Nel porto spagnolo di Burriana, a nord di Valencia, era ormai il segreto di Pulcinella. Burriana è da un po’ di tempo il porto delle navi delle Ong. E quell’ex motovedetta francese, dal motore potente e veloce, ridipinta di bianco e, soprattutto, rosa non poteva certo passare inosservata. Ora che la “Louise Michel”, con la sua enorme scritta “Rescue” sulle fiancate, è apparsa nel Mediterraneo centrale, poco fuori le acque territoriali della Libia, il segreto è diventato meno segreto. La nuova nave umanitaria non è gestita da una Ong vera e propria ma da “un’equipe internazionale di marinai, professionisti del mare e del salvataggio”, come ha raccontato una di loro, Claire, qualche mese fa a un giornale francese. Indiscrezioni parlano di un gruppo di uomini e donne che arrivano direttamente dalla Ong tedesca Sea Watch, uno “spin-off” di Sea Watch lo definiscono i bene informati. Sea Watch non commenta. 
Nemmeno dei finanziatori si sa molto. Uno, però, spicca su tutti e forse anche per questo la missione numero uno della “Louise Michel” è ancora un mistero: è Banksy, il misterioso street artist (definizione che obiettivamente gli deve ormai stare un po’ stretta) di Bristol che ha messo nell’impresa soldi e genio. Il suo “marchio di fabbrica”, cioè un suo dipinto, sarebbe impresso sui fianchi della cabina di pilotaggio della nuova nave umanitaria che, nonostante fosse una motovedetta francese e abbia trascorso mesi in Spagna per l’allestimento, è stata registrata in Germania.

Alla bandiera di quello stato, dunque, bisognerà riferirsi quando l’imbarcazione prenderà a bordo i primi migranti, c’è da scommettere molto presto. Anzi, ha già soccorso un barchino con 7 persone a bordo ma, dopo aver chiesto inutilmente il coordinamento delle autorità delle zone Sar del Mediterraneo, si è rivolta alla Sea Watch 4 che ha preso a bordo i 7 migranti ed è ora accanto alla “Louise Michel”, a una trentina di miglia dalla costa libica tra Tripoli e Al-Zawiya. La Sea Watch 4, la nuova grande nave dell’omonima Ong tedesca, appena giunta in zona Sar (di ricerca e soccorso) con a bordo il team medico di Medici senza frontiere. La prossima settimana è prevista la partenza di almeno altre due navi di Ong.      

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