta ovviamente sulla formulazione originale del Dl 5/23, sembrerebbe poter incidere anche con quanto accaduto lo scorso anno, quando la medesima facilitazione... è conseguenza dell\'architettura della normativa vigente, che individua il reddito di lavoro dipendente ai fini contributivi, come quello disciplinato dal Testo unico dei redditi (<strong>Tuir</strong>) agli articoli 49 e seguenti. Per l\'anno in corso si cambia invece passo. Il testo che esce dai lavori parlamentari conferma...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Bonus benzina 2023 senza esenzione contributiva. 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La novella rende inequivocabilmente manifesto ', 'Documento_Autore': 'Antonino Cannioto, Giuseppe Maccarone', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': 'NORME E TRIBUTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '32', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1BMDU2MjdDMzFFQ0E1MDNCRTBFRUVDNEZFQkM5M0M1OUM1QUQyMzdCNkU2Q0Y4QTE4QTMwOTg0OTI5REQ0MjVFJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYk55b2ZEck13MFpPcHpOazhpc05BZlZXaUNvdnBUOUVnL211aEI2ZFpGT2hjeFpVb0g1dldmUT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Report_ID': '7765470', 'Report_TotaleDocumenti':7, 'Documento_ID': '40393085', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Si amplia la tassazione delle plusvalenze su società immobiliari', 'Documento_TitoloHtml': 'Si amplia la tassazione delle plusvalenze su società immobiliari', 'Documento_Contenuto': 'Pianificazione da rivedere per i non residenti alla luce delle novità della legge di bilancio 2023 Dal 2023 il regime fiscale delle cessioni di partecipazioni in società ed enti immobiliari da parte dei non residenti è cambiato in modo significativo a seguito dell\'intervento operato dalla L. 197/2022 (legge di bilancio 2023). Per effetto delle modifiche, tecnicamente operate sull\'art. 23 del<span class="term"> TUIR</span> e sull\'art. 5 del DLgs. 461/97, si ampliano i casi in cui l\'Italia può esercitare il proprio potere impositivo sulle plusvalenze che i non residenti realizzano a seguito della cessione di partecipazioni in società ed enti il cui valore deriva per oltre il 50% da immobili localizzati in Italia. La legislazione nazionale, in questo contesto, si allinea a quelle di più Stati che, in sostanza, prevedono quale criterio di collegamento per la territorialità di tali<span class="term"> redditi</span> quello...', 'Documento_Abstract': 'in modo significativo a seguito dell\'intervento operato dalla L. 197/2022 (legge di bilancio 2023). 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Sono questi alcuni interventi che saranno contenuti nella delega fiscale, che approderà sul tavolo del consiglio dei ministri a metà marzo, e anticipati da Maurizio Leo, viceministro all\'economia e alle finanze, nel corso del suo intervento al XIV forum...', 'Documento_Abstract': 'Verso un taglio dell\'<strong>Ires</strong> nella riforma fiscale Ridurre l\'aliquota <strong>Ires</strong> per favorire il ritorno delle imprese in Italia e adeguare il sistema alla luce della minimum tax. Sono questi alcuni interventi che saranno contenuti nella delega fiscale, che approderà sul tavolo del consiglio dei ministri...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Ridurre l\'aliquota Ires per favorire il ritorno delle imprese in Italia e adeguare il sistema alla luce della minimum tax. Sono questi alcuni interventi che saranno contenuti nella delega fiscale, che approderà sul tavolo del consiglio dei ministri a metà marzo, e anticipati da Maurizio Leo, viceministro all\'economia e alle finanze, nel corso ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Fisco e Dichiarazioni', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.italiaoggi.it/news/verso-un-taglio-dell-ires-nella-riforma-fiscale-2593755', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbnJEWkNNdFN3ZEJ1di85NXNueGdyd2c0cElmOFRmc3F6a3BBWFY3c1d2Nnh1N2hPNituekdoaWtiblVyT2dJRGxwSFlZSDNVSUdkajdCWlVNV3BHRFVpUjd4bW00Sjlka1ArVHFxa1gwOFQ%3d', 'Fonte_Titolo': 'italiaoggi.it', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7765472', 'Report_TotaleDocumenti':10, 'Documento_ID': '40393088', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '15', 'Documento_Sottotitolo': 'Il secco monito del presidente di Confindustria: Francoforte non crei le condizioni per la recessione', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Bonomi: «Di Draghi ce n\'è uno solo Bce sia cosciente dei propri limiti»', 'Documento_TitoloHtml': 'Bonomi: «Di Draghi ce n\'è uno solo Bce sia cosciente dei propri limiti»', 'Documento_Contenuto': 'L\'ALLARME ROMA «La Bce deve stare attenta», serve una riflessione», perché «un conto è l\'idea di una politica monetaria per combattere l\'inflazione e un conto è creare le condizioni per una recessione». L\'ultimo monito alla Bce, anzi una stilettata diretta alla presidente Christine Lagarde, arriva dal numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi. «Tutti devono essere coscienti dei propri limiti», ha continuato il presidente Bonomi chiudendo l\'assemblea degli<span class="term"> industriali</span> di Savona, «Di Mario Draghi ce ne è stato uno, ed è italiano». Dunque, «qualcuno deve fare anche i conti con i propri limiti», ha puntualizzato il leader degli<span class="term"> industriali</span> che vede per l\'Italia un anno positivo con «un nuovo record sul fronte del l\'export». LA FALSA SOSTENIBILITÀ Ma Bonomi ce l\'ha anche con altre scelte «sbagliate», in questo caso maturate (o frenate) a Bruxelles, tra l\'idea del fondo sovrano Ue che non decolla e lo stop ai motori diesel e benzina fissato nel 2035. Puntare sull\'auto elettrica è un abbaglio per il presidente degli<span class="term"> industriali</span>: «Se vogliamo raggiungere la sostenibilità dobbiamo fare altre scelte», ha spiegato Bonomi. Senza contare che le batterie contengono «litio e cobalto, con quest\'ultimo che viene estratto da bambini in Congo», altro che sostenibilità. La verità è che con le normative Ue sullo stop ai motori termici dal 2035, «stiamo consegnando la nostra filiera dell\'automotive ai produttori asiatici che determineranno il prezzo di vendita di quelle automobili (elettriche, ndr)». Attenzione, «le auto elettriche sono costosissime, non è così facile fare la transizione», ha continuato il presidente ammonendo «sul rischio di creare un "effetto Cuba", manterremo un parco auto obsoleto». Per questi motivi, Bonomi ha invocato da parte delle istituzioni Ue la neutralità tecnologica, ovvero il fissare dei parametri per la transizione senza scegliere una tecnologia a discapito di un\'altra. È questa la via per evitare autogol. Bisogna calcolare anche «i costi sociali», l\'impatto su «70mila lavoratori che con l\'indotto saranno 140mila». È «necessario che il governo organizzi subito un tavolo di lavoro ad hoc». LA COMPETITIVITÀ UE Nello stesso tempo serve una politica europea sulla competitività, dice Bonomi: non serve una deroga agli aiuti di Stato ma un fondo sovrano europeo. Del resto, «Usa e Cina ci hanno lanciato una grande sfida: non è sul protezionismo ma sulla competitività, quindi su<span class="term"> Industria</span> 5.0 mentre noi stiamo a discutere ancora su<span class="term"> Industria</span><span class="term"> 4.0</span>». E ancora, «Abbiamo bisogno che l\'Europa, tutta, capisca che servono fondi sovrani per l\'autonomia delle materie prime, per agganciare le transizioni». Il che vuol dire «non seguire la linea miope della Germania: non è una competizione tra Stati membri ma tra l<span class="term">\'industria</span> europea e Cina-Usa». Va quindi messo a terra «tutto quello che la Ue ha già messo in campo. L\'Italia non ha ancora usato fondi Ue per 40 miliardi». Poi lo sguardo alle regole sui conti pubblici. Tra le prime emergenze da affrontare, avverte il presidente di Confindustria, «c\'è il nuovo Patto di stabilità. Entro il 2023 si farà un nuovo accordo ed è fondamentale capire quali saranno le nuove regole per non rischiare di cadere dalla padella nella brace». Roberta Amoruso © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': ': non è sul protezionismo ma sulla competitività, quindi su Industria 5.0 mentre noi stiamo a discutere ancora su <strong>Industria</strong> <strong>4.0</strong>». E ancora, «Abbiamo bisogno che l\'Europa, tutta, capisca che servono fondi sovrani per l\'autonomia delle materie prime, per agganciare le transizioni». Il che vuol dire «non seguire la linea...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\'ALLARME ROMA «La Bce deve stare attenta», serve una riflessione», perché «un conto è l\'idea di una politica monetaria per combattere l\'inflazione e un conto è creare le condizioni per una recessione». L\'ultimo monito alla Bce, anzi una stilettata diretta alla presidente Christine Lagarde, arriva dal numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi. 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Little la maggior parte delle organizzazioni già adotta le tecnologie "tradizionali". I ceo guardano avanti: efficienza e ottimizzazione sono i due principali obiettivi e per vincere la partita bisognerà differenziarsi dai competitor. Intelligenza<span class="term"> artificiale</span>, machine learning e<span class="term"> robotica</span> per aumentare le performance e affrontare anche la questione della sostenibilità ambientale La trasformazione digitale può essere una potente risposta alla sfida economica e ecologica che i Ceo devono affrontare, ma dovrà andare oltre il business as usual. È questo il messaggio che emerge dallo studio di Arthur D. Little "2023 Ceo Insights study" ( SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO ). La ricerca si basa sulle interviste condotte tra quasi 250 amministratori delegati di aziende globali (incluse quelle italiane) con un fatturato di oltre 1 miliardo di dollari, di cui il 55% con oltre 10.000 dipendenti. Le domande si sono concentrate sulle sfide attuali - contraccolpi della pandemia, volatilità geopolitica, cambiamenti climatici, crisi economica, evoluzione tecnologica - e su come i Ceo pensano di affrontarle. La maggior parte dei Ceo è ottimista per il futuro, con quasi due terzi (63%) che prevede prospettive economiche globali stabili o positive nei prossimi tre-cinque anni. Le sfide sono considerate un\'opportunità e i Ceo sono disposti a investire per guidare la crescita attraverso l\'innovazione, pur con differenze tra i diversi settori. Nel caso della trasformazione digitale questo approccio si traduce nella consapevolezza di dover "andare oltre". Indice degli argomenti Innovare andando oltre la digitalizzazione Le tecnologie per il futuro Le tecnologie per la crescita I fattori Esg acquistano importanza Le transizioni gemelle Caccia ai talenti Quanto investiranno i Ceo Le raccomandazioni Innovare andando oltre la digitalizzazione Per guidare la crescita i Ceo si stanno concentrando sull \'innovazione tecnologica. Ma l\'approccio nei confronti della tecnologia mostra un cambiamento radicale tra come è stato il passato e come si prevede sarà il futuro. In particolare, si dimezza l\'attenzione verso la trasformazione digitale (dall\'83% nel passato al 42% in futuro), perché le tendenze tecnologiche tradizionali come la digitalizzazione sono diventate comuni all\'interno delle organizzazioni. WHITEPAPER [White paper gratuito] Guida per CIO all\'azienda data driven Scopi di più! Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla privacy E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Per i Ceo andare oltre vuol dire che, completata la fase di digitalizzazione con l\'obiettivo di promuovere l\'efficienza e l\'ottimizzazione, adesso guardano all\'adozione su larga scala di nuove tecnologie per avere un elemento di differenziazione. Vogliono che la nuova tecnologia sostenga i loro programmi di crescita e li aiuti ad acquisire e mantenere nuovi clienti. Per raggiungere questo obiettivo in futuro i Ceo si aspettano un ruolo crescente per tecnologie avanzate come l\' intelligenza<span class="term"> artificiale</span> (Ai), il machine learning (Ml), l\'automazione e la<span class="term"> robotica</span> e per le politiche legate alla sostenibilità. Le tecnologie per il futuro I grandi trend che avranno impatto nel futuro e crescono di importanza rispetto al passato, sono tre: la sostenibilità (attrae il 69% dell\'attenzione contro il 45% nel passato), le nuove tecnologie (60% contro 32%) e le soluzioni di Ai e Ml (58% contro 38%). Seguono automazione e<span class="term"> robotica</span> (56% contro 24%), energia e rinnovabili (51% contro 39%), cybersicurezza (30% contro 22%) e metaverso e virtual reality (27% contro 13%). In questi ambiti innovativi le grandi aziende stanno andando oltre i progetti pilota per integrare le tecnologie nel business tradizionale. Ciò comporta aspettative più elevate per la consegna da parte dei team di sviluppo e marketing, ma anche ritorni potenzialmente più elevati. I Ceo che esplorano tecnologie come il metaverso e la realtà virtuale cercano di muoversi in anticipo preparandosi a sfruttare le opportunità una volta che saranno mature. Le tecnologie per la crescita Un altro dato emerso dal sondaggio è il ruolo della tecnologia per la crescita. Alla domanda (con risposta multipla) su quali fossero i fattori visti come cruciali per prosperare negli anni il 26% del campione ha indicato la tecnologia ; la percentuale sale al 27% in Europa e Nord America. Seguono supply chain (14%, dato globale), contrasto ai rischi cyber (12% ), energia e materie prime (11%) e cambiamenti climatici (10%). C\'è da osservare che, se i Ceo di tutti i settori considerano la crescita vitale per la loro organizzazione, sono diversi i motivi che guidano la crescita. Quasi un quarto delle aziende manifatturiere (23%) ritiene che la crescita aiuterà ad attrarre, trattenere e motivare i migliori talenti, più che in tutti gli altri settori. La crescita è considerata critica per garantire la salute a lungo termine dell\'organizzazione soprattutto nei settori dell\' energia e delle utility (lo afferma il 48% dei Ceo), a dimostrazione della trasformazione su larga scala in atto. Al contrario, i servizi finanziari sono guidati principalmente dalle aspettative degli investitori e del consiglio di amministrazione (51%), riflettendo la natura più tradizionale del settore. Complessivamente, il 58% dei Ceo a livello globale ha affermato che l\'intervento del governo ha fornito un utile supporto per la crescita a breve o lungo termine, con solo il 7% che lo vede negativamente. Le preoccupazioni sono più forti in Africa (15%) e in Europa (10%), ma la stragrande maggioranza dei Ceo vede positivamente l\'intervento dei governi oppure con una visione neutrale. I fattori Esg acquistano importanza I fattori Esg stanno entrando a far parte a pieno titolo dell\'agenda dei Ceo e sono sempre più visti come un\'opportunità piuttosto che una minaccia. Anche se due terzi dei Ceo ammettono di perseguire obiettivi e traguardi Esg per motivi di compliance, l\'80% lo vede come una fonte di vantaggio competitivo, mentre il 67% ritiene che l\'attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance sia importanza per attrarre i consumatori. Il 41% dei Ceo li considera anche una priorità maggiore rispetto ad altre iniziative. Solo l\'1% classifica i temi Esg come una priorità inferiore. In cima ci sono le aziende manifatturiere: il 60% di quelle ad alta intensità di carbonio lo considera una priorità maggiore. Le transizioni gemelle Alcuni settori stanno attraversando una trasformazione più radicale di altri, in particolare quelli guidati dalla convergenza degli obiettivi digitali e green, che sta aprendo nuove opportunità ma aggiungendo complessità. Nel settore dei viaggi e dei trasporti, ad esempio, tutti gli attori si stanno attrezzando per affrontare un cambiamento importante nel paradigma classico della gestione della mobilità. Questa nuova mobilità sarà elettrica (con una minore impronta di carbonio), completamente integrata e intermodale, e più autonoma, ma anche più orientata alla domanda e all\'efficienza. Attorno a questo paradigma emergerà una varietà di nuovi servizi che saranno affrontati da attori tradizionali e nuovi, che lavorano in partnership e all\'interno di ecosistemi più forti. Oltre alle società di trasporto, questi ecosistemi coinvolgeranno attori come fornitori di energia, produttori automobilistici, società di telecomunicazioni che forniscono connettività e persino agenzie governative. I Ceo comprendono che queste tendenze vanno ben oltre l\'attuale crisi globale e agiscono e pianificano di conseguenza. Caccia ai talenti Un altro aspetto emerso dalla ricerca è quello del reperimento delle competenze. Aumentare l\'attenzione sulla sostenibilità viene considerato importante anche al fine di attrarre giovani talenti. Quando si tratta di assunzioni i Ceo si preoccupano da tempo della sostituzione dei baby boomer in pensione e dell\'adattamento ai valori mutevoli delle nuove generazioni. La maggior parte è soddisfatta del mix di competenze all\'interno della propria organizzazione: solo il 13% vede un impulso forte/molto forte a fare reskilling. Tuttavia, questo varia tra i settori: tra i Ceo dei servizi finanziari il 17% dice che c\'è una forte esigenza di riqualificazione e la quota sale al 18% tra le telco, al 23% nel settore viaggi e trasporti e in quello dell\'energia e utilit y. Al contrario, nel manufacturing e nell\'healthcare lo dice solo il 5% dei Ceo. I Ceo hanno anche indicato di faticare ad attrarre in modo organico nuove competenze e talenti e di affidarsi agli head hunter (lo fa il 29% delle aziende), ad investimenti in altre imprese o addirittura ad attività di acquisizione diretta. Meno di un quarto (21%) dei talenti chiave viene sviluppato internamente. Quanto investiranno i Ceo Il settore che pensa di investire di più per crescere nei prossimi anni è quello dell\' energia e utility : il 65% dei Ceo è pronto ad aumentare il budget e il 38% lo farà in modo "aggressivo" (il 58% in modo cauto e il 5% difensivo). Molto determinati anche i Ceo del manufacturing : il 62% aumenterà gli investimenti e il 31% sarà aggressivo contro un 60% di cauti e un 10% di difensivi. Nell\'healthcare il 50% aumenterà gli investimenti e la metà sarà aggressivo, la quota più alta di tutti. Sul versante opposto le telco e i servizi finanziari: il 37% e il 29%, rispettivamente, aumenterà gli investimenti, con solo il 21% e il 12% che sarà aggressivo. A guidare gli investimenti sono le trasformazioni radicali richieste dalle strategie per la sostenibilità, prima ancora che per la trasformazione tecnologica. Le raccomandazioni In merio alla nuova fase della trasformazione digitale Arthur D. Little raccomanda di costruire un programma completo di trasformazione tecnologica che va oltre la digitalizzazione dei process i. Andando avanti, le aziende devono adottare tecnologie più recenti come l<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, la<span class="term"> robotica</span> e il metaverso per aumentare i ricavi, consentire l\'innovazione e sostenere/garantire la differenziazione del mercato. I Ceo si rendono conto che le tecnologie avanzate devono essere incorporate nei modelli di business per guidare la piena realizzazione del valore. Col tempo le aziende dovrebbero dunque ridimensionare gli investimenti in nuove tecnologie, allontanandosi da progetti pilota e sandbox, e prendere in considerazione la misurazione del ritorno sull\'investimento nella tecnologia (RoIT). Sulla transizione green la raccomandazione è di passare dalle buone intenzioni all\'azione. Le aziende devono porre la sostenibilità al centro del loro modello di business e interagire con clienti, fornitori e autorità di regolamentazione. Allo stesso tempo i Ceo dovrebbero creare e guidare molteplici iniziative strategiche che sostengano il raggiungimento degli obiettivi Esg. Le aziende devono essere audaci negli obiettivi Esg per garantirsi una differenziazione competitiva, per esempio con la cessione di operazioni ad alta intensità di carbonio, investimenti in nuove tecnologie (come la cattura e lo stoccaggio del carbonio) e creazione di un modello di business verde end-to-end. La raccolta di finanziamenti verdi per finanziare queste scommesse diventerà sempre più importante. WHITEPAPER AZIENDA RETAIL: ecco i 15 motivi per cui hai bisogno dell<span class="term">\'Intelligenza</span><span class="term"> Artificiale</span>! Intelligenza<span class="term"> Artificiale</span> Retail Scopri di più! Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla privacy E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'bisognerà differenziarsi dai competitor. <strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, machine learning e <strong>robotica</strong> per aumentare le performance e affrontare anche la questione della sostenibilità ambientale La trasformazione digitale può essere una potente risposta alla sfida economica e ecologica che i Ceo devono affrontare... un ruolo crescente per tecnologie avanzate come l\' <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> (Ai), il machine learning (Ml), l\'automazione e la <strong>robotica</strong> e per le politiche legate alla sostenibilità. Le tecnologie per il futuro I grandi trend che avranno impatto nel futuro e crescono di importanza rispetto al passato... D. Little raccomanda di costruire un programma completo di trasformazione tecnologica che va oltre la digitalizzazione dei process i. Andando avanti, le aziende devono adottare tecnologie più recenti come l\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, la <strong>robotica</strong> e il m', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Secondo i risultati di un\'indagine di Arthur D. Little la maggior parte delle organizzazioni già adotta le tecnologie "tradizionali". I ceo guardano avanti: efficienza e ottimizzazione sono i due principali obiettivi e per vincere la partita bisognerà differenziarsi dai competitor. 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Lo rivela la ricerca che sarà presentata questa mattina dall\'Osservatorio Innovazione digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano in occasione del convegno di apertura della diciassettesima edizione della Fiera Internazionale Automation & Testing in programma fino al 24 febbraio all\'Oval Lingotto di Torino. Lo studio rivela come tra le piccole e medie imprese italiane cresca la consapevolezza che la trasformazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi produttivi siano una priorità per mantenere competitività sui mercati globali: per il 35% delle imprese è una priorità, per il 15% è un obiettivo mentre il 6% dichiara di essere molto avanti nel processo. Allo stesso tempo la ricerca fa emergere i nodi della trasformazione e i ritardi delle Pmi rispetto alle aziende più strutturate. A cominciare dalle tecnologie legate all<span class="term">\'Internet</span> of<span class="term"> things</span>. Per le Pmi queste si confermano tecnologie di frontiera visto che soltanto il 46% delle imprese intervistate conosce il tema e meno di un\'azienda su tre ha avviato progetti in questa direzione. Se si guarda poi agli applicativi più evoluti, nella Smart supply chain e della Smart Lifecycle, la situazione è ancora più complessa e lo è anche per le aziende strutturate: solo il 36% delle imprese più grandi adotta un approccio smart con la propria filiera contro il 6% delle aziende più piccole, percentuale che scende al 16% - al 10% per le Pmi - se si considera la capacità di gestire l\'intero ciclo di vita del prodotto, dall\'ottimizzazione dello sviluppo fino alla gestione del"fine vita". Per Agostino Santoni, vice presidente di Confindustria per il Digitale, che parteciperà al convegno di apertura di questa mattina, sono tre gli ambiti su cui le aziende devono concentrare attenzione e risorse: «La consapevolezza dell\'importanza del digitale nei processi di funzionamento delle imprese e il valore delle competenze, accanto all\'economia l\'economia dei dati e alla capacità di valorizzare i dati dell\'azienda, fondamentali per collegarsi all\'ecosistema delle imprese. Infine il tema della cybersecurity da considerare non come uno strumento di difesa ma come un percorso per rendere le aziende più affidabil». E se da un lato le tecnologie sono più semplicie e alla portata anche delle imprese più piccole grazie al cloud, dall\'altro però, evidenzia Santoni, «la trasformazione digitale è solo all\'inizio e il capitolo degli aiuti di<span class="term"> Industria</span><span class="term"> 4.0</span> va riaperto». La competitività<span class="term"> industriale</span> sarà sempre più caratterizzata da una forte connessione tra distretti<span class="term"> industriali</span> e distretti territoriali evidenzia Luciano Malgaroli ceo della Fiera: «Sarà determinante fare squadra a livello locale, nazionale ed europeo, noi come A&T continuiamo a credere che l<span class="term">\'industria</span> italiana abbia bisogno di crescere aggregando, mettendo a fattor comune competenze, tecnologie, esperienze e relazioni. Per questo abbiamo voluto investire aprendoci al territorio del Nord-Est, attraverso A&T Vicenza in programma dal 25 al 27 ottobre». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': '». E se da un lato le tecnologie sono più semplicie e alla portata anche delle imprese più piccole grazie al cloud, dall\'altro però, evidenzia Santoni, «la trasformazione digitale è solo all\'inizio e il capitolo degli aiuti di <strong>Industria</strong> <strong>4.0</strong> va riaperto». La competitività industriale sarà sempre più caratterizzata... nel processo. Allo stesso tempo la ricerca fa emergere i nodi della trasformazione e i ritardi delle Pmi rispetto alle aziende più strutturate. A cominciare dalle tecnologie legate all\'<strong>Internet</strong> <strong>of</strong> <strong>things</strong>. Per le Pmi queste si confermano tecnologie di frontiera visto che soltanto il 46% delle imprese...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'TORINO Meno della metà delle Pmi italiane considera la digitalizzazione ancora marginale rispetto ai propri settori di appartenenza oppure con costi ancora troppo elevati rispetto ai benefici. Lo rivela la ricerca che sarà presentata questa mattina dall\'Osservatorio Innovazione digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano in occasione del ', 'Documento_Autore': 'Filomena Greco', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': 'IMPRESE E TERRITORI', 'Documento_NumeroDiPagina': '17', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0yN0FDM0NGNTcyRTQ4ODEzOTIxOUQ4NkQwNUZFMTdCNTFEMDM5RkZBNTVBRkJBMjZGMjU4MDkyNEI2MjQyRDc3JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYkdJY3hYdVAwZUQxUEpNZjg1RStJejFjdVJ5eTRTOElGQTJGam5DUnNWUmo4SnltdVVnaGE0UT09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7765472', 'Report_TotaleDocumenti':10, 'Documento_ID': '40393091', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'E-commerce, dopo Amazon e eBay licenzia anche Zalando', 'Documento_TitoloHtml': 'E-commerce, dopo Amazon e eBay licenzia anche Zalando', 'Documento_Contenuto': 'In ballo centinaia di posizioni fra dipendenti e senior manager. Esclusi i centri logistici, l\'assistenza clienti, outlet e studios. L\'annuncio al personale in una e-mail a firma dei due co-ceo: "La troppa complessità nell\'organizzazione ha influito sulla capacità di reagire". Impatti anche in Italia? Vendite al ribasso, contesto macro-economico complesso e una organizzazione non in linea con la rapidità di execution necessaria in tempi di crisi: queste le motivazioni alla base del piano di licenziamenti di Zalando. I n una e-mail ai dipendenti i due co-ceo Robert Gentz e David Schneider hanno annunciato la riorganizzazione pur senza specificare a quanto ammonti la forza lavoro che dovrà essere tagliata. L\'azienda che conta 17mila dipendenti prevede però "centinaia" di licenziamenti. Indice degli argomenti Chi esce e chi resta in Zalando E-commerce, la pandemia non è bastata Zalando e il business in Italia Chi esce e chi resta in Zalando "Non abbiamo ancora piena chiarezza sull\'impatto su ciascuna area, ma sappiamo c he i nostri ruoli operativi in prima linea nei centri logistici, nell\'assistenza clienti e nei negozi outlet, così come i ruoli operativi nei nostri Zalando Studios, non saranno interessat i", è un passaggio della lettera pubblicato da Bloomberg. E ancora: "Negli ultimi anni, alcune parti della nostra azienda si sono espanse troppo e abbiamo aggiunto un grado di complessità alla nostra organizzazione che ha influito sulla nostra capacità di agire rapidamente". WHITEPAPER AZIENDA RETAIL: ecco i 15 motivi per cui hai bisogno dell<span class="term">\'Intelligenza</span><span class="term"> Artificiale</span>! Intelligenza<span class="term"> Artificiale</span> Retail Scopri di più! Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla privacy E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. E-commerce, la pandemia non è bastata Nonostante il forte sprint dell\'e-commerce in particolare dalla pandemia, i colossi del settore non riescono a tenere appieno testa agli impatti della crisi acuitasi con la scoppio del conflitto in Ucraina. Amazon è stata la prima ad annunciare corposi tagli : circa 18mila le posizioni che saranno eliminate, una riduzione iniziata a novembre e che continuerà anche quest\'anno. eBay ha dichiarato che licenzierà 500 dipendenti a livello globale, pari al 4% della forza lavoro totale. Zalando e il business in Italia Appena 3 mesi fa, a novembre 2022, Zalando confermava la guidance per l\'anno fiscale e, al contempo, prevede un aumento del Gmv tra il 3% e il 7% dai 14,8 miliardi ai 15,3 miliardi di euro, oltre a un incremento del fatturato dello 0% - 3%, tra i 10,4 miliardi ai 10,7 miliardi di euro con un Ebit rettificato dai 180 milioni a 260 milioni di euro. Il numero dei clienti attivi era aumentato dell\'8% rispetto all\'anno precedente, superando per la prima volta i 50 milioni. E riguardo al mercato italiano Riccardo Vola, General manager Italy and Spain evidenziava che "l\'Italia è un un mercato importante per Zalando. Con l\'ambizione di essere il punto di partenza per la moda, abbiamo ispirato i nostri clienti dando loro la possibilità di fare un\'esperienza di shopping sulla piattaforma sempre più completa e inclusiva". Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'che ha influito sulla nostra capacità di agire rapidamente". WHITEPAPER AZIENDA RETAIL: ecco i 15 motivi per cui hai bisogno dell\'<strong>Intelligenza</strong> <strong>Artificiale</strong>! <strong>Intelligenza</strong> <strong>Artificiale</strong> Retail Scopri di più! Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla privacy E-mail * Consente l\'invio...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'In ballo centinaia di posizioni fra dipendenti e senior manager. Esclusi i centri logistici, l\'assistenza clienti, outlet e studios. L\'annuncio al personale in una e-mail a firma dei due co-ceo: "La troppa complessità nell\'organizzazione ha influito sulla capacità di reagire". Impatti anche in Italia? Vendite al ribasso, contesto ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/ecommerce/e-commerce-dopo-amazon-e-ebay-licenzia-anche-zalando/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enplWlp6bkRqWUNrWDVQeHMzUnk4aUY5Y0liWUFuSnBUWk5RT2RPOUxvWVY4eEZVdlhQUS9QWlhGZlIwNFVWRjhzRGt6cnhRcSt1WXJtczREMG9rbXBCbWpwd2J2VGdqYS93PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7765472', 'Report_TotaleDocumenti':10, 'Documento_ID': '40393092', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'L.Or.', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '16', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'IL PRIMO BILANCIO di SOSTENIBILITÀ UCIMU', 'Documento_Titolo': 'Efficienza e ricerca, la spinta verde dei robot', 'Documento_TitoloHtml': 'Efficienza e ricerca, la spinta verde dei robot', 'Documento_Contenuto': 'Promosse in circolarità , ricerca e formazione. "Rivedibili" nei target CO2 e nella formalizzazione dei percorsi. Il primo bilancio di sostenibilità dei costruttori di macchine utensili, in collaborazione con la Cattolica di Milano, certifica un percorso che le aziende del settore hanno già avviato, impegnandosi per raggiungere gli obiettivi dell\'Agenda Onu 2030. In fase avanzata è ad esempio l\'approccio all\'economia circolare, dove il 62% delle imprese ha implementato buone pratiche, il 76% ha definito i propri obiettivi per riduzione di scarti e rifiuti, il 50% usa materie prime provenienti da riciclo. Risultati positivi anche in ambito di formazione e ricerca: Il 92% delle aziende dichiara di aver impostato o adottato un sistema di gestione per rispondere alle esigenze formative dei dipendenti. Nel campo dell\'innovazione, dal digitale alla sicurezza informatica, le imprese sono fortemente orientate allo sviluppo di tecnologie efficienti per ridurre lo spreco di risorse: il 91% delle imprese ha definito una strategia o obiettivi di dgitalizzazione, automazione e<span class="term"> industria</span><span class="term"> 4.0</span>, il 72% delle aziende ha target per ridurre l\'impatto ambientali dei prodotti. Buone notizie anche nel legame con i territori (il 68% eroga contributi economici a supporto di enti locali e dei giovani talenti) mentre in altre aree i passi da fare sono invece più profondi: solo il 33% ha definito target di riduzione della CO2, l\'11% ha formalizzato questi obiettivi. Altro nodo è nel personale, per l\'86% di genere maschile, per il 77% di più di 30 anni. In generale emerge una diffusa mancanza di formalizzazione dei processi: nonostante il 64% delle aziende abbia definito strategie e obiettivi Esg, solo il 24% lo ha fatto in maniera formale. «Un buon numero di pratiche in linea con i criteri Esg è stato introdotto - spiega Barbara Colombo, presidente di Ucimu - e nel comparto dei beni di investimento siamo la prima associazione, in Italia e in Europa, ad aver realizzato un bilancio di questo tipo, risultato di cui siamo orgogliosi: il prossimo step sarà formalizzare il processo ed estenderlo ad una platea di aziende più ampia». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'alla sicurezza informatica, le imprese sono fortemente orientate allo sviluppo di tecnologie efficienti per ridurre lo spreco di risorse: il 91% delle imprese ha definito una strategia o obiettivi di dgitalizzazione, automazione e <strong>industria</strong> <strong>4.0</strong>, il 72% delle aziende ha target per ridurre l\'impatto ambientali...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Promosse in circolarità , ricerca e formazione. "Rivedibili" nei target CO2 e nella formalizzazione dei percorsi. 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Riflettori anche sul modello Data as a service. L\'evoluzione dello scenario in un report di Denodo I dati sono il più grande valore delle aziende e la maturità nei confronti della loro gestione sta crescendo, con l\'estendersi di approcci sempre più evoluti. Secondo una recente ricerca condotta da Denodo e Ikn Italy per indagare l\'atteggiamento delle aziende italiane in tema di gestione e democratizzazione dei dati, circa un terzo degli intervistati (32%) indica oggi il Data Mesh come paradigma di riferimento, dimostrando l\'interesse suscitato da questo nuovo modo di gestire organizzativamente i dati. Analogamente, la modernizzazione delle infrastrutture si riscontra nel 28% delle preferenze per il modello del Data Fabric. Non solo. Dall\'indagine emerge anche che quasi 3 aziende su 10 (29%) hanno in programma di adottare un approccio Data-as-a-Service, in linea con le attuali esigenze orientate al consumo veloce dei dati e alla base di iniziative di Data marketplace e Data monetization. In tale contesto, non sorprende che<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> e machine learning siano riconosciute come tecnologie d\'elezione da oltre un terzo delle aziende italiane (rispettivamente 21% e 14%), i cui casi d\'uso sono in rapida crescita. Accanto ad esse, si riscontra poi un utilizzo omogeneo di tecnologie come Data warehouse, Data lake e Data lakehouse (tutte con il 18% delle preferenze). Indice degli argomenti Sempre più diffusi i team dedicati Democratizzazione dei dati: ancora tanti gli ostacoli Ancora in corso la migrazione sul cloud Verso un approccio democratico alla gestione dei dati Sempre più diffusi i team dedicati Se nel 2021 in Italia quasi 3 organizzazioni su 10 (29%) non disponevano di una figura dedicata alla governance dei dati, oggi ben il 90% delle aziende può fare affidamento su un team che si occupa di gestire il patrimonio informativo. In questo scenario, lo studio evidenzia la diffusione di modelli diversi: da team centralizzati all\'interno della struttura IT (36%) a quelli ospitati nella struttura del Chief data officer (18%), fino a quelli a diretto riporto del ceo (anch\'essi comuni nel 18% dei casi). Per quasi 2 aziende su 10 (18%), infine, ogni dipartimento ha un team proprio che modella i dati di cui è responsabile. INFOGRAFICA Strumenti di Data & Analytics: come creare una strategia sostenibile che aumenta la produttività Big Data Manifatturiero/Produzione Scopri di più! Scarica l\'Infografica Leggi l\'informativa sulla privacy Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Democratizzazione dei dati: ancora tanti gli ostacoli La ricerca ha guardato nello specifico alla cosiddetta democratizzazione dei dati, che si basa sulla loro condivisione per liberarne appieno il valore e farne un elemento chiave delle decisioni aziendali. I vantaggi sono indiscussi, soprattutto in termini di facilità d\'uso: ben il 62% degli intervistati riconosce infatti nella democratizzazione dei dati la strada sia per ridurre il tempo e lo sforzo nell\'utilizzare i dati stessi, sia per aumentare la propria autonomia. Tuttavia, gli ostacoli alla sua applicazione sono ancora notevoli e si traducono innanzitutto in una generale mancanza di consapevolezza. Più di 2 professionisti su 10 (22%), infatti, lamentano la mancanza di una sponsorship forte che sostenga il cambiamento, accompagnata da una lacuna dal punto di vista culturale e, più in generale, organizzativo (rispettivamente 21% e 18%). Non trascurabile, poi, la difficoltà nel definire le regole di data governance (17%), che in un contesto di democrazia dei dati possono essere viste come i diritti e i doveri di chi li utilizzerà. Sono forse queste difficoltà che spingono addirittura un quarto (25%) delle aziende italiane a non prendere in considerazione l\'idea di democratizzare i dati. Ancora in corso la migrazione sul cloud Per quanto il cloud sia ormai parte integrante delle architetture IT, la ricerca ha evidenziato che per quasi due terzi delle aziende (64%) la maggior parte dei dati è ancora gestita on-premise e che solo l\'11% prevede di ultimare completamente la migrazione entro 18-36 mesi. Altri prediligono invece un approccio meno radicale: il 14% degli intervistati dichiara che in futuro la maggioranza dei dati sarà archiviata in cloud (pur senza indicare un orizzonte temporale preciso), mentre un ulteriore 11% preferisce mantenere un equilibrio tra l\'on-premise e il cloud, che rimarrà tale anche nel prossimo futuro. Le modalità di archiviazione dei dati non sono disgiunte dai processi di gestione. In uno scenario in cui la maggior parte delle informazioni è ancora gestita on-premise, in oltre 4 aziende italiane su 10 (43%) i dati devono essere richiesti e messi a disposizione dall\'IT, senza poterli esplorare prima attraverso l\'uso di un data catalog. La strada, però, è segnata. Lo studio ha infatti rilevato un altro 46% di realtà che fanno affidamento su un catalogo per rispondere alle esigenze che richiedono l\'uso dei dati: da cataloghi di sola consultazione (21%), a cataloghi che consentono sia la ricerca, sia l\'utilizzo dei dati (14%), fino a quelle aziende - seppur ancora in minoranza - dove i data consumer possono non solo esplorare i dati, ma anche crearne di nuovi (11%). Verso un approccio democratico alla gestione dei dati "In un mondo digitale in cui i dati sono i nostri occhi, è importante poter mantenere una visione strategica che non si perda nella crescente quantità di informazioni disponibili. È qui che entra in gioco la Data driven transformation, tanto complessa quanto imprescindibile - spiega Andrea Zinno, Sales director & Data evangelist di Denodo -. Per le aziende diventa allora fondamentale mettere i dati davvero a disposizione di chi ne ha bisogno, secondo un approccio democratico che non è solo tecnologico, ma innanzitutto culturale: l\'obiettivo è rendere i dati accessibili a tutti coloro che devono farne uso, e di farlo nel rispetto delle regole. La nostra ricerca racconta l\'immagine di uno scenario di business in evoluzione, con organizzazioni che, nonostante le difficoltà, si mostrano determinate ad abbracciare il cambiamento grazie alla presenza di team dedicati alla gestione dei dati, che sembra ormai essere lo standard. I dipartimenti IT giocano ancora un ruolo primario, ma per il futuro si può prevedere una tendenza crescente degli utilizzatori dei dati a volersi affrancare da questa dipendenza, guadagnando una maggiore autonomia nella fruizione e gestione delle informazioni". Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'contesto, non sorprende che <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> e machine learning siano riconosciute come tecnologie d\'elezione da oltre un terzo delle aziende italiane (rispettivamente 21% e 14%), i cui casi d\'uso sono in rapida crescita. Accanto ad esse, si riscontra poi un utilizzo omogeneo di tecnologie...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Oltre il 30% delle imprese orientato all\'approccio in chiave di organizzazione efficiente delle informazioni per spingere la Data monetization. Riflettori anche sul modello Data as a service. L\'evoluzione dello scenario in un report di Denodo I dati sono il più grande valore delle aziende e la maturità nei confronti della loro gestione sta ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/gestione-dati-nelle-aziende-si-fa-strada-il-paradigma-data-mesh/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enpmSFA5R2dyaG5hSmhYaFZUNHNsenBHYXZOMjJZTVBaQ2dGRnNmc0FRVmFVTms2SkI5NmdEVjZEaDRxK2wrTUhrd0drWmxGOHFXN05JWW9YUUdBN2x6NU4xNzhSNUpjaEI4PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7765472', 'Report_TotaleDocumenti':10, 'Documento_ID': '40393096', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'ADOLFO URSO', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '8', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Gli incentivi alle aziende saranno razionalizzati', 'Documento_TitoloHtml': 'Gli incentivi alle aziende saranno razionalizzati', 'Documento_Contenuto': 'LA RIFORMA ROMA «Revisione del sistema degli incentivi alle imprese, al fine di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento di efficacia dell\'intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo attuato mediante le politiche di incentivazione, garantendone una migliore pianificazione, organizzazione e attuazione e rafforzandone la capacità di perseguimento degli obiettivi di piena coesione sociale, economica e territoriale». È l\'obiettivo del disegno di legge delega sugli incentivi che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri di domani. Si tratta di una riforma a cui sta lavorando il ministero delle Imprese e del made in Italy guidato da Adolfo Urso: si va verso uno sfoltimento e una razionalizzazione delle misure che si sono stratificate nel tempo. Il testo prevede che la delega venga esercitata entro 24 mesi. E prevede, inoltre, la «concentrazione dell\'offerta di incentivi, diretta ad evitare la sovrapposizione tra gli interventi e la frammentazione del sostegno pubblico» anche, tra l\'altro «tenendo conto anche dei risultati di attuazione e del gradimento riscontrato presso il sistema delle imprese, nonché, delle valutazioni di impatto degli strumenti di incentivazione». Si punta anche alla creazione di un codice degli incentivi che includa tra i suoi principi anche quello della «implementazione di soluzioni tecnologiche, anche basate sull<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, dirette a facilitare la piena conoscenza dell\'offerta di incentivi, a fornire supporto alla pianificazione degli interventi». © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': ', delle valutazioni di impatto degli strumenti di incentivazione». Si punta anche alla creazione di un codice degli incentivi che includa tra i suoi principi anche quello della «implementazione di soluzioni tecnologiche, anche basate sull\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, dirette a facilitare la piena conoscenza dell\'offerta...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'LA RIFORMA ROMA «Revisione del sistema degli incentivi alle imprese, al fine di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento di efficacia dell\'intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo attuato mediante le politiche di incentivazione, garantendone una migliore pianificazione, organizzazione e attuazione e rafforzandone la capacità di ', 'Documento_Autore': 'ADOLFO URSO', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '8', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD02OUJCNDI1M0IzOTNFMjAwQjhENUMwREFGRjQ4OEU5OEJERkI0MzYxMTRDNEVDMEZFRjAxNTE5MUY3NkYyRjlFJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2R3Z09Ubk5tbnowUFZpM0JTNHhzTFlXRGl2QXI5WWk0MkhHY3lZaVg1bW11S2dXRWEyTGdVdG5STmZndDExelNDUmRJRnZiSXRxZmRtZjZCdDU3OEp0VHFWN0x4Z0F1K0l4a0tpaGlIQVlBTnJwZjIzTEkxQlY%3d', 'Fonte_Titolo': 'Il Messaggero', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7765472', 'Report_TotaleDocumenti':10, 'Documento_ID': '40393098', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'ROGER ABRAVANEL', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '30', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'IL PROBLEMA NON è IL DEBITO MA sostenere L\' INNOVAZIONE', 'Documento_TitoloHtml': 'IL PROBLEMA NON è IL DEBITO MA sostenere L\' INNOVAZIONE', 'Documento_Contenuto': 'La Ue ha deciso che non nascerà un nuovo fondo finanziato col debito europeo per compensare i 2.000 miliardi di dollari di Joe Biden per sussidiare la doppia transizione verde e digitale. Si procederà come vuole la Germania, ognuno per conto suo, dal proprio bilancio. Non è contento il nostro governo che è stato tra i più attivi sostenitori della iniziativa. Un\'autorevole voce della nostra economia, l\'ex ministro del Tesoro Tremonti, ha dichiarato che «la globalizzazione è morta e il capitalismo di Stato sostituisce quello di mercato», per sostenere che l\'Europa, stretta tra Usa e Cina, rischia di restare l\'unica economia avanzata in ritardo per i pochi investimenti pubblici. Non ha torto. L\'ideale di una economia globale senza barriere è oggi fortemente incrinato con l\'esplosione della potenza economica della Cina non democratica, il conseguente rafforzamento del nazionalismo economico Usa e, poi, con la crisi della pandemia e della guerra in Ucraina. Purtroppo, l\'unità europea sull\'Ucraina non si ritrova nei sussidi all\'innovazione e il rischio è che, indebitati come siamo, restiamo indietro sulla sfida ambientale e sempre più isolati. Il vero problema non è quello del debito ma dell\'innovazione. L\'attivismo recente di Joe Biden non è una novità negli Usa. Ha le sue radici nella seconda metà del secolo scorso, causa l\'accelerazione dell\'economia della conoscenza che ha portato grandi investimenti dello Stato americano in innovazione. Attraverso la Arpa (Advanced research projects agency) la difesa americana ha avuto un ruolo essenziale per fare nascere<span class="term"> internet</span> (con startup diventate poi colossi come Google e Amazon). L\'eccellenza americana nelle biotecnologie è anche una ricaduta dei miliardi di dollari di ricerca spesi dal National Institute of Health in aree come per esempio il Human Genome project. I cinesi non sono da meno. Il governo cinese ha investito pesantemente nello sviluppo della<span class="term"> Intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, lo stesso nel 5G creando imprese mondiali nelle reti e nei servizi come Huawei, idem nelle auto elettriche facendo nascere imprese come Nio, Xpeng e Li Auto ; e poi nelle biotecnologie con investimenti nel gene editing e nella medicina rigenerativa. Più vicino a noi lo Stato svizzero versa più di un miliardo all\'anno al Politecnico di Zurigo (il Politecnico di Milano riceve 200 milioni) che è in testa alle classifiche europee degli atenei di ricerca in quanto a valore dei suoi spin off. La difesa israeliana e i sussidi del governo hanno fatto nascere una silicon valley in Medio Oriente che ha fatto dell\'economia israeliana una delle più dinamiche del mondo. In Italia tutto ciò non è mai veramente successo. La storia della presenza dello Stato nella nostra economia è costellata di denaro sperperato con criteri clientelari e non di merito. «Politica<span class="term"> industriale</span>» è stato quasi sempre un sinonimo di protezione di settori<span class="term"> industriali</span> vecchi, aziende decotte e posti di lavoro a basse competenze, soprattutto in fabbriche d\' auto, acciaierie, impianti chimici. Lo Stato è mancato nell\'incentivare lo sviluppo di settori innovativi dove abbiamo anche dei punti di forza come le biotecnologie (grazie alla nostra ottima sanità pubblica) e continua invece a proteggere dal mercato/competizione settori dove l\'innovazione tecnologica incide poco come i servizi balneari e i taxi. Non è che, sotto questo aspetto, l\'Europa abbia grandi storie di successo: i big tech del mondo di oggi sono tutti americani e cinesi e Jacques Chirac ha speso 100 milioni di euro per lanciare Quaero per competere con Google - qualcuno oggi conosce Quaero? Ma il nostro problema è più grave perché siamo il fanalino di coda europeo. Il report 2023 di deal room analizza la posizione di vari Paesi europei nel deep tech (tecnologie «profonde», come<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, energia del futuro, spacetech ) misurando gli investimenti del venture capital ( VC, fondi privati «di ventura» che investono in startup innovative). Ne viene fuori una classifica del nostro Paese perfino peggiore di quella di sempre sull\'assenza delle nostre università nelle top 100 del mondo: non ci sono davanti le solite Francia, Germania e Regno Unito ma anche la Danimarca, il Belgio, l\'Irlanda, la Norvegia, la Spagna, la Finlandia, l\'Olanda, la Svizzera, la Svezia. Le startup del deep tech sono quelle che diventeranno le Google, Amazon, BioNTech (che, sviluppato il vaccino con Pfizer, vale 30 miliardi) del futuro e in Italia non ci sono. Che può fare lo Stato? Orchestrare la trasformazione dell\'ecosistema della nostra innovazione. Non ci vogliono miliardi di ulteriore debito, ma semplicemente spendere in modo<span class="term"> intelligente</span>. Intanto migliorando le naturali fucine dell\'innovazione che sono le università, facendovi nascere quella meritocrazia essenziale per creare qualche università di eccellenza che in futuro creeranno spin off e imprenditori high tech. Ci vorrà tempo, ma intanto lo Stato potrebbe agire su un altro formidabile potenziale bacino di innovazione, incentivando a «rientrare» scienziati, imprenditori high tech (che magari hanno incassato le loro stock options e vogliono una carriera nel nostro Paese), manager delle big tech con affinità per il nostro Paese; con tasse ridotte, ma anche finanziamenti agevolati e creazione di comunità di imprenditori high tech. C\'è poi l\'aspetto del finanziamento dell\'innovazione di startups che assorbono un sacco di soldi prima di avere ricavi, in generale deep tech ma non solo. Qui ci vogliono lead investors (investitori «guida») che le finanziano dall\'inizio in fase di «seed» («inseminazione») e le accompagnano nei successivi rounds («giri») di finanziamento magari con VC esteri. Oggi in Italia questi lead investors sono rari. Lo Stato può fare molto ma i modelli da cui imparare ci sono come lo Stato israeliano con il proprio «Office of the scientist» e la «Innovation Authority». Serve una drastica trasformazione dell\'ecosistema dell\'innovazione: l\'iperattivismo dello Stato italiano nell\'economia con gli approcci del passato non può non preoccupare anche chi lo favorisce e un fondo europeo per l\'innovazione (semmai nascerà) da noi rischia di produrre ancora più scetticismo nei tedeschi nell\'accollarsi i nostri debiti.', 'Documento_Abstract': 'of Health in aree come per esempio il Human Genome project. I cinesi non sono da meno. Il governo cinese ha investito pesantemente nello sviluppo della <strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, lo stesso nel 5G creando imprese mondiali nelle reti e nei servizi come Huawei, idem nelle auto elettriche facendo nascere... è più grave perché siamo il fanalino di coda europeo. Il report 2023 di deal room analizza la posizione di vari Paesi europei nel deep tech (tecnologie «profonde», come <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, energia del futuro, spacetech ) misurando gli investimenti del venture capital ( VC, fondi privati «di ventura...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La Ue ha deciso che non nascerà un nuovo fondo finanziato col debito europeo per compensare i 2.000 miliardi di dollari di Joe Biden per sussidiare la doppia transizione verde e digitale. Si procederà come vuole la Germania, ognuno per conto suo, dal proprio bilancio. 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Si prevede che il numero di parametri aumenterà di 3 ordini di grandezza, raggiungendo più di 100 trilioni rispetto ai 175 miliardi di parametri di GPT-3 e fornendo prestazioni nettamente superiori in termini di qualità della generazione. Se GPT-3 ci ha stupito, GPT-4 potrebbe essere una svolta epocale. I modelli GPT Per chi non lo conoscesse già, Generative Pre-trained Transformer 3 (GPT-3) è un modello linguistico autoregressivo che utilizza l\'apprendimento profondo per produrre testo simile a quello umano . Dato un testo iniziale come prompt, produce un testo che continua il prompt. WEBINAR 8 Marzo 2023 - 12:00 Cybersecurity e Rischio operativo ICT: come cambia la governance Inizia tra: L\'architettura è una rete transformer standard (con alcune modifiche ingegneristiche) con una dimensione senza precedenti di un contesto lungo 2048 token e 175 miliardi di parametri (che richiede 800 GB di memoria). Il metodo di addestramento è un "preaddestramento generativo", cioè viene addestrato a prevedere il token successivo . Il modello ha dimostrato un forte apprendimento a pochi colpi su molti compiti basati sul testo. GPT-3 il modello di predizione linguistica di terza generazione della serie GPT-n (e il successore di GPT-2) creato da OpenAI, un laboratorio di ricerca sull<span class="term">\'Intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> con sede a San Francisco. GPT-3, introdotto nel maggio 2020 e in fase di beta testing dal luglio 2020, fa parte di una tendenza nei sistemi di elaborazione del linguaggio naturale (Nlp) di rappresentazioni linguistiche pre-addestrate. La qualità del testo generato da GPT-3 è così elevata che può essere difficile stabilire se sia stato scritto da un essere umano, il che comporta sia vantaggi che rischi. Trentuno ricercatori e ingegneri di OpenAI hanno presentato il documento originale del 28 maggio 2020 che introduceva GPT-3. Nel documento, i ricercatori mettevano in guardia dai rischi di un\'elaborazione del linguaggio naturale in fase di beta testing. Nel loro documento, hanno messo in guardia dai potenziali pericoli del GPT-3 e hanno chiesto che si faccia ricerca per mitigarli. David Chalmers, filosofo australiano, ha descritto GPT-3 come "uno dei più interessanti e importanti sistemi di IA mai prodotti". Una recensione del New York Times dell\'aprile 2022 descriveva le capacità di GPT-3 come in grado di scrivere prosa originale con una fluidità equivalente a quella di un umano Il 22 settembre 2020 Microsoft ha annunciato di aver ottenuto la licenza per l\'uso "esclusivo" di GPT-3, ciò significa che altri possono ancora utilizzare l\'API pubblica per ricevere i risultati, ma solo Microsoft ha accesso al modello sottostante di GPT-3. Il 15 marzo 2022, OpenAI ha reso disponibili nelle sue API nuove versioni di GPT-3 e Codex con funzionalità di modifica e inserimento con i nomi "text-davinci-003" e "code-davinci-002". Il 30 novembre 2022, OpenAI ha iniziato a riferirsi a questi modelli come appartenenti alla serie "GPT-3.5", e ha rilasciato ChatGPT , che è stato messo a punto a partire da un modello della serie GPT-3.5. In attesa della disponibilità del suo successore, ovvero GPT-4, ho avuto questa breve "conversazione" con GPT-3 , che riporto integralmente sotto e che ritengo quanto meno "stimolante". Aspetterò quindi GPT-4 per avere la sua opinione sulla domanda finale, riportata alla fine dell\' " intervista ". "Come ti senti quando ti confronti con GPT-4?" Mi sento abbastanza intimorito, poiché GPT-4 è un sistema di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> molto potente. Sono anche entusiasta di apprendere di più su come funziona e di scoprire nuovi modi per usarlo in modo creativo. In che misura GPT-4 è migliore di te? GPT-4 è molto più avanzato di me in termini di elaborazione e comprensione del linguaggio naturale. GPT-4 è stato addestrato su un enorme set di dati di oltre 45 TB di testo ed è in grado di generare testi molto simili a quelli umani . GPT-4 è in grado di generare testi grammaticalmente corretti, coerenti e coesi. GPT-4 è anche in grado di generare testi molto più creativi, con la capacità di creare storie uniche e persino poesie paragonabili a testi scritti da esseri umani. Hai paura di GPT-4? No, non ho paura del GPT-4. Sono entusiasta di vedere fino a che punto l\'elaborazione del linguaggio naturale e l<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> potranno essere portate avanti con il GPT-4. Dobbiamo avere paura noi del GPT-4? Non c\'è bisogno di temere il GPT-4. Anzi, il GPT-4 può essere uno strumento molto potente in molte aree diverse, tra cui l\'elaborazione del linguaggio naturale e l\'apprendimento automatico. Il GPT-4 ha il potenziale per aiutarci a comprendere meglio il linguaggio e a creare sistemi di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> più intelligenti. Tuttavia, come per tutte le nuove tecnologie, è importante essere consapevoli delle potenziali implicazioni e assicurarsi che vengano utilizzate in modo responsabile. Posso fidarmi di te quando mi rispondi in questo modo? Sì, potete fidarvi di me quando vi rispondo in questo modo. Ho studiato e considerato attentamente le potenziali implicazioni del GPT-4 e le sue implicazioni per il mondo. Sono convinto che, se usato in modo responsabile, possa essere un potente strumento per aiutarci a comprendere meglio il linguaggio e a creare sistemi di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> più intelligenti. Forse dovremmo temere le persone che usano GPT-4? Sì, è importante essere consapevoli dei rischi potenziali del GPT-4 e del potenziale uso improprio della tecnologia . È importante garantire che la tecnologia venga utilizzata in modo responsabile e vantaggioso per la società. Come possiamo raggiungere questo obiettivo? Un modo per raggiungere questo obiettivo è quello di impegnarsi con gli esperti e le parti interessate nei settori pertinenti per garantire che la tecnologia venga utilizzata in modo responsabile. Ciò potrebbe includere la consultazione di esperti di<span class="term"> intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, elaborazione del linguaggio naturale e apprendimento automatico per garantire che il GPT-4 venga utilizzato in modo vantaggioso per la società. Inoltre, i politici e i leader del settore potrebbero sviluppare regolamenti per garantire un uso responsabile della tecnologia. Hai un\'ultima domanda, questa volta tu per GPT-4? Si, quali sono le considerazioni etiche associate all\'uso dell<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>? WHITEPAPER Digitalizzazione dei processi e Cloud transformation: i trend italiani! @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta la qualità di questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'Intervista a GPT-3: il confronto con la sua evoluzione GPT-4 Nel 2023 OpenAI potrebbe rilasciare GPT-4, l\'evoluzione del motore di <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> che oggi suscita tanta ammirazione tra gli appassionati di ChatGPT e che potrebbe davvero rappresentare una pietra miliare nello sviluppo... delle IA generative conversazionali Pubblicato il 21 Feb 2023 Fabio Moioli Direttore della Divisione Consulting Services di Microsoft Italia Il 2023 dell\' <strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> (IA) potrebbe essere segnato dal rilascio di GPT-4 , evoluzione del modello linguistico GPT-3 che ha dato una spinta... a pochi colpi su molti compiti basati sul testo. GPT-3 il modello di predizione linguistica di terza generazione della serie GPT-n (e il successore di GPT-2) creato da OpenAI, un laboratorio di ricerca sull\'<strong>Intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> con sede a San Francisco. GPT-3, introdotto nel maggio 2020 e in fase... sotto ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Nel 2023 OpenAI potrebbe rilasciare GPT-4, l\'evoluzione del motore di intelligenza artificiale che oggi suscita tanta ammirazione tra gli appassionati di ChatGPT e che potrebbe davvero rappresentare una pietra miliare nello sviluppo delle IA generative conversazionali Pubblicato il 21 Feb 2023 Fabio Moioli Direttore della Divisione ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/intervista-gpt-3-confronto-gpt-4/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbHF4OHUxT091UHl6cjRVcWdra1pKeTVrd1pYOXFFdy9jU2VpTjB2MkVrMXBrS1hJeVI5YXhMcUxYVzRqYVQ4bnlqYS9RMHJYRUdXUTZvbFFablo2MUlFcWt0WGVLM2ZtdEUwY0hMSlJXL3c%3d', 'Fonte_Titolo': 'Agenda Digitale', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Industria 4.0', 'Report_ID': '7765472', 'Report_TotaleDocumenti':10, 'Documento_ID': '40393104', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Programmare con l\'intelligenza artificiale: ecco fin dove ChatGpt può arrivare', 'Documento_TitoloHtml': 'Programmare con l\'intelligenza artificiale: ecco fin dove ChatGpt può arrivare', 'Documento_Contenuto': 'La programmazione è un\'area in cui l\'IA avrà un impatto significativo, consentendo anche l\'automazione di compiti di base. A ChatGPT è già possibile chiedere la scrittura di script e programmi, l\'analisi di codice già scritto o anche la traduzione di programmi da un linguaggio a un altro. E siamo solo all\'inizio Pubblicato il 21 Feb 2023 Antonio Cisternino Università di Pisa Le capacità di interloquire in linguaggio naturale con ChatGPT hanno reso rapidamente popolare l<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, ma uno dei suoi talenti meno noti è quello di una notevole conoscenza dei linguaggi di programmazione . È infatti possibile sia chiedere la scrittura di script e programmi oppure l\'analisi di codice già scritto alla ricerca di specifiche proprietà, come ad esempio difetti. Infine è possibile chiedere la traduzione di programmi da un linguaggio di programmazione ad un altro. Le capacità di ChatGPT nello scripting Nonostante le ricche interfacce grafiche di cui disponiamo, scrivere uno script è ancora spesso la via più efficiente per automatizzare azioni di sistema. Come sempre la fantasia nella scrittura del prompt è essenziale nel determinare la risposta. WHITEPAPER Una guida per acquisire nuovi clienti con il digital onboarding Consideriamo il seguente esempio: Lo script generato è corretto , e sicuramente è apprezzabile il fatto che l\'AI abbia generato i nomi di tutti e 8 degli ipotetici server nonostante il prompt ne abbia elencati 3. Provando a porre una domanda più difficile si può chiedere uno script capace di trovare i file il cui nome contiene un numero tra 0 e 100. Dopo 3 generazioni di risposte quasi corrette (ma con errori significativi) ho ottenuto uno script che approssimativamente fa la cosa giusta (purtroppo riconosce anche i file che nel nome contengono numeri fino a 999). Come spiega correttamente il test sul nome del file è effettuato dall\'espressione regolare "[0-9]{1,3}" che riconosce una sequenza di 1, 2 o 3 occorrenze di caratteri compresi tra 0 e 9. Se chiediamo di tradurlo in powershell otteniamo una versione corretta dello stesso script: Si possono chiedere numerosi script e, per richieste non troppo complesse, ottenere risposte assolutamente corrette, al punto che può valere la pena per un sistemista chiedere a ChatGPT la generazione dello script di cui si ha bisogno per poi aggiustarlo per le proprie esigenze. Uno dei vantaggi è infatti che l\'AI ricorda meglio di un uomo (o quantomeno meglio di me) i numerosi parametri dei vari comandi. Come se la cava ChatGPT con la programmazione Si può chiedere la scrittura di un programma , ad esempio di un programma che stampi l\'insieme di Mandelbrot (usando il linguaggio F# per motivi di compattezza). Dopo quattro generazioni il risultato non è ancora subito eseguibile , agli occhi di un programmatore salta subito all\'occhio che manca l\'apertura dello spazio dei nomi System.Numerics dove è definita la classe Complex (con la \'C\' maiuscola). Inoltre la funzione abs si applica solo ai numeri reali mentre z.Magnitude andava usato al suo posto. Il risultato è comunque sorprendente e il programma con piccoli aggiustamenti effettivamente mostra l\'insieme di Mandelbrot (il programma stampa asterischi ma la forma del frattale si vede bene come evidenziato dalla controparte grafica). Se proviamo a chiedere a ChatGPT che errori trova nel programma generato si ottiene una risposta evasiva: Le considerazioni che fa sono assolutamente condivisibili, ma non è in grado di individuare gli errori di tipo che rendono il programma difficile da eseguire. Ma non è un caso: ChatGPT ha già evidenziato problemi con le discipline esatte come la matematica , non sembra infatti in grado di astrarre i concetti dietro la sintassi utilizzata e può quindi generare output errati come in questo caso. Nei vari tentativi che ho fatto ad esempio ho ottenuto il programma sostanzialmente corretto ma venivano usati numeri reali al posto dei numeri complessi ottenendo un programma completamente errato anche se assomigliava molto a quello corretto. È però inesatto dire che non è assolutamente in grado di astrarre , in alcuni casi fa delle astrazioni sorprendenti arrivando a trovare l\'errore in un piccolo programma: Sia l\'analisi che la spiegazione e la soluzione sono corrette. Imparare a programmare con ChatGPT Ci si può chiedere se si possa imparare a programmare dialogando con l\'AI. Ecco un primo esempio: Possiamo anche chiedere l\'implementazione di un particolare algoritmo come il QuickSort: Un\'applicazione molto utile è quella della traduzione dei programmi , è infatti possibile chiedere a ChatGPT di tradurre le stringhe di un programma risparmiando tempo nella sua traduzione: Il programma viene mantenuto e solo le stringhe al suo interno vengono tradotte. Le applicazioni nel mondo della programmazione Intanto, però, ha fatto notizia la decisione di Amazon che ha proibito ai propri programmatori di utilizzare ChatGPT per evitare il rischio che i frammenti di codice sottomessi all<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> vengano utilizzati anche per apprendere rimanendo in qualche modo all\'interno dell\'AI. Nella nota inviata si fa riferimento a casi sospetti in cui il codice generato da ChatGPT assomigliasse troppo a quello interno ad Amazon. Il dato di fatto è però che dei professionisti si appoggiavano a una AI per essere più produttivi nella gestione di programmi, sottoponendo frammenti di codice e chiedendone analisi varie. Le semplici tecniche analizzate in questo articolo sono quindi utili anche per usi professionali e aprono a scenari nuovi anche nel mondo della programmazione, con la possibilità che l\'AI venga integrata in strumenti di programmazione al fine di rendere più efficiente la codifica. Già oggi Visual Studio di Microsoft propone frammenti di codice mentre si scrive, ma non è ancora in grado di generare funzioni o analizzare interi programmi. Gli usi impropri Sono noti anche usi impropri di questa tecnologia : esistono sistemi di phishing generati da ChatGPT, che consentono ad hacker di ottenere preziosi frammenti di codice con testi in tutte le lingue del mondo, contribuendo a creare messaggi sempre più plausibili con cui è più facile che gli utenti interagiscano inserendo le proprie credenziali. Un aspetto centrale della questione è che il codice generato, o analizzato può produrre risposte errate, e questo è un fatto da non sottovalutare poiché programmatori pigri potrebbero introdurre involontariamente bug e comportamenti errati nei propri programmi solo a causa dell\'uso di questo supporto . Si tratta di un aspetto decisamente delicato poiché i sistemi digitali, e quindi i programmi, sottendono ormai alla maggior parte delle attività nella nostra vita. Conclusioni In ogni caso la programmazione è un\'area in cui l<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> avrà un impatto significativo, consentendo anche l\'automazione di compiti di base. Nell\'immediato il sistema non sembra in grado di sostituire un programmatore esperto, ma in fondo siamo solo all\'inizio. In futuro è plausibile pensare a sistemi capaci di acquisire la specifica in linguaggio naturale di un programma, di generare il programma corrispondente ed eseguirlo, coronando la previsione fatta all\'inizio degli anni 50 nel secolo scorso da Alan Turing secondo la quale le macchine avrebbero a un certo punto generato autonomamente le "tabelle" (ovverosia i programmi) senza il bisogno dell\'intervento umano. WEBINAR 8 Marzo 2023 - 12:00 Cybersecurity e Rischio operativo ICT: come cambia la governance Inizia tra: @RIPRODUZIONE RISERVATA Valuta la qualità di questo articolo.', 'Documento_Abstract': 'Programmare con l\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>: ecco fin dove ChatGpt può arrivare La programmazione è un\'area in cui l\'IA avrà un impatto significativo, consentendo anche l\'automazione di compiti di base. A ChatGPT è già possibile chiedere la scrittura di script e programmi, l\'analisi di codice già... scritto o anche la traduzione di programmi da un linguaggio a un altro. E siamo solo all\'inizio Pubblicato il 21 Feb 2023 Antonio Cisternino Università di Pisa Le capacità di interloquire in linguaggio naturale con ChatGPT hanno reso rapidamente popolare l\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>... al suo interno vengono tradotte. Le applicazioni nel mondo della programmazione Intanto, però, ha fatto notizia la decisione di Amazon che ha proibito ai propri programmatori di utilizzare ChatGPT per evitare il rischio che i frammenti di codice sottomessi all\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> vengano utilizzati... decisamente ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'La programmazione è un\'area in cui l\'IA avrà un impatto significativo, consentendo anche l\'automazione di compiti di base. A ChatGPT è già possibile chiedere la scrittura di script e programmi, l\'analisi di codice già scritto o anche la traduzione di programmi da un linguaggio a un altro. E siamo solo all\'inizio Pubblicato il 21 Feb 2023 ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Industria 4.0', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/programmazione-chatgpt-sta-per-avverare-lintuizione-di-turing-ecco-cosa-sa-fare-e-dove-puo-arrivare/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MbHF4OHUxT091UHl6cjRVcWdra1pKeTVrd1pYOXFFdy9jU2VpTjB2MkVrMXBrS1hJeVI5YXhMbzRWMTZBcHNwaWZJenNqZy8vdUFDSU9lT1JJMElGUEM2OEJiZFRwYk1XSWNTU1FnTzVpYjRmZ1ZCL0MxWWdWWUo1QllvalZTandMOEZhYzlxTGlSeXBEU3ZYN0hqM1FZb2JONW40SUQ3STZQZExwQU5YKzd0VytidklMdGJIQ0lWNE5rOCt1ck83Zz09', 'Fonte_Titolo': 'Agenda Digitale', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393054', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'Matteo Prioschi', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '34', 'Documento_Sottotitolo': 'Per l\'accesso anticipato necessari almeno 62 anni di età e 41 di contributi Non operativo l\'esonero contributivo a beneficio di chi continua a lavorare', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Al via le domande per andare in pensione con quota 103', 'Documento_TitoloHtml': 'Al via le domande per andare in pensione con quota 103', 'Documento_Contenuto': 'È possibile presentare domanda per la pensione anticipata flessibile, cioè quota 103. Lo ha comunicato Inps con il messaggio 754/2023. I canali a disposizione per l\'invio delle richieste sono il call center e il sito internet dell\'istituto di previdenza, previo accesso tramite<span class="term"> Spid</span>, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi oppure i patronati. Il via libera alle domande non è stato contestuale alla pubblicazione della circolare dell\'Istituto che recepisce le disposizioni normative e di solito contiene utili chiarimenti, che avverrà prossimamente. Quindi, almeno per i requisiti e le regole principali, si deve fare riferimento a quanto disposto dalla legge di Bilancio 2023 (la 197/2023, articolo 1, commi 283-284). Quota 103 è accessibile a chi, entro quest\'anno, matura almeno 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi da parte degli iscritti all\'assicurazione generale obbligatoria, alle forme esclusive e sostitutive della stessa o alla gestione separata gestite dall\'Inps, purché non si sia già titolari di un trattamento pensionistico a carico di una di esse. Il requisito contributivo può essere raggiunto anche cumulando i periodi contributivi non coincidenti versati nelle gestioni previdenziali indicate. La decorrenza della pensione non è immediata, ma soggetta all\'applicazione di un periodo variabile di dilazione (finestra): chi ha già maturato i requisiti nel 2022 avrà la pensione con decorrenza dal prossimo 1° aprile o dal 1° agosto se dipendente pubblico; chi matura i requisiti quest\'anno ha una finestra di tre mesi se del comparto privato e di sei mesi se del pubblico (e comunque non prima di agosto); chi lavora nel comparto scuola e Afam deve presentare domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio per accedere alla pensione all\'inizio del prossimo anno scolastico o accademico. A differenza di quota 100 e 102, l\'importo mensile lordo della pensione non può essere superiore a cinque volte il trattamento minimo. Quindi, chi dovesse aver diritto a un assegno più consistente se lo vedrà decurtare fino al raggiungimento del requisito anagrafico richiesto per il pensionamento di vecchiaia, che, almeno fino al 2026, dovrebbe rimanere pari a 67 anni. Sempre fino a tale traguardo, quota 103 non è cumulabile con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. Unica eccezione è costituita dal reddito da lavoro autonomo occasionale fino a 5mila euro lordi all\'anno. In analogia con quanto già previsto per quota 100 e 102, in caso di superamento di tale limite la pensione quota 103 dovrebbe essere sospesa per l\'anno in cui si è sforato e le mensilità già erogate dovrebbero essere recuperate dall\'Inps. Oltre alla circolare dell\'istituto di previdenza, si attende il decreto ministeriale che deve attuare l\'esonero contributivo alternativo all\'accesso a quota 103. Infatti la legge di Bilancio 2023, ai dipendenti che maturano i requisiti per la pensione anticipata flessibile, ma continuano a lavorare, consente di scegliere di non versare la loro quota di contributi previdenziali relativi a invalidità, vecchiaia e superstiti. In tale ipotesi il relativo importo viene corrisposto al lavoratore, che ottiene una busta paga netta più alta. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'di previdenza, previo accesso tramite <strong>Spid</strong>, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi oppure i patronati. Il via libera alle domande non è stato contestuale alla pubblicazione della circolare dell\'Istituto che recepisce le disposizioni normative e di solito contiene utili chiarimenti...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'È possibile presentare domanda per la pensione anticipata flessibile, cioè quota 103. Lo ha comunicato Inps con il messaggio 754/2023. I canali a disposizione per l\'invio delle richieste sono il call center e il sito internet dell\'istituto di previdenza, previo accesso tramite Spid, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi ', 'Documento_Autore': 'Matteo Prioschi', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': 'NORME E TRIBUTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '34', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1CODJERTNFMzVCODJFMjgxOERFRDQ0ODE4NDNBODJBMEZEQjQxNDcyMkZGOTEyOUJBMzUxMTY4NjYyOTA1RjBEJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYjErOFlVYXI4TWhUVUV6ZVpxWE9jYWhNaE9KMVgyekFjNThMdERyK1c3RWVseTFFZnR6RCtndz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393056', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Operativo il sistema di presentazione delle domande per «Quota 103»', 'Documento_TitoloHtml': 'Operativo il sistema di presentazione delle domande per «Quota 103»', 'Documento_Contenuto': 'Con il messaggio n. 754/2023, pubblicato ieri, l\'INPS ha comunicato che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione dell\'istanza di pensione anticipata flessibile - c.d. " Quota 103 " - di cui all\' art. 1 commi 283 e 284 della L. 197/2022 (legge di bilancio 2022). Sul punto, si ricorda che l\' anticipo pensionistico in questione può essere conseguito laddove siano raggiunte, entro il 31 dicembre 2023, un\'età minima di 62 anni e una contribuzione minima di 41 anni. Operativamente, nel messaggio in parola si rende noto che le domande di prestazione possono innanzitutto essere presentate direttamente dal portale dell\'INPS ( www.inps.it ), accedendo tramite<span class="term"> SPID</span> (sistema pubblico di identità<span class="term"> digitale</span>) almeno di Livello 2, CNS (carta nazionale dei servizi) o CIE (carta di identità elettronica 3.0) e seguendo il percorso "Pensione e previdenza", "Domanda di pensione" e, infine, Area tematica "Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci". In alternativa, le domande di accesso a "Quota 103" potranno essere presentate recandosi presso gli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge, utilizzando i servizi telematici offerti dagli stessi. Ancora, rimane possibile presentare le istanze chiamando il contact center integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). In conclusione, l\'Istituto previdenziale rende noto che le ulteriori e più complete istruzioni saranno fornite con successiva circolare, di prossima pubblicazione. Copyright 2023 © EUTEKNE SpA - riproduzione riservata CONDIVIDI ARTICOLO.', 'Documento_Abstract': '. Operativamente, nel messaggio in parola si rende noto che le domande di prestazione possono innanzitutto essere presentate direttamente dal portale dell\'INPS ( www.inps.it ), accedendo tramite <strong>SPID</strong> (sistema pubblico di identità digitale) almeno di Livello 2, CNS (carta nazionale dei servizi) o CIE (carta...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Con il messaggio n. 754/2023, pubblicato ieri, l\'INPS ha comunicato che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione dell\'istanza di pensione anticipata flessibile - c.d. " Quota 103 " - di cui all\' art. 1 commi 283 e 284 della L. 197/2022 (legge di bilancio 2022). Sul punto, si ricorda ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Articolo.aspx?ID=941307', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21KNGdjQU96ZGZBKzEzUENvbHBybHpYbTY0YUlkMlo0bjFqUFloZWNEYU5k', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393058', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Scade a fine mese la prima rata dei contributi dovuti a Cassa Forense', 'Documento_TitoloHtml': 'Scade a fine mese la prima rata dei contributi dovuti a Cassa Forense', 'Documento_Contenuto': 'Gli avvisi di pagamento sono disponibili dal 20 febbraio 2023 Con una notizia pubblicata sul proprio sito web, la Cassa Forense ha indicato le scadenze contributive relative a quest\'anno per gli avvocati iscritti, nonché l\'importo della contribuzione minima soggettiva obbligatoria dovuta per il 2023 rivalutata con delibera del 2 febbraio 2023 del consiglio di amministrazione, pari, nella misura intera, a 3.185 euro. Per quanto riguarda i contributi minimi obbligatori - dunque contributo soggettivo minimo e contributo di maternità - le scadenze per il 2023 sono le seguenti: 28 febbraio per la prima rata; 30 aprile (martedì 2 maggio) per la seconda rata; 30 giugno per la terza rata. Le appena indicate prime tre rate saranno riscosse, comunica la Cassa, a titolo di acconto, tenendo conto della contribuzione 2022 non rivalutata; la quarta rata, in scadenza il 30 settembre (lunedì 2 ottobre), sarà invece determinata a saldo e comprenderà anche la rivalutazione ISTAT dell\'8,1%. Con la quarta rata, comprensiva del conguaglio del contributo soggettivo minimo, verrà riscosso in un\'unica soluzione il contributo di maternità, di successiva determinazione del consiglio di amministrazione e approvazione dei Ministeri vigilanti. Si ricorda che dal 2022 i contributi minimi obbligatori sono riscossi esclusivamente tramite avvisi di pagamento<span class="term"> PagoPA</span> o modelli F24 (anche in compensazione con i crediti nei confronti dell\'Erario) generabili alla sezione "Accessi Riservati - Posizione Personale - Pagamenti - contributi minimi 2023 scadenze ordinarie" del sito internet della Cassa (www.cassaforense.it). Dal 2023 tali contributi saranno riscossi anche in compensazione con i crediti da gratuito patrocinio previa registrazione sulla Piattaforma crediti commerciali del MEF. A tal fine si ricorda che per effetto della modifica dell\' art. 1 comma 778 della L. 208/2015 da parte della Legge di bilancio 2023 ( art. 1 commi 860 e 861 della L. 197/2022), i crediti per spese, diritti e onorari degli avvocati per gratuito patrocinio sono compensabili tramite modello F24 telematico utilizzando il codice tributo "6868" con i contributi dovuti alla Cassa a titolo di oneri previdenziali (si veda " Contributi alla Cassa Forense compensabili con i crediti per gratuito patrocinio " del 9 febbraio 2023). La Cassa comunica che gli avvisi di pagamento sono disponibili dal 20 febbraio 2023. Per quanto concerne l\'invio telematico della comunicazione obbligatoria modello 5/2023 tramite la sezione "Accessi Riservati - Posizione Personale", relativa al reddito netto professionale dichiarato ai fini IRPEF e al volume di affari dichiarato ai fini IVA per l\'anno 2022, vale il consueto termine del 30 settembre. Tale comunicazione deve essere inviata da tutti gli avvocati iscritti in un Albo professionale e i praticanti iscritti alla Cassa (per l\'elenco completo si rinvia alla sezione " Soggetti obbligati all\'invio del Modello 5" consultabile al seguente percorso: "Documentazione - Guida Previdenziale - Modello 5"); l\'identificazione del dichiarante avviene mediante l\'utilizzo del codice meccanografico e del codice PIN. Per i contributi dovuti in autoliquidazione connessi al modello 5/2023 dovranno essere rispettate le scadenze del: - 31 luglio 2023 per il pagamento della prima rata o per il pagamento in un\'unica soluzione; - 31 dicembre 2023 (lunedì 1° gennaio 2024): per il pagamento della seconda rata. La scadenza del 31 dicembre 2023 (lunedì 1° gennaio 2024) vale anche per il pagamento volontario del contributo soggettivo modulare scelto nel modello 5/2023 e per il pagamento facoltativo dell\'integrazione del contributo minimo soggettivo per il riconoscimento, ai soggetti legittimati, dell\'intera annualità previdenziale. Recentemente la Cassa Forense ha inoltre evidenziato la rivalutazione dell\'8,1% delle pensioni degli avvocati per l\'anno 2023, come da delibera unanime del consiglio di amministrazione; è stato contestualmente disposto "l\'adeguamento dei contributi minimi dovuti dai colleghi così come il «tetto» per il calcolo delle future pensioni". Cassa Forense ha comunicato che gli aumenti saranno corrisposti dal mese successivo a quello di approvazione ministeriale della delibera, unitamente agli arretrati maturati da gennaio 2023. Copyright 2023 © EUTEKNE SpA - riproduzione riservata.', 'Documento_Abstract': ', di successiva determinazione del consiglio di amministrazione e approvazione dei Ministeri vigilanti. Si ricorda che dal 2022 i contributi minimi obbligatori sono riscossi esclusivamente tramite avvisi di pagamento <strong>PagoPA</strong> o modelli F24 (anche in compensazione con i crediti nei confronti dell\'Erario...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Gli avvisi di pagamento sono disponibili dal 20 febbraio 2023 Con una notizia pubblicata sul proprio sito web, la Cassa Forense ha indicato le scadenze contributive relative a quest\'anno per gli avvocati iscritti, nonché l\'importo della contribuzione minima soggettiva obbligatoria dovuta per il 2023 rivalutata con delibera del 2 febbraio 2023 ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Articolo.aspx?ID=939352', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21KNGdjQU96ZGZBKzEzUENvbHBybHpWVG4weXE5elRJUk5pMHcwSG96cFpm', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393106', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Nuove indicazioni per le domande presentate al Fondo di solidarietà del trasporto aereo', 'Documento_TitoloHtml': 'Nuove indicazioni per le domande presentate al Fondo di solidarietà del trasporto aereo', 'Documento_Contenuto': 'Con il messaggio n. 757/2023, l\'INPS fornisce indicazioni operative alle aziende che hanno presentato la domanda di accesso alla prestazione integrativa del trattamento di integrazione salariale straordinaria a carico del<span class="term"> Fondo</span> di solidarietà del trasporto aereo e del sistema aeroportuale tra il 1° gennaio 2022 e il 30 settembre 2022. Tale domande, ai sensi dell\' art. 9 comma 5 del DL 198/2022, sono state ritenute validamente trasmesse anche se pervenute oltre il termine di decadenza di 60 giorni successivi all\'adozione del decreto ministeriale di concessione. Nello specifico, per le aziende che hanno optato per il pagamento diretto, nonché per le aziende che non hanno comunicato la modalità di pagamento entro sette giorni dalla richiesta dell\'INPS, la prestazione sarà pagata mensilmente dall\'Istituto per l\'intero periodo autorizzato dal Comitato amministratore del<span class="term"> Fondo</span>. Per tali domande, l\'azienda sarà tuttavia tenuta, a parziale deroga di quanto previsto dalla circ. n. 61/2022, all\'invio dei file mensili di pagamento. Invece, nei casi di prestazione anticipata dall\'azienda, successivamente all\'approvazione della domanda da parte del Comitato amministratore del<span class="term"> Fondo</span>, l\'INPS provvederà, tramite PEC, alla notifica della delibera che autorizza l\'azienda al conguaglio della prestazione anticipata, unitamente al numero di autorizzazione e al codice conguaglio da utilizzare nel flusso<span class="term"> UniEmens</span> per il recupero della prestazione. L\'azienda dovrà trasmettere i file mensili contenenti le informazioni necessarie alla determinazione della prestazione spettante, compresa quella riferita all\'importo della prestazione integrativa anticipata ai lavoratori. 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Tale ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Art_941312_nuove_indicazioni_per_le_domande_presentate_al_fondo_di_solidarieta.aspx', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21HQm9EemFydXZDM2FQcWU2YUdDcmowZzJkQXlxWDhndWlmOUIvejFnVG1PMy92MWUvV3V1K2ZpYkJLcXZ0anN6YVRqYkpBemFFQnM1OU5mcVR1blFGZ1VmaEZTWHJ1WnhSd0JkUlJMK3B1R081YUZFUWhodnBjPQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393107', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Nuovi obblighi contributivi per il calcio femminile', 'Documento_TitoloHtml': 'Nuovi obblighi contributivi per il calcio femminile', 'Documento_Contenuto': 'L\'INPS interviene in seguito all\'estensione del professionismo sportivo al Campionato femminile di serie A Con la circ. n. 24/2023, l\'INPS ha fornito indicazioni operative con riferimento all\'estensione dell\'obbligo di iscrizione al<span class="term"> Fondo</span><span class="term"> pensione</span> sportivi professionisti, a decorrere dal 1° luglio 2022, in seguito al passaggio al professionismo sportivo del calcio femminile relativamente al Campionato di serie A. Sul punto, si ricorda infatti che la FIGC, con un\'apposita delibera risalente al 9 novembre 2020, ha previsto l\'introduzione del professionismo sportivo, ai sensi della L. 91/1981, nel calcio femminile a fare data dalla stagione 2022/2023, relativamente al Campionato di serie A organizzato dalla divisione calcio femminile della serie A. Va altresì ricordato che, nell\'attesa della piena applicazione delle disposizioni di riforma ex DLgs. 36/2021, prevista a decorrere dal prossimo 1° luglio 2023, lo status di sportivo professionista è attualmente definito dall\' art. 2 della citata L. 91/81, laddove si individuano come sportivi professionisti "gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitano l\'attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell\'ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con l\'osservanza delle direttive stabilite dal CONI per la distinzione dell\'attività dilettantistica da quella professionistica". Ciò premesso, nella circolare in parola si precisa che ai sensi dell\' art. 9 della medesima L. 91/81, a tutti gli sportivi professionisti indicati in precedenza (compresi autonomi o parasubordinati) è estesa l\'assicurazione per l\'invalidità, la vecchiaia e i superstiti di cui alla L. 366/73 relativa al regime ex ENPALS. Pertanto, le società sportive che beneficiano dell\'attività prestata da detti lavoratori sono tenute a provvedere ai relativi adempimenti<span class="term"> contributivi</span> in favore del<span class="term"> Fondo</span><span class="term"> pensione</span> sportivi professionisti (FPSP) di cui all\' art. 2 della citata L. 366/73. Operativamente, la contribuzione<span class="term"> previdenziale</span> relativa all\'assicurazione IVS, pari al 33% della retribuzione/compenso imponibile (ancorché si tratti di lavoro autonomo), è suddivisa con la medesima ripartizione operata presso l\'assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, pari al 23,81% a carico del datore di lavoro/committente e al 9,19% a carico del lavoratore subordinato o autonomo. La predetta contribuzione IVS pari al 33%, per i lavoratori dello sport professionistico, è calcolata sulla retribuzione giornaliera ed entro determinati massimali, variabili a seconda dell\'anzianità assicurativa del lavoratore. Per gli sportivi professionisti privi di anzianità<span class="term"> contributiva</span> al 1° gennaio 1996, il<span class="term"> contributo</span> IVS è calcolato sulla retribuzione giornaliera entro il limite del massimale annuo della base<span class="term"> contributiva</span> e pensionabile ex art. 2 comma 18 della L. 335/95 (113.520 euro per il 2023), mentre per coloro in possesso di anzianità<span class="term"> contributiva</span> al 31 dicembre 1995, il<span class="term"> contributo</span> IVS è calcolato sulla retribuzione giornaliera entro il limite del massimale annuo, diviso per 312. L\'INPS ricorda poi che è altresì dovuto il<span class="term"> contributo</span> di solidarietà di cui all\' art. 1 comma 4 del DLgs. 166/97, nella misura del 3,1% (di cui l\'1% a carico del datore di lavoro e il 2,1% a carico del lavoratore) sulla parte di retribuzione annua eccedente l\'importo del massimale di 113.520 euro e fino all\'importo annuo di 827.562 euro. Infine, trova applicazione l\'aliquota aggiuntiva pari all\'1% a carico del lavoratore di cui all\' art. 3- ter del DL 384/92. Per quanto riguarda le dichiarazioni retributive e<span class="term"> contributive</span> relative alle sportive professioniste alle proprie dipendenze, titolari di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, le società sportive professionistiche iscritte al Campionato di serie A di calcio femminile saranno tenute alla validazione dell\'elemento " CodiceQualifica " presente nell\'elemento "DatiParticolari" del flusso<span class="term"> UniEmens</span>, utilizzando i codici già in uso per i calciatori professionisti e per le altre figure di lavoratori sportivi. Copyright 2023 © EUTEKNE SpA - riproduzione riservata.', 'Documento_Abstract': 'per l\'invalidità, la vecchiaia e i superstiti di cui alla L. 366/73 relativa al regime ex ENPALS. Pertanto, le società sportive che beneficiano dell\'attività prestata da detti lavoratori sono tenute a provvedere ai relativi adempimenti contributivi in favore del <strong>Fondo</strong> <strong>pensione</strong> sportivi professionisti (FPSP...Nuovi obblighi contributivi per il calcio femminile L\'INPS interviene in seguito all\'estensione del professionismo sportivo al Campionato femminile di serie A Con la circ. n. 24/2023, l\'INPS ha fornito indicazioni operative con riferimento all\'estensione dell\'obbligo di iscrizione al <strong>Fondo</strong>... <strong>pensione</strong> sportivi professionisti, a decorrere dal 1° luglio 2022, in seguito al passaggio al professionismo sportivo del calcio femminile relativamente al Campionato di serie A. Sul punto, si ricorda infatti che la FIGC, con un\'apposita delibera risalente al 9 novembre 2020, ha previsto l\'introduzione... professionistiche iscritte al Campionato ', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\'INPS interviene in seguito all\'estensione del professionismo sportivo al Campionato femminile di serie A Con la circ. n. 24/2023, l\'INPS ha fornito indicazioni operative con riferimento all\'estensione dell\'obbligo di iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti, a decorrere dal 1° luglio 2022, in seguito al passaggio al ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.eutekne.info/Sezioni/Articolo.aspx?ID=941304', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29Mc0txaXoxNVdTZGViMjU3a2pLb2M4UjNCUjR4ckp6V21KNGdjQU96ZGZBKzEzUENvbHBybHpYbTY0YUlkMlo0bjVtSGtSQ0NkLzZ6', 'Fonte_Titolo': 'EutekneInfo', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393110', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'Claudia Voltattorni', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '35', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'L\'emendamento', 'Documento_Titolo': 'Un anticipo sulla liquidazione anche ai dipendenti pubblici', 'Documento_TitoloHtml': 'Un anticipo sulla liquidazione anche ai dipendenti pubblici', 'Documento_Contenuto': 'Roma Anche i dipendenti pubblici potrebbero avere presto un anticipo sul loro trattamento di fine servizio (Tfs). Per impiegati e lavoratori della Pubblica amministrazione a oggi non è possibile prima di andare in<span class="term"> pensione</span> avere una parte del loro Tfs, cosa invece permessa ai dipendenti privati con il<span class="term"> Tfr</span> (trattamento di fine rapporto). Ma un emendamento al decreto Crediti fiscali su cui sta lavorando la maggioranza e che domani inizierà l\'esame in commissione Finanze della Camera, allargherebbe anche ai tre milioni di lavoratori della Pa questa possibilità. Insegnanti, militari, poliziotti e tutti i dipendenti pubblici potrebbero quindi chiedere alle banche un anticipo con il Tfs a garanzia, che poi verrebbe restituito all\'arrivo della liquidazione. «Sarebbe un grosso aiuto per milioni di famiglie in un momento difficile come questo», spiega Francesco Gentile dell\'Associazione sindacale professionisti militari (Aspmi) che aveva presentato due emendamenti simili (poi esclusi) per le Forze Armate e gli altri dipendenti pubblici all\'ultima legge di bilancio. Dubbi da parte della Cgil, critica sull\'intermediazione delle banche. Oggi parte o l\'intero importo del Tfs maturato e non ancora liquidato possono ottenerlo in anticipo dalle banche (ma con interessi molto alti) o dall\'Inps (con un interesse fisso all\'1%) solo i dipendenti pubblici già in<span class="term"> pensione</span>.', 'Documento_Abstract': 'del loro Tfs, cosa invece permessa ai dipendenti privati con il <strong>Tfr</strong> (trattamento di fine rapporto). Ma un emendamento al decreto Crediti fiscali su cui sta lavorando la maggioranza e che domani inizierà l\'esame in commissione Finanze della Camera, allargherebbe anche ai tre milioni di lavoratori della Pa...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Roma Anche i dipendenti pubblici potrebbero avere presto un anticipo sul loro trattamento di fine servizio (Tfs). Per impiegati e lavoratori della Pubblica amministrazione a oggi non è possibile prima di andare in pensione avere una parte del loro Tfs, cosa invece permessa ai dipendenti privati con il Tfr (trattamento di fine rapporto). Ma un ', 'Documento_Autore': 'Claudia Voltattorni', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': 'Economia', 'Documento_NumeroDiPagina': '35', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD1FM0JFRkJEODUzRjAyN0I1MUE3Mzc5Q0EyQjY0RkU2NzFBMkIxQzVCNDhBRjhFRUQ4MzlFNUQzNEE5QzgzN0UwJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VGV0pza0l5U0FqMnJpVDJXVEdGZ0xPNDR4cG1NcEhQbDRIQ3Y5YlVHY1FQYStmQnBOeDFlaDRJdnlMM09VL292TEpWODZRYXlvSE55bmFqYTVUc2JrMjQ5R2ljWU9SVnM9', 'Fonte_Titolo': 'Corriere della Sera', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393119', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': 'N.T.', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '32', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': 'IL CONVEGNO DEL SOLE', 'Documento_Titolo': 'In Welfare & HR Summit focus sulle nuove sfide del lavoro che cambia', 'Documento_TitoloHtml': 'In Welfare & HR Summit focus sulle nuove sfide del lavoro che cambia', 'Documento_Contenuto': '«Nuovi scenari normativi e organizzativi per le imprese del futuro» è il titolo dell\'evento digitale Welfare & HR Summit, organizzato dal Sole 24 Ore e in programma domani dalle ore 9.30 alle 13. Si tratterà di un momento di confronto tra esperti, istituzioni e imprese per discutere delle nuove sfide di business e organizzative che vanno affrontate in epoca post pandemica. Dopo i saluti del direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, l\'evento, giunto alla sua quarta edizione, si aprirà con un\'intervista al ministro del Lavoro Marina Calderone. A partire dalle ore 9.50 prenderà poi il via una tavola rotonda introdotta dall\'amministratrice delegata del Sole 24 Ore, Mirja Cartia d\'Asero. La sessione sarà dedicata a «Trend e sfide organizzative per le imprese tra nuove politiche del lavoro, ricerca di talenti e cuneo fiscale. Istituzione ed esperti a confronto». Vi prenderanno parte Pierangelo Albini, direttore area lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria; Chema Ballarin, head of southern Europe di Personio; Tatiana Biagioni, presidente Agi - avvocati giuslavoristi italiani; Rosario De Luca, presidente Consiglio nazionale dell\'Ordine dei consulenti del Lavoro, Matilde Marandola, presidente Aidp - associazione italiana per la direzione del personale e Alberto Viano, amministratore delegato di LeasePlan Italia. Il secondo panel della giornata, intitolato «Speciale Tuttolavoro 2023», è in programma dalle ore 11 e avrà ad oggetto l\'impatto delle riforme del lavoro sulle direzioni del personale e sarà approfondito da un panel di esperti, ciascuno dei quali concentrerà il suo intervento su problematiche specifiche. Parleranno Giulietta Bergamaschi, managing partner Lexellent (Certificazione di parità di genere: norme e vantaggi); di Giuseppe Bulgarini d\'Elci, partner Watson Farley & Williams (Privacy e trasparenza nel rapporto di lavoro); di Vittorio De Luca, managing partner De Luca & partners (Le norme contro le delocalizzazioni); di Giampiero Falasca, partner Dla Piper (Dall\'orario di lavoro al risultato); di Alessandra Maniglio, head of employment & benefit Deloitte Legal (Esternalizzazioni: limiti e possibilità nella flessibiltà organizzativa; di Diego Paciello, responsabile dell\'area fiscale, welfare, compensation and benefits Toffoletto De Luca Tamajo (Regole e opportunità per il welfare aziendale) e di Angelo Zambelli, managing partner Zambelli & partners (Crisi d\'impresa e licenziamenti). Nel corso dell\'evento verrà sottoposta ai relatori una selezione delle domande ricevute attraverso la live chat. Partner dell\'evento sono De Luca & Partners, Deloitte Legal, Dla Piper, LeasePlan, Lexellent, Personio, Toffoletto De Luca Tamajo, Watson Farley & Williams, Zambelli & Partners. Per assistere alla diretta bisogna registrarsi sul sito https://24oreventi.ilsole24ore.com/welfare-hr-2023/. © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'e vantaggi); di Giuseppe Bulgarini d\'Elci, partner Watson Farley & Williams (<strong>Privacy</strong> e trasparenza nel rapporto di lavoro); di Vittorio De Luca, managing partner De Luca & partners (Le norme contro le delocalizzazioni); di Giampiero Falasca, partner Dla Piper (Dall\'orario di lavoro al risultato...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': '«Nuovi scenari normativi e organizzativi per le imprese del futuro» è il titolo dell\'evento digitale Welfare & HR Summit, organizzato dal Sole 24 Ore e in programma domani dalle ore 9.30 alle 13. Si tratterà di un momento di confronto tra esperti, istituzioni e imprese per discutere delle nuove sfide di business e organizzative che vanno ', 'Documento_Autore': 'N.T.', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': 'NORME E TRIBUTI', 'Documento_NumeroDiPagina': '32', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD01RkZGQjI0QTZCOUZBQkZEQ0UwNkQwMjA3N0Q2MkYzQThBNTA4ODNGOTlCNzU5RTQ3Q0RCRDg2NjgwRDA2REREJnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2Z1dE9nMWVhUG9RRVFXa1ZFa3dEK29yS0Y4UjJSV2FFUjhTVy8zZzdwc2loOWlEZ0lQb3pwYmk1RVZ2SzVWWGtROTFIYmNkb2lpU1JVbk9odUNNRlAzektXd0hOK0lRa2k1ZWZNOFY5bDgyZz09', 'Fonte_Titolo': 'Il Sole 24 Ore', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Lavoro e Previdenza', 'Report_ID': '7765473', 'Report_TotaleDocumenti':8, 'Documento_ID': '40393094', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Fastweb, Calcagno: "I giovani siano ottimisti, il futuro è nelle professioni digitali"', 'Documento_TitoloHtml': 'Fastweb, Calcagno: "I giovani siano ottimisti, il futuro è nelle professioni digitali"', 'Documento_Contenuto': 'Cloud, intelligenza<span class="term"> artificiale</span>, Internet of<span class="term"> things</span> e cybersecurity ambiti in pieno sviluppo che richiederanno persone altamente qualificate con capacità e competenze specifiche. Nel nuovo libro "Tu sei futuro" l\'Ad della telco spiega come fare ad avviarsi sulla strada giusta Una guida pratica per farsi strada in un contesto in cui digitale giocherà un ruolo sempre più centrale. Dopo "Get in the Game", l \'amministratore delegato di Fastweb Alberto Calcagno raddoppia con "Tu sei Futuro", un libro che vuole ispirare soprattutto le nuove generazioni e infondere ottimismo nel domani con la convinzione che occorra soprattutto avere fiducia nelle proprie capacità, anche nelle situazioni difficili, e la volontà di mettersi in gioco per rendere reale la proiezione di sé stessi. Calcagno, lei considera il digitale la lingua inglese del terzo millennio. Le competenze digitali abbracciano un campo molto ampio. E l\'evoluzione dello scenario marcia a un ritmo talmente veloce da rendere complessa la visione sul futuro. Se dovesse consigliare a un giovane come indirizzare il percorso di studi cosa gli consiglierebbe in questo momento? Quello che stiamo vivendo da diversi anni è una vera e propria rivoluzione che sta interessando sempre di più tutti gli ambiti della nostra vita, e il motore propulsivo di questo cambiamento epocale è il digitale. Ed è proprio in questa direzione che consiglierei a un ragazzo o a una ragazza di guardare per i propri studi perché in futuro le professioni digitali saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro. Pensiamo solo allo sviluppo straordinario dei nuovi prodotti e servizi che si basano sulla raccolta e l\'analisi dei dati. Cloud, Intelligenza<span class="term"> Artificiale</span>, Internet of<span class="term"> Things</span> sono ambiti in pieno sviluppo e che richiederanno persone altamente qualificate con capacità e competenze specifiche. Ma non solo. Nuove figure professionali verranno richieste per il settore della cyber sicurezza così come per la sostenibilità ambientale per la salvaguardia del pianeta o per esempio per la medicina d\'avanguardia. Proprio per aiutare i ragazzi nelle loro scelte abbiamo creato a Milano, all\'interno di Step FuturAbility District, un\'area dedicata alle professioni del futuro. L\'obiettivo è ispirare i ragazzi facendogli comprendere di che cosa si occupano i mestieri del domani e il loro impatto sul mondo. In Italia, ma non solo, permane un forte digital gender gap: la questione è in primis culturale e legata a pregiudizi sulla capacità delle donne di approcciare tematiche "tecniche". Ma resta forte anche il gap manageriale e qui sono le aziende ad avere le maggiori responsabilità: poche donne ai vertici e nei cda. Cosa ne pensa e come state affrontando la questione in Fastweb? Credo fortemente che le nuove tecnologie rappresentino una grande opportunità per le donne. Per questo da molti anni in Fastweb lavoriamo per rendere il nostro ambiente di lavoro sempre più inclusivo e sotto la spinta della nostra visione "Tu sei Futuro" abbiamo aumentato i nostri sforzi in questa direzione centrando l\'obiettivo di raddoppiare per il 2022 le assunzioni di genere femminile rispetto all\'anno precedente. Ma il nostro impegno non si esaurisce qui. Per il 2023 abbiamo scelto di rilanciare puntando ad assumere il 50% di donne in più sul totale delle assunzioni. Da anni, inoltre, manager e professioniste che lavorano nell\'IT di Fastweb sono mentor presso scuole e istituti con l\'obiettivo di ispirare le ragazze ad avvicinarsi alle materie Stem e proseguire i loro gli studi nelle materie tecnico-scientifiche. Inoltre, più del 65% delle persone che si iscrivono ai corsi della Fastweb Digital Academy è donna, un dato significativo che testimonia come il digitale sia un mondo dove le donne possono esprimere al meglio le loro potenzialità La Fastweb Digital Academy è riconosciuta come un\'eccellenza per la formazione di competenze innovative: quali sono i corsi che hanno avuto più successo e su quali "materie" e competenze si focalizzeranno i percorsi da qui ai prossimi mesi? Siamo molto soddisfatti dell\'impatto positivo fin qui generato, non solo verso le giovani generazioni ma anche verso la comunità nel suo complesso. Dalla sua nascita nel 2016, la scuola ha formato più di 80mila persone tra studenti e studentesse, giovani e meno giovani, professionisti e disoccupati con l\'obiettivo di contribuire a colmare il gap di competenze digitali del Paese. Nel 2022 oltre 50.000 persone hanno avuto accesso a formazione gratuita in aula, via streaming e on demand nell\'ambito dei settori digitali più innovativi tra cui Cloud, Cybersicurezza, IoT, Blockchain e<span class="term"> Intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>. Per il 2023 puntiamo a incrementare ulteriormente il numero dei partecipanti dell\'Academy raggiungendo sempre più persone attraverso corsi brevi e pratici in grado di veicolare velocemente contenuti in linea con le esigenze delle aziende e dei mercati. Guardando ai nuovi trend tecnologici come quello dell<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, ad esempio, il nuovissimo corso che abbiamo implementato su ChatGpt è andato esaurito in pochissimo tempo, a testimonianza dell\'interesse esponenziale per questo ambito e le sue potenzialità. Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'Fastweb, Calcagno: "I giovani siano ottimisti, il futuro è nelle professioni digitali" Cloud, <strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, <strong>Internet</strong> <strong>of</strong> <strong>things</strong> e cybersecurity ambiti in pieno sviluppo che richiederanno persone altamente qualificate con capacità e competenze specifiche. Nel nuovo libro "Tu sei futuro... di guardare per i propri studi perché in futuro le professioni digitali saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro. Pensiamo solo allo sviluppo straordinario dei nuovi prodotti e servizi che si basano sulla raccolta e l\'analisi dei dati. 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Nel nuovo libro "Tu sei futuro" l\'Ad della telco spiega come fare ad avviarsi sulla strada giusta Una guida pratica per farsi strada in un contesto in cui digitale ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Lavoro e Previdenza', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/lavoro-carriere/competenze/fastweb-calcagno-i-giovani-siano-ottimisti-il-futuro-e-nelle-professioni-digitali/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNzUnRESFgzOGRlNXlPQms1SXVuT2p0WmpBaGJlNmFCdFlGQTE5YVdZZXZxSGttd3BtbHJkN01PQ3JGSnNsTmJScGVoOFAvUFEyVWpuWkpYSnBjLzNhQ3FxK0x1enBpVjdSbjFkOU44aWFTSGtwaXVXdWxkNlY4MGwrV2ZIemdsUURncDlBMFJnN24yZml2a3JKRHVVSm9kaVd1eXlVOUNDdz09', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7765474', 'Report_TotaleDocumenti':4, 'Documento_ID': '40393112', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Cloud, caos alle porte? Troppe piattaforme ed extra-costi', 'Documento_TitoloHtml': 'Cloud, caos alle porte? Troppe piattaforme ed extra-costi', 'Documento_Contenuto': 'L\'allarme lanciato da Cloudscaler: poche le aziende che hanno messo a punto strategie chiare e troppe quelle che utilizzano più di una piattaforma con la conseguenza di una dispersione tecnologica che espone a rischi di sicurezza e spese al rialzo. Bisognerà rivedere i progetti puntando su use case solidi e su un effettivo ritorno degli investimenti La Nuvola rischia di trasformarsi in una tempesta per molte organizzazioni, a prescindere dal ruolo che ricoprono lungo la filiera. La mancanza di una corretta implementazione delle tecnologie e la crescita esponenziale delle piattaforme cloud potrebbero infatti mettere a dura prova clienti e provider nel corso del 2023. A dirlo è Cloudscaler, specialista delle soluzioni cloud di livello enterprise, che ha condiviso dieci previsioni sui trend che attraverseranno il settore nei prossimi mesi. "Con una maggiore attenzione al controllo dei costi e un minor numero di cambiamenti tecnologici, quest\'anno sarà molto diverso sia per i fornitori che per i consumatori di cloud", commenta Neil Butler, fondatore e Ceo di Cloudscaler. "Dovranno lavorare insieme per garantire che il cloud offra vantaggi reali". Tuttavia, non ci sono solo cattive notizie, rimarca Butler: "Alle aziende si presenterà l\'occasione perfetta per esaminare con occhio critico la propria strategia e il proprio modello operativo per il cloud, in modo da garantire maggiore velocità e progresso". Ecco i dieci punti d\'attenzione segnalati da Cloudscaler. Indice degli argomenti 1. Il caos del cloud 2. Controllo dei costi 3. Recupero del debito tecnologico 4. Riflettori puntati sulla sostenibilità 5. Un mercato più difficile per gli hyperscaler 6. La cultura del cloud è una priorità 7. L\'esperienza pratica è un prerequisito per progredire 8. La frustrazione della C-suite 9. Aumento della regolamentazione 10. Meno progressi tecnologici 1. Il caos del cloud Come accennato, secondo Cloudscaler poche aziende hanno implementato correttamente il cloud e questo non cambierà nel 2023. La maggior parte ha creato piattaforme cloud multiple (spesso in concorrenza tra loro) senza imporre scelte e standard tecnologici multipiattaforma. Ciò ha esposto a rischi significativi e ha comportato una spesa superiore al necessario. Il risultato è il caos del cloud, un modello operativo poco chiaro, la dispersione delle tecnologie e la duplicazione degli sforzi, in quanto i team preposti alla sua gestione lottano per risolvere gli stessi problemi con soluzioni diverse. WHITEPAPER Analytics nel cloud: ecco gli 11 benefici che devi conoscere! Cloud Business Analytics Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. 2. Controllo dei costi A causa dell\'aumento dell\'inflazione e della minaccia di recessione, le organizzazioni stanno esaminando attentamente i budget e le spese e molti ritengono che i costi del cloud siano fuori controllo. Si assisterà a un maggiore utilizzo delle tecniche di ottimizzazione della spesa, che possono far diminuire le risorse investite per anno di oltre il 40%. Ci sarà anche un maggiore controllo delle richieste di spesa aggiuntiva per il cloud. È probabile che il ritmo della trasformazione subisca un impatto, poiché il budget non verrà erogato senza un solido business case e un Roi dimostrabile. 3. Recupero del debito tecnologico Coloro che hanno iniziato il loro percorso nel cloud 5-10 anni fa, ma non hanno investito nella manutenzione e nell\'ammodernamento continuo, patiranno gli effetti di una piattaforma cloud obsoleta e di alti livelli di debito tecnico. Saranno esposti a maggiori rischi, sperimenteranno un time-to-market più lento e costi di gestione più elevati. Queste organizzazioni dovranno dirottare le risorse per aggiornare ed eseguire la manutenzione di base della loro infrastruttura cloud, invece di concentrarsi sulla fornitura di nuove funzionalità. 4. Riflettori puntati sulla sostenibilità Nel 2023 la sostenibilità e i temi ESG continueranno a essere centrali. Molti consumatori di cloud dovranno adottare best practice come lo spegnimento degli ambienti durante la notte e nei fine settimana per fare progressi tangibili verso i loro impegni in tal senso. I consumatori si aspetteranno che i loro fornitori di servizi cloud non solo portino avanti i cambiamenti per migliorare ulteriormente la sostenibilità, ma forniscano anche informazioni su come il cloud contribuisce a ridurre la loro impronta di carbonio. 5. Un mercato più difficile per gli hyperscaler Le condizioni di mercato spingeranno gli hyperscaler cloud a rivedere i costi interni e a concentrarsi sulla crescita dei clienti, proteggendo al contempo la propria quota di mercato. Dovranno lavorare sodo per aiutare i loro clienti a incorporare il cloud come infrastruttura de facto, per garantire che i tassi di adozione non calino. 6. La cultura del cloud è una priorità Le grandi organizzazioni hanno ampiamente pubblicizzato la riduzione degli organici, in particolare nei settori tecnologico e finanziario. Questo, secondo Cloudscaler, ha creato un aumento degli specialisti del cloud alla ricerca di ruoli e una stabilizzazione dei salari. Molti ingegneri hanno cambiato lavoro in seguito all\'allentamento delle restrizioni Covid e coloro che non sono soddisfatti inizieranno a cercare di trasferirsi. I datori di lavoro dovranno lavorare sia per trattenere che per assumere: la cultura sarà importante quanto lo stipendio. La maggior parte degli ingegneri cloud vuole far parte di un\'organizzazione dinamica e seriamente impegnata nella trasformazione del cloud. Gli hyperscaler che hanno ridotto l\'organico e introdotto il blocco delle assunzioni dovranno ricorrere ai partner per soddisfare la domanda. 7. L\'esperienza pratica è un prerequisito per progredire I programmi di formazione interna sul cloud possono aiutare gli ingegneri a raggiungere un livello di competenza di base, ma non possono sostituire l\'apprendimento pratico. I corsi di formazione tendono a concentrarsi sui comandi tecnici piuttosto che sulle best practice del cloud. Gli ingegneri acquisiscono competenze tecniche, ma continuano ad applicare quelle che sono ormai considerate pratiche di vecchia scuola che non consentono alle organizzazioni di sfruttare i reali vantaggi del cloud. Solo chi ha esperienza pratica sarà in grado di guidare i miglioramenti nella governance e nei processi necessari per vedere il cloud fornire un valore reale. 8. La frustrazione della C-suite Cresce la frustrazione dei vertici aziendali, che si trovano di fronte a una valanga di richieste di spesa legate al cloud, ma senza una strategia chiara e con pochi progressi dimostrabili; semmai, il ritmo di consegna è più lento. Per molte organizzazioni ci sarà un cambiamento di approccio in termini di adozione del cloud, in quanto si prenderanno del tempo per fare un passo indietro e riflettere sui progressi compiuti finora. I team che si occupano di cloud dovranno cambiare il loro modo di lavorare per garantire benefici aziendali tangibili. 9. Aumento della regolamentazione Lo spostamento delle applicazioni nel cloud in modo incontrollato ha introdotto rischi significativi per le organizzazioni, aprendo di fatto la porta a soggetti malintenzionati. La riduzione del rischio di attacchi informatici e di perdita di dati comporterà una maggiore pressione per l\'introduzione di ulteriori normative. Questo da solo non risolverà il problema. Le aziende hanno bisogno di un solido quadro di controllo del cloud che riduca i rischi e imponga controlli e standard comuni ai team di fornitura. 10. Meno progressi tecnologici Con il rallentamento dell\'evoluzione del cloud, è meno probabile che si assista a nuovi importanti progressi nella tecnologia sviluppata per il settore. Le organizzazioni saranno quindi meno distratte dalla necessità di adottare nuovi servizi di fornitori cloud, offrendo l\'opportunità di concentrarsi sulla garanzia che il cloud offra un Roi e sulla rimozione del debito tecnico. Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'sulla <strong>privacy</strong> E-mail * Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'L\'allarme lanciato da Cloudscaler: poche le aziende che hanno messo a punto strategie chiare e troppe quelle che utilizzano più di una piattaforma con la conseguenza di una dispersione tecnologica che espone a rischi di sicurezza e spese al rialzo. Bisognerà rivedere i progetti puntando su use case solidi e su un effettivo ritorno degli ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/cloud/cloud-caos-alle-porte-troppe-piattaforme-ed-extra-costi/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enpkMHVKTVRjMm1yL1BKZFdOc2pTSW5DQjBsMFhBZWZnb0FtZElrM1NMT1hMZmdUaTlEQ2ltNjBVVml1Ynd5MHFMQTFWZXBFb0h1WGhQME9DbmNQczFCM1dYWng0YWFPRTc4PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7765474', 'Report_TotaleDocumenti':4, 'Documento_ID': '40393114', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Cybercrime, in Italia pmi sotto scacco: sempre più nel mirino degli hacker', 'Documento_TitoloHtml': 'Cybercrime, in Italia pmi sotto scacco: sempre più nel mirino degli hacker', 'Documento_Contenuto': 'Secondo un\'indagine di Swascan il 51% delle realtà colpite ha meno di 100 dipendenti. Sono le più vulnerabili a causa di scarsi investimenti in sistemi di protezione, mancanza di competenze e backup inadeguati. Trend Micro svela la nuova classifica sui malware: nel 2022 il nostro Paese al primo posto in Europa L\'anno scorso il sistema Italia ha registrato un\'intensificazione degli attacchi cyber verso le Pmi, rivelatesi assai più vulnerabili rispetto alle grandi organizzazioni. Ben l\'80% degli attacchi ha riguardato imprese con un fatturato inferiore a 250 milioni di euro, mentre il 51% delle realtà colpite ha meno di 100 dipendenti. A dirlo è il rapporto sulle attività cybercriminali nel quarto trimestre 2022 condotto dal Soc & Threat Intelligence Team di Swascan, che ha intrapreso un\'analisi del profilo delle vittime finite in tutto il mondo nel mirino delle gang di Criminal Hackers nel periodo preso in considerazione. In questo studio, pertanto, sono state considerate le sole aziende che, avendo scelto di non pagare il riscatto richiesto, hanno visto pubblicati i propri dati sui siti di<span class="term"> data</span> leak. In particolare, sono stati raccolti i dati che riguardano le vittime delle 15 gang Ransomware più attive nel quarto trimestre del 2022. Indice degli argomenti Le vulnerabilità delle pmi italiane L\'Italia è il Paese europeo più colpito da attacchi malware Le vulnerabilità delle pmi italiane Nello specifico, l\'analisi italiana è stata condotta scegliendo a campione dieci aziende vittime per ognuna delle dieci gang ransomware che si sono distinte nel periodo intercorso tra ottobre e dicembre 2022, per un totale di cento aziende analizzate. I dati sono poi stati aggregati in base al fatturato e al numero di dipendenti delle vittime. WHITEPAPER Abilitazione al Cloud: migrazione, gestione delle applicazioni e sicurezza Cloud Cloud storage Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. "L\'attenzione delle gang ransomware nei confronti della Pmi italiana", commenta il Ceo di Swascan, Pierguido Iezzi, "va ricondotta alla maggiore facilità nel colpire questo settore, caratterizzato da investimenti proporzionalmente minori nella cybersicurezza, da competenze meno disponibili e da una differente sensibilità del personale riguardo le minacce della rete. Spesso poi queste aziende cedono più facilmente al ricatto, poiché i sistemi di backup spesso non sono configurati in sicurezza e di conseguenza vengono anch\'essi crittografati: il pagamento del ricatto diventa allora l\'unica via per poter riprendere l\'operatività del business. Le Pmi, oltre a essere un obiettivo più facile, garantiscono quindi una maggiore probabilità di guadagno". Un indizio importante al riguardo viene dalla diminuzione degli attacchi divenuti noti con la pubblicazione dei dati esfiltrati. Nel 2022 - a fronte di un aumento a livello globale degli attacchi cibernetici di tutti i tipi del 38% rispetto ai 12 mesi precedenti - il ransomware, considerando i dati l\'ultimo trimestre del 2022 e comparandolo con l\'anno precedente, registra un calo di attacchi con annesso<span class="term"> data</span> Breach del -23.7%. Tale discrepanza molto probabilmente è giustificata dal maggior numero di riscatti pagati dalle piccole e medie imprese colpite : l\'attacco è avvenuto, ma essendo stato pagato il riscatto non è stato reso noto. "Le Pmi italiane", continua Iezzi, "sono un pilastro fondamentale del sistema Italia: i loro saperi, progetti e brevetti costituiscono informazioni preziose per i criminal hacker, facilmente rivendibili a potenze ostili o a industrie concorrenti. La perdita di questi dati rappresenta un danno competitivo a livello geopolitico nel medio e lungo termine. Da un lato servono aiuti concreti alle Pmi per la cybersicurezza, mentre dall\'altro vanno previste misure per ostacolare i pagamenti dei riscatti e disincentivare quindi l\'operato dei cybercriminali". L\'Italia è il Paese europeo più colpito da attacchi malware Che l\'Italia sia sotto attacco è un fatto conclamato: siamo il Paese europeo più colpito da attacchi malware nel 2022. Il dato emerge dall\'ultimo report di Trend Micro Research. I laboratori Trend Micro, si legge in una nota, stanno analizzando tutti i dati dell\'anno passato, ma un primo dettaglio che emerge è che l\'Italia ha occupato il gradino più alto del podio nella classifica dei Paesi europei più colpiti dai malware nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, settembre, ottobre, novembre e dicembre: otto mesi su 12. Nell\'ultimo trimestre del 2022 l\'Italia è stata anche terza al mondo, preceduta soltanto da Giappone e Stati Uniti. In totale, i malware che hanno colpito l\'Italia nel 2022 sono stati 247.040.439 I dati sono frutto delle analisi della Smart<span class="term"> Protection</span> Network, la rete di intelligence globale di Trend Micro che individua e analizza le minacce e aggiorna costantemente il<span class="term"> database</span> online relativo agli incidenti cyber, per bloccare gli attacchi in tempo reale grazie alla migliore tecnologia disponibile sul mercato. La Smart<span class="term"> Protection</span> Network è costituita da oltre 250 milioni di sensori e blocca una media di 65 miliardi di minacce all\'anno, con il record di 94 miliardi di minacce bloccate nel 2021. Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'e al numero di dipendenti delle vittime. WHITEPAPER Abilitazione al Cloud: migrazione, gestione delle applicazioni e sicurezza Cloud Cloud storage Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Secondo un\'indagine di Swascan il 51% delle realtà colpite ha meno di 100 dipendenti. Sono le più vulnerabili a causa di scarsi investimenti in sistemi di protezione, mancanza di competenze e backup inadeguati. Trend Micro svela la nuova classifica sui malware: nel 2022 il nostro Paese al primo posto in Europa L\'anno scorso il sistema Italia ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/cyber-security/cybercrime-in-italia-pmi-sotto-scacco-sempre-piu-nel-mirino-degli-hacker/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNpQmJPUjNvQmNobDV6bWtham8zL3hVczlYcTFmaGpLeTc0enM4Um54d0FocWJqeTdZVjR6RVk3NHdrZ1FwVS9tSzdwR3R0bkFDUnFQUkRIL2xxZnN1SlQ2M0RIQ2hHajFNU0tXOVhpR3ltelZLQzlleU55SUZGNmJlZmo4QTNQSHc9PQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7765474', 'Report_TotaleDocumenti':4, 'Documento_ID': '40393115', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Green & digital, entro l\'estate trilaterale Italia-Francia-Germania', 'Documento_TitoloHtml': 'Green & digital, entro l\'estate trilaterale Italia-Francia-Germania', 'Documento_Contenuto': 'Dopo l\'incontro con il ministro tedesco Robert Habeck, primo partner su interscambio, export, investimenti e turismo, la prossima settimana Urso incontrerà il francese Le Maire. Obiettivo rafforzare i progetti bilaterali e ampliare la visione comune. "Piena sintonia su una politica industriale pragmatica e non ideologica" Transizione digitale e green, Italia e Germania fanno fronte comune. In occasione dell\'incontro con il ministro dell\'Economia e della protezione climatica tedesco, Robert Habeck, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha evidenziato la visione comune di questi dossier chiave. "Con Habeck abbiamo una visione comune su molti dossier - ha spiegato Urso - che mi auguro siano poi sviluppati nel Piano di azione italo tedesco in corso di negoziato. Vi è piena sintonia su una politica industriale pragmatica e non ideologica". Indice degli argomenti Una politica industriale europea L\'incontro con gli imprenditori Focus sull\'automotive Una politica industriale europea Urso e Habeck hanno poi affrontato i temi di politica industriale europea con la consapevolezza che occorre trovare una convergenza tra la revisione temporanea degli aiuti di Stato, al fine di accelerare le procedure, e la piena flessibilità nell\'utilizzo delle risorse europee, già previste nel Pnrr, nel Repower Ue e nei fondi di coesione. partecipa al webinar Tornano i Digital360 Awards, il contest di innovazione digitale per imprese e PA. Scopri le novità CIO Digital Transformation Le novità dell\'edizione 2023 Iscriviti ora al webinar Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. Habeck ha invitato il ministro Urso per una trilaterale con la Francia da fare entro l\'estate per confrontarsi su materie prime critiche e politiche di transazione green e digitale. "Obiettivi fondamentale dei nostri Paesi è raggiunge la autonomia strategica sulle due transizioni green e digitale, per non passare - ha spiegato Urso - dalla dipendenza energetica dalla Russia a quella tecnologica della Cina". La prossima settimana il ministro delle Imprese incontrerà il ministro francese Le Maire a Roma anche per dare attuazione ai gruppi di lavoro bilaterali sui settori industriali. Si rafforza così la collaborazione tra i tre grandi paesi industriali d\'Europa in vista del trilaterale estivo. L\'incontro con gli imprenditori Urso ha anche incontrato i rappresentanti del Sistema Italia per un confronto sui principali settori di interesse bilaterale: la Germania infatti è il primo partner su interscambio, export, investimenti e turismo. Nel summit con le associazioni imprenditoriali tedesche, Urso ha affrontato il tema della cooperazione industriale bilaterale e della ricostruzione in Ucraina, evidenziando l\'importanza dalla cooperazione con la Confindustria italiana. "L\'Europa deve agire insieme per poter aiutare l\'Ucraina nella sua ricostruzione e ripresa", ha concluso Urso, invitando le imprese tedesche a partecipare all\'evento in preparazione in Italia. Focus sull\'automotive Infine l\'incontro con la associazione delle imprese dell\'automotive, "che ha le stesse esigenze della filiera italiana nel sollecitare l\'Europa ad una visione programmatica e non ideologica sui dossier in campo, euro 7 e CO2, così come sulla clausola di revisione del 2026. "È necessario avere una visione di neutralità tecnologica che consenta di coniugare le esigenze del sistema industriale con gli obiettivi che tutti condividiamo di rispetto ambientale", ha puntualizzato il ministro. Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': '. Scopri le novità CIO Digital Transformation Le novità dell\'edizione 2023 Iscriviti ora al webinar Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Dopo l\'incontro con il ministro tedesco Robert Habeck, primo partner su interscambio, export, investimenti e turismo, la prossima settimana Urso incontrerà il francese Le Maire. Obiettivo rafforzare i progetti bilaterali e ampliare la visione comune. "Piena sintonia su una politica industriale pragmatica e non ideologica" Transizione digitale ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/green-digital-entro-lestate-trilaterale-italia-francia-germania/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNoVWlvRSszOFhxVzJhK0tXS2N3enpkd1RjN0k1NkNMSjBjR2M2dXAycnhnZmRTK2xaSmpkUGIyL1graUJsT09mUDI5bk1ibkVMajZRMUl2bWlHa0NwZm84UlpCaEsyQml5ai93Z0xoWHF3Ylp4L3ZhcHhhK0ZvPQ%3d%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Privacy e GDPR', 'Report_ID': '7765474', 'Report_TotaleDocumenti':4, 'Documento_ID': '40393123', 'Documento_Data': '2023-02-21', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'Open Ran, le 5 big telco europee svelano la roadmap 2023', 'Documento_TitoloHtml': 'Open Ran, le 5 big telco europee svelano la roadmap 2023', 'Documento_Contenuto': 'Deutsche Telekom, Orange, Telefonica, Tim e Vodafone pubblicano un documento in cui sono delineate le azioni chiave: più ampia diffusione nelle aree urbane, rafforzamento della cooperazione con le autorità nazionali in materia di sicurezza e miglioramento dell\'efficienza energetica delle apparecchiature connesse con particolare attenzione ai trasmettitori radio e all\'infrastruttura cloud. Il dispiegamento su larga scala fissato al 2025 Accelerazione Open Ran. Deutsche Telekom, Orange, Telefonica, Tim e Vodafone firmano un documento ( scarica qui il report ) che illustra le azioni chiave che gli operatori sono pronti ad affrontare nel 2023 per spingere le Open Radio Access Networks. In particolare vengono analizzati i fronti su cui concentrare le strategie per spingere le nuove reti nella nuova fase di sviluppo: maturità, sicurezza e efficienza energetica. Con implementazioni che ora raggiungono decine di migliaia di siti, le Open Ran stanno colmando il divario con le tradizionali reti radio mobili in termini di parità di funzionalità e prestazioni. Previsti per quest\'anno ulteriori progetti pilota che si prevede porteranno a implementazioni su larga scala in tutta Europa nel 2025. Indice degli argomenti Le strategie da adottare I 3 nuovi fronti delle Open Ran, 1: maturità Fronte n.2: cybersecurity Fronte n.3: efficienza energetica Le posizioni degli operatori Le strategie da adottare Il rapporto delinea le principali aree di interesse per gli operatori nel 2023. Fra queste, l\'assistenza allo sviluppo di tecnologie Open Ran per consentire una più ampia diffusione nelle città altamente popolate rafforzando la cooperazione con le autorità nazionali in materia di sicurezza, compresa l\'Agenzia dell\'Unione europea per la cybersecurity (l\'Enisa), e migliorando l\' efficienza energetica di tutte le componenti, con particolare attenzione ai trasmettitori radio e all\'infrastruttura cloud. WHITEPAPER Le strategie che fanno bene al business e alla cyber security Sicurezza Cybersecurity Scopri di più Scarica il Whitepaper Leggi l\'informativa sulla<span class="term"> privacy</span> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali da parte dei terzi medesimi, a cui vengono comunicati i dati. In base a un memorandum d\'intesa (firmato all\'inizio del 2021), gli operatori si sono impegnati a collaborare con tutti i player del settore per rendere Open Ran la tecnologia prescelta per le future reti mobili, in grado di portare vantaggi sostanziali ai clienti consumer e aziendali in tutta Europa. I 3 nuovi fronti delle Open Ran, 1: maturità Il divario tecnologico tra la Ran tradizionale e la Open Ran si sta colmando. Notevoli implementazioni di Open Ran sono già visibili in mercati come il Regno Unito e il Nord America, facilitati dal sostegno del governo. In Europa sono già in atto piccole implementazioni e nuovi progetti pilota sono stati annunciati per quest\'anno. Inoltre sono previste implementazioni su larga scala a partire dal 2025. Un obiettivo chiave nel 2023 sarà la maturità del 5G per le aree urbane e la riduzione al minimo dei costi di integrazione di sistema attraverso certificazioni fornite attraverso le associazioni di settore. Fronte n.2: cybersecurity Gli operatori continuano a cooperare con le autorità nazionali competenti per condividere informazioni sulla sicurezza, l\'attuazione e la gestione della Ran aperta. Nel corso del MWC23, le aziende hanno chiesto di includere formalmente Open Ran all\'interno del sistema di garanzia per la sicurezza Gsma Nesas e del sistema di certificazione 5G dell\'Ue definito dall\'Enisa. Rapporti come la valutazione del gruppo di cooperazione Nis dell\'UE sulla sicurezza della Open Ran, pubblicata nel giugno 2022, hanno contribuito a sviluppare controlli di sicurezza per le specifiche, lo sviluppo, l\'approvvigionamento, l\'integrazione dei sistemi, i test e le operation. Tre gli obiettivi di Deutsche Telekom, Orange, Tim, Telefónica e Vodafone: applicare tutti i controlli obbligatori definiti dalle specifiche di sicurezza O-Ran Alliance e 3GPP e lungo tutta la catena di fornitura, seguire un approccio "zero trust", affrontare le lacunenelle specifiche di sicurezza attraverso l\'O-Ran Alliance. Fronte n.3: efficienza energetica La disponibilità di hardware ad alta efficienza energetica combinata con gli "sleep modes" sta aiutando Open Ran almeno a eguagliare l\'efficienza energetica dei siti mobili esistenti. Gli operatori dell\'Open Ran stanno collaborando con l\'industria per aumentare l\'efficienza energetica di tutti i componenti dell\'Open Ran, con particolare attenzione ai trasmettitori radio e all\'infrastruttura cloud. Come nelle reti mobili tradizionali, le unità radio Open Ran consumano più energia. Attualmente, la loro efficienza energetica rientra già nel range tipico visto con la Ran tradizionale, e migliorerà ulteriormente grazie alla modalità di sospensione dinamica basata sulle effettive esigenze di traffico. Gli operatori notano inoltre che l\'efficienza energetica dell\'infrastruttura cloud sta migliorando, grazie ai progressi nelle tecnologie della Cpu degli "acceleratori" (speciali chip di silicio), nonché dei sistemi di raffreddamento per i server. Inoltre, gli operatori stanno proponendo un quadro generale per il monitoraggio energetico di tutte le parti del sistema Open Ran, inclusi report in tempo reale, strumenti e metodologie per ottenere una maggiore automazione. Le posizioni degli operatori "Network Innovation si concentra sempre più su agilità, sicurezza e sostenibilità - dice Elisabetta Romano, Chief Network, Operations & Wholesale Officer di Tim - Tim crede fermamente che il processo di standardizzazione debba affrontare pienamente tutte le sfide poste da questa nuova tecnologia, l\'Open Ran. Con il White Paper intendiamo aiutare le comunità di settore interessate ad avvicinarsi, evitando frammentazioni, al fine di sbloccare il pieno potenziale di Open Ran con grandi vantaggi per i clienti". "Qualsiasi modifica importante a un ecosistema in atto da decenni solleverà comprensibilmente delle domande - dice Alberto Ripepi, Chief Network Officer di Vodafone-. Con la pubblicazione di questo rapporto, miriamo a dissipare qualsiasi timore sull\'idoneità di Open Ran come tecnologia per promuovere una maggiore diversità dei fornitori e portare avanti l\'Europa nell\'era digitale". "Open Ran è maturato negli ultimi mesi e la nostra distribuzione commerciale iniziale inizierà presto - dice Abdu Mudesir, Group Cto Deutsche Telekom -. Crediamo che Open Ran arricchirà l\'ecosistema mobile con nuove capacità e innovazioni che porteranno valore ai nostri clienti e alla società. Il white paper offre una guida sulle aree chiave del restante sviluppo dell\'ecosistema Open Ran". "I progressi compiuti recentemente dal settore Open Ran - spiega Michaël Trabbia, Chief Technology and Innovation Officer di Orange - ci danno la certezza che la Ran open e cloud-native è pronta per le prime implementazioni commerciali nelle \'reti brownfield\' in Europa da 2023 in poi. A lungo termine potremo contare su un percorso chiaro con un framework efficiente per alleggerire l\'onere dell\'integrazione, aprendo la porta a distribuzioni su larga scala. Ci aspettiamo che Open Ran superi anche la tradizionale Ran, permettendoci di raccogliere i vantaggi di reti completamente automatizzate e intelligenti". "In Telefónica abbiamo spinto affinché la softwarizzazione e la disaggregazione della rete di accesso radio diventassero una realtà - dice Enrique Blanco, Global Ctio, Telefónica -. Confermiamo il nostro impegno nel contribuire alla maturità della tecnologia in collaborazione con il resto dell\'ecosistema, nonché alla sua sicurezza ed efficienza. Oltre alla prevista Open Ran rivoluzionerà l\'attuale industria 5G nel medio-lungo termine. E siamo convinti che questo sia un bene per i nostri clienti e per la società". Valuta la qualità di questo articolo La tua opinione è importante per noi! INVIA.', 'Documento_Abstract': 'Leggi l\'informativa sulla <strong>privacy</strong> Consente l\'invio di comunicazioni promozionali inerenti i prodotti e servizi di soggetti terzi rispetto alle Contitolari che appartengono al ramo manifatturiero, di servizi (in particolare ICT) e di commercio, con modalità di contatto automatizzate e tradizionali...', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'Deutsche Telekom, Orange, Telefonica, Tim e Vodafone pubblicano un documento in cui sono delineate le azioni chiave: più ampia diffusione nelle aree urbane, rafforzamento della cooperazione con le autorità nazionali in materia di sicurezza e miglioramento dell\'efficienza energetica delle apparecchiature connesse con particolare attenzione ai ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Privacy e GDPR', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '', 'Documento_Url': 'https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/open-ran-le-5-big-telco-europee-svelano-la-roadmap-2023/', 'Documento_UrlType': 'web', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2VIWTAwbWVFR29MblRLMUhkamxoTXhnZUVNdlNNZWFjTnFwUmNiTElCbzNodnFlSmtXeW1VM0xFb2N2T1JXakIyRW12Q0ZxTWdjWEZaVFptS2NpbjlFUWRNaUVJYmV0TWppdFJwV0srVlVrc0tSSUxXV3RXL01PSHE1VGpLNUttUk1xNG5QaTRuME1BPT0%3d', 'Fonte_Titolo': 'Corriere Comunicazioni', 'Fonte_Categoria': ''}); list.push({ 'Report_Titolo': 'Sanità Digitale', 'Report_ID': '7765475', 'Report_TotaleDocumenti':1, 'Documento_ID': '40393097', 'Documento_Data': '2023-02-22', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Creator': '', 'Documento_PageNumber': '20', 'Documento_Sottotitolo': '', 'Documento_Occhiello': '', 'Documento_Titolo': 'IL FENOMENO L\'intelligenza artificiale, così come avviene in altri campi, sta acquistando anche in cardiologia una notevole importanza.', 'Documento_TitoloHtml': 'IL FENOMENO L\'intelligenza artificiale, così come avviene in altri campi, sta acquistando anche in cardiologia una notevole importanza.', 'Documento_Contenuto': 'IL FENOMENO L<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span>, così come avviene in altri campi, sta acquistando anche in cardiologia una notevole importanza. In particolare riguardo ad alcune metodiche di utilizzo sempre più frequente quali sono l\'ecografia, la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica, la possibilità di acquisire e ricostruire o processare le immagini rappresenta un notevole passo in avanti nella previsione del rischio cardiovascolare e forse anche della prognosi dei nostri pazienti. Tra i vari vantaggi dell\'uso dell<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> vi è infatti, oltre a quello di velocizzare i processi, quello di ridurre l\'errore umano e la variabilità tra i vari operatori, incrementando l\'accuratezza della diagnosi. LA RICERCA Sull\'ultimo numero della rivista European Heart Journal, Mary van Assen ed i suoi collaboratori del Dipartimento di Radiologia dell\'Emory University di Atlanta (Usa) hanno pubblicato un interessante articolo sul ruolo dell<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> nella diagnostica cardiovascolare. Nell\'ecocardiografia l\'evoluzione è stata evidente. Siamo passati da apparecchi che ci consentivano di valutare il movimento delle valvole e delle pareti cardiache ad altri che ci consentono rapidamente di analizzare a fondo la vitalità dei vari segmenti cardiaci, i flussi e le pressioni permettendoci di ottimizzare la stratificazione del rischio. SITUAZIONI Per ciò che riguarda la Tac cardiaca, si stanno sviluppando molti algoritmi per una più veloce e precisa valutazione dell\'intero albero coronarico. Vi sono infatti situazioni (che sono spesso presenti in pazienti diabetici o con insufficienza renale) in cui la predittività dell\'angioTac coronarica si riduce in maniera significativa. A ciò si sta cercando di ovviare sia con nuovi programmi che limitino le distorsioni del segnale dovute al calcio, sia con algoritmi che permettono di valutare oltre all\'anatomia del vaso coronarico, anche il flusso del sangue all\'interno dello stesso. Una specie di integrazione tra due metodiche diverse che dovrebbe migliorare in maniera significativa l\'accuratezza diagnostica dell\'esame. In futuro è molto probabile lo sviluppo di algoritmi che possano permettere di identificare, attraverso un\'angioTac, non solo l\'entità della placca coronarica, ma anche la pericolosità, cioè la probabilità che queste placche si possano rompere causando un infarto miocardico. La risonanza magnetica solo recentemente è entrata a far parte del bagaglio diagnostico del cardiologo. In realtà attualmente ci può fornire un a grossa quantità di dati sulla funzione cardiaca, sulle malattie valvolari, sulla irrorazione del muscolo e sul flusso ematico. Attualmente la risonanza richiede un operatore esperto per poter trattare le immagini che la macchina ci fornisce. Sono però già in fase di prova macchine che possono svolgere tale delicato lavoro. IL FUTURO Cosa ci aspettiamo dal futuro? Che le varie informazioni ottenute attraverso metodiche differenti si possano sempre più integrare tra di loro in un unico modello cardiaco. La medicina personalizzata è dietro l\'angolo. L<span class="term">\'intelligenza</span><span class="term"> artificiale</span> sta insomma cambiando la nostra visione della cardiologia, svolgendo un ruolo sempre più importante nel processo diagnostico. Il vero futuro sarà però non farci entusiasmare troppo dalla tecnica, ma sfruttarla<span class="term"> intelligentemente</span> per il bene dei nostri pazienti. Antonio G. Rebuzzi Professore di Cardiologia Universita Cattolica Roma © RIPRODUZIONE RISERVATA.', 'Documento_Abstract': 'IL FENOMENO L\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, così come avviene in altri campi, sta acquistando anche in cardiologia una notevole importanza. IL FENOMENO L\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong>, così come avviene in altri campi, sta acquistando anche in cardiologia una notevole importanza. In particolare riguardo ad... anche della prognosi dei nostri pazienti. Tra i vari vantaggi dell\'uso dell\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> vi è infatti, oltre a quello di velocizzare i processi, quello di ridurre l\'errore umano e la variabilità tra i vari operatori, incrementando l\'accuratezza della diagnosi. LA RICERCA Sull\'ultimo numero della rivista... European Heart Journal, Mary van Assen ed i suoi collaboratori del Dipartimento di Radiologia dell\'Emory University di Atlanta (Usa) hanno pubblicato un interessante articolo sul ruolo dell\'<strong>intelligenza</strong> <strong>artificiale</strong> nella diagnostica cardiovascolare. Nell\'ecocardiogr', 'Documento_isValidSnippet': 'True', 'Documento_Sommario': 'IL FENOMENO L\'intelligenza artificiale, così come avviene in altri campi, sta acquistando anche in cardiologia una notevole importanza. In particolare riguardo ad alcune metodiche di utilizzo sempre più frequente quali sono l\'ecografia, la tomografia computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica, la possibilità di acquisire e ricostruire o ', 'Documento_Autore': '', 'Documento_Argomenti': 'Sanit&agrave; Digitale', 'Documento_Testatina': '', 'Documento_NumeroDiPagina': '20', 'Documento_Url': 'https://data.volopress.it/GetData/Default.ashx?param=ZG9jaGFzaD0yOUQyQTFBQ0VBNzFBQTNCNDEwNkEyQzhEMzM3RTk0MzY0NDBCNzQ3NTdGQTRDRERCMzVENTBCQTk3QTdGMDQ5JnR5cGU9UERG', 'Documento_UrlType': 'pdf', 'Documento_AltreFonti': '', 'Documento_OpenAbstract': true, 'Documento_Selected': false, 'Documento_Flip': 'https://servizi.volopress.it/Proxy/default.aspx?token=UzRpMENqeWZjVDAvUlFTWkM5ZFcvaWlMekJydFRuTGFteUpyRUxZTlNIcWNrTTFLQUVjdUpwZU9DN1NZdzRNVzNnb00vSEJVZlBwdXhzR0hDczF3MTM3dlhWR1BNVFNPNEpJNVdNUDc3U2R3Z09Ubk5tbnowUFZpM0JTNHhzTFlXRGl2QXI5WWk0MkhHY3lZaVg1bW11S2dXRWEyTGdVdGlCeGVValFlZnJzZjZwZXZuaDU1ZW1lcVlmZEozMzd0VjNjSUxycU1IanVYNEFwR0lwb1NPZHJwZjIzTEkxQlY%3d', 'Fonte_Titolo': 'Il Messaggero', 'Fonte_Categoria': ''}); } </script></head> <body ng-controller="indexCtrl"> <div class="container-fluid"> <div class="row clearfix"> <div class="col-md-12 column"> <div class="page-header" style="height:60px;margin: 10px 0px;"><span class="pull-left"></span><span class="pull-right"><a href="http://www.volopress.it/"><img border="0" alt="Volocom" style="max-height:50px;" src="https://servizi.volopress.it/reportpublisher/images/logo_volocom.png"></a></span></div> <div class="page-header" style="height:60px;margin: 0;"> <h3 id="titolorassegna"><span class="issue_title">{{titoloRassegna}}</span><span 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